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F1 2022: ecco svelata la monoposto a effetto suolo

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    F1 2022: ecco svelata la monoposto a effetto suolo

    Il promotore del campionato e la FIA hanno mostrato a Silverstone il giovedì prima del GP di Gran Bretagna un manichino della monoposto 2022 che riproporrà l'effetto suolo con due canali Venturi che avranno il compito di generare il carico aerodinamico più delle ali molto semplificate.

    Fra le caratteristiche innovative c'è l'adozione delle gomme Pirelli da 18 pollici. L'aspetto è tutt'altro che accattivante, ma potrebbe funzionare...


    La Formula 1 ha mostrato una show car a grandezza naturale di come dovrebbero essere le monoposto di F1 2022 dopo la rivoluzione del regolamento tecnico che porterà all’adozione di macchine che torneranno a essere a effetto suolo.

    La vettura, frutto di un lavoro combinato fra FIA e Formula 1, è stata ufficialmente presentata giovedì a Silverstone prima del Gran Premio di Gran Bretagna di questo fine settimana.

    Mentre le squadre son o già da tempo impegnate nella progettazione delle loro armi 2022, il promotore del campionato ha voluto anticipare secondo una sua interpretazione delle regole come sarà una F1 del prossimo anno.

    Bisogna dire subito che la F1 2022 rappresenta un taglio netto che le monoposto attuali: la caratteristica più evidente è la presenza dei due lunghi tunnel che caratterizzano i pontoni ai lati delle pance. Il carico aerodinamico, infatti, dovrà essere generato principalmente da questi condotti Venturi, più che dalle ali molto più semplici.

    La scelta è motivata dalla volontà del legislatore di rendere le nuove F1 meno sensibili alla scia, in modo da favorire i sorpassi e, quindi, lo spettacolo, mentre oggi la vettura che ne segue un’altra è fortemente penalizzata da una perdita di downforce nella cosiddetta “aria sporca”.

    La F1 2022 è facilmente riconoscibile per il muso basso e piatto dotato di un’ampia ala anteriore composta solo da un profilo principale e da tre flap. Le paratie laterali sono integrate nell’ala e hanno una forma predefinita per evitare delle esasperazioni sui marciapiedi esterni come oggi.

    Ovviamente non sfugge la presenza delle gomme Pirelli da 18 pollici montate su ruote (che saranno monotipo BBS in magnesio forgiato) che avranno i copricerchi lenticolari. Nell’anteriore colpisce l’estensione aerodinamica della brake duct che va a carenare anche una porzione di battistrada.

    La FOM ha presentato un manichino con sospensioni a schema pull rod anteriore e pull rod posteriore, mentre nella realtà del prossimo anno è più facile credere che ci sarà un’inversione dei concetti: pull rod davanti a causa del muso basso e push dietro per non sporcare i canali Venturi.

    L’ala posteriore è certamente particolare con un profilo principale molto scarico e un piccolo flap mobile. Le paratie laterali si integrano alla struttura principale e producono il secondo profilo basso che arriva fino al vistoso estrattore centrale con un gomito molto maggiorato per liberare il flusso che viene convogliato dai due condotti in arrivo dalle pance.

    Nikolas Tombazis, responsabile tecnico delle monoposto della FIA, è convinto che si sia imboccata la strada giusta con le vetture a effetto suolo per migliorare la spettacolarità delle corse:

    "Ci aspettiamo di vedere più auto ravvicinate che potranno darsi battaglia con sfide più emozionanti. Vogliamo pneumatici che non si degradino ma che permettano ai piloti di combattere tra loro. Si tratta di F1 molto semplificate rispetto alle attuali, perché sono stati rimossi molti componenti aerodinamici come i complessi bargeboard davanti alle pance. C'è un diffusore che va proprio sotto la vettura e due tunnel sotto le pance”.

    L’esercizio di stile visto a Silverstone è molto simile al modello di galleria del vento che la F1 aveva mostra in occasione del GP del Messico del 2019, quando erano sono state annunciate le nuove norme.

    Se è vero che il regolamento è molto prescrittivo e, quindi, definisce le forme della vettura, sarà interessante vedere come le squadre riusciranno a interpretare le norme trovando le famose zone grigie dalle quali trovare delle prestazioni. Non dimentichiamoci che questo regolamento sarebbe dovuto entrare in azione nel 2021, ma c’è stato un posticipo di un anno a causa della pandemia del COVID-19.

    notizia da:motorsport.com










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