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Tetsuya Harada

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    Tetsuya Harada

    Faccio seguito all?invito portatomi da Kaciaro in altro post inaugurandone uno sul grande Tetsuya Harada.

    Tetsuya Harada nasce a Chiba, vicino a Tokio, il 14/06/1970.
    I primi risultati agonistici di rilievo arrivano nel 1988 con la vittoria del Campionato giapponese Junior classe 125 cc.
    Due anni pi? tardi su Yamaha 250 termina secondo nell?All Japan Championship, vera fucina di campioni che nel corso del decennio si sarebbero progressivamente affacciati sulla scena mondiale. Sempre nel ?90 il debutto nel Motomondiale, ovviamente in veste di wild card a Suzuka, dove conclude settimo al termine di una gara regolare: alla perniciosa foga, tipica dei colleghi compatrioti chiamati saltuariamente a farsi vedere da una platea mondiale (foga sovente destinata a tradursi in rovinose piroette, vedi ad es. Abe nel ?94 in 500..), privilegia una condotta di gara ragionata e concreta. E? gi? l?Harada che impareremo ad apprezzare.
    Nel ?91 bissa il posto d?onore nel campionato casalingo, mentre a Suzuka in veste di wild card mondiale ? stavolta sesto (battuto in volata dagli hondisti Taguchi e, ben pi? noto, Nobuatsu Aoki).
    Nel ?92 finalmente centra il titolo nazionale, vero e prorio ?passaporto? per il mondiale cui i vertici Yamaha l?hanno destinato, nell?ambizioso disegno di riportare ai vertici della quarto di litro la Casa dei tre diapason (Tetsuya ? oramai in tutto e per tutto un uomo-azienda, nella migliore tradizione nipponica, quella degli Shimizu e degli Okada, tanto per intenderci).

