In un mondo del commercio e dei servizi sempre pi? libero, senza orari e senza vacanze, pochi professionisti e commercianti riescono a mantenere dei giorni di chiusura fissi. E allora perch? i parrucchieri chiudono di luned?? Dietro a questa consuetudine, giunta fino ai nostri giorni, si nasconde in realt? una storia davvero triste, avvenuta nel 1742.
Era una calda giornata di giugno e, a due passi dal Giardino di Boboli, fu ritrovato il corpo di Mariuccia, una prostituta napoletana. Abbandonata a terra, in una pozza di sangue, aveva la gola tagliata da un rasoio. La giovane si era trasferita nel capoluogo toscano per fare la cameriera, ma era stata costretta a vendere il suo corpo perch? non trovava lavoro. Abitava in via San Cristofano, zona Santa Croce, in un appartamento fatiscente, e proprio l? prestava la sua attivit?.
Dato che l?omicidio era avvenuto in pieno giorno, senza che nessun vicino notasse qualcosa di strano, si pens? che il colpevole potesse essere uno dei suoi clienti abituali. La vicenda colp? molto l?opinione pubblica, spingendo i ?birri?, i poliziotti del tempo, a indagare. Si concentrarono soprattutto sugli uomini che frequentavano regolarmente la casa di Mariuccia e sui motivi che avessero potuto causare una lite cos? violenta da finire in tragedia. Cosa poteva spingere una persona a uccidere una giovane donna in maniera cos? cruenta, tagliandole la gola?
L?attenzione delle guardie si spost? dunque sui mercanti che acquistavano indumenti e oggetti usati, sperando di ritrovare gli effetti personali spariti dalla casa di Mariuccia. Fu cos? che, durante le ricerche, venne ritrovata la sottana in tulle usata dalla vittima quando riceveva i clienti nella sua stanza. Il commerciante che la teneva sul banco raccont? di averla comprata da un giovane di 22 anni, Antonio di Vittorio Giani, che faceva il barbiere nella buca del portone di Annalena, in via Romana.
Il ragazzo venne subito fermato e interrogato. Messo alle strette, confess? di aver agito per gelosia, uccidendo Mariuccia in uno scatto d?ira. Data la gravit? del crimine e considerate le severe leggi del tempo, che prevedevano la pena di morte, Antonio di Vittorio Giani venne quindi condannato a morte. La sua impiccagione avvenne in piazza il luned? dopo, l?11 giugno 1742. Per assistere alla sua esecuzione, molti colleghi chiusero le botteghe per tutto il giorno. Da quel momento divenne abitudine sia per i barbieri che per i parrucchieri tenere il negozio chiuso proprio all?inizio di ogni settimana.
Sorprende sapere come un fatto cos? sanguinoso possa essere all?origine di un?usanza che ormai tutti diamo per scontata.
notizia da: robadadonne.it
Era una calda giornata di giugno e, a due passi dal Giardino di Boboli, fu ritrovato il corpo di Mariuccia, una prostituta napoletana. Abbandonata a terra, in una pozza di sangue, aveva la gola tagliata da un rasoio. La giovane si era trasferita nel capoluogo toscano per fare la cameriera, ma era stata costretta a vendere il suo corpo perch? non trovava lavoro. Abitava in via San Cristofano, zona Santa Croce, in un appartamento fatiscente, e proprio l? prestava la sua attivit?.
Dato che l?omicidio era avvenuto in pieno giorno, senza che nessun vicino notasse qualcosa di strano, si pens? che il colpevole potesse essere uno dei suoi clienti abituali. La vicenda colp? molto l?opinione pubblica, spingendo i ?birri?, i poliziotti del tempo, a indagare. Si concentrarono soprattutto sugli uomini che frequentavano regolarmente la casa di Mariuccia e sui motivi che avessero potuto causare una lite cos? violenta da finire in tragedia. Cosa poteva spingere una persona a uccidere una giovane donna in maniera cos? cruenta, tagliandole la gola?
L?attenzione delle guardie si spost? dunque sui mercanti che acquistavano indumenti e oggetti usati, sperando di ritrovare gli effetti personali spariti dalla casa di Mariuccia. Fu cos? che, durante le ricerche, venne ritrovata la sottana in tulle usata dalla vittima quando riceveva i clienti nella sua stanza. Il commerciante che la teneva sul banco raccont? di averla comprata da un giovane di 22 anni, Antonio di Vittorio Giani, che faceva il barbiere nella buca del portone di Annalena, in via Romana.
Il ragazzo venne subito fermato e interrogato. Messo alle strette, confess? di aver agito per gelosia, uccidendo Mariuccia in uno scatto d?ira. Data la gravit? del crimine e considerate le severe leggi del tempo, che prevedevano la pena di morte, Antonio di Vittorio Giani venne quindi condannato a morte. La sua impiccagione avvenne in piazza il luned? dopo, l?11 giugno 1742. Per assistere alla sua esecuzione, molti colleghi chiusero le botteghe per tutto il giorno. Da quel momento divenne abitudine sia per i barbieri che per i parrucchieri tenere il negozio chiuso proprio all?inizio di ogni settimana.
Sorprende sapere come un fatto cos? sanguinoso possa essere all?origine di un?usanza che ormai tutti diamo per scontata.
notizia da: robadadonne.it
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