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Wi-Fi 6E, occasione persa per i droni in Europa

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    Wi-Fi 6E, occasione persa per i droni in Europa

    Rispetto ad un decennio fa i piccoli droni (UAS) ad uso civile hanno fatto progressi impensabili per quanto riguarda il comportamento di volo, l'autonomia, le funzioni automatiche e semiautomatiche e molti altri aspetti.
    Oggi basta un drone consumer entry level da poche centinaia di euro come il Mavic Mini per ottenere prestazioni di rilievo.

    Segnale radio tallone d'achille dei droni in Europa

    Il vero punto critico dei droni utilizzati in Europa è quello relativo al segnale radio. Infatti, le normative in essere concedono ai droni le stesse bande di frequenze in uso alla wi-fi, vale a dire la banda della 2.4 GHz, con 100mW di potenza e la 5 GHz con 25 mW di potenza.

    L'elevata congestione della 2.4 GHz e la bassa potenza concessa sulla 5 GHz rappresentano un problema per la stabilità e la sicurezza del radiolink di controllo di un drone, in particolare vicino alle zone urbanizzate. Questo vale anche per i protocolli radio ottimizzati come l' Ocusync DJI dove il miglioramento rispetto al protocollo wi-fi è tangibile. Tuttavia, in presenza di uno spettro congestionato con tutti i canali occupati non c'è protocollo che tenga se di base la potenza di trasmissione è bassa.

    Per questi motivi sono molti gli utilizzatori europei che preferiscono andare fuori legge forzando il drone in modalità FCC per aumentare la potenza del segnale mitigando in parte il problema della congestione dello spettro e quindi aumentando la sicurezza complessiva della conduzione. Infatti, le potenze concesse in USA (FCC) possono arrivare anche fino ad 1W sulle stesse bande wi-fi.Wi-Fi 6 e l' Orthogonal Frequency Division Multiple Access (OFDMA)

    Nel 2019 Wi-Fi Alliance ha rilasciato la nuova generazione Wi-Fi 6 (802.11ax) che, sfruttando l'Orthogonal Frequency Division Multiple Access (OFDMA) e altre funzionalità (OBSS e Beamforming), rende più veloce la trasmissione (9,6 Gbps di transfer rate massimo contro i 3,5 Gbps della Wi-Fi 5) con una riduzione di latenza del 75%. L' OFDMA è lo stesso sistema utilizzato da DJI per i suoi droni dichiarati funzionanti in wi-fi potenziata (enhanced) come il Mavic Mini. Wi-Fi 6E, i vantaggi estesi sulla banda dei 6 GHz

    Dal momento che si stima che entro il 2021 nel mondo ci saranno 22,1 miliardi di dispositivi connessi via wireless, per ovviare ai sempre più pressanti problemi derivanti dalla congestione delle bande 2,4 e 5 GHz Wi-Fi Alliance ha realizzato la nuova Wi-Fi 6E: in pratica gli stessi standard della Wi-Fi 6 estesi alla banda dei 6 GHz. La nuova banda parte da 5,925 GHz fino ad arrivare a 7,125 GHz, con 7 canali con larghezza di banda 160 MHz e 14 canali a 80 MHz.Wi-Fi 6E penalizzata in Europa, soprattutto per i droni

    Mentre in USA la FCC ha implementato la Wi-Fi 6E integralmente, compresa la modalità a piena potenza AFC, l' Europa ha deciso di implementarla in modo "castrato".
    La Commissione Europea il 30 giugno 2021 ha deciso di implementare la Wi-Fi 6E soltanto sulla banda 5,945-6,425 GHz e solo in modalità LPI e VLP escludendo la AFC.

    La LPI è la modalità a bassa potenza per interni per dispositivi "punto di accesso" cablati che possono venir utilizzati anche nei treni dotati di finestrini con rivestimento metallico e negli aerei. Non è consentito l'uso in ambienti esterni, compreso nei veicoli su strada. La potenza concessa è di 23 dBm ( 200mW).

    La VLP è la modalità a bassissima potenza per i dispositivi portatili, utilizzabili sia in interni che in esterni. La potenza massima concessa è di 14 dBm (25mW). Non è consentito l'uso su sistemi aeromobili senza equipaggio, ovvero i droni (UAS).

    La decisione di esecuzione 2021/1067 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Entro il 1° dicembre 2021gli Stati membri devono designare la banda di frequenze 5,945-6,425GHz mettendola a disposizione su base non esclusiva, di non interferenza e senza diritto a protezione, per l'attuazione di sistemi WAS/RLAN conformemente alle condizioni tecniche stabilite nell'allegato.

    Alla luce di questa occasione persa per i droni che volano in Europa assume ancora più importanza la decisione della Parrot di implementare una connessione 4G sul nuovo drone Anafi Ai in modo che si attivi in presenza di degradamento del segnale wi-fi. Un sistema utilissimo in scenari urbani dove, come detto, la wi-fi ormai è più che congestionata.

    notizia da:quadricottero.com





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    #2
    Originally posted by Semiramide View Post
    Rispetto ad un decennio fa i piccoli droni (UAS) ad uso civile hanno fatto progressi impensabili per quanto riguarda il comportamento di volo, l'autonomia, le funzioni automatiche e semiautomatiche e molti altri aspetti.
    Oggi basta un drone consumer entry level da poche centinaia di euro come il Mavic Mini per ottenere prestazioni di rilievo.