    1993
    Ed ? cos? che il timidissimo Tetsuya, appena ventireenne, viene ?sradicato? dal familiare ambiente di casa e destinato al Team Telkor capitanato da Alessandro Valesi ? struttura scelta dalla casa madre (che l?assister? ufficialmente) per la gestione delle sue moto nel mondiale 250 ?93; suo compagno di squadra ? Pierfrancesco Chili, reduce da una splendida stagione sull?Aprilia 250 ufficiale gestita dallo stesso Team e con malcelate ambizioni di vittoria finale del titolo.
    Il resto ? storia: sin dai test invernali Harada (che ? fisicamente molto minuto e si trova assai meglio di Chili in sella al mezzo da lui peraltro sviluppato) surclassa nei tempi il povero Frankie ? destinato ad una delle stagioni pi? grige della sua carriera.
    Contro ogni previsione, Harada si rivela sin dall?inizio tremendamente veloce ed efficace anche su piste a lui del tutto sconosciute: l?esordio col botto in Australia ad Eastern Creek (vittoria in volata davanti a Kocinski su Suzuki, dopo un emozionante testa a testa con l?americano) lascia tutti di stucco, specie i Soloni che avevano bollato come meramente sensazionalistici i risultati dei test invernali svolti dal giapponese, convinti che alla prima vera gara sarebbe stato incapace di tenere il ritmo dei favoriti e pi? quotati protagonisti ?annunciati? della stagione (i quali invece, da Capirossi a Romboni, da Biaggi a Reggiani allo stesso Chili, rimediano distacchi imbarazzanti o cadono).
    In Malesia secondo GP e secondo posto sul podio dietro l?altro giapponese arrembante della stagione (quel Nobuatsu Aoki, veloce ma assai meno concreto di Harada, con il quale sino all?anno prima ha lottato in patria), nella gara caratterizzata dalle polemiche per la tardiva penalizzazione inflitta a Capirossi causa partenza anticipata (che costa subito il terzo posto, ed in prospettiva il titolo, a Loris).
    A Suzuka nel terzo GP della stagione Harada lotta per tutta la gara con gli hondisti Okada e Capirossi (generosissimo), con quest?ultimo che cade a poche curve dal termine - quando era in testa - lasciando via libera al trionfo di Tetsuya ed infortunandosi abbastanza seriamente ad una mano (rimastagli sotto la moto).
    All?esordio europeo sulla pista di Jerez, Tetsuya domina letteralmente prove e gara, ma il trionfo ? amaro: il giorno prima a causa di un incredibile incidente nella corsia box ha infatti perso la vita Noboyuki Wakai, pilota Suzuki 250 e amico d?infanzia di Harada. Le immagini di quest?ultimo sul gradino pi? alto del podio, distrutto dal dolore, restano tra le pi? toccanti del motociclismo degli ultimi 15 anni.
    I primi quattro GP testimoniano di un pilota velocissimo, solido e costantemente ai vertici, preciso nella messa a punto, abile nello sfruttare l?ottima ciclistica della Yamaha, professionale e taciturno bench? molto educato, lontano anni luce dallo stereotipo allora diffuso dei giapponesi ?cascatori? e inconcludenti.
    E? nata una stella, insomma.
    In Austria, all?esordio sulle piste veloci (il terribile Salzburgring, nel ?93 ancora incredibilmente in calendario), iniziano le prime difficolt? per Tetsuya e per la sua non celerissima Tzm; tuttavia con grande lucidit? e mestiere il giapponese contiene i danni chiudendo sesto; altrattanto dicasi ad Hockenheim il mese successivo, dove finisce nella stessa posizione.
    Ad Assen, pista pressocch? infernale per un esordiente, Harada coglie uno splendido secondo dietro all?ispirato Capirossi e davanti a Kocinski: l?americano viene ?fulminato? con un sorpasso da manuale all?ultimo giro e, dopo il traguardo, sfoga tutta la sua rabbia ferina dando gas in folle sino a far sbiellare il motore della propria Suzuki!!! (viene licenziato in tronco).
    A Barcellona la prima battuta a vuoto, causa rottura del motore.
    Al Mugello in una torrida giornata (chi scrive se lo ricorda bene perch? c?era) Harada fa terzo dietro Capirossi che a propria volta ?incula? il povero Reggiani in volata sul traguardo (dovete perdonare il termine, ma ? esattamente lo stesso usato nell?occasione da Loris ? con grandi levate di scudi da parte di Cereghini.. qualcuno si ricorda?).
    A Donington il primo vero errore della stagione: cade al primo giro, viene investito e si frattura una scapola.
    Tuttavia venti giorni dopo a Brno ? gi? in condizioni fisiche sufficenti a permettergli d?agguantare un importante sesto posto.
    A Misano il 5 settembre, nel giorno dell?incidente di Rainey, Harada si gioca la vittoria con Ruggia per buona parte del GP, salvo cadere improvvisamente a causa di un crampo (e conseguente momentanea perdita di sensibilit? e di concentrazione) alla spalla infortunata; potrebbe ripartire ma i commissari di pista inspiegabilmente glielo impediscono, prendendo in consegna la moto e portandola via davanti ad un allibito Tetsuya? (all?episodio seguirono roventi polemiche, non sono pochi a pensare che quei commissari fossero tifosi di Loris!).
    Gi?, Loris.
    Capirossi nella fase mediana del campionato ha compiuto un prodigioso recupero in classifica su Harada e i due si trovano a questo punto praticamente appaiati (il destino mette qui per la prima volta di fronte Capirex ed Harada, un dualismo che raggiunger? pi? avanti negli anni ? come vedremo ? vette drammatiche), ed il finale di stagione ? di quelli memorabili.
    A Laguna Seca Harada segna il passo e si vede per la prima volta superato in classifica dal rivale italiano su Honda.
    Il sogno sembra svanire ma a Jarama, sede del Gran Premio F.I.M. ed ultimo appuntamento della stagione, Harada con una gara lucidissima mantiene la calma, contiene la sfuriata iniziale di Capirossi (autore della pole) e quando Loris va in crisi di gomme lo supera senza piet?, andando a vincere in scioltezza: il resto lo fanno i tre piloti (Reggiani, Biaggi e Puig) che si frappongono al traguardo tra i due rivali.
    Harada ? cos? Campione del Mondo classe 250 1993, al primo tentativo, con un margine di soli 4 punti su Loris Capirossi (197 a 193): nessuno ci avrebbe scommesso una lira, prima dell?inizio di stagione.
    Sembra l?inaugurazione di una lunga serie iridata ed invece, come talvolta accade agli esordienti prodigio, il prosieguo di carriera non riserver? pi? soddisfazioni altrettanto grandi.

