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Ora in Campania, ma da Reggio Emilia/originario, unarimainilia

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    #1

    Ora in Campania, ma da Reggio Emilia/originario, unarimainilia

    Io vidi già i due tempi e la miscela,
    e vidi i cinquantini ed il tubone,
    La Motron, la Morini e, sopra l'Ela

    D'un passo, vi salii, che la stagione
    ​​​​​​mandava freddo e neve all'improvviso,
    con una Beta presa d'occasione

    la quale, in quel terrestre paradiso,
    In cima giunto, e in mezzo a un panorama
    Il qual pareva quel che dal Monviso

    si vede, e per il quale ha giusta fama,
    Non più si accese, e più partir non volle
    Ed io pensai: "sfortuna ciò si chiama:

    M'aspetta una ragazza giù dal colle,
    Ch'è bionda, ha i ricci, eh! Tutto ciò che piace
    A me, ch'or son bloccato tra le zolle

    Di questo luogo, è ver che tanta ha pace,
    Ed aria fina, e pura in su la cima,
    ma bello solo un attimo fugace

    È starvi, per il gelido ben clima,
    non certo per dell'ore o dì appiedato.
    Però, fortun di sera, assai che prima

    Il mezzo mio, per sorte buon del fato,
    a vita ritornò, così riscesi
    Di nuovo, molto in cuore sollevato.

    Così imparai che sempre, dopo presi,
    I mezzi s'ha da ben revisionare
    E questa è storia vera ch'io qui intesi

    Per rime e per terzine a voi narrare,
    secondo pretta metrica dantesca,
    In modo divertente a presentare
    La mia persona amena e assai burlesca.


    Fuor di rima, sono sudista (di Napoli), e come tale non proprio favorito con gli asfalti. Amante dei lunghi viaggi (Napoli-Sighisisoara prendendola comoda in quattro giorni) grande usuratore di AprilieTuono (da cui il nomignolo) di cui l'ultima il modello 660 (ma quello vecchio, non quello uscito ultimamente). Comincio anche ad essere vecchierello (a 44 anni suonati)
    Last edited by unarimainilia; 29-03-22, 10:31. Reason: Ortografia

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    #2
    Originally posted by unarimainilia View Post
    Io vidi già i due tempi e la miscela,
    e vidi i cinquantini ed il tubone,
    La Motron, la Morini e, sopra l'Ela

    D'un passo, vi salii, che la stagione
    ​​​​​​mandava freddo e neve all'improvviso,
    con una Beta presa d'occasione

    la quale, in quel terrestre paradiso,
    In cima giunto, e in mezzo a un panorama
    Il qual pareva quel che dal Monviso

    si vede, e per il quale ha giusta fama,
    Non più si accese, e più partir non volle
    Ed io pensai: "sfortuna ciò si chiama:

    M'aspetta una ragazza giù dal colle,
    Ch'è bionda, ha i ricci, eh! Tutto ciò che piace
    A me, ch'or son bloccato tra le zolle

    Di questo luogo, è ver che tanta ha pace,
    Ed aria fina, e pura in su la cima,
    ma bello solo un attimo fugace

    È starvi, per il gelido ben clima,
    non certo per dell'ore o dì appiedato.
    Però, fortun di sera, assai che prima

    Il mezzo mio, per sorte buon del fato,
    a vita ritornò, così riscesi
    Di nuovo, molto in cuore sollevato.

    Così imparai che sempre, dopo presi,
    I mezzi s'ha da ben revisionare
    E questa è storia vera ch'io qui intesi

    Per rime e per terzine a voi narrare,
    secondo pretta metrica dantesca,
    In modo divertente a presentare
    La mia persona amena e assai burlesca.


    Fuor di rima, sono sudista (di Napoli), e come tale non proprio favorito con gli asfalti. Amante dei lunghi viaggi (Napoli-Sighisisoara prendendola comoda in quattro giorni) grande usuratore di AprilieTuono (da cui il nomignolo) di cui l'ultima il modello 660 (ma quello vecchio, non quello uscito ultimamente). Comincio anche ad essere vecchierello (a 44 anni suonati)
    Benvenuto Una....

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      #3
      Originally posted by unarimainilia View Post
      Io vidi già i due tempi e la miscela,
      e vidi i cinquantini ed il tubone,
      La Motron, la Morini e, sopra l'Ela

      D'un passo, vi salii, che la stagione
      ​​​​​​mandava freddo e neve all'improvviso,
      con una Beta presa d'occasione

      la quale, in quel terrestre paradiso,
      In cima giunto, e in mezzo a un panorama
      Il qual pareva quel che dal Monviso

      si vede, e per il quale ha giusta fama,
      Non più si accese, e più partir non volle
      Ed io pensai: "sfortuna ciò si chiama:

      M'aspetta una ragazza giù dal colle,
      Ch'è bionda, ha i ricci, eh! Tutto ciò che piace
      A me, ch'or son bloccato tra le zolle

      Di questo luogo, è ver che tanta ha pace,
      Ed aria fina, e pura in su la cima,
      ma bello solo un attimo fugace

      È starvi, per il gelido ben clima,
      non certo per dell'ore o dì appiedato.
      Però, fortun di sera, assai che prima

      Il mezzo mio, per sorte buon del fato,
      a vita ritornò, così riscesi
      Di nuovo, molto in cuore sollevato.

