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Le bizzarre e strane usanze degli antichi romani

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    #1

    Le bizzarre e strane usanze degli antichi romani

    Nella vita quotidiana, i Romani erano incredibilmente abili e rivoluzionari ma al contempo avevano alcune convinzioni e facevano cose abbastanza bizzarre.

    FALLO PORTAFORTUNA

    I Romani usavano il fallo, o oggetti a forma di pene, come portafortuna. Erano presenti nelle case come ornamento, li indossavano come collane e li usavano persino come campane eoliche. Pensavano che fossero simbolo di buona salute, fortuna e allontanassero gli spiriti maligni.

    URINA

    I Romani prendevano molto sul serio l’utilizzo dell’urina. L’imperatore Vespasiano nel I secolo d.C. applicò persino una tassa sull’urina poiché veniva usata per lavare il bucato.
    Ciò la rendeva simile a quello che attualmente è un detersivo, una sorta di candeggina.

    L’ammoniaca presente nelle urine sbiancava i vestiti, veniva prelevata dai bagni pubblici e successivamente tassata per il suo utilizzo. I romani la usavano anche per pulire e sbiancare i denti. Si dice che fosse l’ammoniaca a dotarli di un sorriso bianco perla.

    BAGNI PUBBLICI

    I Romani nel trattamento delle acque reflue erano all’avanguardia e utilizzavano l’acqua sotterranea per spostare gli escrementi lontano dai bagni pubblici. I bagni di epoca romana erano luoghi di incontro pubblico e concludevano affari mentre facevano i bisogni.

    Nell’area c’era solo una fila di posti a sedere con i buchi che corrispondevano alla rete fognaria. Data la mancanza di carta igienica utilizzano il tersorium, una spugna marina infilata a un bastone che veniva condivisa. Veniva lavato in una grondaia da cui scorreva continuamente acqua e poi usato da un’altra persona con buona pace dell’igiene.

    IGIENE PERSONALE

    I Romani avevano molta cura dell’igiene personale ma non usavano il sapone bensì oli profumati e sabbia fine. Ne ricoprivano il corpo e poi il mix – una sorta di odierno scrub – veniva tolto con uno strigile. Uno strumento di metallo con un’estremità curva e un manico che raschiava dalla pelle l’olio e la sabbia.

    TINTURE PER CAPELLI

    Per tingere la chioma i Romani avevano tecniche diverse, utilizzavano aceto, bacche o gusci di noci frantumati.
    Il colore bruno-rossastro veniva ottenuto utilizzando un mistura ottenuta dall’albero dell’henné. Per il colore nero, uno degli intrugli più bizzarri era composto da sanguisughe e aceto. La miscela veniva lasciata fermentare e dopo due mesi applicata sui capelli.

    MANCINI

    Nel corso della storia, essere mancini ha comportato un bel po’ di problemi e nell’antica Roma, non era diverso. Se una persona era mancina, veniva considerata inaffidabile o sfortunata. La parola “sinistro” derivava dalla parola latina “sinistra” ed era associata al male. Inizialmente i romani non avevano problemi con il lato sinistro delle cose, ma alla fine fecero loro il pensiero greco che considerava fortunato il lato destro.

    IL SANGUE DEI GLADIATORI CURA L’EPILESSIA

    Nonostante avessero fatto passi da gigante nel campo della medicina, i Romani credevano che bere il sangue di un gladiatore, o mangiarne il fegato, potesse curare l’epilessia. Quando un gladiatore veniva ucciso, il suo sangue era regolarmente venduto. Nel 400 d.C., quando i combattimenti dei gladiatori furono proibiti, i romani iniziarono a comprare il sangue di chi era stato giustiziato, in particolare di chi era stato decapitato, convinti che curasse comunque le crisi epilettiche.


    fonte: medium.com

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    #2
    Un altro articolo molto carino e piacevole da leggere, brava Laura!
    E comunque ... chi di noi ragazze di una volta non ha provato a farsi l'henné nella vasca da bagno di casa incraciandola tutta di nero o rosso e scatenando le ire della propria madre?!?

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      #3
      SPQR....

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        #4
        Originally posted by Semiramide View Post

        BAGNI PUBBLICI
        I bagni di epoca romana erano luoghi di incontro pubblico e concludevano affari mentre facevano i bisogni.




        fonte: medium.com
        Ahah, ma veramente? Incredibile, prossima volta che mi incontro con qualcunA per concludere affari la faccio accomodare in bagno anziché in ufficio, vediamo come finisce... embé, sa, ho appena scoperto che nell'antica Roma usava così, bello tornare alle origini non crede?

