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Come lo spieghiamo sti numeri?

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    #121
    Originally posted by moreno.44 View Post

    REPORT DEL 24 NOVEMBRE ....vai a pag 21 https://www.epicentro.iss.it/coronav...embre-2021.pdf


    no vax

    positivi 61.908
    ospedalizzati 3737
    andati in ti 509
    decessi 449

    supermegavax( ti faccio i totali di vax incompleti, completi, e anche quelli già con terza dose.. )

    positivi 102488
    ospealizzati 3875
    andati in ti 284
    decessi 571


    praticamente si evince che i vaccinati saltano direttamente la ti e muoiono di più in %...infatti il 12.01% dei novax è morto dopo essere stato ospedalizzato mentre i supermegavaxboostergpassati sono al 14.74% di mortalità dopo essere stati ospedalizzati....



    diciamo che una persona normale vedrebbe:

    SENZA VACCINO:
    probabilità di andare in ospedale: 6.03%
    probabilità di passare in terapia intensiva dopo essere netrato in ospedale: 13.62%

    CON VACCINO:
    probabilità di andare in ospedale: 3.78%
    probabilità di passare in terapia intensiva dopo essere netrato in ospedale: 7.32%



    e diciamo anche che se questi due schemini rappresentasero 2 tabacchi con la relativa % di probabilità di acquistare un gratta e vinci perdente, in quale dei due si recherebbe una persona normale dovrebbe essere abbastanza chiaro

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      #122
      Noooooo

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        #123
        Originally posted by moreno.44 View Post

        REPORT DEL 24 NOVEMBRE ....vai a pag 21 https://www.epicentro.iss.it/coronav...embre-2021.pdf


        no vax

        positivi 61.908
        ospedalizzati 3737
        andati in ti 509
        decessi 449

        supermegavax( ti faccio i totali di vax incompleti, completi, e anche quelli già con terza dose.. )

        positivi 102488
        ospealizzati 3875
        andati in ti 284
        decessi 571


        praticamente si evince che i vaccinati saltano direttamente la ti e muoiono di più in %...infatti il 12.01% dei novax è morto dopo essere stato ospedalizzato mentre i supermegavaxboostergpassati sono al 14.74% di mortalità dopo essere stati ospedalizzati....



        Ascolta a parte le ca**ate, hai un problema serio se tu dai numeri dell'ISS di quel link che hai postato trai certe conclusioni, il bello é che vengono anche spiegati quindi oltre ad essere discalculico hai anche grossi problemi di comprensione del testo...
        Scusa la domanda ma sei italiano?
        Hai fatto le scuole dell'obbligo?

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          #124
          Ecco

          come gli spiegamo questi numeri?

          n terapia intensiva aumentano del 17% i no vax, diminuiscono del 10% i vaccinati

          Cresce la pressione sulle strutture sanitarie, con 568 ricoveri (+15) in area non critica e 108 (+3) in terapia intensiva


          Nelle terapie intensive aumentano del 17% i pazienti non vaccinati mentre diminuiscono del 10% i vaccinati.

          La diminuzione dei vaccinati nelle intensive è un "segnale positivo circa la protezione del vaccino dalle forme gravi".

          Il totale dei pazienti under18 ricoverati negli ospedali sentinella è di 17 di cui 2 in intensiva. Lo evidenziano i dati relativi agli ospedali sentinella di Fiaso (Federazione aziende sanitarie e ospedaliere) rilevati il 30 novembre. In una settimana, secondo Fiaso, il numero degli ospedalizzati è aumentato del 16%. Il trend dei ricoveri Covid, afferma Fiaso, è in "progressiva crescita e accelerazione".

          "Il numero di persone infette cresce e cresce in maniera progressiva. Anche l'incidenza settimanale aumenta. L'indice di trasmissibilità si mantiene sopra l'uno" e "questo dato è molto importante perché la possibilità di far decrescere infetti passa da un Rt inferiore a uno. Allo stesso tempo, con questo Rt, crescono i ricoveri in modo regolare, sia in area medica che in terapia intensiva anche se per ora sotto le soglie d'allerta". Così Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, intervenendo all'Healthcare Summit del Sole24ore.

