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Nanga Parbat- rischiare la vita per cosa?

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    #1

    Nanga Parbat- rischiare la vita per cosa?

    Le imprese sportive mi affascinano ma questa volta non ne ho proprio capito il senso?

    Il tentativo di scalata dello sperone Mummery per lo pi? in inverno era un suicidio annunciato e Nardi e Ballard ne erano consapevoli.
    Cosa spinge un uomo ad andare incontro a morte quasi certa pure avendo a casa una famiglia che lo aspetta?
    Come pu? la smania di restare nella storia avere pi? valore di un figlio di 6 mesi che dovr? crescere senza un padre?

    Io apprezzo l?intervista di Simone Moro (da mountaiblog.it) che vi incollo qui sotto. Voi cosa ne pensate?

    Cosa ne pensi dell?incidente di Daniele Nardi e Tom Ballard?
    ? un argomento delicato, credo di essere uno dei pochi a dire quello che penso e non quello che ? pi? conveniente. Cosa ? successo: credo si possa riassumere in sfortuna combinata alla decisione di tentare una via molto pericolosa. Non voglio essere irrispettoso con le famiglie, ma non possiamo difendere categoricamente gli scalatori senza aprire gli occhi. Devi conoscere le condizioni della montagna e quello che pu? accadere quando si tenta un percorso, altrimenti non saremmo onesti con i giovani alpinisti che in futuro potrebbero prendere la decisione di tentare un progetto simile.

    Cosa vorresti che quei giovani comprendessero?
    Vorrei che si capisse che ci sono due modi per realizzare un progetto: un percorso difficile o una via pericolosa. Sul Nanga, ad esempio, c?era la possibilit? di fare una scalata storica come ho fatto con Alex Txikon e Ali Sadpara, o fare un percorso che nessuno ? riuscito a scalare in 100 anni, perch? molto pi? pericoloso.

    Sono stato sotto il Nanga Parbat in quattro spedizioni e ho visto ogni giorno le valanghe che cadevano sullo Sperone Mummery ? fa paura. Ecco perch? non l?ho mai provato. Non ? che io non abbia le capacit? tecniche, ma essere travolto da una valanga ? un prezzo troppo alto. Questo non significa che Daniele non sia un buon alpinista, ma lui e Tom hanno deciso di scalare una via consapevoli dell?alto rischio di morire. Sapevano che avrebbero fatto qualcosa che poteva essere mortale. Molto pi? che su altre vie.

    E questo non fa parte del rischio dell?alpinismo?
    S?, s?? ma lo Sperone Mummery ? un suicidio. Quando ho scalato il Nanga Parbat sapevo che c?era un rischio normale e calcolato. Ho scelto un percorso sicuro che molte persone hanno scalato. Dentro la mia testa non c?era l?idea di morire. Mi chiedo perch? nessuno in 125 anni abbia mai provato il Mummery, solo Nardi. Per l?intera comunit? alpinistica ? pi? pericolo del normale, implica pi? rischi di quelli che gli scalatori accettano di prendersi.

    Ha senso l?attuale operazione di salvataggio?
    Sono preoccupato per Alex e Ali perch? quello che stanno facendo non ? solo guardare attraverso il binocolo o dall?elicottero. Ora camminano e scalano la montagna. Il rischio che si stanno assumendo ? piuttosto alto. E? evidente che i corpi saranno sepolti sotto un milione di metri cubi di ghiaccio; con le valanghe, cadono blocchi di ghiaccio e neve che pesano tonnellate.
    Rispetto molto a quello che stanno facendo Alex e Ali, l?importante ? comprendere il rischio delle ricerche, la norma ? non rischiare la vita di altre persone nella ricerca di coloro che hanno perso la vita. A questo punto non si tratta pi? di cercare i vivi o dispersi. Per me, bisogna utilizzare droni e gli elicotteri. Non inviare persone.
    Sono parole dure.
    Lo capisco e fa male perch? molte persone mi hanno scritto cose molto brutte perch? sto parlando con sincerit?, senza mentire. Non difender? gli alpinisti in modo corporativo, quello che far? ? dire la verit?. E lo ripeter?: perch? in tutto questo tempo nessuno ha scalato o tentato lo Sperone Mummery in 125 anni? Perch? ? evidente a tutti che il pericolo ? molto pi? alto del solito.

    In questa tragedia c?? una famiglia, una moglie, un figlio di sei mesi che piangono e soffrono molto. Soffro anch? io, ultimamente molti alpinisti sono morti e le persone pensano che gli scalatori siano pazzi. Spero che questa tragedia serva per il futuro, che mio figlio e gli alpinisti che verranno tentino percorsi difficili, ma non percorsi mortali.

