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Era stato il vanto finora di Emmanuel Macron: aver mantenuto le scuole aperte, dal maggio 2020, ininterrottamente e nonostante tutto, a differenza del resto d'Europa. Ma la Francia è ormai preda della terza ondata del coronavirus e la variante inglese è particolarmente aggressiva, anche nella popolazione più giovane.
E così ieri sera, in diretta tv, il presidente ha annunciato che le scuole resteranno chiuse per tre-quattro settimane, dal 5 aprile. E le misure attualmente applicate in 19 dipartimenti (l'equivalente delle nostre province), che corrispondono a poco più di un terzo della popolazione, saranno estese a tutto il Paese (ma non ai territori d'Oltremare).
Si tratta di diverse restrizioni, ma non di un confinamento generalizzato, che Macron vuole evitare a ogni costo. Il presidente spera così di superare la crisi di aprile, «un mese nel quale si giocano molte cose», ha detto, sperando che sia il rush finale, prima di una riapertura progressiva dal 15 maggio, sia dei luoghi della cultura sia di bar e ristoranti (iniziando dai tavolini all'esterno).
«Insieme usciremo dalla crisi del Covid uniti e determinati», ha concluso il discorso Macron, che nei prossimi mesi affronta pure una scommessa politica, in vista delle presidenziali, previste fra un anno. La prossima settimana tutte le scuole funzioneranno con la didattica a distanza. Seguiranno due settimane di vacanze, già previste in primavera dal calendario scolastico francese.
In seguito, dal 26 aprile le materne e le elementari riapriranno, mentre le medie e le superiori continueranno ancora con una settimana a distanza. Intanto a tutto il territorio nazionale, da sabato sera, sono estese le misure di «confinamento light» già applicate in 19 dipartimenti. Ed è light davvero: gli spostamenti quotidiani sono autorizzati entro dieci km, senza nessuna autocertificazione, mentre ovunque scatta un coprifuoco dalle 19 alle sei di mattina.
La situazione dell'epidemia è sempre più critica, con un tasso d'incidenza a livello nazionale di 377 casi ogni 100mila abitanti, ma che sale a 644 nella regione di Parigi. In tutta la Francia erano 5.072 ieri sera i ricoverati nelle rianimazioni, dove i posti letto disponibili sono stati portati a 7mila negli ultimi mesi.
Ma, ha promesso Macron ieri sera, si arriverà a 10mila in poche settimane. Il presidente spinge su un'accelerazione della campagna di vaccinazione: sono 8,5 milioni i francesi ad aver ricevuto almeno la prima dose. Ancora insufficienti per frenare seriamente i contagi.
notizia da:LaStampa.it
E così ieri sera, in diretta tv, il presidente ha annunciato che le scuole resteranno chiuse per tre-quattro settimane, dal 5 aprile. E le misure attualmente applicate in 19 dipartimenti (l'equivalente delle nostre province), che corrispondono a poco più di un terzo della popolazione, saranno estese a tutto il Paese (ma non ai territori d'Oltremare).
Si tratta di diverse restrizioni, ma non di un confinamento generalizzato, che Macron vuole evitare a ogni costo. Il presidente spera così di superare la crisi di aprile, «un mese nel quale si giocano molte cose», ha detto, sperando che sia il rush finale, prima di una riapertura progressiva dal 15 maggio, sia dei luoghi della cultura sia di bar e ristoranti (iniziando dai tavolini all'esterno).
«Insieme usciremo dalla crisi del Covid uniti e determinati», ha concluso il discorso Macron, che nei prossimi mesi affronta pure una scommessa politica, in vista delle presidenziali, previste fra un anno. La prossima settimana tutte le scuole funzioneranno con la didattica a distanza. Seguiranno due settimane di vacanze, già previste in primavera dal calendario scolastico francese.
In seguito, dal 26 aprile le materne e le elementari riapriranno, mentre le medie e le superiori continueranno ancora con una settimana a distanza. Intanto a tutto il territorio nazionale, da sabato sera, sono estese le misure di «confinamento light» già applicate in 19 dipartimenti. Ed è light davvero: gli spostamenti quotidiani sono autorizzati entro dieci km, senza nessuna autocertificazione, mentre ovunque scatta un coprifuoco dalle 19 alle sei di mattina.
La situazione dell'epidemia è sempre più critica, con un tasso d'incidenza a livello nazionale di 377 casi ogni 100mila abitanti, ma che sale a 644 nella regione di Parigi. In tutta la Francia erano 5.072 ieri sera i ricoverati nelle rianimazioni, dove i posti letto disponibili sono stati portati a 7mila negli ultimi mesi.
Ma, ha promesso Macron ieri sera, si arriverà a 10mila in poche settimane. Il presidente spinge su un'accelerazione della campagna di vaccinazione: sono 8,5 milioni i francesi ad aver ricevuto almeno la prima dose. Ancora insufficienti per frenare seriamente i contagi.
notizia da:LaStampa.it
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