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Un po di sprechi- corte dei conti

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    Un po di sprechi- corte dei conti

    Sei in: Il Fatto Quotidiano > Numeri & News > Societ? partec...
    Societ? partecipate, Corte dei conti: ?Mondo oscuro, costano 26 miliardi?
    Nella relazione del procuratore generale Nottola la denuncia sulle aziende controllate da governo ed enti locali. Sono circa 7.500 - ma il numero ? "variabile" - e hanno "forte impatto sui conti pubblici". O direttamente sulle tasche dei cittadini attraverso le tariffe. "Manca la trasparenza"

    di Redazione Il Fatto Quotidiano | 29 giugno 2014Commenti (257)

    Pi? informazioni su: Corte dei Conti, Societ? Partecipate.




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    Una miriade di societ? che sono costate lo scorso anno solo alle casse dello Stato 26 miliardi. Sono le 7.500 partecipate pubbliche. Un terzo di queste, sottolinea il procuratore generale presso la Corte, Salvatore Nottola (nella foto), nel suo giudizio sul rendiconto generale dello Stato per il 2013, ? in perdita. Si tratta di un mondo ancora poco conosciuto e poco trasparente e che necessita al pi? presto di ?un disegno di ristrutturazione organico e complessivo?, esorta la Nottola.

    Secondo l?ultima rilevazione della Corte, le partecipate sono in tutto circa 7.500: 50 dallo Stato e 5.258 dagli enti locali, cui si sommano altri 2.214 organismi di varia natura (consorzi, fondazioni ecc?). Il numero ? per? ?variabile, in quanto le societ? sono soggette a frequenti modifiche dell?assetto?.

    Per il loro peso finanziario e per la dimensione economica, gli enti partecipati ? sottolinea Salvatore Nottola ? ?hanno un forte impatto sui conti pubblici, sui quali si ripercuotono i risultati della gestione, quando i costi non gravano sulla collettivit?, attraverso i meccanismi tariffari?. Il movimento finanziario indotto dalle societ? partecipate dallo Stato, costituito dai pagamenti a qualsiasi titolo erogati dai Ministeri nei loro confronti ammontava a 30,55 miliardi nel 2011, 26,11 miliardi nel 2012 e 25,93 nel 2013; il ?peso? delle societ? strumentali sul bilancio dei Ministeri ? stato di 785,9 milioni nel 2011, 844,61 milioni nel 2012 e 574,91 milioni nel 2013.

    Un mondo cos? variegato e ricco di implicazioni ?richiederebbe una assoluta trasparenza del fenomeno ma la realt? ? diversa?. L?assetto delle societ? ? mutevole e soggetto a vicende che i magistrati contabili definiscono ?complesse?. ?Le societ? partecipate dallo Stato a loro volta ?partecipano? ad altre 526 societ??, spiega Nottola, ?dette di secondo livello. Gli aspetti contabili sono spesso oscuri?

    Da qui la richiesta di porre mano ?a un disegno di ristrutturazione organico e complessivo, che preveda regole chiare e cogenti, forme organizzative omogenee, criteri razionali di partecipazione, imprescindibili ed effettivi controlli da parte degli enti conferenti e dia a questi ultimi la responsabilit? dell?effettivo governo degli enti partecipati?.



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    #2
    Sono praticamente i posti dove parcheggiare gli amici, parenti, gli ex... gli amici degli amici.. dar lavoro agli "appaltisti" tramite altri appalti ecc??

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      #3
      l'italia non ha pi? speranze.. .


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        #4
        Originally posted by cocis View Post
        l'italia non ha pi? speranze.. .


        Chi ? sto idiota che praticamente ammette che si vende per 80euro?? Povero coglione

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          #5
          ma zio caro...dico io...tutti dicono che ci sono gli sprechi...poi appena qualcuno (a caso) tenta di fare spending review saltano fuori solo le briciole..ma sta' corte dei conti spara cifra ad cazzum...oppure e' vero???

          possibile che questi denunciano sprechi a destra e manca e nessuno fa' una beata mazza???

          a chi fa' gioco questo genere di notizie??

