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l omeopatia e lo zucchero :D

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    #16
    Originally posted by Larsen_EE View Post
    cara... non era allergica. semplice.

    l'omeopatia non cambia assolutamente nulla, non avendo principio attivo di nulla...

    come mio cugino con la pompetta per l'asma, che fumava


    Come tutte le intolleranze finte che dicono che abbiamo , poggiando liquidi o alzando una gamba 🤦🏼‍♀️
    Le uniche intolleranze veramente dimostrabili sono quelle fatte in ospedale con analisi del sangue (glutine ) e conseguente biopsia e breath test (lattosio).
    Tutto il resto ? noia


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      #17
      Originally posted by Carapintadas View Post
      ...mia figlia con omeopatia ha sconfitto una allergia a diversi alimenti dai nove ai tredici anni...oggi pi? nulla
      ...la mia opinione ?....Pregare in Ns Signore.




      Originally posted by Larsen_EE View Post
      cara... non era allergica. semplice.

      l'omeopatia non cambia assolutamente nulla, non avendo principio attivo di nulla...
      Lascialo credere che sia cos? non smontargli la vita adesso, potrebbe commettere un gesto inconsulto!!! Magari poi scopre che non serve neanche pregare...
      Last edited by TommySan; 09-08-17, 14:19.

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        #18
        Originally posted by TommySan View Post






        Lascialo credere che sia cos? non smontargli la vita adesso, potrebbe commettere un gesto inconsulto!!! Magari poi scopre che non serve neanche pregare...
        sulla omeopatia non insisto...dovessi curare malattia grave andrei alla medicina tradizionale...ma ringraziare Ns Signore vedrai che mi accontenta:gaen:

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          #19
          Originally posted by Carapintadas View Post
          sulla omeopatia non insisto...dovessi curare malattia grave andrei alla medicina tradizionale...ma ringraziare Ns Signore vedrai che mi accontenta:gaen:


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            #20
            Originally posted by TommySan View Post


            vedrai...Deus Vult!!!

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              #21
              Originally posted by tome83 View Post
              Infatti conosco una stupida e convintissima no vax che si cura solo con schifezze omeopatiche ed erbe varie.... Fortunata lei che ? stata vaccinata a suo tempo, meno fortunato sar? suo figlio con una madre cos?....

              Inviato dal mio ONE E1001 utilizzando Tapatalk
              Non confondere l'omeopatia con le erbe...centrano nulla, le erbe se si sanno usare hanno un alto potere curativo.
              Poi che un antibiotico in caso di polmonite risolva bene e in breve tempo ok, fortuna che esistono, ma chi per una banale influenza butta gi? antibiotici come fossero Mentos...be lo trovo sbagliato...
              Poi ognuno fa come crede meglio.... (o come gli fanno credere)

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                #22
                Originally posted by Ninjerina View Post
                Come tutte le intolleranze finte che dicono che abbiamo , poggiando liquidi o alzando una gamba ����‍♀️
                Le uniche intolleranze veramente dimostrabili sono quelle fatte in ospedale con analisi del sangue (glutine ) e conseguente biopsia e breath test (lattosio).
                Tutto il resto ? noia


                Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
                Anche qui... non ? proprio verit?. ..
                L'intolleranza non ? allergia. .. quidi un alimento pu? non farti bene ma non lo percepisci nell'immediato e con manifestazioni evidenti...
                Un celiaco sta male nell'immediato cos? come una persona intollerante al lattosio (io ad esempio se bevo latte cappuccino ecc.. dopo 5 minuti sono in bagno e se continuo a berlo sto male anche x settimane).
                Ci sono per? moltisdime intolleranze ad alimenti che se assunti quotidianamente sul lungo periodo possono dare fastidi difficilmente collegabili... (stanchezza cronica, malassorbimenti intestinali, emicranie).
                Ci sono test "discretamente affidabili" che non sono quelli che dici, sono test di intolleranze fatte sul sangue, non attuate dalla sanit? italiana ad oggi, per mille e pi? motivi/interessi.... me lo ha spiegato un gastrenterologo da cui sono stato in cura per 10 anni (ernia iatale che mi causava ulcere duodenali)
                Questo solo per dire che la sanit? riconosce solo le intolleranze al glutine e al lattosio ma ad oggi non ha esami per verificare altri alimenti...
                Io col tempo ho risolto problematiche grazie ad alcuni accorgimenti e piccole attenzioni, se mi fossi affidato solo alla grande nostra sanit? e a quel che riconosce..navigherei ancora nello stesso brodo... e andrei avanti a pastiglie e pastigliette...bustine e sciroppi...
                Poi cmq di prese per il culo ce ne sono tante...e quison daccordo con te.