      Così imparai che sempre, dopo presi,
      I mezzi s'ha da ben revisionare
      E questa è storia vera ch'io qui intesi

      Per rime e per terzine a voi narrare,
      secondo pretta metrica dantesca,
      In modo divertente a presentare
      La mia persona amena e assai burlesca.


      Fuor di rima, sono sudista (di Napoli), e come tale non proprio favorito con gli asfalti. Amante dei lunghi viaggi (Napoli-Sighisisoara prendendola comoda in quattro giorni) grande usuratore di AprilieTuono (da cui il nomignolo) di cui l'ultima il modello 660 (ma quello vecchio, non quello uscito ultimamente). Comincio anche ad essere vecchierello (a 44 anni suonati)
      Benvenuto a bordo UNA!


      Bella 'sta pesia..

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        #4
        Originally posted by unarimainilia View Post
        Io vidi già i due tempi e la miscela,
        e vidi i cinquantini ed il tubone,
        La Motron, la Morini e, sopra l'Ela

        D'un passo, vi salii, che la stagione
        ​​​​​​mandava freddo e neve all'improvviso,
        con una Beta presa d'occasione

        la quale, in quel terrestre paradiso,
        In cima giunto, e in mezzo a un panorama
        Il qual pareva quel che dal Monviso

        si vede, e per il quale ha giusta fama,
        Non più si accese, e più partir non volle
        Ed io pensai: "sfortuna ciò si chiama:

        M'aspetta una ragazza giù dal colle,
        Ch'è bionda, ha i ricci, eh! Tutto ciò che piace
        A me, ch'or son bloccato tra le zolle

        Di questo luogo, è ver che tanta ha pace,
        Ed aria fina, e pura in su la cima,
        ma bello solo un attimo fugace

        È starvi, per il gelido ben clima,
        non certo per dell'ore o dì appiedato.
        Però, fortun di sera, assai che prima

        Il mezzo mio, per sorte buon del fato,
        a vita ritornò, così riscesi
        Di nuovo, molto in cuore sollevato.

        Così imparai che sempre, dopo presi,
        I mezzi s'ha da ben revisionare
        E questa è storia vera ch'io qui intesi

        Per rime e per terzine a voi narrare,
        secondo pretta metrica dantesca,
        In modo divertente a presentare
        La mia persona amena e assai burlesca.


        Fuor di rima, sono sudista (di Napoli), e come tale non proprio favorito con gli asfalti. Amante dei lunghi viaggi (Napoli-Sighisisoara prendendola comoda in quattro giorni) grande usuratore di AprilieTuono (da cui il nomignolo) di cui l'ultima il modello 660 (ma quello vecchio, non quello uscito ultimamente). Comincio anche ad essere vecchierello (a 44 anni suonati)
        Ciao, benvenuto, come ti chiami?

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          #5
          Originally posted by Mely#13 View Post

          Ciao, benvenuto, come ti chiami?

          Con un nome più unico che raro: Gerimio

          Strabuzzo gli occhi nel leggere: Yamaha R6 Come moto personale. C'è un video su YouTube che avrò visto più e più volte in cui una versatilissima motociclista supera su una R6, un'honda in piena accelerazione in rettilineo come nulla, decelera con ampio margine per affrontare la curva successiva, chiudendo la traiettoria in modo impressionante e fa varie altre cose, tra cui piegare magistralmente fino a strusciare con le saponette. Certo, conta la reattività di chi guida, ciò non toglie che rimango sempre impressionato da chi riesce a governare agli alti regimi una moto del genere in strada, pensando alla prontezza di riflessi che bisogna avere per ovviare a problemi imprevisti del fondo stradale.

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            #6
            Ciao e benvenuto…!!!

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              #7
              Originally posted by unarimainilia View Post

              Con un nome più unico che raro: Gerimio

              Strabuzzo gli occhi nel leggere: Yamaha R6 Come moto personale. C'è un video su YouTube che avrò visto più e più volte in cui una versatilissima motociclista supera su una R6, un'honda in piena accelerazione in rettilineo come nulla, decelera con ampio margine per affrontare la curva successiva, chiudendo la traiettoria in modo impressionante e fa varie altre cose, tra cui piegare magistralmente fino a strusciare con le saponette. Certo, conta la reattività di chi guida, ciò non toglie che rimango sempre impressionato da chi riesce a governare agli alti regimi una moto del genere in strada, pensando alla prontezza di riflessi che bisogna avere per ovviare a problemi imprevisti del fondo stradale.
              Bè è bello essere originali.

              Da cosa deriva il tuo nome o perchè i tuoi genitori lo hanno scelto?

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                #8
                Originally posted by Mely#13 View Post

                Bè è bello essere originali.

                Da cosa deriva il tuo nome o perchè i tuoi genitori lo hanno scelto?

                Un banale errore all'anagrafe da parte dell'impiegato che non aveva capito bene il nome reale, poi rimasto perché tutto sommato andava bene anche così. Un tempo 43 anni fa, pare gli errori fossero non radi nell'epoca precedente l'informatizzazione

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                  #9
                  Originally posted by unarimainilia View Post


                  Un banale errore all'anagrafe da parte dell'impiegato che non aveva capito bene il nome reale, poi rimasto perché tutto sommato andava bene anche così. Un tempo 43 anni fa, pare gli errori fossero non radi nell'epoca precedente l'informatizzazione
                  E' comunque originale.

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