    1994
    L?inatteso fallimento del Team Telkor fa dirottare Harada nel Team Yamaha Motor France, tra problemi organizzativi e gestionali di non poco conto; inoltre la Tzm 250 evoluzione del modello campione del mondo non brilla per particolare competitivit?.
    Il cambio porta poca fortuna al giapponese, che nei test invernali si infortuna seriamente ed ? costretto a saltare i primi due GP stagionali in Australia e Malesia. L?inizio ad handicap fa subito intuire come la stagione ben difficilmente riserver? le soddisfazioni dell?esordio; in effetti il bilancio a fine anno ? decisamente deficitario, la classe del pilota emerge solo a sprazzi con solamente tre podi (Mugello, Laguna Seca e Baires) ed un settimo posto finale in classifica per una stagione priva di acuti, ed anzi obiettivamente anonima.

    1995
    Il 1995 dovrebbe rappresentare, nei programmi della Yamaha e di Harada, l?anno del riscatto, quello del ritorno ai trionfi nella classe 250 dopo un ?94 tutto da dimenticare.
    La casa dei tre diapason non lascia nulla al caso, la moto ? affidata alla squadra di Rainey e seguita da tecnici esperti e motivati; la Marlboro garantisce inoltre un?adeguata copertura economica.
    Purtroppo per il giapponese, in quegli anni c?? ben poco da fare contro l?imbattibile coppia Biaggi ? Aprilia ufficiale.
    Di quanto precede non ci si rende subito conto: il secondo posto all?esordio in Australia (dietro la sorpresa Waldmann, che lo batte in volata), il posto d?onore parimenti ottenuto in Malesia (dietro al romano), il quarto sotto il diluvio di Suzuka (ove invece Max naufraga tra mille problemi elettrici alla moto), e finalmente il ritorno alla vittoria nell?amata Jerez illudono Tetsuya circa la concreta possibilit? di bissare l?iride ottenuto due anni prima.
    In Germania si assiste per? al prepotente rientro del Corsaro Nero, che vince relegando Tetsuya al secondo posto, ripetendosi poi al Mugello (con Harada nuovamente al posto d?onore) e ad Assen, dove il nipponico perde contatto in classifica col rivale causa una caduta - durante le prove del venerd? - che gli impedisce di disputare la gara olandese.
    A Le Mans Tetsuya ? quinto al termine di una gara piuttosto anonima; torna combattivo a Brno, dove per? ? nuovamente costretto a cedere di misura all?onnipresente Biaggi ? sempre pi? al comando della classifica.
    A Donington Harada deve nuovamente inchinarsi a Biaggi che vince nonostante un infortunio patito durante le prove: il contraccolpo psicologico per Tetsuya ? pilota pi? sensibile di quanto la sua proverbiale riservatezza desse a vedere ? ? di quelli che lasciano il segno.
    In Brasile Tetsuya non va oltre un opaco quinto posto e Biaggi si laurea campione con due gare d?anticipo.
    Manlevato dall?obbligo di giocarsi un titolo ormai perso, Harada tenta comunque di concludere la stagione da vicecampione, con due risultati di prestigio; purtroppo l?orgoglio da solo non basta ed il giapponese si arrende al neo iridato, di misura in Argentina, con maggior distacco a Barcellona (allora una delle piste preferite di Max).
    Il bilancio della stagione ?95 non ? tuttavia negativo: l?iride ? sfuggito (peraltro contro un avversario bravo e grintoso, ma altres? dotato di una moto quasi perfetta come l?Aprilia 250), d?altro canto si sono pienamente ritrovate competitivit? e voglia di confronto con gli avversari.