                Diversi sono succubi della medicina...ho un amico che soffre di ipertensione...visite esami e alla fine...pastiglietta della pressione...ovviamente a vita...
                Dopo alcuni anni...stufo di prendere pastiglie avendo solo 38 anni si ? deciso a far alcuni sacrifici...tolto completamente il sale dall'alimentazione...attivit? fisica (fa spinning 4 volte a settimana + diverse maratone), assume arginina, alcune erbe non ricrdo quali...insomma sono 2 anni che non prende pi? pastiglie (tra l'altro gli davano effetti collaterali sull'erezione....) e ha la pressione perfetta.
                Anche qui....non tutta l'erba un fascio...c'? chi ha problemi cardiaci che ? costretto ad assumere medici ali...ma ad oggi ? pi? facile buttar gi? pillole e magari mangiare come un porco e star sul divano piuttosto che approfondirne le cause e SOLO dopo valutare BENE la strada da seguire...
                Last edited by Bladegreen; 09-08-17, 15:08.

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                  #23
                  Cara,una mia cara amica la pensa come te: sua madre aveva un tumore e le diedero 2 -3 mesi di vita...fatta chemio e pregato tanto (la mia amica ed i suoi fratelli),si ? salvata!
                  I dottori (non in Italia) hanno gridato al miracolo,la mia amica pure...io all'errore diagnostico!
                  Poi ognuno ? libero di pensarla come meglio crede,nel vero senso della parola!
                  Last edited by nitronori1; 09-08-17, 15:06.

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                    #24
                    Originally posted by Bladegreen View Post
                    Non confondere l'omeopatia con le erbe...centrano nulla, le erbe se si sanno usare hanno un alto potere curativo
                    D'accordissimo!
                    Per esempio nessun urologo lo dice,ma la tisana spaccapietra (Cetrella) funziona veramente per i calcoli renali...

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                      #25
                      Originally posted by nitronori1 View Post
                      D'accordissimo!
                      Per esempio nessun urologo lo dice,ma la tisana spaccapietra (Cetrella) funziona veramente per i calcoli renali...
                      Ho pap? con problemi alla prostata (74 anni), ha girato tanti urologi a pagamento...alcuni parecchio blasonati...
                      Prostata ingrossata non eccessivamente, nessun dolore particolare ma difficolt? urinarie (getto ridotto, lieve residuo in vescica, psa ok).
                      Consigliate da tutti le varie piccoline per aiutare la minzione... (omnic e compagnia bella) ma a lui dan problemi di pressione, e giramenti di testa..
                      Ora prende della banale ortica (compresse) senza aggiunta di serenoa, e beve delle tisane di epilobio...
                      Be..scusate il francesismo..ma piscia meglio che con le pastigliette...
                      Certo... se poi diventi da operare...fortuna che la medicina esiste. .per? prima...
                      Last edited by Bladegreen; 09-08-17, 15:23.

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                        #26
                        Falsit? omeopatiche - Il Sole 24 Ore


                        Una parte del mondo civile ha deciso di prendere atto che i prodotti omeopatici non sono medicinali, anche se si vendono in farmacia come i veri farmaci, perch? non sono controllati per sicurezza ed efficacia. Se ne parla in Australia, in Gran Bretagna e persino in Germania, di non consentire la vendita nelle farmacie di questi preparati. Il Comitato Nazionale di Bioetica chiede che ai cittadini si dica che non stanno acquistano medicinali. Negli Usa la potente FDA esige che sui prodotti omeopatici stia scritto che non sono stati controllati con metodi scientificamente validati. Entro la fine del 2018 in Italia questi preparati andranno registrati come qualunque altro farmaco e ci si aspetta una salutare moria di intrugli utili solo ad arricchire chi li fabbrica. Ma non ? scontato, perch? 8 milioni di italiani si fanno prescrivere prodotti omeopatici da circa 20mila medici, molti dei quali pediatri.

                        Ognuno ? libero di credere a quel che vuole e di curarsi come vuole, ammesso che sia maggiorenne, paghi di tasca propria e non metta a rischio la salute altrui. L?etica e la legge prevedono che lo Stato usi le tasse dei cittadini per garantire (soprattutto ai pi? deboli) prestazioni medico-sanitarie, pubbliche o private, sicure ed efficaci, e per informare sui rischi e i possibili inganni a cui si va incontro coltivando certe susperstizioni.