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            #6
            Originally posted by hal1969it View Post
            ma zio caro...dico io...tutti dicono che ci sono gli sprechi...poi appena qualcuno (a caso) tenta di fare spending review saltano fuori solo le briciole..ma sta' corte dei conti spara cifra ad cazzum...oppure e' vero???

            possibile che questi denunciano sprechi a destra e manca e nessuno fa' una beata mazza???

            a chi fa' gioco questo genere di notizie??
            Semplice : o si oppongono in parlamento
            O fanno come la boldrini
            O si inventano appunto aziende varie compartecipate dove buttar soldi pubblici x darle ai soliti noti

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              #7
              L antitrust intanto comunica che :

              Antitrust: ?Scardinare potentati economici e lobby, danneggiano economia?
              Nella relazione annuale al Parlamento il presidente dell'Autorit? garante della concorrenza e del mercato ha attaccato il "capitalismo di relazione". Cio? l'intreccio tra potere economico, politica e pubblica amministrazione, che crea rendite di posizione e genera spesa pubblica improduttiva aumentando le disuguaglianze. Spesso per? ? la legge stessa a falsare la concorrenza attribuendo privilegi ingiustificati: ? il caso di Poste Italiane e Telecom. Poi le richieste al governo: riordino "radicale" delle societ? pubbliche, riforma della legge sul conflitto di interessi e del mercato della Rc auto, interventi per ridurre costi dei conti correnti. E un aumento degli investimenti nella banda larga, fondamentali per la crescita

              di Redazione Il Fatto Quotidiano | 30 giugno 2014Commenti (150)

              Pi? informazioni su: Aeroporti, Antitrust, Autorit? Garante della Concorrenza e del Mercato, Banda Larga, Concorrenza, Giovanni Pitruzzella, Lobby, Poste italiane, RC Auto, Telecom.




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              Il capitalismo di relazione ?danneggia la parte vitale e competitiva dell?economia italiana?, favorendo ?l?espansione della spesa pubblica? in alcuni casi ?diretta a soddisfare gli interessi particolaristici delle lobbies e dei cacciatori di rendite?. Le societ? pubbliche vanno riformate in maniera ?radicale?. La legge sul conflitto di interessi ? ?insufficiente? e ?va riformata?. Cos? come il mercato della Rc auto, ?dove i prezzi per le polizze pagati dai consumatori sono tra i pi? alti d?Europa e la mobilit? degli assicurati da una compagnia all?altra ? particolarmente bassa?. Ma servono interventi anche per ridurre ulteriormente i costi dei conti correnti e ridurre i tempi necessari per chiuderli. Mentre vanno favoriti gli investimenti nella banda larga, che sono ?fondamentali per la crescita?. Sono solo alcune delle indicazioni che l?Antitrust ha indirizzato al Senato durante la relazione annuale tenuta dal presidente Giovanni Pitruzzella. Che ha anche annunciato i risultati dell?attivit? dell?authority: tra 2013 e 2014 sono state comminate sanzioni per comportamenti anticoncorrenziali e pratiche commerciali scorrette per un valore di oltre 314 milioni di euro.

              Intrecci perversi tra pubblico e privato per soddisfare ?cacciatori di rendite e lobby? ? Parlando ai senatori, Pitruzzella ha descritto il circolo vizioso che implacabilmente avvita l?Italia nella bassa crescita e rende quasi impossibile, per chi pu? contare solo sulle proprie capacit? e i propri meriti, migliorare la propria posizione sociale. Esiste un ?capitalismo di relazione?, ha spiegato, ?basato sull?intreccio tra pochi grandi potentati economici, sulle loro relazioni con il potere politico e amministrativo, sulla ricerca delle ?rendite di posizione??. Un modello che ?si basa sui privilegi, piuttosto che sui meriti, aggrava le diseguaglianze, rende la societ? chiusa, statica, poco aperta alla concorrenza e all?innovazione?, sacrificando ?l?aspirazione degli individui di poter migliorare la loro posizione sociale, esclusivamente in virt? dei loro meriti?. Insomma, ?pregiudica quella particolare forma di eguaglianza che ? l?eguaglianza delle opportunit??. E in tal modo ?danneggia la parte vitale e competitiva dell?economia italiana?. Non solo: questa distorsione, a sua volta, causa una ?espansione della spesa pubblica improduttiva, diretta a soddisfare gli interessi dei cacciatori di rendite e delle lobbies. Anche per questa via si ? creato quell?enorme debito pubblico che costituisce un grande ostacolo alla crescita economica ed un fardello ingiustamente caricato sulle nuove generazioni?. Per questo ? assolutamente necessario ?scardinare? questo sistema economico malato e smascherare i meccanismi ?complessi? che favoriscono ?intrecci perversi tra pubblico e privato?.