    Segnale radio tallone d'achille dei droni in Europa

    Il vero punto critico dei droni utilizzati in Europa è quello relativo al segnale radio. Infatti, le normative in essere concedono ai droni le stesse bande di frequenze in uso alla wi-fi, vale a dire la banda della 2.4 GHz, con 100mW di potenza e la 5 GHz con 25 mW di potenza.

    L'elevata congestione della 2.4 GHz e la bassa potenza concessa sulla 5 GHz rappresentano un problema per la stabilità e la sicurezza del radiolink di controllo di un drone, in particolare vicino alle zone urbanizzate. Questo vale anche per i protocolli radio ottimizzati come l' Ocusync DJI dove il miglioramento rispetto al protocollo wi-fi è tangibile. Tuttavia, in presenza di uno spettro congestionato con tutti i canali occupati non c'è protocollo che tenga se di base la potenza di trasmissione è bassa.

    Per questi motivi sono molti gli utilizzatori europei che preferiscono andare fuori legge forzando il drone in modalità FCC per aumentare la potenza del segnale mitigando in parte il problema della congestione dello spettro e quindi aumentando la sicurezza complessiva della conduzione. Infatti, le potenze concesse in USA (FCC) possono arrivare anche fino ad 1W sulle stesse bande wi-fi.Wi-Fi 6 e l' Orthogonal Frequency Division Multiple Access (OFDMA)

    Nel 2019 Wi-Fi Alliance ha rilasciato la nuova generazione Wi-Fi 6 (802.11ax) che, sfruttando l'Orthogonal Frequency Division Multiple Access (OFDMA) e altre funzionalità (OBSS e Beamforming), rende più veloce la trasmissione (9,6 Gbps di transfer rate massimo contro i 3,5 Gbps della Wi-Fi 5) con una riduzione di latenza del 75%. L' OFDMA è lo stesso sistema utilizzato da DJI per i suoi droni dichiarati funzionanti in wi-fi potenziata (enhanced) come il Mavic Mini. Wi-Fi 6E, i vantaggi estesi sulla banda dei 6 GHz

    Dal momento che si stima che entro il 2021 nel mondo ci saranno 22,1 miliardi di dispositivi connessi via wireless, per ovviare ai sempre più pressanti problemi derivanti dalla congestione delle bande 2,4 e 5 GHz Wi-Fi Alliance ha realizzato la nuova Wi-Fi 6E: in pratica gli stessi standard della Wi-Fi 6 estesi alla banda dei 6 GHz. La nuova banda parte da 5,925 GHz fino ad arrivare a 7,125 GHz, con 7 canali con larghezza di banda 160 MHz e 14 canali a 80 MHz.Wi-Fi 6E penalizzata in Europa, soprattutto per i droni

    Mentre in USA la FCC ha implementato la Wi-Fi 6E integralmente, compresa la modalità a piena potenza AFC, l' Europa ha deciso di implementarla in modo "castrato".
    La Commissione Europea il 30 giugno 2021 ha deciso di implementare la Wi-Fi 6E soltanto sulla banda 5,945-6,425 GHz e solo in modalità LPI e VLP escludendo la AFC.

    La LPI è la modalità a bassa potenza per interni per dispositivi "punto di accesso" cablati che possono venir utilizzati anche nei treni dotati di finestrini con rivestimento metallico e negli aerei. Non è consentito l'uso in ambienti esterni, compreso nei veicoli su strada. La potenza concessa è di 23 dBm ( 200mW).

    La VLP è la modalità a bassissima potenza per i dispositivi portatili, utilizzabili sia in interni che in esterni. La potenza massima concessa è di 14 dBm (25mW). Non è consentito l'uso su sistemi aeromobili senza equipaggio, ovvero i droni (UAS).

    La decisione di esecuzione 2021/1067 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Entro il 1° dicembre 2021gli Stati membri devono designare la banda di frequenze 5,945-6,425GHz mettendola a disposizione su base non esclusiva, di non interferenza e senza diritto a protezione, per l'attuazione di sistemi WAS/RLAN conformemente alle condizioni tecniche stabilite nell'allegato.

    Alla luce di questa occasione persa per i droni che volano in Europa assume ancora più importanza la decisione della Parrot di implementare una connessione 4G sul nuovo drone Anafi Ai in modo che si attivi in presenza di degradamento del segnale wi-fi. Un sistema utilissimo in scenari urbani dove, come detto, la wi-fi ormai è più che congestionata.

    notizia da:quadricottero.com



    Grande laura.. interessante.. e ovviamente ... vabbè dai a 'sto giro siam dentro con tutti i colleghi europei, non solo italia...

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