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Il mistero dell'India: perché sono crollati i casi di Covid

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    #106
    Sostengono i bambini comprando ambulanze

    Lo sa questo che per fare un bambino occorrono 9mesi ? E 9mesi fa i Vaccini non c’erano

    In compenso per tutti i Vaccini è specificato... NO DONNE IN GRAVIDANZA
    Quindi forse bisognerebbe crederci visto che per altre Patologie è tutto testato e perfetto

    Di tutto l’unica cosa buona è che pure a Napoli TUTTI i bambini sono nati senza Covid ...
    Mr.Molla scriveva ... i Bambini hanno il sistema immunitario di Hulk

    Mi chiedo solo perché far partorire prematuramente se non erano in grave pericolo di vita, e mi viene difficile credere che hanno trovato 420 donne con età media 32 in condizioni gravi ... parlasse per tutta Italia ok, ma in un solo ospedale di Napoli direi che è stata più una prassi che una vera necessità

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      #107
      Originally posted by Mr.Molla View Post
      Sostengono i bambini comprando ambulanze

      Lo sa questo che per fare un bambino occorrono 9mesi ? E 9mesi fa i Vaccini non c’erano

      In compenso per tutti i Vaccini è specificato... NO DONNE IN GRAVIDANZA
      Quindi forse bisognerebbe crederci visto che per altre Patologie è tutto testato e perfetto

      Di tutto l’unica cosa buona è che pure a Napoli TUTTI i bambini sono nati senza Covid ...
      Mr.Molla scriveva ... i Bambini hanno il sistema immunitario di Hulk

      Mi chiedo solo perché far partorire prematuramente se non erano in grave pericolo di vita, e mi viene difficile credere che hanno trovato 420 donne con età media 32 in condizioni gravi ... parlasse per tutta Italia ok, ma in un solo ospedale di Napoli direi che è stata più una prassi che una vera necessità
      ...ai congressi se lo sono perso.



      ​​​​​​Lo si può definire un «effetto collaterale» - e non da poco - dell’infezione da Sars-Cov-2: una volta contratto il virus, le mamme corrono maggiormente il pericolo concreto di dover mettere al mondo i figli molto prima del termine naturale (37-41 settimane) . Lo si è registrato nella Neonatologia del Policlinico Federico II di Napoli , dove sono nati 420 bambini da mamme positive o che hanno sviluppato il Covid: cinque bimbi hanno avuto bisogno del ricovero in Terapia intensiva neonatale, perché nati appunto a 26 , 29 e 33 settimane (qui l’articolo ) . Ma non solo. Se ne è discusso anche nel recente congresso internazionale «CPC (Covid in Pregnancy and Childhood) Day», organizzato da Espnic (European Society for Pediatric and Neonatal Intensive Care) .

      «Per ora possiamo dire che in generale il rischio di prematurità aumenta, anche se questo può voler dire spesso prematurità lieve (dalle 34 settimane di età gestazionale in poi e quindi con problemi neonatali relativamente lievi) e a volte prematurità grave (sotto le 28 settimane, il che implica problemi ben più gravi)», spiega il professor Daniele De Luca, presidente di Espnic, ordinario di Neonatologia all’ Università Paris Saclay e consulente pro-tempore dell’Organizzazione mondiale della sanità.


      La trasmissione del virus da madre a figlio è molto bassa


      Professor De Luca facciamo un passo indietro: Covid-19 si trasmette da madre a figlio? «Si, ancorché raramente. L’insieme degli studi finora effettuati ci mostra che l’infezione dalla madre al feto/neonato avviene nel 3-4% dei casi al massimo. La metà circa dei neonati con infezione da Sars-Cov-2 non ha alcun sintomo. L’altra metà ha in larga percentuale sintomi minimi o lievi. I casi di Covid-19 neonatale grave esistono ma sono rarissimi». In che modo avviene il contagio? «Generalmente il passaggio “verticale” del virus dalla madre al bambino avviene attraverso la placenta, la quale agisce come un polmone per il feto e rappresenta pertanto un tessuto ove il virus trova i recettori adatti per entrare nelle cellule e ivi replicarsi attivamente. Non sappiamo ancora esattamente perché, in una minoranza di casi, il virus riesca a superare la placenta».