          "Ad oggi la variante delta è dominante quasi esclusiva, anche nel nostro paese, e si trasmette in maniera efficace in assenza di copertura immunitaria o con copertura ridotta". Da questo punto di vista, "le terze dosi sono uno strumento molto importante perché innalzano la risposta immunitaria e proteggono dal contrarre le infezioni. Per piegare la curva e riportare l'Rt sotto l'uno, farle è un elemento importantissimo". Così Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, intervenendo all'Healthcare Summit del Sole24ore. "Siamo in una crescita più contenuta rispetto altri Paesi - ha aggiunto - ma rimane una crescita ed è importante intervenire. Quindi, le misure che sono state introdotte sono molto importanti nel contrastare la circolazione del virus".

          Nuovo boom di contagi da Coronavirus in Veneto, con 2.656 nuovi casi nelle 24 ore, e il totale sale a 519.814. Pesante anche il conto delle vittime, con 14 morti e il totale a 11.977. Sale anche l'incidenza dei positivi sui 96.040 tamponi - di cui 26.044 molecolari e 69.996 antigenici - che è del 2,76%. Gli attuali positivi sono 32.107, 1.258 in più rispetto alle 24 ore precedenti. Cresce la pressione sulle strutture sanitarie, con 568 ricoveri (+15) in area non critica e 108 (+3) in terapia intensiva.

          "Sono ancora giorni non semplici e siamo nel pieno di una pandemia che vede numeri crescenti in tutta Europa e anche nel nostro Paese, sia pure leggermente più bassi. Ancora in queste ore dovremo investire con ogni energia sulla vera leva che abbiamo, la campagna di vaccinazione: i numeri degli ultimi giorni sono incoraggianti e c'è una crescita delle terze e anche delle prime dosi". Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un videomessaggio in occasione dell'evento Healthcare Summit del Sole 24 Ore.

          Intanto, per accelerare la campagna tornano gazebo, drive through e medici in caserme, piazze, padiglioni delle fiere e - a Palermo - perfino dal barbiere. L'input sul potenziamento della campagna vaccinale indicato dal Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, dà il via al rafforzamento della macchina delle somministrazioni, che dovrà tornare a pieno regime con punte di 450mila inoculazioni al giorno già dalla prossima settimana. E se il Governo richiede in sostanza gli stessi numeri delle iniezioni effettuate quotidianamente mesi fa, le Regioni sollecitano la riapertura di hub vaccinali che saranno messi a disposizione dalla Difesa in accordo con la struttura commissariale.

          In base alle disponibilità, saranno dunque autorizzate ulteriori aperture di questo tipo di strutture, a partire dalla Calabria. Ma non è l'unica necessità del momento: "serve più personale per poter vaccinare di più", dicono ancora dai territori. In effetti, sulla spinta dei timori per il diffondersi della variante Omicron e dopo le misure previste sul Super Green pass dal 6 dicembre, le cifre crescono di giorno in giorno. Sono state 32.473 le prime dosi somministrate nelle ultime 24 ore in Italia, un livello che non si aveva da oltre un mese (21 ottobre), mentre le terze dosi continuano a correre con quasi 300 mila (293.177) booster, arrivando a 6.237.051. In tutto, comprese le 27 mila nuove persone vaccinate (con due dosi), sono state 352.683 mila le dosi giornaliere arrivando ad un totale di 95.984.088 di vaccini somministrati, pari al 94,3% del totale a disposizione delle regioni.

          I numeri aumenteranno ancora progressivamente, dopo l'inizio delle inoculazioni della terza dose anche per gli over 18 a partire da queste ore, in attesa che arrivi il turno della fascia di età 12-17.

          Poi, probabilmente a fine dicembre, sarà possibile immunizzare anche i bambini dai 5 agli 11 anni.

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            #125
            Originally posted by mauri954 View Post

            Ceriano laghetto ?
            ottobiano...sabato lodi...