    1996
    Per il 1996 squadra (quasi) vincente non si cambia, ed Harada ? di nuovo al via del mondiale nelle file del Team Rainey con la nuova versione della Tzm, caratterizzata da un enorme, sproporzionato quanto bruttissimo codone ?areodinamico? che fa esclamare al titolare della squadra: ?sembra disegnato da Ray Charles??
    La stagione parte bene: al primo GP in Malesia (allora si correva a Shah Alam) ? subito secondo dietro Biaggi, rallentato da problemi di carburazione agli alti regimi; la settimana successiva in Indonesia coglie una splendida vittoria che fa ben sperare in vista del prosieguo.
    Invece a Suzuka, al furibondo inseguimento di Biaggi, cade rovinosamente al 4? giro nel tratto velocissimo dopo la curva del ?cucchiaio?, rimediando una microfattura alla mano destra.
    A Jerez torna sul podio, secondo ma staccatissimo dal romano, mentre al Mugello problemi di gomme e di motore non gli permettono di far meglio di sesto.
    A Le Mans giunge terzo ed inizia a capire che per il titolo sar? dura.
    Purtroppo, nonostante i buoni propositi invernali e l?impegno profuso dal team, la Tzm ? ? pure quest?anno ? troppo inferiore all?Aprilia ufficiale del Corsaro Nero; Tetsuya tenta in questa fase di sopperire con la sua classe ed una determinazione ferrea, che tuttavia non possono produrre miracoli.
    Ad Assen il baratro: nel tentativo di colmare il gap col materiale a disposizione, la squadra perde il bandolo della matassa ed Harada ? relagato da problemi di sospensioni al decimo posto.
    Il resto della stagione ? un calvario: tra problemi tecnici (a Donington grippa nel giro di allineamento!), incomprensioni con la squadra e ritiri vari, una serie di ?zeri? interrotta solamente dal misero nono posto di Brno..
    E? in questa seconda parte di stagione che Harada ? ormai completamente demotivato ed in rotta con la squadra ? viene avvicinato dall?Aprilia (a propria volta coinvolta in un?interminabile telenovela per il rinnovo contrattuale di Biaggi) in vista della stagione successiva.
    A fine anno Harada ? solo ottavo in classifica, ma ha in tasca il contratto che lo lega alla Casa veneta per l?anno successivo, dopo il burrascoso divorzio da Biaggi.
    E? la prima volta che un top rider nipponico, in questa classe, lascia la Casa che lo ha fatto crescere e debuttare nel mondiale, per un?Azienda estera.

    segue...

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    #2
    Tetsuya Harada (segue)

    1997
    Il 1997 per la 250 si presenta cos? come una delle stagioni pi? interessanti del decennio: la scena e l?interesse degli appassionati sono catalizzati dalla sfida (densa di significati umani ed emotivi, oltrech? sportivi) Aprilia (con Harada ed il ritrovato Capirossi, ora suo compagno di squadra) vs. Biaggi (tornato alla Honda con Kanemoto, dopo la non esaltante esperienza del ?93).
    Harada si adatta in fretta all?RSV (molto diversa dalla Yamaha su cui ? cresciuto ed ha quasi esclusivamente corso) ed in Malesia ? subito secondo dietro il romano; terzo a Suzuka dove la sfortuna (che pi? volte busser? alla sua porta nel corso della stagione) lo costringe, sotto forma di problemi al motore a mezzo giro dal traguardo, a rinunziare ad una vittoria sicura; secondo a Jerez dove, dopo un contatto con la Honda del romano, accusa di nuovo problemi al motore che non gli consentono di restare in scia al vincitore Waldmann.
    Al Mugello rompe un pistone, mentre in Austria un incredibile problema alla visiera del suo casco Arai (!!!) lo costringe a fermarsi ai box tagliandolo dalla zona punti.
    Finalmente a Le Castellet coglie la prima, attesissima vittoria della stagione (in volata su Biaggi, doppia soddisfazione), ripetendosi venti giorni pi? tardi in Olanda.
    Ad Imola ? quinto, vittima ? ancora una volta ? di problemi al motore; al Nurburgring ? nuovamente splendido vincitore in volata su Jacque.
    L?Harada del ?97 ? quello dei giorni migliori: concreto, motivato, lucido, veloce, nettamente pi? consistente del discontinuo compagno Capirossi. Purtroppo non ? ben attrezzato contro la sfiga, come visto..
    In Brasile e Gran Bretagna conclude due bellissime gare al posto d?onore, conquistando la vetta della classifica mondiale.
    A Brno ? terzo, a Barcellona quarto battuto d?un soffio da Ukawa (che gli fa perdere la leadership iridata in favore del vincitore Waldmann).
    Proprio nel finale di stagione, quando la serratissima lotta a tre per il titolo (lui, Biaggi e Waldmann) richiederebbe massima concentrazione, Harada ?molla? clamorosamente con un quarto ed un quinto (rispettivamente a Sentul e Phillip Island) che si traducono in un podio iridato staccato di soli 15 punti dall?adesso ?tetracampeon? Biaggi.
    La rabbia ? tanta, tuttavia il bilancio agonistico ? complessivamente positivo (tre vittorie stagionali, parecchi podi, belle gare) e pesantemente condizionato dalla ridetta sfortuna.