      Reazione infiammatoria eccessiva


      «Stiamo studiando nei nostri laboratori a Paris Saclay questo tema e posso anticipare che quando la reazione infiammatoria della placenta é particolarmente sostenuta questo sembra facilitare il passaggio del virus nella circolazione fetale. Si tratterebbe quindi di un effetto collaterale della eccessiva reazione infiammatoria placentare, un po’ come l’eccessiva infiammazione causa effetti deleteri in altri organi nei pazienti con Covid-19 grave. Per questo l’Oms ha inserito il Sars-Cov-2 nella lista degli agenti infettivi trasmissibili dalla madre al feto, come il Toxoplasma o, l’ultimo in ordine di tempo, il virus Zika. Ovviamente questi casi di trasmissione transplacentare sono molto meno frequenti di quelli che avvengono per via “orizzontale”, per la consueta via di trasmissione ambientale dalla madre o dai familiari al neonato».


      Le possibili conseguenze


      Quali sono le conseguenze per la mamma? «Nel recente congresso internazionale “CPC (Covid in Pregnancy and Childhood) Day” abbiamo potuto, a livello europeo, discutere tutti i dati disponibili. Oggi sappiamo, che in media una donna gravida che contragga l’infezione da Sars-Cov-2 ha un rischio più elevato di malattia anche severa rispetto a donne di pari età non in gravidanza. Quindi in generale, la gravidanza non è affatto un buon momento per prendere il Covid-19». E per il bambino? «Per il bambino esistono due tipi di rischio: quello di acquisire l’infezione e sviluppare il Covid-19 neonatale, che però, come abbiamo visto è estremamente basso e trascurabile; e quello di nascere prematuramente che invece non è trascurabile. Infatti, a causa del Covid 19 materno, si assiste ad un numero significativo di parti prematuri. Questi ultimi sono in maggior parte di natura iatrogena, cioè dovuti alla necessità di far nascere il bambino per parto cesareo, permettendo così una migliore assistenza anche intensiva della madre».


      Un problema già noto


      Ma è un problema nuovo? «No, non si tratta di nulla di nuovo o di una “ondata” ma di un fenomeno che era presente fin dall’inizio della pandemia e che abbiamo imparato a riconoscere studiando madri con Covid-19 e i loro bambini. La nascita pretermine purtroppo si associa a tutta una serie di conseguenze negative che possono interessare un po’ tutti gli organi che ancora non sono compiutamente sviluppati e soprattutto il polmone, il cervello, l’intestino o gli occhi del piccolo. La mortalità dei piccoli prematuri e il rischio di avere delle sequele in questi organi è inversamente proporzionale all’età gestazionale alla nascita: saranno cioè tanto più gravi quanto più precocemente il bimbo è nato».


      Gli studi internazionali


      Che cosa dicono gli studi scientifici internazionali al proposito? «I dati sono molto chiari ora, mentre questo effetto non si vedeva in primavera 2020 a causa del lockdown più stretto che aveva “mascherato” questo effetto, proteggendo le madri da tutta una serie di fattori ambientali che possono contribuire ad aumentare il rischio di prematurità. Con la fine di misure di confinamento stretto e l’avanzare della vaccinazione a partire dalle persone più anziane (e le donne in età fertile certamente non lo sono), si verificano più infezioni in persone più giovani non ancora vaccinate e stiamo osservando quale è il vero effetto del Covid-19 nelle donne in gravidanza, cioè in media una forma di Covid-19 più grave che può richiedere taglio cesareo per meglio assistere la paziente. Dati preliminari di uno studio che stiamo coordinando a Paris Saclay, ma che coinvolge vari centri europei, mostrano che il rischio di prematurità è direttamente proporzionale alla carica virale materna, cioè più copie di virus ha la madre, maggiore sarà il rischio di dover procedere ad un parto prematuro con tutte le conseguenze negative sul piccolo. Sono dati molto coerenti visto che si tratta di un effetto già descritto per altre conseguenze del Covid-19, che sono tanto più gravi quanto più è alta la carica virale del paziente».


      I dati del registro internazionale


      Le mamme positive al Covid finiscono per partorire prima? E di quanto? «La media è molto variabile perché dipende da vari fattori, tra cui la carica virale, ma anche altre variabili che determinano la severità del quadro clinico della madre. Per comprendere se alcuni di questi sia particolarmente predittivo di una nascita ad età gestazionale estremamente pretermine b isognerà aspettare di avere abbastanza dati e analizzarli. Il registro internazionale Epicenter (qui l’articolo ) gestito dall’Espnic si è chiuso da poco e potrà anche rispondere a questa domanda. Per ora possiamo dire che in generale il rischio di prematurità aumenta, anche se questo può voler dire spesso prematurità lieve (dalle 34 settimane di età gestazionale in poi e quindi con problemi neonatali relativamente lievi) e a volte prematurità grave (sotto le 28 settimane, il che implica problemi ben più gravi)».