    Nardi ci aveva provato pi? volte ?
    Perch? Nardi, nei suoi cinque tentativi, ? andato con cinque partner diversi? Perch? nessuno voleva tornare, e questo significa che Daniele era innamorato di un?idea e che i suoi compagni non si innamoravano come lui.

    Tom Ballard era un alpinista molto giovane, forse aveva poca esperienza in Himalaya, anche se era molto forte.
    S?, era molto forte. E? un peccato che la prima volta che ? andato in Himalaya sia anche stata l?ultima.

    In effetti, l?alpinista pakistano che li accompagnava non voleva nemmeno tornare.
    Se un esperto pakistano ti dice che non vuole morire, che cosa significa? Non lo dice perch? ? un progetto estremo o perch? fa molto freddo, ma semplicemente perch? non vuole morire. Ecco perch? non capisco molti commenti feroci contro di me. Penso che sia utile analizzare l?opinione delle persone che sono state sotto il Nanga Parbat un sacco di volte. Reinhold Messner ha scritto nella Gazzetta alcuni giorni fa che ? stato un suicidio. Ho scritto la stessa cosa, molte persone mi hanno chiamato e confessato che anche loro pensano la stessa cosa, ma la differenza ? che io lo dico e gli altri lo pensano

    Ora dobbiamo prendere le distanze dai social network, in cui molte persone che non conoscono questo sport esprimono un?opinione
    Esattamente, sono le persone che scrivono solo perch? hanno la possibilit? e la libert? di scrivere, ma non sanno nulla. Se dici che ? una via suicida, pensano che sei una persona cattiva, che hai una rivalit? con Nardi?. No, non ? cos?. Fa molto male che sia scomparso, anche perch? ha un figlio di sei mesi, una donna che non avr? pi? suo marito. ? una tragedia personale, non sono insensibile; ma posso dichiarare che quello che ? successo ? sfortuna combinata con una azione ad alto rischio. ? una via davvero impossibile.

    In che misura i soccorsi hanno senso? ? evidente che non ci sono molte possibilit? e, tuttavia, si spendono molti soldi e si rischia la vita ?
    Ci sono sempre persone che insistono nel continuare i salvataggi con una specie di speranza impossibile. Ho parlato con la ragazza di Tom e lei mi ha detto che era chiaro che non sarebbe tornato. Mettere altre persone a rischio non ? ci? che dovrebbe essere fatto. Se vuoi, puoi continuare con gli elicotteri e i droni, ma non mandare persone. Sono sotto milioni di tonnellate di ghiaccio, ? impossibile.

    Inoltre, in Pakistan ci sono sempre molti problemi con gli elicotteri perch? dipendono dall?esercito, ? tutto molto lento e costoso. C?? molta burocrazia?
    Devo ammettere che gli elicotteri Pakistani hanno volato in condizioni molto difficili. Come pilota di elicottero, sono rimasto positivamente sorpreso dal livello dei piloti che volavano in tra la nebbia.

    Qual ? la differenza con i droni?
    I droni possono arrivare r fino a un metro dalla tenda e pu? ?guardare? se sono all?interno, se cade qualcosa, ? con un elicottero non ci si pu? avvicinare alle tende, ma si pu? vedere molto di pi?. Dopo il secondo volo in elicottero di Alex e Ali, che ha hanno raggiunto gli oltre 7.000 metri di quota in una giornata di bel tempo, si ? capito che Daniele e Tom erano morti ed erano stati sepolti dalla neve.

    In queste situazioni dovrebbero esserci persone con esperienza di consulenza alle famiglie.
    Naturalmente, spiegando che quello che sto dicendo non significa che io non abbia sensibilit?. ? importante spiegare alla famiglia che la decisione di mandare altre persone a cercarli non ? giusta, che nessun altro deve morire . L?unica possibilit? ora ? il salvataggio in aereo, non mandare persone cos? in alto in un?area cos? pericolosa. Non sono scomparsi 24 ore fa, stiamo parlando di dieci giorni.

    Dovremmo limitare il crowdfunding?
    La mia idea ? che il denaro possa essere destinato ad aiutare le famiglie o per un progetto di solidariet?.

    Sembra ci sia una maledizione sul Nanga Parbat? L?anno scorso sulla montagna ha perso la vita Tomaz Mackiewicz, ora Daniele ?
    ? una riflessione molto delicata. Penso che i due siano morti per un?ambizione cieca? Nel caso di Tomek, credo non avesse la preparazione fisica per farlo. Nel caso di Daniele, non ? stato saggio tentare un percorso gi? provato quattro volte .. E? un rischio troppo alto


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    #2
    Originally posted by siela View Post
    Nanga Parbat- rischiare la vita per cosa?