              Un quadro foschissimo, ma Pitruzzella invita anche a non fare di ogni erba un fascio. E in coda al ragionamento fa intravedere una speranza: ?Etichettare l?economia italiana, nel suo complesso, come esempio di chrony capitalism (capitalismo di relazione, appunto, ndr) sarebbe ingiusto per quella gran parte di imprese italiane che competono con successo sui mercati internazionali, che sono capaci di essere leader nell?innovazione, per le tante che hanno saputo superare la crisi e per quelle che hanno sofferto anche a causa di un ambiente giuridico-istituzionale poco amichevole. Piuttosto, il capitalismo di relazione costituisce una componente del complessivo sistema, che danneggia la parte vitale e competitiva dell?economia italiana?. L?impegno dell?Antitrust, allora, ?si ? concentrato, e continuer? a concentrarsi, su quei settori in cui pi? forte ? stata la presa del capitalismo di relazione e nei quali da una corretta dinamica concorrenziale c?? da attendersi una spinta alla competitivit? ed alla crescita. Si tratta di settori pi? volte indicati dalla Commissione europea: energia, trasporti, servizi, comunicazioni elettroniche, commercio online e servizi finanziari?.

              Gli abusi di Poste, Telecom e Aeroporti di Roma. Con il concorso del legislatore - ?Soprattutto negli ultimi tempi?, ha detto Pitruzzella, ?si riscontra una notevole sensibilit? da parte degli ex monopolisti nei confronti dei valori della concorrenza a condizione che ci siano regole certe, chiare e prevedibili?. Ma ?talora esistono ancora privilegi attribuiti da norme di legge che la falsano?. Come dire: la colpa, pi? che dell?ex monopolista che ci marcia, ? del legislatore. Che continua ancora oggi ad avvantaggiare in maniera indebita gruppi come Poste e Telecom Italia. Il successore di Antonio Catrical? alla guida dell?authority ha fatto esempi circostanziati. ?Esiste una norma?, ha ricordato, ?che riguarda Poste italiane e d? luogo a un vero e proprio privilegio fiscale: l?esenzione dei pagamenti dell?Iva sui servizi postali che, pur rientrando nel servizio universale, vengono negoziati individualmente dalla societ?. La nostra autorit? ha ritenuto che la norma violasse il diritto europeo come interpretato dalla Corte di giustizia e perci? l?abbiamo disapplicato; il Tar ha confermato la nostra decisione e adesso aspettiamo la decisione del giudice d?appello?. In altri casi, come da copione, ?l?ex monopolista ha sfruttato la sua posizione dominante nel mercato per impedire la penetrazione di operatori alternativi?. Il riferimento ? a Telecom Italia e alla sanzione da 104 milioni di euro comminata per aver ?abusato della propria posizione nella fornitura dei servizi di accesso all?ingrosso alla rete locale e alla banda larga ostacolando l?espansione dei concorrenti? in quei mercati. Nel settore dei servizi aeroportuali, poi, l?autorit? ? intervenuta nei confronti di Aeroporti di Roma (gruppo Benetton) ?per fermare il tentativo del gestore aeroportuale di sfruttare la propria posizione dominante richiedendo corrispettivi per servizi non resi e ostacolando l?offerta di servizi innovativi in danno dei consumatori?. Adr aveva richiesto a Hertz Italia (autonoleggio), dalla quale percepiva un canone fisso e royalty legate al fatturato, anche ?corrispettivi ulteriori? per servizi di autonoleggio offerti dalla stessa societ? al pubblico tramite internet e svolti al di fuori dell?area aeroportuale.

              E anche la pa concede privilegi. Il caso dell?autotrasporto ? Privilegi ad alcune imprese piuttosto che ad altre sono stati peraltro riconosciuti anche dalla Pa: questo, ammonisce Pitruzzella, non deve pi? accadere. ?Tante volte i privilegi e le condizioni di favore per certi operatori economici sono stati consacrati in atti di amministrazioni pubbliche. Contro questi atti ? intervenuta l?Antitrust grazie ai nuovi poteri che le sono stati attribuiti?, ha ricordato. Emblematico ? il ricorso proposto dall?Autorit? contro le determinazioni del ministero dei Trasporti che ?continuano a mantenere sostanzialmente un?artificiosa fissazione dei prezzi minimi per le attivit? di autotrasporto: sulla vicenda si pronuncer? a breve la Corte di Giustizia europea?.