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              #126
              Originally posted by SUPERALEX View Post

              diciamo che una persona normale vedrebbe:

              SENZA VACCINO:
              probabilità di andare in ospedale: 6.03%
              probabilità di passare in terapia intensiva dopo essere netrato in ospedale: 13.62%

              CON VACCINO:
              probabilità di andare in ospedale: 3.78%
              probabilità di passare in terapia intensiva dopo essere netrato in ospedale: 7.32%



              e diciamo anche che se questi due schemini rappresentasero 2 tabacchi con la relativa % di probabilità di acquistare un gratta e vinci perdente, in quale dei due si recherebbe una persona normale dovrebbe essere abbastanza chiaro
              hai dimenticato di analizzare i decessi in rapporto alle ospedalizzazioni...

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                #127
                Originally posted by Chronic View Post

                Ascolta a parte le ca**ate, hai un problema serio se tu dai numeri dell'ISS di quel link che hai postato trai certe conclusioni, il bello é che vengono anche spiegati quindi oltre ad essere discalculico hai anche grossi problemi di comprensione del testo...
                Scusa la domanda ma sei italiano?
                Hai fatto le scuole dell'obbligo?

                io si, tu non credo...studia somaro...

                https://www.iltempo.it/attualita/202...-iss-29598314/

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                  #128
                  Originally posted by moreno.44 View Post

                  hai dimenticato di analizzare i decessi in rapporto alle ospedalizzazioni...
                  Non l'ho dimenticato, ma è superfluo. la % è paragonabile. Una mente attenta trarrebbe la conclusione che, a parte tutto, forse la cosa da evitare è andare in ospedale, in qualsiasi caso. Perché quando ci entri non è detto che ne esci, vaccino o meno.
                  E il vaccino serve a questo, e i dati lo dimostrano.. tutto il resto delle discussione sono solo tentativi di spiegare scelte irrazionali con motivazioni altrettanto irrazionali.
                  Non so nemmeno come abbiate fatto ad andare avanti a discutere per 2 anni in questa sezione sostanzialmente sul nulla io averi lasciato i 4-5 personaggi a cantarsela da soli

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                    #129
                    Originally posted by moreno.44 View Post


                    io si, tu non credo...studia somaro...

                    https://www.iltempo.it/attualita/202...-iss-29598314/
                    Eh beh ci vuole un genio a indovinare che tra i contagiati la maggior parte saranno tra i vaccinati, cazz sono 10 volte tanti

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                      #130
                      Originally posted by moreno.44 View Post


                      io si, tu non credo...studia somaro...

                      https://www.iltempo.it/attualita/202...-iss-29598314/
                      ma sei scemo o mangi i sassi?

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                        #131
                        Originally posted by SUPERALEX View Post

                        Non l'ho dimenticato, ma è superfluo. la % è paragonabile. Una mente attenta trarrebbe la conclusione che, a parte tutto, forse la cosa da evitare è andare in ospedale, in qualsiasi caso. Perché quando ci entri non è detto che ne esci, vaccino o meno.
                        E il vaccino serve a questo, e i dati lo dimostrano.. tutto il resto delle discussione sono solo tentativi di spiegare scelte irrazionali con motivazioni altrettanto irrazionali.
                        Non so nemmeno come abbiate fatto ad andare avanti a discutere per 2 anni in questa sezione sostanzialmente sul nulla io averi lasciato i 4-5 personaggi a cantarsela da soli
                        Fondamentalmente li stiamo trollando alla grande, e nonostante tutti i nr gli diano continuamente torto ,questi non contenti delle badilate prese nei denti ,continuano a farsi bellamente trollare

                        prima nn voleano lokdown, ora nn c’è ... grazie ai vaccini appunto
                        poi il reset... tu l hai visto il reset ?
                        Adesso si sono intestarditi sui vaccini... che li stanno facendo muovere senza lokdown... pensa che babbi


                        tanto presto li renderanno obbligatori questi vaccini e si potrà chiudere direttamente la sezione

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                          #132
                          Originally posted by SUPERALEX View Post

                          Non l'ho dimenticato, ma è superfluo. la % è paragonabile. Una mente attenta trarrebbe la conclusione che, a parte tutto, forse la cosa da evitare è andare in ospedale, in qualsiasi caso. Perché quando ci entri non è detto che ne esci, vaccino o meno.
                          E il vaccino serve a questo, e i dati lo dimostrano.. tutto il resto delle discussione sono solo tentativi di spiegare scelte irrazionali con motivazioni altrettanto irrazionali.
                          Non so nemmeno come abbiate fatto ad andare avanti a discutere per 2 anni in questa sezione sostanzialmente sul nulla io averi lasciato i 4-5 personaggi a cantarsela da soli
                          Tanti click finanziano il sito e lei può leggere le argomentazioni piu astruse.