    Per inseguire il tuo sogno, la tua passione.... ognuno di noi ha la sua, non mi sento di giudicare gli altri su questo, per molti potrebbe essere insensato avere una moto ed andare a 200 all'ora.

    Last edited by TommySan; 08-03-19, 08:17.

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      #3
      Penso che sia difficile giudicare una persona che non si conosce, n? la sua vita n? i suoi sogni.

      Sicuramente gente che tenta imprese del genere, sa sicuramente della percentuale di rischio insita nell'operazione.

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        #4
        Originally posted by TommySan View Post

        Per inseguire il tuo sogno, la tua passione.... ognuno di noi ha la sua, non mi sento di giudicare gli altri su questo, per molti potrebbe essere insensato avere una moto ed andare a 200 all'ora.
        Originally posted by Annie81 View Post
        Penso che sia difficile giudicare una persona che non si conosce, n? la sua vita n? i suoi sogni.

        Sicuramente gente che tenta imprese del genere, sa sicuramente della percentuale di rischio insita nell'operazione.
        assolutamente, ognuno ? libero di fare ci? che vuole.. ma quando metti al mondo una creatura devi pensare anche e soprattutto alla sua vita...

        qu? non si parla di impresa con un margine di rischio medio/alto, ma di morte quasi certa

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          #5
          Originally posted by siela View Post



          assolutamente, ognuno ? libero di fare ci? che vuole.. ma quando metti al mondo una creatura devi pensare anche e soprattutto alla sua vita...

          qu? non si parla di impresa con un margine di rischio medio/alto, ma di morte quasi certa
          Questo certo, ci sono per? persone che nonostante abbiano figli, si comportano come adolescenti senza scalare nulla.

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            #6
            Io invece penso che sia facile giudicare quello che leggiamo e limitatamente alle informazioni che abbiamo modo di leggere .

            L'opinione che ho leggendo questo articolo (e sottolineo , leggendo questo articolo) ? che chi ? morto ? stato irresponsabile nel mettere al mondo un figlio e poi pensare alle proprie pulsioni di adrenalina .
            Io non vedrei niente ma proprio niente di male in una persona che decide di scalare o fare qualsiasi cosa adrenalinica e quindi rischiosa . Se le cose vanno male che crepa o si fa del male ... beh ... se la ? cercata quindi nessuno deve piangere niente .
            Per? se si mette al mondo un figlio , fintanto questo non ? maggiorenne , io ritengo che un padre dovrebbe imparare ad essere UOMO ed una madre anche essa dovrebbe avere rispetto della propria vita . Il pargolo non ha chiesto lui di venire al mondo , pertanto ha il diritto animale di avere due genitori che lo accompagnano a diventare indipendente .

            Ripeto , scalare la montagna ? una scelta legittima , scelta sua . Se le cose vanno male , caxxi suoi visto che dopotutto ? quel che cercava ed era consapevole dei rischi allo stesso modo di chi va in moto per strada come vorrei tanto tanto tanto tanto tornare a fare anche io . Se metti al mondo un figlio , quel figlio impone responsabilit? e le cose adrenaliniche si mettono da parte .

            Poi oggi viviamo in un mondo dove ? tutto elasticizzato a seconda delle proprie convenienze ... ma io ho diritto di avere la mia visione delle cose (e chi mi conosce sa che mi comporto anche di conseguenza)

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              #7
              Rischiare la vita per cosa?

              Se fosse solo la loro non sarebbe mica un problema.
              Il fatto ? che la rischiano,e tanto,pure i soccorritori.
              Io a sti "sognatori" direi:"Ok,andate dove volete...conoscete ed accettate il rischio...ma se avete problemi non chiedete aiuto...so' cazzi vostri."
              Al pari de quelli che vanno aff? viaggi in posti pericolosi e sconsigliati...spesso li rapiscono...tanto poi paga mamma Italia.......coi soldi nostri.
              Eh no...proprio no.
              Cmq mi dispiace per loro se j'? andata male e c'hanno lasciato le penne....

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                #8
                Originally posted by Lele-R1-Crash View Post

                Ripeto , scalare la montagna ? una scelta legittima , scelta sua . Se le cose vanno male , caxxi suoi visto che dopotutto ? quel che cercava ed era consapevole dei rischi allo stesso modo di chi va in moto per strada come vorrei tanto tanto tanto tanto tornare a fare anche io . Se metti al mondo un figlio , quel figlio impone responsabilit? e le cose adrenaliniche si mettono da parte .
                una volta tanto la pensiamo uguale

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                  #9
                  Originally posted by Annie81 View Post
                  Questo certo, ci sono per? persone che nonostante abbiano figli, si comportano come adolescenti senza scalare nulla.
                  Fa parte dell'elasticizzazione della coscienza umana .