                        Si dice che i prodotti omeopatici, pur non efficaci, sarebbero innocui perch? si tratta di soluzioni senza principio attivo. Non ? cos?. Un rapporto statunitense del 2013 riportava 10.311 casi di esposizioni a veleni contenuti in essi, di cui 8.788 riguardarono bambini sotto i cinque anni, e 697 richiesero trattamenti in un centro medico. I bambini sono pi? a rischio, perch? genitori irresposabili e medici criminali possono non usare antibiotici o non vaccinarli. ? probabile che pratiche come l?omeopatia qualche volta si associno a benefici, o attraverso effetti placebo mediati dalla comunicazione tra paziente e pseudoguaritore, o per l?effetto disintossicante che si ottiene interrompendo qualche terapia farmacologica per infiammazioni croniche. Effetti che nulla hanno a che vedere con la dottrina omeopatica. Perch? l?omeopatia ? solo una credenza insensata.

                        L?evoluzione dell?omeopatia induce a fare anche ipotesi sulle effettive ragioni del suo successo. Il libro di Paola Panciroli ne racconta la storia in Italia, inquadrandola anche politicamente. Tale pratica arriv? con l?esercito austriaco, dove la credenza medica si era diffusa perch? il Principe di Schwarzenber ne era sostenitore, anche se mor? per un ictus che il buon Hanhemann a Lipsia non riusc? a guarire. Il medico del principe e la truppe austriache giunsero a Napoli nel 1821, e d? l? l?omeopatia si diffondeva nello Stivale. I medici tradizionali la avversarono con articoli e libri che gi? allora ne ridicolizzavano i fondamenti dottrinali. Ma con l?arrivo delle epidemie di colera si cre? una situazione tale per cui cominciarono a circolare statistiche inattendibili, secondo le quali chi si curava con l?omeopatia moriva di meno.

                        L?iniziale vantaggio selettivo dell?omeopatia fu che prima che fosse confutata la presunta efficacia del salasso, che si usasse l?anestesia e che si trovassero i microbi nelle infezioni, i trattamenti medici tradizionali erano rischiosi e dolorosi. La dottrina omeopatica si fonda su un principio magico (il simile cura il simile) e sull?uso di soluzioni altamente diluite del principio attivo (fino a niente) che agirebbe ?dinamizzando? il solvente attraverso una serie di rituali piuttosto ridicoli. In quell?ecosistema medico-sanitario di inizi Ottocento, si capisce che i pazienti, soprattutto ricchi, preferissero una favola e assumere niente, che farsi salassare, purgare, operare senza anestesia, stimolare il pus delle ferite o strofinare a sangue con ?revulsivi?.

                        Nessun argomento riusc? a rallentare la diffusione dell?omeopatia nell?Ottocento, che per? declin? rapidamente nel corso della prima met? del Novecento, cio? quando la medicina scientifica mantenne le sue promesse di salute attraverso vaccini, sieri, antibiotici, insulina e una cornucopia di farmaci per i pi? diversi disturbi clinici. La ripresa dell?omeopatia in occidente si osservava negli anni Settanta e qualcuno l?ha spiegata con il diffondersi dei movimenti new age e delle filosofie orientaleggianti e olistiche. Pu? darsi. Ma il problema non ? se le credenze omeopatiche sono state incorporate dalle pseudofilosofie antimoderne. La domanda vera ? perch? medici che si laureano nei corsi universitari, e quindi studiano fisica, chimica, biologia molecolare, immunologia, farmacologia, etc. prescrivono farmaci omeopatici. Dove o cosa avevano studiato i medici che nel 2002, per conto della FNOMCeO, sdoganarono l?omeopatia come ?atto medico?? Non ? forse un?insulto all?etica che l?ordine dei medici ritenga utilizzabili l?omeopatia e le pratiche non convenzionali anche nel suo Codice Deontologico (art. 15)?

                        Difficilmente si ridurr? l?impatto sociale delle falsit? ?omeopatiche?, se non si prova a capire perch? queste credenze sono tornate in auge negli anni Settanta in Occidente. Oltre ai fattori esterni alla medicina, un aiuto potrebbe averlo dato il successo dell?evidence based medicine (EBM), che ha impoverito la qualit? della formazione scientifica dei medici. Infatti, la metodologia statistica che ha dominato e domina i trial clinici, per cui i medici si aspettano ad esempio di poter confutare (stabilire) l?efficacia dell'omeopatia per via di inferenza statistica, ha poco di scientifico. Come si pu? pensare di dimostrare empiricamente che un trattamento ? efficace o meno, prescindendo dalle conoscenze scientifiche di riferimento? ? ridicolo. Eppure ? quello che si insegna ai medici, i quali non imparano che un?ipotesi confutata o corroborata ? migliore di un'altra anche sulla base di una conoscenza di sfondo, ma solo per quanto si discosta l?osservazione che fanno dal caso (p value), ovvero quanto ? invalidata l?ipotesi nulla. Dimenticando cio? che il valore arbitrario scelto per p, in base al quale si confuta l?ipotesi nulla, non dice che l?ipotesi alternativa preferita sia quella giusta, ma solo che ? una delle tante possibilit? migliori dell?ipotesi nulla.