        Laura Semiramide, posti sempre cose interessanti, Davide dovrebbe darti laute percentuali per come gli tieni su il forum

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          #5
          Originally posted by Semiramide View Post
          Nella vita quotidiana, i Romani erano incredibilmente abili e rivoluzionari ma al contempo avevano alcune convinzioni e facevano cose abbastanza bizzarre.

          FALLO PORTAFORTUNA

          I Romani usavano il fallo, o oggetti a forma di pene, come portafortuna. Erano presenti nelle case come ornamento, li indossavano come collane e li usavano persino come campane eoliche. Pensavano che fossero simbolo di buona salute, fortuna e allontanassero gli spiriti maligni.

          URINA

          I Romani prendevano molto sul serio l’utilizzo dell’urina. L’imperatore Vespasiano nel I secolo d.C. applicò persino una tassa sull’urina poiché veniva usata per lavare il bucato.
          Ciò la rendeva simile a quello che attualmente è un detersivo, una sorta di candeggina.

          L’ammoniaca presente nelle urine sbiancava i vestiti, veniva prelevata dai bagni pubblici e successivamente tassata per il suo utilizzo. I romani la usavano anche per pulire e sbiancare i denti. Si dice che fosse l’ammoniaca a dotarli di un sorriso bianco perla.

          BAGNI PUBBLICI

          I Romani nel trattamento delle acque reflue erano all’avanguardia e utilizzavano l’acqua sotterranea per spostare gli escrementi lontano dai bagni pubblici. I bagni di epoca romana erano luoghi di incontro pubblico e concludevano affari mentre facevano i bisogni.

          Nell’area c’era solo una fila di posti a sedere con i buchi che corrispondevano alla rete fognaria. Data la mancanza di carta igienica utilizzano il tersorium, una spugna marina infilata a un bastone che veniva condivisa. Veniva lavato in una grondaia da cui scorreva continuamente acqua e poi usato da un’altra persona con buona pace dell’igiene.

          IGIENE PERSONALE

          I Romani avevano molta cura dell’igiene personale ma non usavano il sapone bensì oli profumati e sabbia fine. Ne ricoprivano il corpo e poi il mix – una sorta di odierno scrub – veniva tolto con uno strigile. Uno strumento di metallo con un’estremità curva e un manico che raschiava dalla pelle l’olio e la sabbia.

          TINTURE PER CAPELLI

          Per tingere la chioma i Romani avevano tecniche diverse, utilizzavano aceto, bacche o gusci di noci frantumati.
          Il colore bruno-rossastro veniva ottenuto utilizzando un mistura ottenuta dall’albero dell’henné. Per il colore nero, uno degli intrugli più bizzarri era composto da sanguisughe e aceto. La miscela veniva lasciata fermentare e dopo due mesi applicata sui capelli.

          MANCINI

          Nel corso della storia, essere mancini ha comportato un bel po’ di problemi e nell’antica Roma, non era diverso. Se una persona era mancina, veniva considerata inaffidabile o sfortunata. La parola “sinistro” derivava dalla parola latina “sinistra” ed era associata al male. Inizialmente i romani non avevano problemi con il lato sinistro delle cose, ma alla fine fecero loro il pensiero greco che considerava fortunato il lato destro.

          IL SANGUE DEI GLADIATORI CURA L’EPILESSIA

          Nonostante avessero fatto passi da gigante nel campo della medicina, i Romani credevano che bere il sangue di un gladiatore, o mangiarne il fegato, potesse curare l’epilessia. Quando un gladiatore veniva ucciso, il suo sangue era regolarmente venduto. Nel 400 d.C., quando i combattimenti dei gladiatori furono proibiti, i romani iniziarono a comprare il sangue di chi era stato giustiziato, in particolare di chi era stato decapitato, convinti che curasse comunque le crisi epilettiche.


          fonte: medium.com
          Già allora sapevano che sinistra è male....

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            #6
            Farà anche venire i denti bianchi, ma io non faccio i gargarismi con la pipí

            Inviato dal mio MAR-LX1B utilizzando Tapatalk

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              #7
              Originally posted by Semiramide View Post
              Nella vita quotidiana, i Romani erano incredibilmente abili e rivoluzionari ma al contempo avevano alcune convinzioni e facevano cose abbastanza bizzarre.

