Dal Corriere
Il dubbio ? lecito, ed ? tutto nella domanda che da un po' si fanno gli osservatori in ambito real estate: perch? Londra ? la nuova Mecca per i sogni (materiali legati al mattone) degli italiani? Indiscutibile il fascino della City: vuoi mettere l'incantevole pertugio sul Tamigi con vista Tower Bridge da cui qualche giorno fa si stagliavano i cinque cerchi olimpici a preannunciare Londra 2012? Sar? appunto perch? la City si trasformer? a breve nell'ombelico del mondo, sar? per la sua straordinaria vitalit? cosmopolita. Sar? il fascino del Big Ben, di Trafalgar Square, sar? la sua aura alternativa di Camden o la carica radical-chic di Portobello Road.
IL REPORT - Eppure tutto ci? concorre a quello che Knight Frank, il colosso britannico dell'immobiliare, mette nero su bianco in un report diffuso luned?: gli italiani rappresentano il gruppo nazionale maggioritario (l'8% dei contratti) nell'acquisto di abitazioni nella City. L'arco temporale ? piuttosto ristretto: i primi due mesi del 2012. Ma segnalano un trend ormai conclamato. E sembrano poter avere una spiegazione congiunturale che pu? originarsi dalle ultime misure (fiscali) sugli immobili del governo Monti. Il peso del fisco a seguito dell'ultima manovra di correzione dei conti pubblici pu? quindi spiegarsi con questo tentativo di "fuga di capitali" all'estero? Le tensioni sull'azionario e sull'obbligazionario di fine 2011 hanno contribuito a questa vocazione per Londra? Il dato pi? sorprendente ? che persino la Russia degli Oligarchi sembra avere meno liquidit? dei nostri connazionali (paperoni) alla ricerca dell'affare a Notting Hill. Ma la lettura non ? cos? semplice. Nel decifrarla non si pu? omettere anche l'attuale debolezza della sterlina rispetto ai fasti del recente passato. Motivazione che va di pari passo con una serie di benefit fiscali concessi agli stranieri dall'erario inglese e non ancora "smontati" dalla cura Cameron. Cos? al netto di una tassa patrimoniale pi? volte evocata e mai attuata il risultato immediato ? che il mercato del mattone a Londra ? tornato ai tempi pre-crisi: i prezzi delle case sono cresciuti - scrive Knight Frank - del 43% rispetto al 2009. Un paradosso per una domanda che si auto-alimenta e un'offerta che comincia a latitare e fa cos? impennare il valore nominale degli immobili all'ombra di Westminster.
Fabio Savelli
Il dubbio ? lecito, ed ? tutto nella domanda che da un po' si fanno gli osservatori in ambito real estate: perch? Londra ? la nuova Mecca per i sogni (materiali legati al mattone) degli italiani? Indiscutibile il fascino della City: vuoi mettere l'incantevole pertugio sul Tamigi con vista Tower Bridge da cui qualche giorno fa si stagliavano i cinque cerchi olimpici a preannunciare Londra 2012? Sar? appunto perch? la City si trasformer? a breve nell'ombelico del mondo, sar? per la sua straordinaria vitalit? cosmopolita. Sar? il fascino del Big Ben, di Trafalgar Square, sar? la sua aura alternativa di Camden o la carica radical-chic di Portobello Road.
IL REPORT - Eppure tutto ci? concorre a quello che Knight Frank, il colosso britannico dell'immobiliare, mette nero su bianco in un report diffuso luned?: gli italiani rappresentano il gruppo nazionale maggioritario (l'8% dei contratti) nell'acquisto di abitazioni nella City. L'arco temporale ? piuttosto ristretto: i primi due mesi del 2012. Ma segnalano un trend ormai conclamato. E sembrano poter avere una spiegazione congiunturale che pu? originarsi dalle ultime misure (fiscali) sugli immobili del governo Monti. Il peso del fisco a seguito dell'ultima manovra di correzione dei conti pubblici pu? quindi spiegarsi con questo tentativo di "fuga di capitali" all'estero? Le tensioni sull'azionario e sull'obbligazionario di fine 2011 hanno contribuito a questa vocazione per Londra? Il dato pi? sorprendente ? che persino la Russia degli Oligarchi sembra avere meno liquidit? dei nostri connazionali (paperoni) alla ricerca dell'affare a Notting Hill. Ma la lettura non ? cos? semplice. Nel decifrarla non si pu? omettere anche l'attuale debolezza della sterlina rispetto ai fasti del recente passato. Motivazione che va di pari passo con una serie di benefit fiscali concessi agli stranieri dall'erario inglese e non ancora "smontati" dalla cura Cameron. Cos? al netto di una tassa patrimoniale pi? volte evocata e mai attuata il risultato immediato ? che il mercato del mattone a Londra ? tornato ai tempi pre-crisi: i prezzi delle case sono cresciuti - scrive Knight Frank - del 43% rispetto al 2009. Un paradosso per una domanda che si auto-alimenta e un'offerta che comincia a latitare e fa cos? impennare il valore nominale degli immobili all'ombra di Westminster.
Fabio Savelli



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