      Vaccini, arma unica e potente


      Allo stato attuale, quali sono le armi a disposizione delle mamme per evitare il rischio di andare incontro ad un parto prematuro? «Per fortuna abbiamo un’arma ed è estremamente potente, la vaccinazione con vaccini a mRna. È di importanza capitale che le donne gravide, e, più in generale le giovani in età fertile, si vaccinino al più presto. Questo ridurrà in modo estremamente significativo il rischio di sviluppare il Covid-19 proteggendo così anche il loro bambino dal rischio di prematurità e aborto precoce. I dati sono evidenti e dimostrano chiaramente un’efficacia elevatissima di questi vaccini. Ove anche la madre si infettasse nonostante la vaccinazione, sappiamo che avrà una carica virale in media molto più bassa e che di conseguenza non svilupperà il Covid-19, o lo svilupperà in forma lieve ed il rischio di prematurità sarà molto più basso proprio per quanto ho detto prima».


      Le controindicazioni? Nessuna


      Ci sono controindicazioni alla vaccinazione? Quali? «Nessuna. I dati accumulati prima nelle sperimentazioni animali, poi nei trial clinici randomizzati ed infine i dati clinici accumulati in “real life” dopo milioni di dosi somministrate anche in donne in gravidanza dimostrano chiaramente che non esiste nessuna controindicazione reale. Non esiste nessun rischio per il feto che peraltro non viene neppure raggiunto dal mRna iniettato che viene usato e poi degradato in breve nei pressi del sito di inoculo permettendo alle cellule del sistema immunitario di avere l’informazione corretta per allenarsi a riconoscere e combattere il Sars-CoV-2 ove mai lo incontrassero. Al contrario i dati mostrano che gli anticorpi prodotti dalla vaccinazione arrivano nel latte materno e, parzialmente, nella circolazione fetale proteggendo il piccolo. Ogni tesi diversa è una mera speculazione che non si basa su nulla di scientifico e non solo non è supportata dai dati suddetti ma neanche dalle conoscenze di biologia cellulare di base. Per questo i Centers for Disease Control and Prevention negli Usa (ma anche molte altre organizzazioni e società scientifiche internazionali) raccomandano ormai la vaccinazione nelle donne incinte esattamente allo stesso modo di come è raccomandata in qualunque altro soggetto. Per questo a Paris Saclay, che è un centro di riferimento per le nascite ad alto rischio, le donne incinte sono vaccinate correntemente da diversi mesi

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        #108
        Ok ma non risponde alla domanda ...
        Se la Madre è in grave pericolo di Vita capisco che far nascere il bambino prematuro sia cosa buona e giusta ...
        Se invece ha solo gravi problemi respiratori direi che c'è tutto il tempo per decidere un cesario all'ultimo momento ...
        Ossia di logica un buon numero di Mamme dovrebbe essere Morto ... ma non se ne parla ...

        Disegnino: Mamma in fin di Vita ... Cesareo ... Mamma che finisce di Vivere (nella maggior parte dei casi)

        Pare più una prassi per spingere alla Vaccinazione come si evince dal penultimo paragrafo = sono delle gran Merde

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          #109
          Originally posted by Mr.Molla View Post
          Ok ma non risponde alla domanda ...
          Se la Madre è in grave pericolo di Vita capisco che far nascere il bambino prematuro sia cosa buona e giusta ...
          Se invece ha solo gravi problemi respiratori direi che c'è tutto il tempo per decidere un cesario all'ultimo momento ...
          Ossia di logica un buon numero di Mamme dovrebbe essere Morto ... ma non se ne parla ...

          Disegnino: Mamma in fin di Vita ... Cesareo ... Mamma che finisce di Vivere (nella maggior parte dei casi)

          Pare più una prassi per spingere alla Vaccinazione come si evince dal penultimo paragrafo = sono delle gran Merde
          La peculiarita di tutti voi FREE VAX di apostrofare qualsiasi specialita medica con insulti vari ,nonostante non siate scolarizzati a sufficienza è singolare....

          quindi col tuo disegnino andresti a dare delle "MERDE "a tt gli specialisti presenti perchè soggiogati da un disegno mondiale per far vaccinare le partorienti......