                          Le pongo una domanda senza malizia perchè i vaccinati muoiono senza passare dalle intensive ?

                          Vale anche per i no vacs ... il molloso ,chiaramente , ci scrivera il capitolo di un libro.

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                            #133
                            Originally posted by SUPERALEX View Post

                            evitare è andare in ospedale, in qualsiasi caso. Perché quando ci entri non è detto che ne esci, vaccino o meno.


                            Non so mano quanto sia contento di quello che dici.

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                              #134
                              Originally posted by mano View Post

                              Tanti click finanziano il sito e lei può leggere le argomentazioni piu astruse.

                              Le pongo una domanda senza malizia perchè i vaccinati muoiono senza passare dalle intensive ?

                              Vale anche per i no vacs ... il molloso ,chiaramente , ci scrivera il capitolo di un libro.
                              Perché é una malattia che vede gli over 80 morire più di tutte le altre.
                              Mi spiego meglio, se si guarda la tabella del rapporto dell'ISS si vede che gli over 80 sia vaccinati che non vaccinati, sono l'unica categoria che presenta più morti che terapie intensive, nelle altre fascie d'età questo disallineamento non si vede.
                              Tenendo conto che la percentuale dei vaccinati over80 é oltre il 90% é chiaro che questo fenomeno si presenti maggiormente in percentuale nella categoria dei vaccinati.

                              Dire che i vaccinati muoiono senza passare dalle TI quindi é sbagliato, è giusto dire che gli over 80(novax e sivax) hanno buone probabilità di morire senza passare per le TI.
                              Last edited by Chronic; 01-12-21, 19:21.

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                                #135
                                Originally posted by Chronic View Post

                                Perché é una malattia che vede gli over 80 morire più di tutte le altre.
                                Mi spiego meglio, se si guarda la tabella del rapporto dell'ISS si vede che gli over 80 sia vaccinati che non vaccinati, sono l'unica categoria che presenta più morti che terapie intensive, nelle altre fascie d'età questo disallineamento non si vede.
                                Tenendo conto che la percentuale dei vaccinati over80 é oltre il 90% é chiaro che questo fenomeno si presenti maggiormente in percentuale nella categoria dei vaccinati.

                                Dire che i vaccinati muoiono senza passare dalle TI quindi é sbagliato, è giusto dire che gli over 80(novax e sivax) hanno buone probabilità di morire senza passare per le TI.
                                Ragionamento corretto leggendo i numeri .

                                Ora legga il "punto di vista" di un medico anestesista che deve decidere se intubare o meno un paziente con serio distress respiratorio da covid 19 di qualsiasi età.

                                Dopo possiamo continuare.

                                .

                                ​​​​​Insufficienza respiratoria da Covid19: Intubare o non intubare?
                                Francesco CentorrinoInsufficienza respiratoria


                                Intubare un paziente è una decisione complessa e prende in considerazione la gravità di una malattia, le patologie concomitanti, la fragilità del paziente e le implicazioni sulla sua sopravvivenza. In Medicina con il termine di insufficienza si definisce la condizione in cui un organo non riesce più a svolgere le proprie funzioni.

                                Si parla di insufficienza respiratoria quando il polmone non riesce più a mantenere gli scambi respiratori, vale a dire mantenere l’ossigenazione del sangue e/o eliminare l’anidride carbonica. L’insufficienza respiratoria può dipendere da molti fattori, a volte singoli, a volte concomitanti. Per risolvere il quadro clinico bisogna individuare e trattare la causa sottostante e nel frattempo sostenere la respirazione del paziente, sulla base della severità dell’insufficienza, o con la supplementazione di ossigeno o con la ventilazione meccanica.

