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Insegnanti in Francia, prigionieri dell'Islam.Ormai persa la laicit? della scuola

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    Insegnanti in Francia, prigionieri dell'Islam.Ormai persa la laicit? della scuola


    La decapitazione di Samuel Paty, la punta di un preoccupante iceberg. Il Paese sta perdendo, nei fatti, la scommessa della laicit? della scuola. I professori in difficolt? anche quando organizzano un torneo di badminton o parlano di educazione sessuale


    Liceo Pierre-d?Aragon, Muret, regione di Tolosa. L?insegnante di storia e geografia parla dei ?diritti e dei doveri dei cittadini francesi nel rispetto della laicit??. Si finisce sul diritto di portare il velo e un gruppo di ragazze contesta la professoressa sostenendo che la ?sharia islamica viene prima delle leggi della Repubblica?. Nell?intervallo, una ragazza di 16 anni che non era presente, avvertita dalle altre, aggredisce e insulta violentemente la professoressa insieme a due ragazzi. La professoressa ? choccata e deve ricorrere a un sostegno psicologico. Il gruppetto viene denunciato alla procura.

    Questo episodio ? avvenuto il 9 ottobre; una settimana dopo, il 16, a molti chilometri di distanza, appena fuori dal liceo di Conflans- Saint-Honorine nella regione parigina, il professor Samuel Paty, 45 anni, viene decapitato da un diciottenne islamista di origine cecena, a causa delle sue lezioni i laicit?, nelle quali aveva mostrato due vignette su Maometto pubblicate su Charlie Hebdo. Il 19 ottobre i facinorosi del liceo di Muret, vengono accusati di oltraggio all?insegnante e arrestati. Sono tutti minori e il procuratore della Repubblica di Tolosa ha precisato a Le Monde - che ieri ha pubblicato la notizia - che rischiano sei mesi di carcere.

    La successione dei fatti ? importante e c?? da chiedersi se la sanzione e gli arresti a Tolosa sarebbero avvenuti senza la decapitazione del professore a Parigi. Non sappiamo. Quel che ? certo ? che la Francia sta entrando in un regime di eccezionalit?, col drammatico sovrapporsi della tragica fine del professor Paty all?inarrestabile spirale della pandemia Covid.

    Sembra che si scopra solo adesso che il mestiere di insegnante ? diventato un atto ai limiti dell?eroismo, se non proprio fisico almeno civico. In realt? si sapeva e si taceva, paralizzati dai tab? della correttezza politica e dal mito dell?integrazione repubblicana, ma due anni fa un?approfondita inchiesta di opinione tra gli insegnanti denunciava che il 40 per cento ammetteva di aver subito contestazione da parte di allievi e famiglie e di aver cominciato ad autocensurarsi nel fare lezione. Sul fondo di tutto, la questione religiosa, l?Islam, i suoi valori, il suo racconto del mondo. Ed ? un crescendo apparentemente inarrestabile.

    I pi? contestati sono gli insegnati di storia e geografia. Le lezioni pi? difficili quelle in cui si affrontano i momenti simbolici della storia, colonizzazione e decolonizzazione. Ma anche materie a sfondo sociale, come l?educazione civica e sessuale.

    Questa ? la testimonianza riportata da Le Point di Sophie, che da dieci anni insegna in ?college? (scuola media) ?sensibile? di Saint-Denis, banlieue parigina, e confessa di avere sempre un peso sullo stomaco quando entra in classe. ?Dall?inizio dell?anno ho parlato dei Carolingi e di Giustiniano e i ragazzi hanno manifestato l?impressione che io stessi facendo del proselitismo confessionale, mentre quando cito Maometto molti di loro, quelli di confessione musulmana, si sentono visibilmente sollevati, lo vivono come una liberazione.

    Anche quelli che fino ad allora erano rimasti passivi, si rianimano, si mettono a parlare, il che sarebbe piuttosto positivo se non fosse che cominciano a contestare quello che insegno. Alcuni dicono di sapere molte pi? cose di me, solo per il fatto di essere musulmani. Sono i genitori che li spingono e gli dicono che ci? che insegno io ? falso. E allora faccio attenzione a quello che dico, devo calibrare sogni parola, ? stressante?.

