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FXB Sturgis.

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    FXB Sturgis.




    FXB 80 Sturgis, questa la sigla che da anni fa sognare i collezionisti di moto d?epoca americane di tutto il mondo, dove la F denota la grande cubatura del motore a valvole in testa, la X la forcella ?sport? pi? sottile se contrapposta alle grosse L destinate al gran turismo e 80 la cilindrata (in cubic inches) del motore shovelhead qui nella sua massima espressione e giunto alla piena maturazione. Ma ? la B la lettera che pi? contraddistingue questo modello, B che non significa Black come da molti erroneamente equivocato ma Belt, cinghia, dal momento che il 1340 dalla testa a pala monta non solo una trasmissione finale a cinghia come gi? molte altre sorelle ma anche una primaria in nylon che le dona una elasticit? e una silenziosit? mai raggiunte prima.
    E? una scelta tecnica che la FXB80 condivide con altri due modelli a mio parere tra i migliori della pluriusecolare epopea di Milwaukee, la FXWG Wide Glide Flame (non me ne vogliano i possessori di attuali Wide Glide ma questa ? l?unica WG degna di questo nome) e la rarissima FXDG Disc Glide (detta anche Willie G. Glide, tirata in pochissimi esemplari in marrone scuro e col caratteristico cerchio pieno sul posteriore).
    Willie G. all?inizio degli anni 80 era in piena trance agonistica creativa, liberata l?azienda dalle catene della AMF il boss dell?ufficio design sforna tre capolavori in serie che avranno pochi eguali negli anni futuri.. leggenda vuole che di ritorno dal raduno di Sturgis il rampollo della famiglia fondatrice fece una sosta con la sua moto sul bordo della strada e tra una sigaretta e l?altra osservando la sua due ruote avvolta nelle ombre della sera che calavano sulle black hills ebbe l?intuizione per quel nuovo modello commemorativo che schizz? su un tovagliolino di una tavola calda da cui era appena uscito prima che l?idea svanisse nelle tenebre senza prendere forma.
    5.687 dollari, all?epoca non propriamente bruscolini, questo il prezzo delle 1487 moto prodotte nel 1980 (saranno 3543 nel 1981 e 1833 nel 1982) che incontrarono immediatamente il favore del pubblico. Era dal 1971 con l?incompresa FX Superglide Boat Tail che una custom factory cos? rivoluzionaria non faceva la sua comparsa nelle concessionarie e il look total black, se si eccettua l?escursione racer della XLCR del 1977, era una novit? assoluta nel mondo di cromo e acciaio delle harley dell?epoca
    Il suo color-scheme semplice, nero con i fregi arancio cos? come arancio sono i filetti degli splendidi cerchi, da 19 davanti e da 16 dietro, la sella biposto molto confortevole con il caratteristico pouch bag sul sissy bar fisso, i comandi centrali a dare grande controllo (con le highway pegs di riposo ripiegabili) e il radiatore dell?olio di serie; duplice l?accensione, elettrica e con un kick starter vecchia maniera che mette a dura prova le articolazioni di chi ci prova?
    La cinghia come detto ? la caratteristica tecnica principale, una soluzione che torna sulle moto dopo 70 anni e si rivela estremamente affidabile (40k miglia di durata media), semplice (nessuna lubrificazione richiesta) ed estremamente confortevole dando alla moto una elasticit? e una morbidezza mai raggiunta prima. La moto accelera prontamente e raggiunge le 60 miglia orarie a soli 2500 giri grazie ai rapporti (4) ridisegnati. Nel 1982 la moto conosce un leggero restyling, viene dotata di un nuovo colore e finiture (two tone deep brown and black) con cerchi color oro e un nuovo manubrio, un buckhorn pi? rilassato dell?originale dragbar per? a parer mio assai pi? ?biker?.
    Il merito della Sturgis ? quello di aver rilanciato la MoCo e di averla proiettata nel decennio successivo con grande energia creativa, le moto tornano ad essere desiderabili ed affidabili e i contenuti tecnologici ricominciano a rinnovarsi. Anche in Italia la Sturgis diventa un modello molto popolare, la Harley Davidson ? ancora commercializzata da Cagiva e tra i pochi harleysti nostrani diventa subito leggendario l?esemplare al cui manubrio l?indimenticato Carlo Talamo affronta i tornanti dei primi Palle Quadre.