                                Quest’ultima si definisce invasiva quando è richiesta la presenza di un tubo (oro o naso-tracheale) collegato ad un ventilatore. La ventilazione quindi non è una vera e propria cura. È un supporto, che in determinate condizioni potrebbe diventare anche una terapia. Certe patologie come polmoniti, peritoniti, pancreatiti, traumi toracici o altre condizioni che scatenano una infiammazione incontrollata (burst citochinico) possono causare una forma di insufficienza respiratoria acuta definita come ARDS (Sindrome da Distress Respiratorio Acuta).
                                Sindrome da Distress Respiratorio Acuta (ARDS)


                                L’ARDS fu per la prima volta caratterizzata nel 1967 ed è una sindrome caratterizzata dai seguenti criteri:
                                • esordio entro 1 settimana dai sintomi;
                                • presenza di opacità polmonari alla radiografia/tac (non attribuibili ad altre cause);
                                • presenza di edema non solo di origine cardiaca o sovraccarico idrico;
                                • compromissione dell’ossigenazione.

                                L’ARDS consiste in una grave insufficienza respiratoria per la quale bisogna dare un supporto ventilatorio al paziente. Se i trattamenti non invasivi con mascherina di ossigeno, gli alti flussi, il casco CPAP o la ventilazione non invasiva sono risultati insufficienti a risolvere la compromissione dell’ossigenazione, bisogna procedere con la ventilazione invasiva e quindi intubare.

                                Se si perde tempo e si continua con i trattamenti non invasivi, la sopravvivenza del paziente peggiora.Per tutte le società scientifiche di area critica, nel momento in cui le metodiche di ventilazione non invasiva falliscono, bisogna passare alla ventilazione meccanica mediante il tubo endotracheale. I pazienti ricoverati in rianimazione per ARDS con gravi alterazioni dell’ossigenazione sono intubati e collegati ad un ventilatore che eroga degli atti respiratori al minuto che tengono conto di vari parametri, impostati dal rianimatore che sono:
                                • Frequenza respiratoria: atti respiratori al minuto;
                                • Volume corrente: che dipende dalle caratteristiche del paziente e dal suo peso ideale;
                                • Pressione inspiratoria: quanta pressione il ventilatore deve erogare;
                                • Quanto tempo deve durare ogni atto respiratorio;
                                • Frazione di Ossigeno: quanta % di ossigeno somministrare.

                                Nella ventilazione invasiva in generale è importante non superare certi volumi correnti o pressioni inspiratorie. Questi, da un lato possono provocare dei veri e propri traumi (barotraumi), ma possono anche aumentare lo stress sulle pareti bronchiali e quindi incrementare lo stato infiammatorio determinando la VILI (Ventilatory Induced Lung Injury) .Bisogna impostare anche un parametro molto importante, PEEP (Positive positive end expiratory pressure, Pressione positiva di fine espirazione).

                                La pressione che il ventilatore deve mantenere nel polmone a fine di ogni atto respiratorio per “tenerlo aperto”. Questa pressione serve a mantenere il polmone aperto (reclutato) perché la sua struttura (parenchima polmonare) nell’ARDS non è normale, ma è alterata dalla presenza di edema infiammatorio e gli alveoli tendono a collassare. L’edema, causato dall’alterazione dell’endotelio dei vasi sanguigni che risultano più permeabili a causa dell’infiammazione, il c.d. burst citochinico, va ad impegnare l’interstizio polmonare (l’interstizio è lo spazio tra le cellule di un tessuto).

                                Nei pazienti più anziani a causa di patologie cardiache preesistenti, come lo scompenso cardiaco, si possono osservare delle alterazioni emodinamiche che possono interferire con gli scambi gassosi a livello alveolo-capillare.In questi casi la gestione dell’emodinamica, dei fluidi e della ventilazione sono di fondamentale importanza per garantire dei sufficienti scambi respiratori. Il rapporto tra la zona ventilata del polmone con ARDS rispetto a quella perfusa dai vasi risulta alterato e la ventilazione in questa situazione risulta “più dura”. Per evitare questo nell’ARDS bisogna impostare i parametri respiratori “in modo protettivo” e monitorare gli scambi gassosi e l’emodinamica del paziente.
                                Figura 1 – Insufficienza respiratoria e Sindrome da Distress Respiratorio Acuta (ARDS)La pronazione del paziente


