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L'Ue avvia per l'Italia la procedura di infrazione per eccesso di debito pubblico. Ma contesta i risultati degli anni 2016 e 2017, quando governava il Pd. E accusa i nuovi di non fare meglio
di Franco Bechis
L?Italia ? ufficialmente nei guai, perch? ieri la commissione europea ha dato il via alla procedura per debito eccessivo. Lo ha fatto scrivendo un report di 21 pagine, che contiene una sorpresa: la base formale della contestazione ha poco o nulla a che vedere con la manovra del governo guidato da Giuseppe Conte, perch? ? relativa al risultato del debito pubblico negli anni 2016 e 2017. A mettere l'Italia nei guai quindi sono stati Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. La procedura di infrazione ? l'ultimo meraviglioso regalo del Pd agli italiani. Ecco il passaggio chiave di quel documento: ?Sulla base dei dati notificati e delle previsioni dell'autunno 2018 della Commissione, l'Italia non ha rispettato il parametro di riduzione del debito nel 2016 (gap del 5,2% del PIL) o nel 2017 (gap del 6,6% del PIL)?. E ancora: ?Complessivamente, la mancanza di conformit? dell'Italia con il parametro di riduzione del debito nel 2017 fornisce la prova dell'esistenza prima facie di un disavanzo eccessivo ai sensi del patto di stabilit? e crescita, considerando tutti i fattori come di seguito esposti. Inoltre, in base ai piani governativi e alle previsioni dell'autunno 2018 della Commissione, l'Italia non dovrebbe rispettare il parametro di riduzione del debito nel 2018 o nel 2019?. Le parole sono chiare, anche se quel che ? accaduto ieri ? piuttosto fumoso e difficile da spiegare se non ricorrendo ai gargarismi della euroburocrazia.
Che l'Italia non vada tanto d'accordo con l'attuale gruppo di comando a Bruxelles ? un dato di fatto, e che non sia stata usata molta diplomazia per evitare lo scontro ? vero. Di fronte alla bocciatura gi? da giorni vaticinata negli ambienti della commissione per? mi chiedevo: come fanno ad aprire per l'Italia una procedura per avere sfondato il rapporto deficit/pil oltre il 3% se la manovra di bilancio per il 2019 prevede un rapporto del 2,4% quindi ben inferiore a quella soglia? La risposta degli azzeccagarbugli era questa: vero che l'Italia non ha sfondato il 3% ma la procedura per deficit eccessivo nella normativa dell'area dell'euro si pu? contestare anche ai paesi che non rispettano la regola del debito, che non potrebbe superare il 60% del Pil. Ed ? questa la scelta, ma ? un po' come avere scoperto l'acqua calda: da quando esiste l'euro l'Italia non ? mai stata in regola sul debito, sempre ampiamente sopra il 100% del Pil.
Dopo avere chiuso un occhio per venti anni sembra curioso che la commissione Ue li apra tutti e due solo ora. Ed ? anche un pizzico rischioso, perch? secondo le previsioni per il 2019 il debito medio dei paesi dell'area dell'euro sar? pari all'85% del loro Pil. Sette paesi (oltre all'Italia anche Grecia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e Cipro) hanno e avranno il debito sopra il 100% del loro Pil, e altri 3 fra il 60 e il 90% del loro Pil: dieci paesi violerebbero quindi la regola, e solo l'Italia verrebbe punita. Per dare quello schiaffone per? era necessario posarsi su fatti concreti e non solo su previsioni future. Per questo la contestazione Ue poggia sulla deviazione robusta e sicura dell'Italia dalla regola del debito per due anni consecutivi: il 2016 e il 2017, aggiungendo che secondo le previsioni il rientro dal debito sar? nullo o comunque molto inferiore a quel che era previsto sia nel 2018 che nel 2019, per cui per? non ci sono ancora dati certi. Hanno quindi poco da stracciarsi le vesti e da fare appelli struggenti alla coscienza di Conte o di Matteo Salvini e Luigi Di Maio i vari Renzi, Gentiloni e Piercarlo Padoan: perch? ad avere creato il danno che la Ue ci contesta sono stati proprio loro...