                        L?alternativa esiste, ed ? l?inferenza bayesiana. Usando il fattore di Bayes, invece del p value, ? facilitata l?integrazione di dati statistici e di conoscenze biologiche o di altro tipo disponibili, e si comprende meglio il ruolo del dato statistico nel giudizio medico. Il fattore di Bayes ? un rapporto tra probabilit? e richiede due ipotesi, nel senso che per essere contro l?ipotesi nulla deve essere a favore di un?ipotesi alternativa. Il fattore di Bayes ? un confronto tra quanto bene due ipotesi predicono i dati. L?ipotesi che li predice meglio si dice che ha pi? sostegno empirico, e non si ragiona quindi in termini di probabilit? di errore, come si fa oggi comunemente.

                        Le meta-analisi che trovano significativit? statistiche in relazione all?omeopatia e non tengono conto che per la scienza che conosciamo c?? una minima probabilit? che i prodotti omeopatici abbiano un?attivit? biologica, lasciano il tempo che trovano. Gli epidemiologi Maurizio Pandofi e Giulia Carreras hanno giustamente osservato, in un articolo intitolato The faulty statistics of complementary alternative medicine (European Journal of Internal Medicine 2014; 7: pp. 607-9) che ?quando la giustificazione per un intervento clinico si sgancia dai principi di base della scienza, come nelle medicine complementari alternative, qualsiasi risultato positivo ottenuto negli studi clinici ? pi? ragionevolmente ascrivibile a ipotesi (generalmente all?effetto placebo) diverse dall?ipotesi sotto controllo, che comunemente ? l?efficacia specifica dell?intervento?. Questo perch?, come si diceva, un basso valore di p ci dice solo che l?ipotesi nulla ? peggiore di quella sotto esame. Non che quest?ultima sia vera.

                        Se non si riforma la statistica utilizzata e insegnata agli studenti di medicina, chiarendone i limiti epistemologici, si continueranno a sfornare medici che non hanno capito o fanno confusione sulla natura del metodo scientifico, che cercheranno prove per l?efficacia di trattamenti fondati su ipotesi ridicole e che, purtroppo, in una significativa percentuale diventeranno? omeopati.

                        Falsit? omeopatiche - Il Sole 24 Ore


                        Come dicevo dill?

                        L omeopatia ? il nulla, ma la vendono in farmacia

                        Chiss? come mai

                        E qualcuno ,che non sono io che non conta unkazzo,se lo chiede per davvero

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                          #27
                          Omeopatia vs allopatia, il pi? grande studio fatto in Francia, EPI3, dice che l’efficacia delle cure ? la stessa

                          Omeopatia vs allopatia, il pi? grande studio fatto in Francia, EPI3, dice che l’efficacia delle cure ? la stessa
                          Si tratta del pi? importante studio farmaco-epidemiologico mai realizzato nel campo della medicina generale in Francia. Una ricerca indipendente durata 7 anni ha esaminato il decorso di migliaia di pazienti per stabilire se ci fossero differenze significative tra chi si curava per le malattie pi? comuni andando da medici allopatici (quelli “convenzionali”) o da medici specializzati in omeopatia.
                          Il programma di ricerca, denominato EPI3, ? stato oggetto di 11 pubblicazioni scientifiche “peer review” indicizzate. Le conclusioni sono le medesime per tutti i disturbi considerati: l’efficacia del trattamento ? la stessa, ma chi ? andato dagli omeopati ha dimezzato gli antibiotici e gli antinfiammatori ingeriti, e ha ridotto a un terzo gli analsegici e le benzodiazepine (psicofarmaci della famiglia del Valium).

                          Lo studio EPI3

                          Il programma di ricerca EPI3 ha coinvolto inizialmente 825 ambulatori di medicina generale e 8.559 pazienti, allo scopo di misurare i risultati dei trattamenti omeopatici o allopatici prescritti. Si ? scelto quindi di focalizzarsi su tre tipologie di disturbi, che rappresentano la met? dei motivi di consulto in medicina generale: infezioni del tratto respiratorio superiore, dolori muscolo-scheletrici e disturbi del sonno, ansia e depressione.
                          Per un anno, i pazienti sono stati seguiti per valutarne l’evoluzione clinica, il rischio che non venissero curati con i trattamenti appropriati, la tipologia di medicinali assunti e gli effetti collaterali. Confrontando i risultati ottenuti, non sono emerse differenze in termini di efficacia terapeutica, a seconda che si sia seguito un trattamento completamente allopatico, del tutto omeopatico o “misto” (allopatico + omeopatico).

