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Momento...POESIE

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    #106
    E’ un po’ che non ti vedo. Ci pensi mai che strano?
    Non passavamo giorno
    senza cercarci
    senza volerci.
    Senza mangiarci.
    E poi.
    E poi.
    Ma si succede.
    Sì.
    Lo sanno tutti.
    Non sto dicendo che sia strano perdersi.
    Sto dicendo solo che ora, vorrei venire a prenderti.
    Che in giro sento un sacco di gente.
    Che ripete: io adesso non ci penso più.
    E’ andata. E’ passata. E’ finita.
    Ma secondo me non è vero.
    E’ gente che fa finta di niente.
    E quando chiude gli occhi e va a dormire.
    Un po’ ci pensa e un po’ ci piange.
    Cosa ti manca di più?
    Le mie mani?
    La mia voce?
    Sai che l’altro giorno ti ho chiamata.
    Come se ci fossi stata?
    E provo a non pensarti
    ma non sono capace.
    E provo a disegnare
    ma non sono capace.
    E provo a respirare
    ma non sono capace.
    Che poi mi amo da pazzi.
    Ma il problema è che a te ti amo di più.
    Ci pensi mai?
    Non sto dicendo che sia strano perdersi.
    Sto dicendo solo che ora, vorrei venire a prenderti.

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      #107
      La tua semplice assenza si fa sentire molto più della presenza di chiunque altro.

      William Shakespeare

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        #108
        Ieri ti ho baciata sulle labbra. Ti ho baciata sulle labbra. Intense, rosse.
        Un bacio così corto
        durato più di un lampo,
        di un miracolo, più ancora.
        Il tempo
        dopo averti baciata
        non valeva più a nulla
        ormai, a nulla
        era valso prima.
        Nel bacio il suo inizio e la sua fine.

        Oggi sto baciando un bacio;
        non solo con le mie labbra.
        Le poso
        non sulla bocca, no, non più
        – dov’è fuggita? –
        Le poso
        sul bacio che ieri ti ho dato
        sulle bocche unite
        dal bacio che hanno baciato.
        E dura questo bacio
        più del silenzio, della luce.
        Perché io non bacio ora
        né una carne né una bocca
        che scappa, che mi sfugge.
        No.
        Ti sto baciando più lontano.


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          #109
          Non capirsi è terribile non capirsi e abbracciarsi,
          ma benché sembri strano,
          è altrettanto terribile
          capirsi totalmente.

          In un modo o nell’altro ci feriamo.
          Ed io, precocemente illuminato,
          la tenera tua anima non voglio
          mortificare con l’incomprensione,
          né con la comprensione uccidere.

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            #110
            Non t’amo se non perché t’amo e dall’amarti a non amarti giungo
            e dall’attenderti quando non t’attendo
            passa dal freddo al fuoco il mio cuore.

            Ti amo solo perché io ti amo,
            senza fine t’odio, e odiandoti ti prego,
            e la misura del mio amor viandante
            è non vederti e amarti come un cieco.

            Forse consumerà la luce di Gennaio,
            il raggio crudo, il mio cuore intero,
            rubandomi la chiave della calma.

            In questa storia solo io muoio
            e morirò d’amore perché t’amo,
            perché t’amo, amore, a ferro e fuoco.


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              #111
              Amo i folli. Amo i loro capelli perennemente annuvolati
              e quella gentilezza d’animo
              che taglia come un bisturi
              l’ipocrisia dei miserabili.

              Amo quel cammino silenzioso
              a cui sento di concedermi
              e dedicarmi
              e spingermi
              perché sul vagone dei sognatori poco raccomandabili
              o se preferite
              dei facoltosi sognatori d’affanni
              ci viaggio anch’io.
              Da che respiro polvere, ci cammino a fianco.

              E anch’io come loro
              mi asciugo la fronte
              e guardo negli occhi
              e fin dove giunge l’ombra
              posso raccogliere luce.

              Amo le loro facce sempre al vento
              mentre fuori piove di tutto.
              Solo di loro posso fidarmi
              solo a quelle mani consegno le mie mani.
              Un abbraccio passato alla stessa altezza.

              Di escogitare tramonti non ho più voglia
              se potessi per un istante tornare indietro
              per tutte le volte che sono rimasto
              senza andarmene
              per ogni volta che ho pensato:
              se non parlo è anche per colpa vostra.

              Mi verso un goccio di notte disperata tra le rughe che mi ricordano chi sono, e un po’ di più, un po’ più forte, nel letto di un ruga più grande, che mi attraversa gli occhi, dove ogni notte mi addormento.
              E mentre sogno ballo.
              E mentre vivo, sogno.

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                #112
                Abbiate rispetto dell’amore, sempre. Abbracciatelo forte, fino all’ultimo istante.
                Se doveste accorgervi un giorno
                di averlo esaurito
                se la storia è conclusa
                se il momento è arrivato
                lasciate che vada a splendere altrove.

