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Il Governo prova a fare retromarcia sui 50 milioni di cartelle esattoriali in arrivo

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    Il Governo prova a fare retromarcia sui 50 milioni di cartelle esattoriali in arrivo

    Rinvio per chi è più in difficoltà e sconti su sanzioni e interessi per i debiti col fisco accumulati nei mesi dell'emergenza Covid: il governo studia una «gestione straordinaria» per tendere la mano ai contribuenti che, già dalle prossime settimane, si troveranno di fronte alla valanga di cartelle in arrivo dopo la sospensione dei primi mesi della pandemia.

    Le misure, compresa una rottamazione quater che potrebbe essere estesa fino al 2019, dovrebbero inserirsi nel nuovo quadro degli aiuti ristori che il governo già prima di Natale pensava di finanziare con uno scostamento da almeno 20 miliardi, da chiedere attorno alla metà di gennaio per finanziare il nuovo decreto Ristori «finale».
    Ipotesi che però non teneva conto né del protrarsi dell'emergenza - con diverse Regioni che rischiano la zona rossa, o come minimo la arancione, già dopo l'Epifania - e dall'altro dei venti di crisi che stanno investendo l'esecutivo giallorosso.

    Se il Conte-bis dovesse fermarsi, infatti, anche i ristori sarebbero a rischio: prosciugati in mille rivoli di emendamenti parlamentari i 3,8 miliardi del fondo anti-Covid della manovra, senza un nuovo scostamento non ci sarebbe un euro da spendere per le promesse compensazioni per le categorie più colpite, a partire dalla montagna, con la stagione dello sci rinviata di nuovo, per ora al 18 gennaio.

    Certo, nei 4 decreti Ristori era stata creata una piccola dote per i contributi automatici dell'Agenzia delle entrate alle attività economiche via via coinvolte dalle chiusure ma nuove misure di contenimento del virus su larga scala esaurirebbero i fondi velocemente. E, appunto, non resterebbe nulla per quell'intervento «perequativo» che lo stesso ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, aveva iniziato a ipotizzare già a metà novembre.

    L'idea resterebbe infatti quella di introdurre un nuovo meccanismo per la quantificazione delle perdite, su base almeno semestrale anziché mensile per non penalizzare le attività stagionali (non solo turistiche ma anche, ad esempio, il wedding). Ma per farlo servono risorse, ingenti.

    I contributi a fondo perduto si accompagnerebbero a un nuovo intervento fiscale per famiglie e imprese: serve una «gestione straordinaria per trattare le milioni di cartelle che si genereranno nel 2021, per posizione maturate nel 2020 o negli anni precedenti», afferma il viceministro Laura Castelli, spiegando che si dovrebbe procedere con una parte delle cartelle «rimandata per i più fragili» e uno sconto-Covid su sanzioni e interessi per chi «è in bonis» ma comunque potrebbe avere difficoltà a pagare per gli strascichi della crisi. In più, l'esponente 5S al Mef rilancia l'idea di una «pulizia del magazzino» della ex Equitalia per rendere più efficace la riscossione.

    Nel magazzino ci sono infatti quasi 1000 miliardi di crediti da riscuotere, ma più di due terzi sono nei fatti inesigibili. Già la prima operazione di cancellazione delle mini- cartelle più vecchie, tra il 2000 e il 2010, aveva portato all'annullamento di circa 123 milioni di carichi pendenti sotti i 1000 euro. Ma ne restano ancora 171 milioni (per circa 55 miliardi) che potrebbero essere aggrediti con una nuova operazione di «pulizia» fino al 2015. Un intervento di questo tipo si potrebbe inserire, peraltro, nel percorso della riforma del fisco che dovrebbe guardare anche a una semplificazione delle norme, secondo il direttore dell'Agenzia delle Entrate.

    Ernesto Maria Ruffini, insieme alla Banca d'Italia, aprirà un ciclo di audizioni sulla riforma che le Camere avvieranno dall'11 gennaio, per offrire al governo entro aprile un documento il più possibile «serio e condiviso» in vista della legge delega per la nuova Irpef. Un altro dei provvedimenti che rischia di arenarsi se l'esperienza giallorossa dovesse chiudersi in anticipo.