    Ma non ? soltanto una questione di contenuti. Racconta la preside di un altro coll?ge della regione parigina: ?Anche organizzare un torneo di badminton con squadre miste ? una sfida. Gli insegnanti di scienze devono insistere con i ragazzi perch? partecipino alle lezioni di educazione sessuale e agli incontri sulla pianificazione famigliare che organizziamo con varie organizzazioni. Durante queste lezioni ci sono delle ragazzine che si tappano ostentatamente le orecchie per non sentire. Le richieste di dispensare le ragazze dai corsi di nuoto sono sempre pi? numerose, con le scuse pi? diverse, allergie, mestruazioni dolorose? ? tutta una serie di segnali che sembrano deboli ma che messi insieme cominciano a pesare molto sulla scuola. Ci sono delle ragazze che dalla sixi?me (la prima media) vengono a scuola velate e con le gonne che arrivano ai piedi?.

    La filosofa Elisabeth Badinter fa risalire al 1989 la prima manifestazione dell?islam politico su temi quotidiani, quando tre ragazze si sono presentate velate nella loro scuola di Creil, nell?Oise, a nord di Parigi, pretendendo di portare il foulard in classe: ?? stato il primo cedimento della Repubblica, in nome della tolleranza, la sinistra allora ha legittimato il loro diktat?.

    A seguire il filo di queste storie si arriva lontano, tra strappi e controstrappi. Per esempio a Saint-Ouen, prima banlieue parigina, dove nel 2012 il presidente liceo Edmond Rostand aveva rimandato a casa una ragazza musulmana arrivata a scuola con una gonna troppo lunga giudicata ?non laica? e un foulard nero che lasciava scoperto solo l?ovale del viso. L?aveva giudicata una ?provocazione? e su Internet si trovano ancora le foto con la ragazza che sorride.

    Davanti alla scuola ci fu una grande protesta contro il preside di musulmani, tra loro uno dei pi? agitati era un certo Abdelhakim Sefrioui, un marocchino di Fes schedato dalla polizia, fanatico sostenitore di Hamas, che pochi giorni fa ha ispirato anche la protesta di Brahim Chnina, il padre dell?allieva di Samuel Paty, l?insegnante decapitato. Insieme avevano fatto il video poi messo su YouTube in cui denunciavano il professore per aver mostrato due vignette di Charlie Hebdo a lezione di ?libert? di pensiero e laicit??. Questo Brahim, che ? separato, ha 48 anni, sei figlie femmine, vive di lavori precari e con i sussidi pubblici, era conosciuto come musulmano integralista ma pacifico ed era molto attivo nelle organizzazioni caritative musulmane, soprattutto nell?aiuto dei disabili. I poliziotti sono andati a prenderlo nel cuore della notte, la figlia pi? grande ha raccontato che non hanno suonato alla porta, ma l?hanno direttamente sfondata.

    Per quel che se ne sa, Brahim giura di non aver mai conosciuto n? incrociato Aboullakh Anzorov, il ceceno che ha decapitato il professore di sua figlia con un coltello da cucina di 35 centimetri, sostiene che non era certo sua intenzione provocare la morte dell?insegnante. Ma insiste nel dire che quell?insegnante ha sbagliato, offeso l?Islam e i musulmani.

    E poi l?evocazione della Cecenia in questa storia non ? senza conseguenze perch? apre anche un filone geopolitico: ieri il presidente della repubblica caucasica Ramzan Kadyrov ha attaccato la Francia per aver messo in carcere l?entourage famigliare del boia, a cominciare dal padre, che ha un passato di combattente contro la Russia ed ? arrivato in Francia nel 2007 con una domanda di asilo politico, respinta in un primo tempo e accettata nel 2011.

    Anche lui nega di aver sospettato che il figlio si fosse radicalizzato, sperava anzi che Abdullakh lo seguisse nel lavoro sulla sicurezza, bodyguard e simili in cui sono specializzati molti dei ceceni riparati in Francia, che generalmente operano con un occhio di riguardo della polizia e delle autorit?. I rapporti tra loro sono un groviglio inestricabile. In ogni caso Kadyrov, l?uomo che ha instaurato la sharia in Cecenia e governa la piccola repubblica nel nome e per conto di Vladimir Putin, ? intervenuto a suo favore, accusando la Francia di essere ?un paese dove la democrazia si confonde con il permissivismo e dove vengono disprezzati i valori islamici?. Kadyrov, che ? considerato mandante di vari omicidi, tra quelli quello di Anna Politkovskaja, nel 2015 aveva organizzato manifestazioni a Grozny contro Charlie Hebdo.

