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Cosa c'è nella scatola-regalo per i vincitori degli Oscar: il valore è a 6 cifre

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    Cosa c'è nella scatola-regalo per i vincitori degli Oscar: il valore è a 6 cifre

    Alla fine degli anni '90 Lash Fary se n'è uscito con un'idea che al tempo sembrava bislacca: perché i brand non regalano i propri prodotti alle celebrità? Che idea assurda. Oggi vicino a ogni grande premiazioni (Oscar, Grammy, Tony) c'è un salone di lusso che si occupa di questo marketing sotterraneo e Fary si è guadagnato il nomignolo di "The Sultan of Swag".

    Oggi la borsa regalo piena di oggetti pazzeschi che viene offerta ai venticinque nominati per le categorie di recitazione e regia, è quasi un'istituzione culturale. Quella di quest'anno include un soggiorno di tre notti in un faro svedese, un NFT, una maschera che è anche un braccialetto, un buono per la chirurgia plastica e, forse l'oggetto più incredibile, un martello Peta per salvare i cani dalle auto bloccate sotto al sole. Il valore totale del contenuto della borsa è a sei cifre.

    Ma ovviamente l'idea di accostare la celebrità a un prodotta non è venuta per prima a questo signore, già nel XVIII secolo un vasaio inglese di nome Josiah Wedgwood fornì i suoi prodotti alla regina Charlotte che infine gli permise di firmare i suoi vasi come "Queen's Ware" e di descriversi come "Her Majesty's Potter". Gli affari di quest'uomo schizzarono alle stelle.

    Molto più tardi è stata Karen Wood (coordinatrice di personalità alle premiazioni) a mettere a punto una strategia fruttuosa riguardo a questo tema. Per riuscire a far venire puntuali le celebrità le invitava con una stanza piena di regali e l'unica cosa che voleva in cambio era una foto di loro con il prodotto. “Ecco, tutte queste aziende hanno iniziato a contattarmi, chiedendo a gran voce questo accesso esclusivo alle celebrità" disse a The Telegraph nel 2019.

    Forse però l'esempio più riuscito e reciprocamente vantaggioso tra brand e celebrità è arrivato nel 2004, quando la società americana Energy Brands ha consegnato la sua bevanda Glaceau VitaminWater a 50 Cent. Il rapper ha avuto modo di parlare del prodotto nelle interviste e alla fine è stato invitato a diventare un portavoce e azionista del marchio. Tre anni dopo Coca-Cola ha acquistato il marchio VitaminWater per 4,1 miliardi di dollari e si dice che 50 Cent ne abbia ricevuti 100 milioni dall'acquisto.

    Oggi nelle categorie di persone da associare ai marchi sono entrati anche gli influencer, che per molti esperti del settore sono anche meglio dei divi di Hollywood, perché più facili da contattare, più disponibili, più "normali" e più abili a indirizzare le persone in base a hobby e interessi.

    Sicuramente oggi i modi per aumentare il riconoscimento di un marchio sono molti di più rispetto a 20 anni fa, ma queste storie fanno capire perfettamente come siamo arrivati fino a qui.

    notizia da: esquire.com
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