          Ricapitolando.....hai l amico premio nobel per la chimica....pucci i testi di medicina nel latte ogni mattina ma non hai la conoscenza minima delle complicanze cliniche del parto, tipo la sofferenza fetale acuta di cui uno dei segnali è un ossigenazione <94%
          La sofferenza fetale acuta è una grave perturbazione dell' omeostasi fetale do- vuta a un deficit degli scambi respiratori materno-fetali che avviene di norma durante il travaglio, con conseguente ipossia; un altro termine con cui si indica la stessa condizione è asfissia intrapartum.

          che causa...
          Danni al neonato causati da ipossia perinatale
          L'ipossia perinatale può causare l'encefalopatia ipossico-ischemica e lesioni cerebrali associate all'asfissia alla nascita, compresa la paralisi cerebrale infantile, con conseguenti ritardi dello sviluppo e cognitivi e / o menomazioni motorie.


          quindi se ha "solo gravi problemi respiratori"....perche indurre un parto?!?!....giustamente uno specialista obbietta che si potrebbe usare una e.c.m.o.....però quante mai ecmo ci saranno negli ospedali....e nemmeno questo risolve il problema


          È venuto alla luce alla trentesima settimana di gestazione e, quando è nato, pesava appena 1,4 chilogrammi. A salvare lui e la sua mamma, sono stati i medici del Policlinico Umberto I.

          La donna è arrivata in ospedale alla 29esima settimana di gestazione in condizioni critiche: era positiva al Covid che le aveva provocato la polmonite e presentava un’insufficienza respiratoria acuta grave. Un quadro clinico talmente serio da spingere i medici a ricorrere alla macchina che permette la circolazione extracorporea a membrana Ecmo (tecnica avanzata in cui il macchinario sostituisce le funzioni del cuore e dei polmoni della paziente, aspirando il sangue prima che arrivi al cuore, depurandolo e quindi reimmettendolo in circolo al fine di garantire un’adeguata respirazione della donna e del feto, ancora estremamente prematuro).

          Durante il settimo mese di gravidanza, però, le condizioni della donna sono peggiorate: aveva una gravissima ipossiemia (diminuzione della quantità di ossigeno nel sangue) che rischiava di compromettere la sua sopravvivenza e quella del piccolo. I medici sono stati dunque costretti a eseguire un taglio cesareo urgente. Il neonato è risultato negativo al Covid, ma aveva una sindrome da distress respiratorio (patologia polmonare che colpisce i neonati nati prematuramente) di grado severo, che ha richiesto ventilazione meccanica per circa una settimana.

          Le condizioni della neomamma, invece, sono progressivamente migliorate, fino a non rendere più necessario il macchinario per la circolazione extracorporea. La donna è stata così trasferita dalla terapia intensiva al reparto di ostetricia, dove ha potuto finalmente abbracciare il suo bambino, che sta completando il percorso di degenza.

          “Il successo del trattamento è stato frutto di una stretta collaborazione multidisciplinare da parte del personale dell’equipe di anestesisti-rianimatori, ginecologi, neonatologi e radiologi del Policlinico – spiegano dall’Umberto I –. Questa pagina di buona sanità è frutto del lavoro di formazione quotidiana in un centro di riferimento soprattutto per casi di alta complessità, dimostrando la qualità e la professionalità di personale altamente specializzato e sempre in prima linea durante l’emergenza Covid”.

          ” Casi come questo nelle letteratura scientifica sono veramente e per fortuna pochi – spiega Fabrizio d’Alba, direttore generale del Policlinico – avevamo due vite da salvare e grazie alla grande professionalità dei medici, degli infermieri e di tutti i professionisti che si sono prodigati con successo su questo caso e la possibilità di avere a disposizione l’Ecmo, ci siamo riusciti. Grazie!”.


          lo riporto non per te e altri free vax..ma per il lato femminile che frequenta questo forum...

          ognuna può essere libera di fare quello che ritiene piu giusto per se e per il proprio bambino...ma che sia informata correttamente.





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            #110
            Occavoli finalmente una risposta ... bastava darla prima

            Ottime ragioni ... ma la possibilità di Ipossia non mi pare peggio della sicurezza di problemi per nascite a 28-32settimane
            ovviamente c'è caso e caso ... ma ritorniamo a 420casi in un Ospedale ... che in pratica vuol dire Tutti

            Tra l'altro il Bimbo con gli Anticorpi a breve avrebbe immunizzato la Mamma ... la Logica direbbe così
            Ma se non si aspetta non lo sapremo mai


            PS: per par condicio ... una mia amica ha partorito ad Aprile 20 lei sana ma il figlio ha preso il Covid ... gravi problemi per un mesetto poi pare tutto apposto.
            il mistero è come abbia preso il Covid nel reparto maternità

            PS2: SE Così = Merde ... non è un offesa è LOGICA ... e pure un termine pacato in rapporto alla situazione

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