              Il nodo Rc auto: ?Prezzi tra i pi? alti d?Europa, serve riforma? ? ?L?Antitrust ritiene ormai necessario un intervento di riforma nel mercato delle assicurazioni per la responsabilit? civile derivante dalla circolazione di auto e moto?, si legge nella relazione. ?I prezzi per le polizze pagati dai consumatori sono tra i pi? alti d?Europa e la mobilit? degli assicurati da una compagnia all?altra ? particolarmente bassa?. Parola dell?authority che solo una settimana fa aveva messo nel mirino anche i contratti di assicurazione sottoscritti dalla pa, evidenziando come le procedure di gara siano a dir poco carenti sul fronte della concorrenza.

              J?accuse alle banche: ?Ancora alti i costi dei conti correnti. E troppo lunghi i tempi per chiuderli? - L?Authority, si legge nella relazione, ha anche condotto un?indagine sui costi dei conti correnti bancari. Risultato: ?nonostante l?evoluzione competitiva del settore registrata negli anni pi? recenti, sussistono ancora ostacoli al pieno dispiegarsi della concorrenza nel settore che impediscono una riduzione dei prezzi a vantaggio del consumatore finale e un aumento della mobilit? della domanda?. I risparmi ottenibili passando da un conto all?altro dimostrano che ?ci sono ancora spazi per ridurre i costi dei conti correnti. Si tratta, tuttavia, di spazi che i risparmiatori non riescono a sfruttare, perch? privi delle informazioni necessarie che vanno invece rese disponibili da parte delle banche, anche introducendo vincoli normativi e regolatori. L?Autorit? ha anche sottolineato l?opportunit? di intervenire sulle lentezze incontrate nella chiusura di un conto per aprirne un altro: per quanto i tempi si siano ridotti, ? emerso, infatti, come sia sufficiente avere una carta di credito o la Viacard per vederli dilatare anche fino a 37 giorni. Vanno, infine, scissi i legami tra conti correnti e altri prodotti?. Per aumentare la concorrenza, il legislatore dovrebbe in definitiva ?migliorare il grado di trasparenza delle informazioni, tagliare il legame esistente tra conto corrente e altri servizi bancari e ridurre i tempi di chiusura del conto?. Punti sui quali l?Autorit? ha gi? ?formulato suggerimenti puntuali e proposto possibili soluzioni?.

              Internet non sia un far west ? Tra le nuove priorit? dell?azione dell?Antitrust a tutela dei consumatori c?? anche l?e-commerce, settore nel quale si possono annidare ?nuove forme di sfruttamento del consumatore?. Pitruzzella ha ricordato i 160 casi di oscuramento di siti che vendevano prodotti contraffatti e le istruttorie nei confronti dei big del web (Google, Apple, Amazon, Gameloft, Tripadvisor e Groupon), riconoscendo che ?l?e-commerce offre straordinarie possibilit? di crescita economica? ma ?internet non pu? tramutarsi in un Far West dove tutto ? consentito?.

              Il ?capitalismo municipale? blocca lo sviluppo. Riformare la disciplina dei servizi pubblici locali ? ?Occorre procedere ad un?opera di riordino radicale delle societ? pubbliche, prevedendo dismissioni o comunque l?impossibilit? di rinnovare gli affidamenti per quelle societ? che registrano perdite o forniscono beni e servizi a prezzi superiori a quelli di mercato?. Secondo Pitruzzella ?non solo la crescita a livello locale, ma anche lo sviluppo di utilities che potrebbero produrre ricchezza per il Paese, sono, in tanti casi, bloccati dal capitalismo municipale, basato sulla connessione tra apparati e societ? da essi controllate o partecipate che erogano servizi pubblici o attivit? strumentali?. ?Sembrano altres? maturi ? conclude il numero uno dell?Antitrust ? i tempi per inserire nell?agenda delle riforme la disciplina dei servizi pubblici locali, superando l?approccio tradizionale basato su un modello generale ed elaborando discipline particolari adeguate alla natura dei diversi servizi, in modo da aprire spazi alla concorrenza in quegli ambiti in cui non trova giustificazione tecnica il mantenimento di diritti di esclusiva, e valorizzando negli altri casi la concorrenza per il mercato?.

