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Il governo non c'è più. Dopo il Cdm il premier sparisce: il segnale

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    Il governo non c'è più. Dopo il Cdm il premier sparisce: il segnale

    "Salviamo vite e aziende". Mario Draghi spiega così il nuovo decreto contro il Covid, a cui il governo ha dato il via libera dopo un consiglio dei ministri particolarmente teso. Convocato a pochi giorni di distanza dall'ultimo, quindi discretamente "d'urgenza" vista l'esplosione dei contagi giornalieri, bollettino alla mano. Eppure le misure, con l'obbligo di vaccino e di Super Greenpass al lavoro per gli over 50, entrerebbero in vigore tra un mese, il 15 febbraio. Serve il tempo per far adeguare i no vax riottosi, è la difesa d'ufficio. Ma l'argomento è utilizzato strumentalmente (ma non senza fondamento) da chi vuole sottolineare come di fatto il premier non sia più SuperMario. E come anzi sia ormai "ingessato" dalle lotte feroci tra i partiti della sua maggioranza, con l'ombra ormai incombente del Quirinale. La precisazione arrivata all'ora di pranzo ("Le misure sull'obbligo vaccinale entreranno in vigore da subito", ha chiarito Andrea Costa, sottosegretario alla Salute) ha sgombrato il campo dalle polemiche specifiche, ma non ha cancellato il ragionamento di fondo.



    Molti retroscena parlano di "un pericoloso tiro alla fune", con Draghi in mezzo a cercare di mediare tra posizioni lontanissime. Il Pd voleva l'obbligo vaccinale generale, la Lega si è opposta soprattutto sul Super Green pass al lavoro, i 5 Stelle si sono divisi, come al solito. La mediazione, alla fine, c'è stata e lascia tutti un po' soddisfatti e un po' no. Ma la sensazione, per dirla con la durissima prima pagina del Fatto quotidiano, è quella di uno stallo.
    da ilfattoquotidiano
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