Fonte iltempo.it
di Franco Bechis
L?Italia ? ufficialmente nei guai, perch? ieri la commissione europea ha dato il via alla procedura per debito eccessivo. Lo ha fatto scrivendo un report di 21 pagine, che contiene una sorpresa: la base formale della contestazione ha poco o nulla a che vedere con la manovra del governo guidato da Giuseppe Conte, perch? ? relativa al risultato del debito pubblico negli anni 2016 e 2017. A mettere l'Italia nei guai quindi sono stati Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. La procedura di infrazione ? l'ultimo meraviglioso regalo del Pd agli italiani. Ecco il passaggio chiave di quel documento: ?Sulla base dei dati notificati e delle previsioni dell'autunno 2018 della Commissione, l'Italia non ha rispettato il parametro di riduzione del debito nel 2016 (gap del 5,2% del PIL) o nel 2017 (gap del 6,6% del PIL)?. E ancora: ?Complessivamente, la mancanza di conformit? dell'Italia con il parametro di riduzione del debito nel 2017 fornisce la prova dell'esistenza prima facie di un disavanzo eccessivo ai sensi del patto di stabilit? e crescita, considerando tutti i fattori come di seguito esposti. Inoltre, in base ai piani governativi e alle previsioni dell'autunno 2018 della Commissione, l'Italia non dovrebbe rispettare il parametro di riduzione del debito nel 2018 o nel 2019?. Le parole sono chiare, anche se quel che ? accaduto ieri ? piuttosto fumoso e difficile da spiegare se non ricorrendo ai gargarismi della euroburocrazia.
Che l'Italia non vada tanto d'accordo con l'attuale gruppo di comando a Bruxelles ? un dato di fatto, e che non sia stata usata molta diplomazia per evitare lo scontro ? vero. Di fronte alla bocciatura gi? da giorni vaticinata negli ambienti della commissione per? mi chiedevo: come fanno ad aprire per l'Italia una procedura per avere sfondato il rapporto deficit/pil oltre il 3% se la manovra di bilancio per il 2019 prevede un rapporto del 2,4% quindi ben inferiore a quella soglia? La risposta degli azzeccagarbugli era questa: vero che l'Italia non ha sfondato il 3% ma la procedura per deficit eccessivo nella normativa dell'area dell'euro si pu? contestare anche ai paesi che non rispettano la regola del debito, che non potrebbe superare il 60% del Pil. Ed ? questa la scelta, ma ? un po' come avere scoperto l'acqua calda: da quando esiste l'euro l'Italia non ? mai stata in regola sul debito, sempre ampiamente sopra il 100% del Pil.
Dopo avere chiuso un occhio per venti anni sembra curioso che la commissione Ue li apra tutti e due solo ora. Ed ? anche un pizzico rischioso, perch? secondo le previsioni per il 2019 il debito medio dei paesi dell'area dell'euro sar? pari all'85% del loro Pil. Sette paesi (oltre all'Italia anche Grecia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio e Cipro) hanno e avranno il debito sopra il 100% del loro Pil, e altri 3 fra il 60 e il 90% del loro Pil: dieci paesi violerebbero quindi la regola, e solo l'Italia verrebbe punita. Per dare quello schiaffone per? era necessario posarsi su fatti concreti e non solo su previsioni future. Per questo la contestazione Ue poggia sulla deviazione robusta e sicura dell'Italia dalla regola del debito per due anni consecutivi: il 2016 e il 2017, aggiungendo che secondo le previsioni il rientro dal debito sar? nullo o comunque molto inferiore a quel che era previsto sia nel 2018 che nel 2019, per cui per? non ci sono ancora dati certi. Hanno quindi poco da stracciarsi le vesti e da fare appelli struggenti alla coscienza di Conte o di Matteo Salvini e Luigi Di Maio i vari Renzi, Gentiloni e Piercarlo Padoan: perch? ad avere creato il danno che la Ue ci contesta sono stati proprio loro...
Fonte iltempo.it
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ora aspettiamo i vari lele con le loro teorie su chi ha rovinato l'italia 
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