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    #91
    Originally posted by Lele-R1-Crash View Post

    Beh bisognerebbe quantificare quel "poco" ...

    Un esempio che ho vicino a casa : io 8 ore al giorno con netto di Euro=2200/2500 non lo ritengo poco. Fino a meno di un anno fa era un dramma ... ora si sono invertite le cose e siccome molte aziende chiudono o tirano i remi in barca , le persone in giro ci sono .

    Ma da qui a rilevare attivit? la strada ? ben lunga .

    Dovremo tornare agli anni post bellici prima che la nazione riparta seriamente .
    Io 14 anni fa vendetti la mia aziendina per problemi simili: il mio socio andava in pensione e da solo non era praticabile

    non trovai ne soci ne dipendenti a pagarli strabene ecc ecc... bisognava solo lavorare avevo clienti no debiti no leasing da pagare ecc ecc... ma niente da fare

    3 anni cercammo io e il mio ex socio, con anche il
    sostegno del ns cliente nr1 che non ? proprio l ultimo arrivato in italia... inutilmente
    e and? pure bene che trovai un azienda che mi ?compr?? , se no buttavo nel cesso tanti soldini

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      #92
      Originally posted by arabykola View Post

      Io 14 anni fa vendetti la mia aziendina per problemi simili: il mio socio andava in pensione e da solo non era praticabile

      non trovai ne soci ne dipendenti a pagarli strabene ecc ecc... bisognava solo lavorare avevo clienti no debiti no leasing da pagare ecc ecc... ma niente da fare

      3 anni cercammo io e il mio ex socio, con anche il
      sostegno del ns cliente nr1 che non ? proprio l ultimo arrivato in italia... inutilmente
      e and? pure bene che trovai un azienda che mi ?compr?? , se no buttavo nel cesso tanti soldini
      Oggi le cose sono cambiate ... ? comoda la situazione per gli imprenditori ma non ? unbuon segnale .
      Per niente .

      Caxxo Briscola ... seve essere stata dura psicologicamente !

      Non hai pensato ad una compagna che si occupasse delle menate "non truciolabili" ?

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        #93
        Certo che ci pensai, ma se nn la trovi... come coi dipendenti e soci che fai?

        mica puoi pagarne una come fosse na mignotta...eh no

        e poi essendo una micro azienda con addetti i soli 2 soci serviva uno che lavorasse anche... se no saltava l equilibrio fondamentale di quel micro sistema

        avendo accesso ai dati vidi sulla mia pelle cosa signific? inserire il nuovo socio, io, al posto del vecchio
        era il classico esempio di come se uno fa 50 e l altro fa 50 la somma faceva 120/130 invece di 100
        ma se una ruota nn gira fare 70/80 era un attimo

        psicologicamente ? stata dura nel senso che far un passo indietro poteva sembrare, e lo sembra ancora, un arrendersi

        in realt? era l unica soluzione praticabile e logica per nn implodere... e non implodere a volte ? preferibile

        resta il cruccio di kazzo per? se tenevo duro e mi arrabattavo forse ce la facevo ?

        quello si ma era una scommessa molto grande, grandissima
        pi? grande di far debiti a 21 anni per diventare imprenditore con la ovvia poca esperienza

        e a 30 anni nn me la sentii

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          #94
          Originally posted by arabykola View Post
          Certo che ci pensai, ma se nn la trovi... come coi dipendenti e soci che fai?

          mica puoi pagarne una come fosse na mignotta...eh no

          e poi essendo una micro azienda con addetti i soli 2 soci serviva uno che lavorasse anche... se no saltava l equilibrio fondamentale di quel micro sistema

          avendo accesso ai dati vidi sulla mia pelle cosa signific? inserire il nuovo socio, io, al posto del vecchio
          era il classico esempio di come se uno fa 50 e l altro fa 50 la somma faceva 120/130 invece di 100
          ma se una ruota nn gira fare 70/80 era un attimo

          psicologicamente ? stata dura nel senso che far un passo indietro poteva sembrare, e lo sembra ancora, un arrendersi

          in realt? era l unica soluzione praticabile e logica per nn implodere... e non implodere a volte ? preferibile

          resta il cruccio di kazzo per? se tenevo duro e mi arrabattavo forse ce la facevo ?

          quello si ma era una scommessa molto grande, grandissima
          pi? grande di far debiti a 21 anni per diventare imprenditore con la ovvia poca esperienza

          e a 30 anni nn me la sentii
          Eh capisco Briscola ... a volte le carte non sono a nostro favore e la scelta pi? saggia non ? facile da "mandar gi?"