    1998
    Emigrato Biaggi in 500, per il ?98 la lotta per il titolo ? un affare a tre che coinvolge le Aprilia ufficiali, condotte dal Nostro, da un Capirossi voglioso di rivincite e dal giovane Campione del mondo 125 promosso di categoria, tal Valentino Rossi..
    Nel primo GP, in casa a Suzuka, Harada esordisce quarto dietro tre wild card nazionali ? ed ? di gran lunga il migliore dei tre ufficiali Aprilia.
    A Johor, in Malesia, vince infilando all?ultima curva un gi? arrembante Rossi, che per inesperienza, vistosi affiancare dal giapponese, d? gas troppo presto e si imbarca cadendo. Valentino torna ai box schiumando rabbia.
    E? solo l?inizio di una stagione caratterizzata da tre galli troppo stretti in un pollaio destinato ben presto a farsi rovente di polemiche, purtroppo malamente gestite dal management Aprilia.
    In Spagna rientra ai box dopo un giro (era in testa): i meccanici gli sistemano un carburatore e Tetsuya torna in pista, salvo vedersi poco dopo sventolare davanti la bandiera nera per infrazione regolamentare (la squadra non poteva lavorare dentro i box..) ? non prima, per?, di essersi inserito (inutilmente, visto che per la riparazione ha perso tre giri!) tra Capirossi e Rossi in lotta per la vittoria. Probabilmente l?orgoglioso Tetsuya voleva dimostrare che, senza il problema tecnico, la gara sarebbe stata sua.. tuttavia l?unico risultato ottenuto ? quello di far arrabbiare ancora Rossi, che lamenta di essere stato deconcentrato dall?azione del nipponico. Altre polemiche intestine, quindi.
    Finalmente in Italia si torna a parlare solo di sport con grande vittoria al Mugello di Lucchi e Tetsuya terzo in una corsa interrotta per la pioggia e poi ripresa con l?asciutto.
    A Le Mans Tetsuya torna alla vittoria davanti a Rossi, con il quale per? inscena un teatrino assai poco lusinghiero in pista: i due, soli al comando, rallentano molto il ritmo al 17? giro facendo finta di arrivare ?lunghi?, in quanto nessuno intende ricoprire il ruolo di ?lepre?; ci? favorisce il ricongiungimento di Capirossi, che per? si vede nuovamente ed inesorabilmente staccato non appena i compagni di squadra ricominciano a fare sul serio: Loris, obiettivamente umiliato dalla condotta dei colleghi, sul podio (3?) ? rabbuiatissimo e cova certamente un rancore profondo?
    A Jarama nel GP di Madrid Tetsuya trionfa ancora, stavolta in maniera limpida, ed ? sempre pi? solo al comando della classifica iridata.
    Ad Assen rompe il motore (come anche Capirossi), lasciando la vittoria a Valentino, mentre in Gran Bretagna il malfunzionamento di una candela non gli consente di lottare con Loris (giunge comunque secondo).
    Al Sachsenring e Brno una micidiale doppietta che pare lanciarlo definitivamente verso l?iride.
    Ad Imola per? si infortuna in prova (frattura del malleolo) e non ? in grado di andare oltre il decimo posto.
    Due settimane dopo a Barcellona, pienamente ristabilito, ? secondo dietro l?ormai lanciatissimo Rossi.
    Il delicato equilibrio che pare essersi creato all?interno dello squadrone Aprilia ? per? turbato dai sotterranei e neppure troppo malcelati malumori di Capirossi: l?Aprilia, per precisa scelta strategica commerciale e sportiva, punta per la vittoria del mondiale su Harada (bench? il romagnolo sia perfettamente ancora in lizza per l?iride), e per l?immagine su Rossi (difficile, qui, dar torto a Noale..); Loris si sente tagliato fuori dai giochi, trascurato, poco considerato anche tecnicamente, e di tutto ci? soffre parecchio..
    A Phillip Island un Harada forse meno sereno di quanto a prima vista possa sembrare commette il secondo grosso errore della stagione dopo il Santerno, e cade favorendo il prepotente ritorno di Loris che (comunque sempre a punti tarnne che ad Assen, bench? mai davvero convincente) ? ora primo in classifica.
    A Buenos Aires, per l?ultima gara ove Tetsuya e Loris si giocano il titolo, la tensione ? a dir poco altissima.
    Il pilota di Borgo Rivola parte male ma recupara furiosamente su Harada, lo raggiunge ed inizia a duellarci. Intanto Rossi li supera entrambi e s?invola verso la vittoria. All?ultima curva Harada ? davanti a Loris che vede sfumare il titolo innanzi ai suoi occhi.. ecco che improvvisamente tutte le tensioni, le frustrazioni, le invidie e la rabbia maturate in un?intera stagione dove (non sempre per sua colpa) ? stato tenuto in ombra dai compagni di Casa, si materializzano in una manovra che far? discutere per anni addetti ai lavori e non: Harada ha gi? impostato ed ? alla corda, Capirossi si butta a velocit? pazzesca e con traiettoria quasi tangente in quei pochissimi cm che stanno tra il cordolo interno ed il pilota nipponico; Harada, centrato dalla moto dell?avversario, cade e finisce nella sabbia; Loris, anche grazie alla ?sponda? del giapponese, riesce in qualche modo a chiudere la traiettoria (o meglio, a non uscire a sua volta) e termina secondo al traguardo.
    Tetsuya giace dolorante nella via di fuga, ed in un attimo ai box Aprilia ? il panico: la moglie di Harada si accascia sotto un tavolo, Giovanni Sandi suo capotecnico ? indignato ed urla ?? uno schifo, non si pu? vincere cos?!?, meccanici e tecnici si disperano, gridano, bestemmiano. Ai box di Capirossi ? palpabile l?imbarazzo di Mauro Noccioli e degli altri, che non riescono ad esultare liberamente per il fresco titolo del loro pilota: s?, perch? Loris (che, tagliato il traguardo, festeggia pure lui col braccino rattrappito, quasi si rendesse conto di averla combinata grossa..) ? il nuovo campione mondiale classe 250.
    Poco cambia dopo la protesta inoltrata alla direzione gara da Tetsuya e la conseguente squalifica del compagno (!) di squadra: i punteggi restano per entrambi quelli dell?Australia ed il romagnolo rimane iridato.
    Per Harada l?ulteriore beffa di vedersi sorpassato in classifica (a causa dello ?zero? susseguente alla caduta), per un solo punto, pure dall?esordiente Valentino Rossi!
    Il contraccolpo psicologico ? devastante.
    Il pilota ? disgustato dall?ambiente, non ha quasi pi? voglia di correre, vorrebbe cambiare aria.