              FALLO PORTAFORTUNA

              I Romani usavano il fallo, o oggetti a forma di pene, come portafortuna. Erano presenti nelle case come ornamento, li indossavano come collane e li usavano persino come campane eoliche. Pensavano che fossero simbolo di buona salute, fortuna e allontanassero gli spiriti maligni.

              URINA

              I Romani prendevano molto sul serio l’utilizzo dell’urina. L’imperatore Vespasiano nel I secolo d.C. applicò persino una tassa sull’urina poiché veniva usata per lavare il bucato.
              Ciò la rendeva simile a quello che attualmente è un detersivo, una sorta di candeggina.

              L’ammoniaca presente nelle urine sbiancava i vestiti, veniva prelevata dai bagni pubblici e successivamente tassata per il suo utilizzo. I romani la usavano anche per pulire e sbiancare i denti. Si dice che fosse l’ammoniaca a dotarli di un sorriso bianco perla.

              BAGNI PUBBLICI

              I Romani nel trattamento delle acque reflue erano all’avanguardia e utilizzavano l’acqua sotterranea per spostare gli escrementi lontano dai bagni pubblici. I bagni di epoca romana erano luoghi di incontro pubblico e concludevano affari mentre facevano i bisogni.

              Nell’area c’era solo una fila di posti a sedere con i buchi che corrispondevano alla rete fognaria. Data la mancanza di carta igienica utilizzano il tersorium, una spugna marina infilata a un bastone che veniva condivisa. Veniva lavato in una grondaia da cui scorreva continuamente acqua e poi usato da un’altra persona con buona pace dell’igiene.

              IGIENE PERSONALE

              I Romani avevano molta cura dell’igiene personale ma non usavano il sapone bensì oli profumati e sabbia fine. Ne ricoprivano il corpo e poi il mix – una sorta di odierno scrub – veniva tolto con uno strigile. Uno strumento di metallo con un’estremità curva e un manico che raschiava dalla pelle l’olio e la sabbia.

              TINTURE PER CAPELLI

              Per tingere la chioma i Romani avevano tecniche diverse, utilizzavano aceto, bacche o gusci di noci frantumati.
              Il colore bruno-rossastro veniva ottenuto utilizzando un mistura ottenuta dall’albero dell’henné. Per il colore nero, uno degli intrugli più bizzarri era composto da sanguisughe e aceto. La miscela veniva lasciata fermentare e dopo due mesi applicata sui capelli.

              MANCINI

              Nel corso della storia, essere mancini ha comportato un bel po’ di problemi e nell’antica Roma, non era diverso. Se una persona era mancina, veniva considerata inaffidabile o sfortunata. La parola “sinistro” derivava dalla parola latina “sinistra” ed era associata al male. Inizialmente i romani non avevano problemi con il lato sinistro delle cose, ma alla fine fecero loro il pensiero greco che considerava fortunato il lato destro.

              IL SANGUE DEI GLADIATORI CURA L’EPILESSIA

              Nonostante avessero fatto passi da gigante nel campo della medicina, i Romani credevano che bere il sangue di un gladiatore, o mangiarne il fegato, potesse curare l’epilessia. Quando un gladiatore veniva ucciso, il suo sangue era regolarmente venduto. Nel 400 d.C., quando i combattimenti dei gladiatori furono proibiti, i romani iniziarono a comprare il sangue di chi era stato giustiziato, in particolare di chi era stato decapitato, convinti che curasse comunque le crisi epilettiche.


              fonte: medium.com
              Che carino questo articolo sono sempre stata molto affascinata dai romani

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                #8
                Sti Romani conquistarono il mondo ma vivevano in condizioni igieniche oggi inacettabili ... difatti in un secolo siamo arrivati a "non starci più nel pianeta" ...

                Originally posted by Semiramide View Post
                La parola “sinistro” derivava dalla parola latina “sinistra” ed era associata al male.
                Questo è rimasto tutt'oggi nella politica

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                  #9
                  Originally posted by Fiamma4 View Post
                  Farà anche venire i denti bianchi, ma io non faccio i gargarismi con la pipí

                  Inviato dal mio MAR-LX1B utilizzando Tapatalk
                  adesso faccio la pipì sui contenitori vuoti di coccolino e li do a mia moglie...
                  Risparmiar ein tempi duri come questi è un dovere

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                    #10
                    Originally posted by luciocabrio View Post

                    adesso faccio la pipì sui contenitori vuoti di coccolino e li do a mia moglie...
                    Risparmiar ein tempi duri come questi è un dovere
                    Bleahhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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