                                In caso di mancato recupero e persistenza di scambi respiratori scadenti bisogna pronare il paziente. La pronazione aumenta l’ossigenazione migliorando il rapporto ventilazione/perfusione evitando la sovradistensione delle aree ventilate male ed esposte alla VILI. Nei casi peggiori di mancato miglioramento o ulteriore peggioramento dell’insufficienza respiratoria si può ricorrere a tecniche extracorporee di ossigenazione (ECMO).

                                Questa parte introduttiva è necessaria per comprendere la complessità di un paziente con insufficienza respiratoria. Non si ha la pretesa di aver dato una spiegazione completa, questo argomento necessita di ulteriori letture ed approfondimenti.

                                E nei pazienti con Covid19?


                                Nei pazienti con ARDS da Covid19 si è assistito alle stesse alterazioni definite dai criteri di Berlino 2012 per l’ARDS “Classico” che ci hanno portato a procedere a intubare quei pazienti in cui l’alterazione della ossigenazione era severa e che mostravano segni di affaticamento respiratorio, nonostante i trattamenti non invasivi.

                                Questi pazienti nella prima ondata della pandemia arrivavano alla prima osservazione in condizioni già severe a causa di un mancato trattamento farmacologico adeguato, a tutt’oggi non ancora definito, ed hanno necessitato precocemente dell’intubazione. La precocità della procedura però non sarebbe da intendere come una scelta di prima linea dovuta a impressioni personali o giudizi affrettati ma sembrerebbe dovuta alle condizioni cliniche già severe di una importante fetta di pazienti che giungevano negli ospedali o peggioravano velocemente nei reparti di degenza.






                                Qual è il corretto timing dell’intubazione?


                                Questa situazione ha portato ad aprire un dibattito sul momento più opportuno per intubare il paziente affetto da covid19. Il corretto timing dell’intubazione è un tema attuale di discussione e definirlo potrebbe essere utile nell’ottica di non “sprecare ventilatori o posti letto in terapia intensiva in una fase di emergenza pandemica”. I lavori pubblicati sono retrospettivi, non tengono conto di eventuali bias di confondimento e presentano delle grosse limitazioni dovuti alla mancanza di dati, raccolti in un periodo di emergenza, un campione analizzato eterogeneo o non sufficiente come numero di pazienti.

                                Il dibattito è ancora aperto e probabilmente lo sarà per sempre. Definire il giusto momento in cui bisogna procedere alla intubazione potrebbe portare a risultati contrastanti: l’intervento è necessario quando il paziente comincia a respirare male, quando è affaticato ed aumenta la sua frequenza respiratoria con degli atti inefficaci per ottenere dei buoni volumi.

                                Attendere ulteriormente e continuare con strategie ventilatorie non invasive inefficaci sarebbe deleterio per la sua sopravvivenza. Insistere con la ventilazione non invasiva in questa condizione di affaticamento respiratorio, creerebbe a sua volta dei danni polmonari in un meccanismo conosciuto come P-SILI (patient self-inflicted lung injury), già nota nell’ARDS. Questa indurrebbe una ulteriore infiammazione del polmone che si aggiunge a quella causata dal virus.

                                È dimostrato da forti evidenze scientifiche che la ventilazione spontanea in ventilazione non invasiva ha degli effetti dannosi nei casi più gravi di ARDS ed insistere con il trattamento non invasivo non porterebbe sicuramente ad un miglioramento della sopravvivenza ma costringerebbe il paziente ad una inutile sofferenza respiratoria. Dimostrarsi attendisti nella fase severa del Covid19 porterebbe all’opposto di quello che si ipotizza, vale a dire uno spreco di risorse, di costi e di degenza nei reparti di terapia intensiva: il paziente che viene ricoverato in ritardo in terapia intensiva infatti ha bisogno di supporto ventilatorio avanzato, tempi di ospedalizzazione più lunghi ed una sopravvivenza più scarsa

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