    1999
    Scottata dall?esperienza dell?anno precedente (l?iride ? stato centrato ? e ci sarebbe mancato altro, con quei tre signori piloti [n.d.r.], ma il prezzo in termini di immagine e la gestione del dopo ? fattaccio di Baires costano moltissimo all?Azienda veneta), Aprilia decide di puntare in 250 sul solo Valentino Rossi per il 1999, allontanando Capirossi e dirottando il rigenerato Tetsuya in 500 con l?ambizioso compito di portare alla competitivit? la bicilindrica ed ampie garanzie date al giapponese di investire sul progetto.
    L?annata ? in salita: nonostante qualche buona prestazione in prova (tra cui una straordinaria pole al Mugello), in gara i problemi che affliggono la bicilindrica veneta al cospetto delle plurifrazionate avversarie sono gli stessi storicamente gi? patiti da Reggiani e Romboni nelle precedenti stagioni: in curva l?Aprilia pu? volare, ma in rettilineo ed in accelerazione si pianta rispetto a moto con 40 ? 50 cavalli in pi?, ed alla fine il bilancio ? favorevole a queste ultime.
    Tuttavia vanno segnalati i bei risultati ottenuti in Francia (dove sale sul podio), Italia (quarto), Catalogna (quarto), Donington (secondo podio stagionale al termine di una gara splendida).
    Purtroppo, proprio quando il lavoro dei tecnici e l?impegno profuso da Tetsuya iniziano a dare i loro frutti, in Aprilia si perde la direzione da seguire ed una serie di problemi tecnici condizionano pesantemente la seconda parte della stagione, del tutto priva di risultati di rilievo.
    A fine anno Tetsuya ? comunque decimo in classifica.