                          Medico prescrive a paziente
                          EPI3 ha coinvolto 825 ambulatori di medicina generale e migliaia di pazienti

                          I pazienti degli omeopati guariscono quanto gli altri, riducendo i farmaci con effetti collaterali

                          Lo studio EPI3 dimostra che l’evoluzione clinica dei pazienti in cura presso medici esperti in omeopatia ? generalmente uguale a quella degli altri pazienti, con un’assunzione ridotta di farmaci che possono provocare effetti indesiderati. In particolare, nel gruppo di pazienti affetti da infezioni delle vie respiratorie (518 pazienti), il miglioramento ? del tutto simile; tuttavia, i pazienti trattati da medici omeopati e medici con pratica mista hanno assunto meno antibiotici (- 57 per cento).
                          In presenza di dolori muscoloscheletrici (1.153 pazienti), a parit? di risultati terapeutici, i pazienti trattati da medici omeopati e medici con pratica mista hanno ridotto di quasi la met? il consumo di antinfiammatori (- 46 per cento) e di due terzi quello di analgesici (- 67 per cento).
                          Per i pazienti affetti da disturbi del sonno, ansia e depressione (710 pazienti), a fronte di un miglioramento clinico corrispondente, nei gruppi omeopatia e misto crolla il consumo di benzodiazepine (- 71 per cento). Si tratta di psicofarmaci, il pi? conosciuto ? il Valium.

                          Nessuna perdita di opportunit? terapeutica

                          Non trova dunque riscontro nei dati epidemiologici l’affermazione che l’omeopatia non sarebbe efficace e che sarebbe addirittura una perdita di opportunit? terapeutica, ovvero che l’approccio degli omeopati impedirebbe di curarsi con medicinali pi? efficaci. Anzi, a parit? di risultati chi ? stato seguito da un medico preparato in omeopatia ha assunto meno farmaci che possono provocare effetti indesiderati.
                          I medici che hanno partecipato allo studio erano liberi di prescrivere solo farmaci allopatici, solo omeopatici o entrambi, a seconda della diagnosi, dell’abitudine prescrittiva del medico e dell’opportunit? terapeutica ritenuta migliore per la salute del paziente. ? questo infatti l’approccio raccomandato dagli stessi produttori di medicinali omeopatici, come ci ha confermato Christian Boiron degli omonimi Laboratoires Boiron, che hanno proposto e finanziato lo studio. L’ultimo libro scritto dal fondatore dell’azienda francese si intitola “Ricerca in omeopatia” ed ? nato dall’esigenza di far sapere ai lettori che la ricerca in omeopatia viene fatta ed ? accurata.

                          laboratorio omeopatico
                          Laboratorio di preparazione di farmaci omeopatici

                          Lo studio ? completamente indipendente

                          Boiron ha finanziato lo studio, ma non ? entrata in alcun modo nel merito della ricerca. Nel contratto sottoscritto Boiron si ? impegnata a rendere pubblici i risultati in ogni caso, anche qualora fossero stati negativi per l’omeopatia.
                          Realizzato tra il 2006 e il 2012, lo studio ? stato diretto dal prof. Lucien Abenha?m, ex direttore generale del Dipartimento della Salute francese, e con la supervisione di un comitato scientifico di esperti esterni all’azienda, presieduto dal farmacologo Bernard B?gaud.

                          La conclusione del capo del comitato scientifico

                          Il risultato della lunga ricerca ?, in definitiva, che l’efficacia del trattamento ? la stessa in tutti i casi, con qualche minima differenza, a volta a favore dell’allopatia, a volte a favore dell’omeopatia o della pratica mista.
                          Secondo Bernard B?gaud, professore di Farmacologia all’Universit? degli studi di Bordeaux, e capo del comitato scientifico di EPI3: “Le popolazioni studiate sono assolutamente paragonabili sul piano sociologico, cos? come su quello della gravit? delle patologie. Cosa se ne deduce? Una soddisfazione identica da entrambe le parti, ma un crollo del consumo di antibiotici e benzodiazepine. Nessun dubbio, l’interesse dell’omeopatia per la salute pubblica ? dimostrato”.

                          Evidentemente acqua e zucchero francesi sono “buoni”

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                            #28
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                            Robe che molta gente non prende nulla per guarirne

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