    (Cit: Milano Chapter)











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    #2
    Originally posted by MaxF6B View Post



    FXB 80 Sturgis, questa la sigla che da anni fa sognare i collezionisti di moto d?epoca americane di tutto il mondo, dove la F denota la grande cubatura del motore a valvole in testa, la X la forcella ?sport? pi? sottile se contrapposta alle grosse L destinate al gran turismo e 80 la cilindrata (in cubic inches) del motore shovelhead qui nella sua massima espressione e giunto alla piena maturazione. Ma ? la B la lettera che pi? contraddistingue questo modello, B che non significa Black come da molti erroneamente equivocato ma Belt, cinghia, dal momento che il 1340 dalla testa a pala monta non solo una trasmissione finale a cinghia come gi? molte altre sorelle ma anche una primaria in nylon che le dona una elasticit? e una silenziosit? mai raggiunte prima.
    E? una scelta tecnica che la FXB80 condivide con altri due modelli a mio parere tra i migliori della pluriusecolare epopea di Milwaukee, la FXWG Wide Glide Flame (non me ne vogliano i possessori di attuali Wide Glide ma questa ? l?unica WG degna di questo nome) e la rarissima FXDG Disc Glide (detta anche Willie G. Glide, tirata in pochissimi esemplari in marrone scuro e col caratteristico cerchio pieno sul posteriore).
    Willie G. all?inizio degli anni 80 era in piena trance agonistica creativa, liberata l?azienda dalle catene della AMF il boss dell?ufficio design sforna tre capolavori in serie che avranno pochi eguali negli anni futuri.. leggenda vuole che di ritorno dal raduno di Sturgis il rampollo della famiglia fondatrice fece una sosta con la sua moto sul bordo della strada e tra una sigaretta e l?altra osservando la sua due ruote avvolta nelle ombre della sera che calavano sulle black hills ebbe l?intuizione per quel nuovo modello commemorativo che schizz? su un tovagliolino di una tavola calda da cui era appena uscito prima che l?idea svanisse nelle tenebre senza prendere forma.
    5.687 dollari, all?epoca non propriamente bruscolini, questo il prezzo delle 1487 moto prodotte nel 1980 (saranno 3543 nel 1981 e 1833 nel 1982) che incontrarono immediatamente il favore del pubblico. Era dal 1971 con l?incompresa FX Superglide Boat Tail che una custom factory cos? rivoluzionaria non faceva la sua comparsa nelle concessionarie e il look total black, se si eccettua l?escursione racer della XLCR del 1977, era una novit? assoluta nel mondo di cromo e acciaio delle harley dell?epoca
    Il suo color-scheme semplice, nero con i fregi arancio cos? come arancio sono i filetti degli splendidi cerchi, da 19 davanti e da 16 dietro, la sella biposto molto confortevole con il caratteristico pouch bag sul sissy bar fisso, i comandi centrali a dare grande controllo (con le highway pegs di riposo ripiegabili) e il radiatore dell?olio di serie; duplice l?accensione, elettrica e con un kick starter vecchia maniera che mette a dura prova le articolazioni di chi ci prova?
    La cinghia come detto ? la caratteristica tecnica principale, una soluzione che torna sulle moto dopo 70 anni e si rivela estremamente affidabile (40k miglia di durata media), semplice (nessuna lubrificazione richiesta) ed estremamente confortevole dando alla moto una elasticit? e una morbidezza mai raggiunta prima. La moto accelera prontamente e raggiunge le 60 miglia orarie a soli 2500 giri grazie ai rapporti (4) ridisegnati. Nel 1982 la moto conosce un leggero restyling, viene dotata di un nuovo colore e finiture (two tone deep brown and black) con cerchi color oro e un nuovo manubrio, un buckhorn pi? rilassato dell?originale dragbar per? a parer mio assai pi? ?biker?.
    Il merito della Sturgis ? quello di aver rilanciato la MoCo e di averla proiettata nel decennio successivo con grande energia creativa, le moto tornano ad essere desiderabili ed affidabili e i contenuti tecnologici ricominciano a rinnovarsi. Anche in Italia la Sturgis diventa un modello molto popolare, la Harley Davidson ? ancora commercializzata da Cagiva e tra i pochi harleysti nostrani diventa subito leggendario l?esemplare al cui manubrio l?indimenticato Carlo Talamo affronta i tornanti dei primi Palle Quadre.

    (Cit: Milano Chapter)










    Ricordo male o fu uno dei pochi flop HD?

    Inviato dal mio Moto G (5) Plus utilizzando Tapatalk

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      #3
      Originally posted by gabelbrucken View Post
      Ricordo male o fu uno dei pochi flop HD?

      Inviato dal mio Moto G (5) Plus utilizzando Tapatalk
      No non mi risulta, anzi, ? stata una delle pi? ricercate.

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