    Una settimana dopo la decapitazione del professore Samuel Paty ha innescato reazioni a catena e giustamente Alberto Melloni, nell?editoriale su quotidiano ?Domani? uscito oggi lo definisce un ?delitto europeo?. Uno scenario sociale e culturale di cui ? difficile venire a capo come dimostra un interrogativo apparentemente banale - nella sua tragicit? - e cio? come celebrare il professore ucciso nelle scuole il 2 novembre, quando - Covid permettendo - i ragazzi torneranno in classe dopo le vacanze dei Santi. Un minuto di silenzio? E poi? T

    utti ricordano di come fu difficile dopo la strage di Charlie anche soltanto evocare i vignettisti che avevano scherzato sull?immagine del profeta. Fu allora che vennero istituite le ?cellule laicit?? per aiutare gli insegnanti. Si pensa di leggere un breve testo, ma quale? Come sceglierlo perch? possa essere compreso in ogni et?? In questi giorni c?? stato chi ha rispolverato la lettera che Albert Camus invi? a Monsieur Germanin, il suo insegnante di lettere, appena vinto il premio Nobel.
    ?Dopo mia mamma, il mio primo pensiero ? stato per voi? e per assicurarvi che i vostri sforzi il vostro lavoro e il vostro cuore generoso vivono tuttora nei vostri allievi?. Il professor Paty ne sarebbe sicuramente contento, ma chi avr? il coraggio di leggere oggi una lettera dello scrittore francese cresciuto in Algeria e autore di un testo problematico come Lo Straniero?

    notizia da:huffingtonpost.it

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    #2
    e noi togliamo i crocefissi

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      #3
      Il problema ? che l'integrazione... non la fai tu.. NEL TUO PAESE accettando o tollerando o aprendo al dialogo.... ti devi impecorare....

      Ormai Francia cos?..... noi arriviamo cmq.. a BREVISSIMO...

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        #4
        Originally posted by mito22 View Post
        Il problema ? che l'integrazione... non la fai tu.. NEL TUO PAESE accettando o tollerando o aprendo al dialogo.... ti devi impecorare....

        Ormai Francia cos?..... noi arriviamo cmq.. a BREVISSIMO ...
        beh, brevissimo, la Francia ha una immigrazione molto anteriore alla nostra.
        Magari non sar? a brevissimo, ma arrivare ci arriviamo di sicuro anche noi.

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          #5
          6 figli e vive di sussidi pubblici ... ho saputo da clienti nordafricani che loro parenti con le relative famiglie sono emigrati dall'Italia alla Francia negli ultimi anni, perch? l? se hai una famiglia numerosa ti assegnano casa e sussidio ... bravo Macron

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            #6
            Quindi dialogo,cultura,john lennon e gessetti non funzionano?
            Chi era quella delle avanguardie culturali?
            Avete lasciato che si prendessero il dito nel nome del politically correct e m? si pigliano pure il braccio ,mi verrebbe da dire ben vi sta' ma ahim? ,? solo l'anteprima di quello che succeder? in tutta europa , quindi abbuffatevi di colesterolo suino che tra qualche anno sar? vietato e punibile col carcere.

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              #7
              Originally posted by omarsmanetto View Post
              Quindi dialogo,cultura,john lennon e gessetti non funzionano?
              Chi era quella delle avanguardie culturali?
              Avete lasciato che si prendessero il dito nel nome del politically correct e m? si pigliano pure il braccio ,mi verrebbe da dire ben vi sta' ma ahim? ,? solo l'anteprima di quello che succeder? in tutta europa , quindi abbuffatevi di colesterolo suino che tra qualche anno sar? vietato e punibile col carcere.
              il problema ? che questi lo metterennno nel sedere sia a chi l'ha ostacolati...sia a chi li ha aiutati...
              dopo voglia a dire "te l'avevo detto io"....
              Sempre che non lo diremo in arabo
              tu fa che riescano a togliere dalle balle questo governo....a me pare di vedee che la gente sia stufa e si sia svegliata

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                #8
                Originally posted by filotto View Post
                6 figli e vive di sussidi pubblici ... ho saputo da clienti nordafricani che loro parenti con le relative famiglie sono emigrati dall'Italia alla Francia negli ultimi anni, perch? l? se hai una famiglia numerosa ti assegnano casa e sussidio ... bravo Macron
                Basta che vadano a vivere di assistenzialismo fuori dall'Italia . Guadagnamo doppio noi !

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                  #9
                  intanto sembra che altri suini islamici abbiano mozzato un paio di teste a Nizza. Maledizione i gessetti sembrano non funzionare più! Serve un esercito di mediatori culturali d'assalto.

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