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Rischi da carta stagnola in cucina: ecco come usare l'alluminio

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    Rischi da carta stagnola in cucina: ecco come usare l'alluminio

    L'alluminio della carta stagnola, presente in quasi tutte le cucine italiane, messo a contatto con determinati cibi e in determinate condizioni pu? "migrare" e rimanere sulle pietanze che poi consumiamo, diventando potenzialmente pericoloso. L'allerta arriva dal ministero della Salute con un post che chiarisce qual ? l'uso corretto dei contenitori di alluminio in cucina, a contatto con gli alimenti.

    A fare la differenza prima di tutto sono il tempo di conservazione, la temperatura e la composizione dell'alimento. I contenitori devono obbligatoriamente riportare una serie di avvertimenti sulla confezione relativi alluso: ad esempio, "non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati", oppure "destinato al contatto con alimenti a temperature refrigerate" o anche "destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori alle 24 ore". Quindi ? importante leggere attentamente le etichette dei contenitori prima di usarli per cucinare o conservare gli alimenti. Si tratta ovviamente di indicazioni valide per l'alluminio a diretto contatto con i cibi, e non in caso ci fosse una barriera (ad esempio, un rivestimento) che impedisce la migrazione del metallo. Tutte accortezze solitamente poco considerate.

    A temperatura ambiente

    Ci sono poi degli alimenti che possono restare a contatto con il cibo anche a temperatura ambiente: prodotti di cacao e cioccolato, caff?, spezie ed erbe infusionali, zucchero, cereali e prodotti derivati, paste alimentari non fresche, prodotti della panetteria, legumi secchi e prodotti derivati, frutta secca, funghi secchi, ortaggi essiccati, prodotti della confetteria e prodotti da forno fini a condizione che la farcitura non sia a diretto contatto con l'alluminio. Insomma, non vuol dire che non possiamo avvolgere un panino con l'alluminio, ma che ? il caso di farlo per un tempo non prolungato e non a diretto contatto con cibi acidi (ad esempio, limone o pomodoro).

    Le istruzioni per l'uso: cosa evitare

    E' bene invece evitare l'uso di contenitori o figli in alluminio per conservare o cuocere cibi fortemente acidi o salati, come succo di limone, aceto, alici salate, capperi sotto sale, ecc. Un'altra indicazione utile ? relativa al tempo di conservazione: si possono superare le 24 ore solo a temperatura di refrigerazione o congelamento. E' poi consigliabile non riutilizzare i contenitori monouso (teglie e vaschette) e non graffiare pentole o padelle in alluminio durante il loro utilizzo, evitando di pulirle con prodotti abrasivi. Le vasche in alluminio monouso andrebbero lavate prima dell'uso e mai messe a contatto diretto con parti elettriche o fiamme dirette. Meglio anche evitare di coprire cibi umidi conservati in recipienti di metallo.

    Soggetti a rischio

    La campagna del ministero mette in guardia soprattutto per quanto riguarda le fasce pi? a rischio: anziani, bambini sotto i 3 anni, soggetti con malattie renali e donne in gravidanza. "Nei soggetti sani - specifica la nota del ministero - il rischio tossicologico dell'alluminio ? limitato per via dello scarso assorbimento e della rapida escrezione". L'effettiva entit? del fenomeno della cosiddetta "migrazione nel cibo" (la reazione chimica che si verifica nel passaggio di particelle dal metallo agli alimenti) ? spiegata dai risultati del recente rapportodell'Istituto Superiore di Sanit? e intitolato "Studio dell?esposizione del consumatore all?alluminio derivante dal contatto alimentare". L'analisi su 48 tipologie di alimenti ha dimostrato come la conservazione e la cottura in fogli o vaschette d?alluminio monouso non rappresenti un rischio per la salute poich?, anche nell?uso intensivo e quotidiano, l'incidenza della migrazione ? ben lontana dalle prudenziali soglie di sicurezza stabilite a livello scientifico dall'European Food Safety Authority.

    notizia da: LaRepubblica.it
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