Massimo riserbo sul viaggio di Jorge Lorenzo in Honda. Non solo ergonomia al vaglio degli ingegneri giapponesi. L'obiettivo ? realizzare una seconda RC213V vincente e pi? facile da guidare.
Jorge Lorenzo ? volato in Giappone per parlare con gli ingegneri Honda da vicino e studiare le contromosse per cambiare la tendenza di questo inizio stagione MotoGP. Una mossa studiata e voluta dai vertici HRC, promossa dal team manager Alberto Puig, ma che non piace a Marc Marquez. Cosa spinge il team nipponico a creare qualche malumore nel box iridato pur di accontentare il nuovo arrivato? Non solo una questione di prestigio nel Motomondiale, considerando che in Moto3 la concorrenza KTM diventa sempre pi? agguerrita, ma anche per una faccenda di mercato.
La fabbrica Honda non pu? accettare la fama di una moto difficile da guidare, in grado di vincere solo con un pilota. Su questo punto ha messo il coltello nella piaga Gigi Dall'Igna dopo la vittoria di Danilo Petrucci al Mugello. HRC incassa il colpo e corre ai ripari. Jorge Lorenzo va messo nelle condizioni di salire quanto prima sul podio, possibilmente in tempi minori rispetto a quanto fatto con Ducati. Se nella stagione 2019 la vittoria sembra un obiettivo lontano, per il prossimo campionato MotoGP dovr? essere realt?. Per questo motivo il maiorchino sta cercando di 'ducatizzare' la sua RC213V, non solo dal punto di vista ergonomico.
Le voci ufficiali parlano di un pilota alla ricerca della giusta posizione in sella alla moto, con un telaio differente per consentirgli di poggiare le ginocchia in modo pi? comodo. Ma l'ergonomia rappresenta al massimo il 50% delle sue richieste. Nelle ultime settimane i tecnici Honda e Lorenzo hanno lavorato anche sui dati della telemetria per diversificare la frenata. La strada pi? breve per migliorare l'entrata in curva non ? imitare Marquez, ma ereditare gli sviluppi all'impianto frenante portati avanti con la Ducati e che Honda non stava usando. Lorenzo, per esempio, sta usando un sistema anti-trascinamento che impedisce alle pinze di venire a contatto involontariamente con il disco.
MotoGP, Crutchlow: "Non posso guidare come Marquez"
A poco o nulla sono necessari i dati del Cabroncito a Jorge per via dei differenti stili di guida, soprattutto in percorrenza di curva e nel modo di usare i freni. Mentre la forza di Lorenzo ? sempre stata la velocit? in curva, Marquez preferisce andare pi? a fondo all'interno della curva per poi improvvisamente far girare la moto. Mentre il campione in carica rilascia progressivamente le leve, Jorge lo fa molto pi? velocemente. L'ex pilota Yamaha e Ducati ? stato ingaggiato non certo per vincere il titolo mondiale al primo tentativo, ma per le sue grandi doti di collaudatore che dovrebbero rendere la RC213V indipendente dalle caratteristiche di Marc, anche in previsione di un eventuale seppure difficile addio del Cabroncito nel 2021.
Del resto Jorge non ? l'unico pilota a lamentare qualche difficolt? di troppo con il prototipo Honda 2019. Dai test invernali Cal Crutchlow, che guida una RC213V con specifiche ufficiali, lamenta mancanza di feeling con l'anteriore. Un punto debole da tempo persistente nel box dell'Ala Dorata, considerando il ruolo peculiare che svolge l'avantreno della moto, ma che sembra accentuarsi con il nuovo motore pi? aggressivo. Un altro punto su cui il maiorchino vuole gi? discutere per il prossimo anno, dal momento che fino a Valencia non si potranno apportare modifiche.
In casa Honda non lasciano trapelare nulla sulla visita di Jorge Lorenzo in Giappone. L'unico a proferire parola ? Alberto Puig che, come preventivato ad inizio stagione, dovr? adesso smussare gli angoli ed evitare incendi all'interno del box a seguito di eventuali scintille tra i due alfieri. Per svolgere questo compito sar? importante gestire la comunicazione con i media, motivo per cui viger? il pugno di ferro. In Catalunya forse vedremo le prime modifiche, fra prove libere e test post-gara. Ma ridisegnare in toto la RC213V sar? impresa impossibile, considerando che il motore ? congelato e che si potr? apportare una sola modifica al telaio. Senza contare eventuali malumori nell'angolo del garage MM93.