    Le cartelle esattoriali in arrivo

    Fisco, in arrivo quasi un atto per ogni italiano. Sono una valanga (50 milioni) le comunicazioni che da inizio 2021 inizieranno a piovere sui contribuenti dopo il blocco delle cartelle deciso all'inizio dell'emergenza covid. Il governo e la maggioranza puntano a una nuova edizione della rottamazione ma anche al saldo e stralcio. Richiesta unanime che arriva anche dall'opposizione. Le casse però languono (-3 miliardi da accertamenti nei primo 10 mesi) e la macchina va comunque riavviata. Soluzioni in atesa di un intervento? La rateizzazione che permette intanto di bloccare le procedure esecutive.

    Gli atti sospesi nel 2020

    Intanto sono 35 milioni tra atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) sospesi nel 2020 ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021 quelli che potrebbero partire. Sono invece 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance. Quindi, in assenza di una rapido intervento del governo, la macchina fiscale si rimetterà in moto. «Penso che serva una rottamazione 'quater' per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosità incolpevoli. - spiegava ad esempio giorni fa la viceministra dell'Economia Laura Castelli (M5s) - Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle».

    Buco per l'Erario

    Uno stop che si voleva inserire in Manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia. Indubbiamente lo 'stop' ha creato un notevole buco per l'erario: il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell'anno - spiegava il Mef - si è attestato a 6,8 miliardi nei primi 10 mesi con un calo di 3 miliardi, pari a -30,8%.

    Ma contemporaneamente i 'dannì economici da Covid hanno imposto all'esecutivo di agire anche attraverso i ristori e quindi nuovi esborsi. La situazione intanto non è certo sfuggita all'opposizione: «Ci sono 30 milioni di cartelle esattoriali di piccolo importo, che da domani rischiano di arrivare a casa di milioni di famiglie di italiani, sarebbe il modo peggiore di cominciare l'anno. - ribadisce Matteo Salvini - Le proposte della Lega sono concrete e sono già depositate in parlamento: pace fiscale, rottamazione a lungo termine e saldo e stralcio» mentre Maria Stella Gelmini da FI, sostiene: «Adesso la maggioranza ha due opzioni: fare un decreto ad hoc per sanare questa delicata situazione, oppure votare gli emendamenti che Forza Italia presenterà alla Camera al decreto milleproroghe».

    Sta di fatto che quelle contestate dall'amministrazione sono cifre che riguardano tasse non pagate non in periodo Covid. Quindi andrebbero comunque pagate. I attesa delle decisioni del governo ci si può comunque tutelare ricorrendo alle regole attuali. In particolare la rateizzazione. La possibilità di rateizzare le cartelle, di qualsiasi importo, è concessa a tutti coloro che si trovano in difficoltà economica e non possono versare quanto dovuto in un'unica soluzione.

    A fronte delle difficoltà generate dall'emergenza sanitaria, fino al 31 dicembre 2021 sono previste ulteriori misure a favore dei contribuenti. Tolleranza fino a 10 rate. Coloro che hanno una rateizzazione in essere al 31 dicembre 2020 o che presentano una nuova domanda entro il 31 dicembre 2021, possono usufruire delle agevolazioni previste dal decreto Ristori che ha concesso la possibilità di saltare fino a 10 rate (anziché le 5 ordinariamente previste) prima della decadenza dalla dilazione.

    Per debiti fino a 100 mila euro più facile presentare la domanda. Per le richieste presentate entro il 31 dicembre 2021, il decreto Ristori ha elevato da 60 a 100 mila euro la soglia di debito per il quale basta una domanda semplice per ottenere un piano a rate senza la necessità di dover presentare la documentazione che attesti lo stato di difficoltà economica, con l'ammissione automatica alla dilazione ordinaria fino a 6 anni (72 rate). Decaduti riammessi senza versamento arretrati. Può presentare una richiesta di dilazione anche chi era decaduto da una precedente rateizzazione prima della fase emergenziale, ma senza il vincolo del versamento delle rate scadute. Stessa possibilità anche per i decaduti dalle rottamazioni degli anni scorsi che possono rateizzare le somme ancora dovute.

    notizia da:Messaggero.it

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