    2000
    Il 1999 ha fatto vedere buone cose, seppur sporadicamente, e cos? in Aprilia si decide di continuare col progetto bicilindrica 500 affidata al talentuoso nipponico anche per l?anno successivo.
    Mai decisione fu pi? sbagliata: l?annata ? obiettivamente disastrosa.
    Tetsuya non trova un accettabile livello di messa a punto, la motivazione inizia a latitare cos? come l?entusiasmo del pilota, che mai come in questa stagione appalesa quella tendenza a deprimersi talvolta gi? mostrata in passato nei momenti di difficolt?.
    Alla fine di un anno da dimenticare Harada ? 16? in classifica, e la stagione segna il definitivo abbandono del progetto Aprilia ?mezzo litro?.

    2001
    Ripudiato il progetto bicilindrico maggiorato, in Aprilia si punta come tradizione al titolo 250, e quale miglior soluzione di quella ?casalinga? per fronteggiare il nuovo astro nascente del motociclismo, il compianto Daijiro Kato (su Honda)?
    Tetsuya torna cos? alla sua cilindrata ?naturale?.
    Per tutta la stagione Harada impegna il connazionale, tuttavia mai dar? l?impressione di poter veramente impensierire il pi? giovane e fortissimo Kato.
    Sempre molto consistente, Tetsuya va sul podio nei primi quattro GP (Giappone, Sudafrica, Spagna e Francia)? peccato che tutte e quattro le gare siano state vinte da Kato!
    Il binomio nipponico pare imbattibile e ricorda quello costituito da Biaggi e Aprilia qualche stagione prima.
    Harada sembra condannato a trovare sul suo cammino piloti e moto ciclicamente in stato di grazia?
    In Italia Tetsuya (pilota molto sensibile sul bagnato) approfitta della pioggia (condizione dove viceversa Kato si trova in difficolt?) per vincere e riportarsi, in classifica, a ridosso dell?hondista.
    A Barcellona deve per? nuovamente inchinarsi a Daijiro; neppure ad Assen riesce ad approfittare delle difficolt? in cui incorre il rivale sull?asfalto umido, azzarda una scelta di gomme sbagliata, tenta un improbabile pit stop per sostituirle e conclude solo 24?!
    Altra gara da dimenticare a Donington (18? per rottura di una candela).
    In Germania risale al terzo posto, per tornare alla vittoria a Brno nella gara p? bella della sua stagione.
    Kato per? ? ormai troppo avanti in classifica.
    La fase finale della stagione ? molto consistente (sempre sul podio in Portogallo, a Valencia, Phillip Island e Sepang), con la soddisfazione dell?ultima vittoria (di stagione e di carriera) a Motegi, in patria.
    Il cerchio si ? chiuso.
    Harada si accomiata dall?Aprilia col sesto posto del Brasile, ed a fine stagione ? vicecampione dietro l?irraggiungibile Kato.

    2002
    L?anno del ritiro ? il 2002.
    Non rinnovato il contratto con la Casa veneta, Harada accetta l?offerta del Team Pramac, che gli mette a disposizione una NSR 500 per ritentare la scalata alla classe regina.
    Il 2002 segna l?inizio della nuova era a 4 tempi, tuttavia l?ingresso delle potentissime 1000 ? graduale ed avviene affiancando le due tempi; di fatto, si corrono due campionati in uno: quello per la vttoria del titolo, riservato alle RCV ed M1 ufficiali, e quello ?terrestre?, al quale ? ahinoi ? ? iscritto il Nostro.
    La differenza prestazionale con le moto migliori della categoria e l?utilizzo delle poco competitive gomme Dunlop non spiegano comunque l?assoluta mediocrit? della stagione di Tetsuya, molto lontano da prestazioni quantomeno vicine al suo blasone ed a fine anno ultimo dei piloti Honda (con un malinconico 17? posto in classifica).

    Intelligentemente Tetsuya comprende che le motivazioni dei giorni migliori sono lontane, ed a fine stagione attacca il casco al chiodo (la comunicazione ufficiale la d? in una commossa conferenza stampa a Valencia).

    Ci lascia il ricordo di un pilota dal grande talento, tra i protagonisti assoluti dell?ottavo di litro dello scorso decennio: 55 presenze sul podio (due nella 500), 21 pole position e 21 giri veloci il bottino di 10 anni di agoni

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      #3
      Ottimo lavoro io aggiungo solo un particolare e' vero che nella gara di Imola del '98 arrivo' decimo ma devi specificare che dopo la caduta e rottura del malleolo in prova in gara parti' malissimo ma rimonto' con facilita' sui primi SENONCHE' CADDE NUOVAMENTE NELLA CHICANE PRECEDENTE AL TRAGUARDO,risali' in moto e fini'come hai descritto tu,ma questo e' un episodio che secondo me andava citato no???