Jorge Lorenzo ? volato in Giappone per parlare con gli ingegneri Honda da vicino e studiare le contromosse per cambiare la tendenza di questo inizio stagione MotoGP. Una mossa studiata e voluta dai vertici HRC, promossa dal team manager Alberto Puig, ma che non piace a Marc Marquez. Cosa spinge il team nipponico a creare qualche malumore nel box iridato pur di accontentare il nuovo arrivato? Non solo una questione di prestigio nel Motomondiale, considerando che in Moto3 la concorrenza KTM diventa sempre pi? agguerrita, ma anche per una faccenda di mercato.
La fabbrica Honda non pu? accettare la fama di una moto difficile da guidare, in grado di vincere solo con un pilota. Su questo punto ha messo il coltello nella piaga Gigi Dall'Igna dopo la vittoria di Danilo Petrucci al Mugello. HRC incassa il colpo e corre ai ripari. Jorge Lorenzo va messo nelle condizioni di salire quanto prima sul podio, possibilmente in tempi minori rispetto a quanto fatto con Ducati. Se nella stagione 2019 la vittoria sembra un obiettivo lontano, per il prossimo campionato MotoGP dovr? essere realt?. Per questo motivo il maiorchino sta cercando di 'ducatizzare' la sua RC213V, non solo dal punto di vista ergonomico.
Le voci ufficiali parlano di un pilota alla ricerca della giusta posizione in sella alla moto, con un telaio differente per consentirgli di poggiare le ginocchia in modo pi? comodo. Ma l'ergonomia rappresenta al massimo il 50% delle sue richieste. Nelle ultime settimane i tecnici Honda e Lorenzo hanno lavorato anche sui dati della telemetria per diversificare la frenata. La strada pi? breve per migliorare l'entrata in curva non ? imitare Marquez, ma ereditare gli sviluppi all'impianto frenante portati avanti con la Ducati e che Honda non stava usando. Lorenzo, per esempio, sta usando un sistema anti-trascinamento che impedisce alle pinze di venire a contatto involontariamente con il disco.
MotoGP, Crutchlow: "Non posso guidare come Marquez"
A poco o nulla sono necessari i dati del Cabroncito a Jorge per via dei differenti stili di guida, soprattutto in percorrenza di curva e nel modo di usare i freni. Mentre la forza di Lorenzo ? sempre stata la velocit? in curva, Marquez preferisce andare pi? a fondo all'interno della curva per poi improvvisamente far girare la moto. Mentre il campione in carica rilascia progressivamente le leve, Jorge lo fa molto pi? velocemente. L'ex pilota Yamaha e Ducati ? stato ingaggiato non certo per vincere il titolo mondiale al primo tentativo, ma per le sue grandi doti di collaudatore che dovrebbero rendere la RC213V indipendente dalle caratteristiche di Marc, anche in previsione di un eventuale seppure difficile addio del Cabroncito nel 2021.
Del resto Jorge non ? l'unico pilota a lamentare qualche difficolt? di troppo con il prototipo Honda 2019. Dai test invernali Cal Crutchlow, che guida una RC213V con specifiche ufficiali, lamenta mancanza di feeling con l'anteriore. Un punto debole da tempo persistente nel box dell'Ala Dorata, considerando il ruolo peculiare che svolge l'avantreno della moto, ma che sembra accentuarsi con il nuovo motore pi? aggressivo. Un altro punto su cui il maiorchino vuole gi? discutere per il prossimo anno, dal momento che fino a Valencia non si potranno apportare modifiche.
In casa Honda non lasciano trapelare nulla sulla visita di Jorge Lorenzo in Giappone. L'unico a proferire parola ? Alberto Puig che, come preventivato ad inizio stagione, dovr? adesso smussare gli angoli ed evitare incendi all'interno del box a seguito di eventuali scintille tra i due alfieri. Per svolgere questo compito sar? importante gestire la comunicazione con i media, motivo per cui viger? il pugno di ferro. In Catalunya forse vedremo le prime modifiche, fra prove libere e test post-gara. Ma ridisegnare in toto la RC213V sar? impresa impossibile, considerando che il motore ? congelato e che si potr? apportare una sola modifica al telaio. Senza contare eventuali malumori nell'angolo del garage MM93.
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