          Se ti pu? consolare, quel cruccio te lo terrai in eterno e prima o poi un treno buono passa sempre . Io un decennio fa intrapresi un'avventura che era mio sogno di fare una joint Venture all'estero .
          Feci analisi , andai li pi? volte a visitare decine e decine di aziende . L'avevo identificata ed avevamo gi? quasi combinato tutto .
          Realizzai di non avere la persona giusta qui in Italia che avrebbe potuto fare le mie veci mentre io andavo avanti indietro dall'India ... ho preferito gettare la spugna piuttosto che rischiare di perdere questa azienda ceh funzionava benone (vedo che anche tu hai toccato con mano "e poi essendo una micro azienda con addetti i soli 2 soci serviva uno che lavorasse anche... se no saltava l equilibrio fondamentale di quel micro sistema" )

          Son passati 10 anni , ma quel tarlo non se ne andava . Per? ho trovato un altro treno ed a Gennaio ho finito di edificare la seconda sede della mia azienda ma stavolta all'estero in Europa . E' pi? a corto raggio ma ? tutta mia e non in JV .

          Mi ? costato molto in termini personali, ma un sogno che si avvera giustifica parzialmente quanto fatto per realizzarlo .

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            #95
            Sta arrivando il treno

            ho un amico che mi pressa , ha brevettato un bel prodotto a livello mondiale ma nn ha l officina per produrlo e si affida a terzi

            io so far l officina

            son 2 anni mi fa la corte e non so quanto resisto, spece ora che ci son belle occasioni in giro

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              #96
              Reddito di cittadinanza, Corte dei Conti: “352mila percettori hanno trovato lavoro e 193mila hanno ancora un contratto. Sistemi informativi dei centri per l’impiego non dialogano”

              di F. Q.| 27 Settembre 2021

              Sono 352mila i percettori di reddito di cittadinanza che hanno trovato un’occupazione, per lo più a termine, a fronte di 1,3 milioni di beneficiari tenuti a sottoscrivere il Patto per il lavoro con un centro per l’impiego. Tra di loro, 193mila conservano tuttora il posto. I dati emergono dall’indagine della Corte dei Conti sul “Funzionamento dei centri per l’impiego nell’ottica dello sviluppo del mercato del lavoro” e sono aggiornati ad ottobre 2020. La Corte non specifica tuttavia se, e in quanti casi, il contratto sia stato firmato grazie all’azione svolta da navigator e Cpi. Perché quell’informazione non è disponibile nei dati raccolti dalle Regioni, da cui i Centri dipendono, né – di conseguenza – è nota allAgenzia nazionale per le politiche attive(Anpal) commissariata quattro mesi fa dal ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha avocato a sé il coordinamento della materia in attesa della sospirata riforma. “Nel nostro Paese esistono eterogenei assetti organizzativi, con approcci, metodologie esistemi informativi diversificati e sovente non dialoganti tra di loro”, chiosa non a caso la magistratura contabile auspicando “una definizione chiara di misure, interventi e regole che, pur consentendo il dovuto margine di flessibilità richiesto dalle specificità territoriali, analizzate nella relazione secondo i diversi profili di utenza, sia coordinata dal livello centrale, al fine di assicurare sia una maggiore rispondenza dell’operatività dei Centri per l’impiego alle esigenze regionali, che fornire servizi omogenei su tutto il territorio nazionale”.