                  Nell'era moderna ? tutto facilmente giustificabile ...

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                    #10
                    Originally posted by Lele-R1-Crash View Post

                    Fa parte dell'elasticizzazione della coscienza umana .

                    Nell'era moderna ? tutto facilmente giustificabile ...
                    Si per? non ci si pu? fare nulla. I 40 enni di oggi sono i nuovi 20enni, figli o no. Ma ? tutto un ciclo.

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                      #11
                      Originally posted by monikaf View Post
                      Io a sti "sognatori" direi:"Ok,andate dove volete...conoscete ed accettate il rischio...ma se avete problemi non chiedete aiuto...so' cazzi vostri."
                      Ovviamente questo discorso non vale per noi motociclisti vero ? Non ? un p? ipocrita?

                      Originally posted by monikaf View Post
                      Al pari de quelli che vanno aff? viaggi in posti pericolosi e sconsigliati...spesso li rapiscono...tanto poi paga mamma Italia.......coi soldi nostri.
                      Eh no...proprio no.
                      Cmq mi dispiace per loro se j'? andata male e c'hanno lasciato le penne....
                      Ad ogni modo sono d'accordissimo con te !

                      Idem per coloro che vanno a purificarsi l'anima facendo "del bene" ... innanzitutto ci sarebbe da fare del bene al vicino di casa prima di andare in un altra nazione , ma quello non porterebbe gloria sociale quindi il vicino pu? arrangiarsi da solo ed occorre andare lontano per "apparire" meglio . Se poi vengono presi ostaggi o se accadono complicazioni date dalle situazioni ben conosciute fin dall'inizio , allora saranno caxxi dello stato pagare , intermediare ed intervenire per sistemaer le cose al "buon samaritano" ... fosse per me invece li lascerei in balia del loro destino che si sono scelti volontariamente .

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                        #12
                        Originally posted by siela View Post

                        una volta tanto la pensiamo uguale
                        Attenzione che io sono piuttosto estremista ... per me vale anche per noi motociclisti .
                        Se io vado per strada sono io stesso ad accettare il rischio che questo comporta . Frignare se accade qualcosa non ? da persone mature .
                        Davide si ? fatto gran male , conosce i rischi per la strada ed ha scelto di sfogarsi in pista dove il rischio persiste ma ? esponenzialmente ridimensionato . E' il suo compromesso .
                        Io ho scelto di intraprendere impegni che coinvolgono altre persone , sono consapevole dei rischi della moto ed ho scelto di accantonarla finch? avr? concluso gli impegni da cui dipendono altre persone . Se io scegliessi di andare in moto per strada prima di tale data , sarei un idiota (secondo il mio punto di vista) .

                        Poi io non sono certo giudice di nessuno ... io ho le mie visuali che sono valide per me e condizionano il mio comportamento . Se qualcuno ha voglia di mettere al mondo figli e scorrazzare comunque per strada in moto , o se voglia fare paracadutismo , o se voglia fare sci estremo o se voglia fare scalate improbabili ... io non ho alcuna facolt? di intervenire , ma ho legittimit? di esprimere un parere sulla cosa

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                          #13
                          Io non mi capacito di certe decisioni. Mi dispiace per il figlio/figlia ma forse sar? la sua fortuna. Crescer? con un altro uomo a fare da pap? che sper? dar? le attenzioni e la priorit? che merita.
                          Non facciamo paragoni con l'andare in moto, ? vero che scalare e andare in pista possono essere pericolosi, ma come dice l'intervista, poteva scegliere una via difficile e non una mortale, come andare a 200kmh al Mugello o in via Montenapoleone...non ? proprio la stessa cosa.

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                            #14
                            Originally posted by Annie81 View Post

                            Si per? non ci si pu? fare nulla. I 40 enni di oggi sono i nuovi 20enni, figli o no. Ma ? tutto un ciclo.
                            Perdonami ma non ho mica capito cosa intendi dire ... sai noi ometti siamo un p? pi? lenti di comprendonio

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                              #15
                              Originally posted by alem74 View Post
                              Io non mi capacito di certe decisioni. Mi dispiace per il figlio/figlia ma forse sar? la sua fortuna. Crescer? con un altro uomo a fare da pap? che sper? dar? le attenzioni e la priorit? che merita.
                              Non facciamo paragoni con l'andare in moto, ? vero che scalare e andare in pista possono essere pericolosi, ma come dice l'intervista, poteva scegliere una via difficile e non una mortale, come andare a 200kmh al Mugello o in via Montenapoleone...non ? proprio la stessa cosa.
                              Ognuno di noi ha la propria elasticizzazione mentale .

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