      Metto il link della carriera completa e l'invito a mettere qualke bella foto nonche a fare altri bei post cosi' dettagliati
      http://www.gazzetta.it/dyn/dyn/speci...i/511017.shtml

      il mondiale
      http://www.gazzetta.it/speciali/moto...250/1993.shtml
      Last edited by kaciaro; 15-01-06, 22:55.

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        #4
        E' vero l'episodio di Imola ? significativo del valore del pilota (che a differenza di altri non sbandierava i propri guai fisici per far risaltare le prestazioni ottenute), ed anche della sfortuna che purtroppo spesso l'ha accompagnato nella carriera, quasi a "risarcire" certe circostanze, viceversa, fortunate che l'hanno assistito nell'anno del mondiale (come si intuisce dai cenni che ho fatto nel post).

        Il post forse ? un po' lungo, non vorrei che la gente si addormentasse nel leggerlo...
        anche per questo non ho messo le griglie dei risultati delle singole stagioni o foto, ma vado che hai rimediato tu e ti ringrazio!

        Approfitto per riscrivere la frase di chiusura del pezzo, che risulta amputata a causa di un mio errore nel copia - incolla:

        "Ci lascia il ricordo di un pilota dal grande talento, tra i protagonisti assoluti dell?ottavo di litro dello scorso decennio: 55 presenze sul podio (due nella 500), 21 pole position e 21 giri veloci il bottino di 10 anni di agonismo al massimo livello."

        P.s.: era il mio primo argomento, perdonate qualche sbavatura. Grazie

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          #5
          per renderlo meno pesante mettete qualche foto di contorno
          anzi ve ne metto una io ghghgh

          capellone alla abe


          spettacolare pinna



          a casa ne ho una troppo simpatica, appena posso la posto.
          Last edited by AndreaRS250; 16-01-06, 13:07.

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            #6
            non riflettiamo mai al lato umano....che grande personaggio grazie dell'articolo

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              #7
              Si, bell'articolo, anche se la caduta in Australia nel 98' non fu dovuta ad un errore ma ad un grippaggio al tornante in discesa...

              Andrea, il capellone E' Abe... non Harada !
              Last edited by Ace31; 16-01-06, 15:38.

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                #8
                Bravo! Hai fatto benissimo a scriverne ala storia. Proprio in sti giorni mi chiedevo che fine avesse fatto

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                  #9
                  Originally posted by Ace31
                  Si, bell'articolo, anche se la caduta in Australia nel 98' non fu dovuta ad un errore ma ad un grippaggio al tornante in discesa...

                  Andrea, il capellone E' Abe... non Harada !

                  Ach.. ? vero. Purtroppo ogni tanto la memoria m'inganna..
                  Comunque son contento che vi ? piaciuto.
                  Anche a me il capellone pare Abe!

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                    #10
                    Tecnicamente uno dei piloti pi? preparati degli ultimi 15 anni. Avrebbe potuto avere ben altra carriera con un po' meno sfortuna e senza qualche limite caratteriale... cmq la moglie non ? niente male!!!

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                      #11
                      Originally posted by edorsv99
                      cmq la moglie non ? niente male!!!
                      QUOTONE... tra l'altro ? parente di Abe, se non sbaglio... nessuno che rimedia una foto?

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                        #12
                        Splendido reportage!!!

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                          #13
                          Bravo m@rce!!!! e una bellissima rassegna de sua historia, Harada era un piloto molto fino nella sua tracciata in curva, anche eccessivamente freddo per mio gusto (sccusami per che io sono fan di Capirossi ) .la pagina web officiale de Harada e http://www.tetsuya31.com/

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                          • Font Size
                            #14
                            eri al GP DI ARGENTINA LUCIO QUANNO SUCCESSE IL FATTACCIO???
                            DICCI DICCI
                            UNA FANTASTICA FOTO

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                            • Font Size
                              #15
                              IL FILMATO DEL FATTACCIO

                              http://www2.raisport.rai.it/news/spo...a2/SCONTRO.MPG

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