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Coccia di Morto, dov’è la spiaggia dei film “Come un gatto in tangenziale”

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    Coccia di Morto, dov’è la spiaggia dei film “Come un gatto in tangenziale”

    Da spiaggia più sporca d'Italia a regina dell'estate, ecco dove si trova



    Coccia di Morto è la spiaggia “proletaria” del Lido di Fiumicino dove i protagonisti del film “Come un gatto in tangenziale”, Antonio Albanese (disgustato) e Paola Cortellesi (assolutamente a proprio agio), trascorrono l’estate e che diventa sempre più al centro della trama del sequel “Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto”, nelle sale dei cinema dal 26 agosto.

    Non è un nome fittizio, quello della spiaggia laziale, esiste davvero. E, proprio, grazie al film uscito nel 2017, è diventata famosissima. Ma perché questa spiaggia ha un nome così curioso? Si trova sul litorale laziale, nei pressi della foce del fiume Tevere, al confine con l’aeroporto di Roma Fiumicino.

    Prima della grande popolarità, nel 2016 questo lido era salito alla ribalta delle cronache per aver conquistato il poco lusinghiero titolo di “spiaggia più sporca d’Italia “, come evidenziato dal dossier “Beach Litter”, reso noto quell’anno da Legambiente che aveva rilevato una media di 1.413 di rifiuti ogni cento metri, esattamente il doppio rispetto al dato nazionale di 714 rifiuti ogni cento metri).

    Era stata proprio la vicinanza con la foce del Tevere, con l’aggiunta di correnti a provocare l’accumulo di rifiuti.

    Il nome Coccia di Morto sarebbe legato proprio a ciò che da sempre le correnti presenti in questo particolare tratto di litorale trasportano. Se oggi, infatti, causano l’accumulo di rifiuti, in passato capitava che trasportassero addirittura cadaveri, ossa e teschi.

    E dire che quest’area si trova all’interno della Riserva naturale statale Litorale Romano, un’area protetta che comprende un ampio territorio di interesse storico-naturalistico tra i comuni di Roma e Fiumicino. Con i suoi oltre 16mila ettari, è la più grande area protetta affacciata sul Mediterraneo.

    In alcuni punti l’interesse naturalistico è altissimo, come le dune di Palidoro e quelle di Capocotta, le oasi di Macchiagrande e Castel di Guido, le pinete di Castel Fusano e di Coccia di Morto, appunto. Della riserva fanno parte anche siti di interesse storico-archeologico, come gli scavi di Ostia antica, la villa della Palombara, i resti di Porto e diverse torri costiere.



    Fonte: siviaggia.it
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