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Giancarlo Morbidelli e la sua Morbidelli V8

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    #1

    Giancarlo Morbidelli e la sua Morbidelli V8

    "L'impegno più grosso me lo sono preso l'anno scorso (n.d.r. Nel 1990).
    Ho cominciato ad accarezzare l'idea di un'eccezionale granturismo a otto cilindri. Ci ho pensato più seriamente, mi sono convinto, mi sono entusiasmato. E poi non mi è rimasto che dare via al progetto.



    Perché proprio una stradale?
    Perché è un tema nuovo, quindi ancor più stimolante, poi sono sicuro che solleverà grande interesse in tutto il mondo. Così darà lustro anche a tutto il nostro gruppo aziendale. È un grosso investimento anche in termini di immagine. Deve essere un classico, quindi sganciato dalle mode fluttuante, per conservare immutati nel tempo, almeno dieci anni, il proprio fascino, la propria validità tecnica. Privilegia sicurezza, comodità, elasticità, frenatura.
    Pezzo forte il motore, un V8 a 90 gradi, cioè l'architettura più classica e indicata per questo frazionamento, che intendo lasciare ben in vista sulla moto, per la gioia degli occhi. Cilindrata 850cc e trasmissione cardanica onde scoraggiare tentazioni agonistiche.

    Per la configurazione e lo sviluppo del propulsore mi sono valso della collaborazione dell'Ing. Giorgio Valentini, che era alla Guzzi prima dell'avvento di De Tomaso, poi è diventato specialista di Formula Uno e consulente della Porsche. Un tecnico di valore che sa battere nuove strade.
    Per la ciclistica e il cambio, ricette casalinghe, posso infatti contare sull'apporto a tempo pieno dell'Ing Edmondo Rossi che pur giovane d'anni ha già accumulato una bella esperienza in tutti i settori motociclistici.

    Per lo stile sono in contatto con vari specialisti (verrà scelto in dirittura d'arrivo la matita del Pininfarina) e come accennato la moto sarà carenata solo in parte per darle maggior carattere.
    Per la componentistica ci siamo affidati ai fornitori più qualificati. La Campi ci darà le apparecchiature di accensione ed iniezione elettroniche Weber-Marelli tipo Formula Uno adattate alle nostre esigenze. Ci costeranno vari milioni anche perché gli iniettori molto piccoli verranno fatti apposta per noi.
    L'albero motore e gli assi a camme li abbiamo commissionati alla Montepili di Milano che serve tutte le grandi marche auto impiegate nelle competizioni. Le testate ce le fonde la Sacchetti di Modena che lavora anch'esso per le auto da corsa di nobili case. La frizione a comando idraulico ce l'ha studiata Rimoldi, il cambio è della Cima, l'impianto frenante ABS della Brembo realizzato appositamente per noi. Il basamento del motore sarà in ghisa perché oltre offre maggior stabilità alle deformazioni termiche e dinamiche, senza contare che la ghisa rende più facile incamiciare o comare le canne dei cilindri, incorporate nel basamento.
    Il peso è ancora troppo presto per dirlo ed il prezzo è l'unica cosa cui finora non abbiamo pensato. "

    Giancarlo Morbidelli è stato un eclettico progettista, ha vinto quattro titoli mondiali con le sue moto ed un team composto da poche persone (pochi ma buoni!) lasciando increduli le case giapponesi che non sapevano spiegarsi tanta maestria con poca 'cultura motoristica pregressa'.
    È partito dall'essere leader nella costruzione di macchinari per la lavorazione del legno sino a riuscire a materializzare il suo sogno: una moto stradale che portasse fieramente il suo nome e la sua visione futuristica sul trasporto su due ruote.
    Ha materializzato le sue ambizioni facendo sì che la sua passione lo assorbisse h24 e donando fisionomia al sogno di tutti noi: una moto nostra.
    La Morbidelli V8, un 850cc con bancate a V di 90 gradi, non deve (e doveva) forzatamente piacere al grande pubblico perché non nacque con tali intenti ma è stata la dimostrazione di come la perseveranza di un Uomo (sì, scritto volutamente in maiuscolo) non si fermi davanti alle critiche od i gusti della massa.
    Questo post è un omaggio alla figura di chi ha lasciato un patrimonio motoristico che è un primato per la nostra bella nazione, quindi vi prego di evitare commenti piccati verso questa opera d'arte perché, si sa, l'arte non è di facile consultazione.
    da wheels and chassis
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