              Separare nettamente banche e fondazioni e troncare i ?legami personali tra istituti? attraverso i vertici ? Per quanto riguarda le banche, secondo Pitruzzella, ? urgente separare in modo pi? netto le fondazioni dagli istituti ed estendere ?il divieto di detenere partecipazioni di controllo in societ? bancarie anche ai casi in cui il controllo ? esercitato, di fatto, congiuntamente ad altri azionisti?. ?Occorre continuare il processo di rescissione dei legami personali tra diversi istituti, avviato, su suggerimento dell?Autorit?, con l?introduzione del divieto di interlocking directorates?. Cio? la norma, introdotta dal governo Monti, per cui i vertici di banche e assicurazioni non possono esercitare cariche analoghe in imprese concorrenti. Sembra scontato, ma non lo era affatto. E? in seguito a quel ?divieto di cumulo? che Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa, ha dovuto uscire da Ubi (ma secondo la procura di Bergamo, che lo ha indagato per indagine alle funzioni di vigilanza, avrebbe continuato a pilotarne le nomine), Alberto Nagel, ad di Mediobanca, ha lasciato la vicepresidenza di Generali, e Ennio Doris (Mediolanum) ? stato a sua volta costretto a dire addio a Piazzetta Cuccia. Mentre Carlo Pesenti, per restarci, diceva addio a Unicredit.

              Ma, appunto, non basta. Ora, ha detto Pitruzzella, ?va realizzato un rafforzamento della separazione tra fondazione e banca conferitaria, estendendo il divieto di detenere partecipazioni di controllo in societ? bancarie anche ai casi in cui il controllo ? esercitato, di fatto, congiuntamente ad altri azionisti?. E il divieto di interlocking va reso effettivo anche per le fondazioni. Il presidente dell?Antitrust ha citato il caso di Unipol-Fonsai, nel quale ?le misure imposte hanno comportato la rescissione dei legami finanziari, azionari e personali con alcuni tra i principali gruppi bancari e assicurativi del Paese?.

              Le multe per violazioni della concorrenza e pratiche commerciali scorrette ? Nel 2013 l?autorit? ha irrogato sanzioni pari a 112.873.512 euro per comportamenti anticoncorrenziali, mentre per i primi sei mesi del 2014 il bilancio ? di 184.528.819 euro. In sede di accertamento di pratiche commerciali scorrette sono state invece comminate multe per 9.253.000 euro nel 2013 e per 8.198.500 nei primi sei mesi del 2014. Il totale ammonta a oltre 314 milioni di euro.

              Riformare la legge sul conflitto di interessi ? Pitruzzella ha avvertito che ?273 decisioni hanno riguardato l?applicazione della legge sul conflitto di interessi dei membri del Governo, la cui insufficienza abbiamo segnalato al Parlamento con la relazione semestrale inviata a dicembre del 2013, in cui ribadivamo la necessit? di una riforma della materia?. Insomma: quella legge ? insufficiente e va riformata.

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                #8
                E infatti l istat certifica che o cresciamo di un nulla, o addirittura caliamo


                Pil, allarme dell?Istat: nel secondo trimestre potrebbe tornare negativo
                La nota mensile dell'istituto di statistica riporta che tra aprile e giugno la variazione del prodotto sar? compresa tra -0,1 e +0,3%. L'economia quindi potrebbe contrarsi ancora dopo il -0,1% registrato nei primi tre mesi dell'anno. L'Italia, uscita dalla recessione solo nell'ultimo scorcio del 2013, rischia di precipitarci di nuovo dentro. Il tutto in uno scenario di inflazione molto debole: il tasso di crescita dei prezzi a giugno ? stato dello 0,3%, il livello pi? basso da ottobre 2009

                di Redazione Il Fatto Quotidiano | 30 giugno 2014Commenti (83)

                Pi? informazioni su: Crescita Economica, Istat, Pil.




