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Franco Mancini l?ASTRO ciociaro

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    Franco Mancini l?ASTRO ciociaro

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    Era il 3 marzo del 1930, quando ad Isola del Liri, in casa del Dott. Pietro Mancini, venne alla luce, un bimbo, cui fu dato il nome di Franco.
    I coniugi Mancini, erano ignari del fatto che avevano dato alla luce un Astro, (nome che avr? una grande importanza nella vita futura di Franco Mancini) il cui splendore si sarebbe poi riflesso in tutta Italia. Nell?Italia del dopoguerra, le aziende motociclistiche, si erano rese conto che gli italiani avevano bisogno di potersi muovere velocemente e con poca spesa, ecco allora il fiorire di motocicli dal costo non troppo oneroso, quali: la Lambretta, la Vespa, lo Scooter 125 Agusta, il Cucciolo Ducati, ecc. Quindi per Franco Mancini, come per tanti altri piloti, il debutto inevitabilmente, non poteva che avvenire, in sella ad una di questa motorette.

    Pap? Pietro, non vedeva di buon occhio l?iniziativa del figliolo Franco, e gli aveva proibito di prendere parte alle competizioni, ma Franco oramai colpito da quella malattia inguaribile conosciuta con il nome di ?motociclismo? e che solo l?intenso profumo di benzina ed olio ? in grado di lenire, decise di contravvenire al volere del padre, ed inizi? ad iscriversi alle gare con lo pseudonimo di ASTRO, in modo da poter tenere segreta al padre la sua partecipazione alle gare. Questo escamotage, ebbe comunque vita breve, perch? il talento innato di Mancini lo port? subito a mettersi in evidenza ed a vincere svariate corse, questi promettenti risultati, fecero cadere anche le ultime opposizioni di pap? Pietro, anche se non gli concesse mai il suo benestare.
    Franco, passava intere giornate a Tavernanuova, dove si trovava l?officina del suo primo meccanico, da tutti conosciuto con il soprannome di?Croccantino?, Mancini amva molto curare e personalizzare la sua moto e passava molto facilmente senza difficolt? alcuna, da una moto all?altra, difatti ha corso con: Mondial, Gilera, MV Agusta, Parilla, Ducati e Rumi. ASTRO, pilotava moto di media cilindrata, ma grazie alla sua classe, in diverse occasioni, riusc? a mettere dietro anche piloti blasonati ed in sella a moto di cubatura pi? grande ed una valida testimonianza ? la gara in salita Ariccia-Madonna del Tufo, disputatasi il 01 Luglio del 1961, dove Franco in sella alla sua Parilla 250 e con il tempo di 3?29?01 alla media di 110,182km/h vinse la classifica assoluta e stabil? il nuovo record del tracciato. In quegli anni Mancini strinse un grande legame con Cleto Catallo, figura che assumer? un?importanza rilevante e strategica nella carriera di Franco, Catallo lo seguiva in ogni gara, passando senza remora alcuna, dal ruolo di meccanico a quello di Direttore sportivo.
    Dal 1960 al 1963 ASTRO, colse ben quarantadue vittorie e vinse il titolo di classe per tre anni consecutivamente. Mancini fu anche a sua insaputa, la cavia sul campo, di qualche casa motociclistica, che gli forniva moto con tecnologie non ancora note, le moto gli venivano spedite tramite ferrovia solo uno o due giorni prima della gara, direttamente sul luogo di svolgimento della gara, quindi senza poter conoscere alcun particolare costruttivo, ed in caso di avaria bisogna avere l?assenso della casa per poter aprire il motore.
    Le vittorie di Franco non passarono inosservate, ed in particolare Ferruccio Gilera patron dell?omonima casa motociclistica, convoc? Mancini, per una serie di test a Monza in sella alla Gilera 500 4 cilindri, insieme al barone del motociclismo l?inglese Geoffrey Duke ed a Gilberto Milani. Alcuni giorni dopo, questo test, esattamente il 24 novembre 1963, in attesa della risposta della Gilera, Astro si rec? con la sua ?Matta? (cos? amava chiamare la sua Parilla 250cc) all?autodromo romano di Vallelunga, per effettuare una seduta di allenamento, ma nel corso di uno dei tanti giri, Franco scivol?, terminando la sua corsa, contro un guard-rail, i meccanici tutti, accorsero velocemente, ma nulla poterono.
    Si era cos? spento l?ASTRO ciociaro che con con la sua splendente classe aveva illuminato l?Italia intera. Al suo ritorno nel paese nat?o, fu accolto da un bagno di folla, che volle regalare l?ultimo saluto al suo campione. Ironia della sorte alcuni giorni, dopo tramite posta arriv? la convocazione alla corte della Gilera per disputare in veste di pilota ufficiale il mondiale 1964con la Gilera 500 4 cilindri.

    Come un Astro la sua vita ? transitata molto velocemente su questa terra, ma ha lasciato un segno indelebile.



    Williams Alonzi


    fonte

    http://www.francomancini2000.it/?p=1
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