              Finora, spiega la Corte analizzando l’operato di Anpal prima del commissariamento, “le procedure di raccolta e analisi dei dati registrati a livello territoriale gestiti su data base locali hanno, inoltre, rilevato una inadeguata azione di Anpal nell’attività di monitoraggio ad essa intestata, i cui rapporti annuali risalgono al 2017. Nonostante l’Agenzia abbia, infatti, avviato un processo ditrasformazione digitale per l’evoluzione dei sistemi informativi così da consentire, tra l’altro, l’interscambio di flussi documentali e l’integrazione tra i diversi sistemi in uso, anche in vista dello sviluppo della Piattaforma digitale per la gestione dei beneficiari di Reddito di Cittadinanza, la messa a punto del Sistema unico avviene con notevoli difficoltà anche per una non adeguata dotazione informatica a livello territoriale e un collegamento in rete non adatto alle nuove funzioni dei Centri“.

              Tornando ai beneficiari del reddito, i dati fermi allo scorso autunno ripresi dalla Corte mostrano che all’epoca i beneficiari tenuti al patto per il lavoro erano 1,3 milioni e 309mila avevano sottoscritto un Patto per il lavoro (ossia l’immediata disponibilità al lavoro, l’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo). Quelli che hanno firmato un contratto sono 352mila – più dei sottoscrittori del patto – e non è dato sapere quanti tra loro siano stati aiutati dai centri per l’impiego. Nel 65% dei casi hanno avuto contratti a tempo determinato (per lo più con una durata al di sotto dei 6 mesi), nel 15% un contratto a tempo indeterminato e nel 4% un contratto di apprendistato.

              I percettori hanno ottenuto soprattutto professioni non qualificate nel commercio e nei servizi, seguite da professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione. Solo in minima parte hanno trovato posti nel settore metalmeccanico-artigiano. Non bisogna dimenticare del resto che una larga fetta dei percettori del sussidio è composta dipersone di difficile impiegabilità poiché con basso livello di scolarizzazione e un periodo di lontananza dal mercato del lavoro che supera spesso i 2 anni.

              Come scrive la Corte dei Conti “i principali erogatori di servizi delle politiche attive per il lavoro sono i Centri per l’impiego”. Nel 2020 si contavano 624 centri regionali e le regioni che ne ospitano di più sono Puglia (89),Lombardia (83) e Sicilia (68). I navigator, che si occupano di aiutare i precettori di Rdc nella ricerca di un’occupazione, sono 2.980, la sola Campania ne conta 471. Il 67% delle persone che si sono rivolte ad un Cpi hanno dato un giudizio positivo sull’aiuto ricevuto per trovare un lavoro. Le regioni che contano più iscritti ai Centri per l’impiego, non solo percettori di Rdc, sono il Piemonte (572mila), la Calabria (539mila) e la Sicilia (305mila). Per il potenziamento di queste strutture sono stati stanziati 551 milioni di euro nel 2019, 1 miliardo nel 2020 e 765 milioni nel 2021.

              La principale criticità messa in luce dalla Corte è lo scarso livello di coordinamento nell’azione e nelle dotazioni dei centri delle diverse regioni. Oltre a segnalare un’inadeguatezza delle dotazioni informatiche dei Centri, soprattutto nel Mezzogiorno.”I Sistemi attualmente in uso dovrebbero essere “integrati e interoperabili per garantire i Livelli essenziali di prestazione con una logica di case management” proseguono imagistrati contabili spiegando che “rispetto alla specificità di ciascun utente, occorre che, con il coordinamento del Ministero del lavoro vengano predisposti percorsi individuali di orientamento alle politiche attive previste nel sistema regionale; effettuando un monitoraggio costante del mercato del lavoro, attraverso una più incisiva campagna di informazione e di comunicazione e garantendo servizi specializzati anche a favore delle categorie a rischio. Secondo la Sezione del controllo, poi, particolare attenzione dovrà essere rivolta ai giovani in transizione scuola-lavoro, ai lavoratori in mobilità o in esubero nonché ai lavoratori con caratteristiche soggettive di svantaggio sociale2.

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