                Email
                L?Istat gela le speranze di ripresa. Nella sua nota mensile, l?istituto di statistica scrive che la variazione congiunturale del Pil tra aprile e giugno risulter? compresa tra il -0,1% e il +0,3%. Come dire che, se le cose non vanno per il verso giusto, l?economia si contrarr? ancora dopo il -0,1% registrato nei primi tre mesi dell?anno. L?Italia, uscita dalla recessione solo nell?ultimo scorcio del 2013, rischia di precipitarci di nuovo dentro. Dopo due trimestri in rosso, infatti, si parla di ?recessione tecnica?. E per il Paese il rischio ? proprio quello. ?Il recupero dei ritmi di attivit? economica dovrebbe risultare pi? graduale di quanto atteso all?inizio dell?anno?, osservano i tecnici dell?istituto di statistica, le cui stime precedenti erano comprese in una forchetta tra lo 0,1 e lo 0,4%. Non solo: ?Il Pil ? previsto evolvere intorno a ritmi sostanzialmente analoghi anche nella seconda met? dell?anno in corso?. Di conseguenza, la variazione del prodotto lordo nella media del 2014 risulterebbe debolmente positiva?. In linea, insomma, con le previsioni diffuse pochi giorni dal Centro studi di Confindustria, che per l?anno in corso vede una crescita limitata allo 0,2%. Il tutto in uno scenario di ulteriore rallentamento dei prezzi: l?inflazione annua, stando alle stime provvisorie di giugno, si attesta infatti allo 0,3%, il livello pi? basso dall?ottobre 2009.

                E non arrivano buone notizie nemmeno dall?Eurozona, dove secondo le stime flash Eurostat l?inflazione resta inchiodata allo 0,5% a giugno. Per il nono mese consecutivo la crescita dei prezzi rimane cos? sotto all?1%, ben distante dall?obiettivo della Banca centrale europea del 2%. I timori di Francoforte per il possibile impatto sulla crescita di un andamento dei prezzi debole per un periodo prolungato portano a pensare che non ci saranno novit? sulla politica monetaria nella riunione della Bce del 3 luglio, in attesa degli effetti delle misure straordinarie di giugno.

                Ma l?Italia ? in una situazione pi? critica di quella dell?insieme dell?area euro, con l?inflazione che scivola al livello pi? basso da quasi cinque anni. I prezzi dei prodotti alimentari, in particolare, calano dello 0,6% sul 2013. Mentre il cosiddetto carrello della spesa, che include oltre al cibo anche prodotti per la cura della casa e della persona, cede lo 0,5%. Entrambe le categorie non vedevano un calo cos? marcato dal settembre 1997, ben 17 anni fa. Il calo dei prezzi per i beni alimentari ?? assolutamente allarmante?, secondo il Codacons, ?perch? rispecchia la forte riduzione di spesa delle famiglie?. Al contrario, Federconsumatori e Adusbef giudicano inverosimili, perch? troppo bassi, i dati Istat sulla frenata dei prezzi. In ogni caso l?inflazione allo 0,3%, stimano le due associazioni, significherebbe rincari per 106 euro l?anno a famiglia.

                Giugno ? il decimo mese consecutivo con un?inflazione sotto l?1%, rimarca il centro studi Confcommercio, e ?caratterizza gli ultimi dodici mesi come il periodo a pi? bassa inflazione degli ultimi cinquanta anni?. Per evitare un 2014 di ?completa stagnazione? ? necessario, secondo l?ufficio studi, il taglio degli sprechi nella spesa pubblica e del carico fiscale. Sulla stessa linea, Confesercenti chiede di sciogliere i nodi che ancora frenano l?Italia, a partire dal fisco e dalla carenza di credito, mentre la Cisl chiede di intervenire con ?mezzi straordinari? nelle politiche per la crescita.

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                  #9
                  Ma adesso ci pensa renzi : con gli interessi sugli interessi e 80? ci sar? una grande ripresa :gaen:


                  Quando, nn si sa per?

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                  • Font Size
                    #10
                    Beh , i politici sono maestri nell'evasione legalizzata .

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                      #11
                      Originally posted by GoShow! View Post
                      Chi ? sto idiota che praticamente ammette che si vende per 80euro?? Povero coglione
                      Questo ? l'ultimo avviso perch? state ridicolizzando la sezione .
                      Non ? necessario titolare idiota chi la pensa diversamente da noi . Se lui la vede cosi e se il 40% degli Italiani ? favorevole a Renzi , direi che nessuno ? autorizzato a titolare idiota qualcuno .
                      Tu hai tua facolt? di voto cosi come questo signore a cui gli 80 euro hanno pi? peso delle idee politiche ed al pari degli imprenditori che votano il partito pi? comodo a loro .

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                        #12
                        [YOUTUBE]CEjaSRzgUbg[/YOUTUBE]

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                          #13
                          oggi ho letto un'intervista di galan.. dice che i giudici ? inutile che indaghino su di lui perch? tanto c'? la prescrizione e non andr? mai in carcere... w il pd

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