                Abbiate rispetto dell’amore
                e della persona che ha saputo donaverlo
                che vi è stata vicino
                che ce l’ha messa tutta
                ma non ce l’ha fatta.
                Che un giorno ha promesso
                non davanti a un altare
                ma dentro ai vostri occhi
                dove l’anima respira
                di prendersi cura della vostra felicità.
                Che ha arredato la vostra solitudine
                di piccole attenzioni.

                Abbiatene cura dell’addio.
                Che quando il dolore sarà finito
                del ricordo pulito di quell’amore
                ne avrete bisogno.

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                  #113
                  Non diventare la tua paura.
                  Tu sei altrove
                  tu sei altro.
                  Quegli occhi belli che hai,
                  Usali per essere felice.
                  .

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                    #114
                    Sei tutto ciò che dell’Amore posso.
                    Tutto ciò che dell’Amore, conosco.
                    Sei la mia poesia nascosta
                    il mio rifugio dal mondo
                    il volume alto dei miei sogni
                    l’istante in cui da una crepa, entra luce.

                    Sarai tua per sempre e
                    fino al giorno in cui sentirai
                    di far parte di noi
                    sarai anche mia.
                    Se saprò meritarti.
                    Se vorrai.
                    Se sapremo renderci speciali.
                    Se saprò che non stai rinunciando
                    ai tuoi bisogni, per esaudire i miei.
                    Di miracoli non me ne intendo
                    ma so di cos’è fatta la felicità.

                    Perché vedi non posso prometterti
                    una vita comoda e serena.
                    Preferisco prometterti una vita
                    che sia una vita sola. E vera.
                    Ci aspetteranno file interminabili al cup
                    o alla posta.
                    Ma anche il cornetto più buono della città.
                    E silenzi che saranno fiori di campo.
                    E non avremo file preferenziali per imbarcarci.
                    Ma ogni mattino sarà buono per partire
                    e non tornare, se non ci va.
                    Avremo giorni lunghissimi
                    ma vivremo di piccoli attimi.
                    Non sarò mai capace di dirti
                    “Tesserò i tuoi capelli
                    come trame di un canto”
                    Perdonami.
                    Ma quando faremo l’Amore
                    ti insegnerò il tuo corpo.

                    Prometto che ti sarò per sempre
                    amico, compagno e amante.
                    Che farò di ogni giorno passato insieme a te
                    il mio giorno più importante.
                    Prometto che sarai per sempre libera
                    e ti sarò distante
                    ma vicino
                    per non lasciarti sola mai
                    un solo istante.

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                      #115
                      Ti porto da me. Ma non per far l’amore.
                      Che tu chissà come lo fai.
                      Secondo me mordi il cuscino.
                      Secondo me quando ti piace
                      fai un casino.
                      Comunque no
                      non è per quello.
                      Di stanze ne avrai già viste tante.
                      E la mia non è così diversa dalle altre.
                      Vorrei che succedessi piano.
                      Partire dal presente.
                      E andarcene lontano.
                      Ti porto qui da me.
                      Tra i gesti involontari del pensiero
                      Tra le mie infinite fantasie.
                      I miei infiniti viaggi.
                      Quelli che io chiamo poesie.
                      A passo di rugiada.
                      Tra i miei liquori
                      e le mie birre.
                      Dove per me
                      è sempre tardi.
                      Ma tu troverai
                      un angolo di cielo
                      per sdraiarti.
                      Là fuori è pieno
                      di gente, di dottori
                      che studiano la vita
                      con apparecchi strani
                      ma nella mia anima
                      nessuno
                      vuole metterci le mani.
                      Sai cosa ti dico?
                      Me lo tengo
                      frantumato questo cuore.
                      Che fa una rumore strano.
                      Disordinato e bello.
                      Come tutte le cose mezze rotte.
                      Una stella in mezzo al petto
                      che s’incendia quando è notte.
                      Si sente anche da qui.
                      Tu che ne pensi?
                      Ma sì, lasciamolo così.
                      Fanculo questa vita.
                      Fanculo anche la morte.
                      Vieni qui.
                      Abbracciami più forte.
                      Dimmi che ci sei.
                      E dopo taci.
                      Soffro di sindrome
                      da umore
                      parzialmente seminterrato.
                      Se mi porti un po’ di luce
                      giochiamo ai baci.

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                        #116
                        Allontanati da chi dice che è tardi. Che non si può.
                        Che è già stato tutto scritto.
                        Da chi offende per timore di scontrarsi.
                        Chiedi alla tua dolcezza di difenderti.
                        Alla tua follia di guidarti.
                        Brinda ai tuoi sbagli.
                        Al tuo disagio che ti rende unica e speciale.

                        Chiedi consiglio.
                        Aiuto.
                        Riparo.
                        Ma scegli da sola cosa è giusto per te.
                        Usa l’istinto e non la ragione
                        quando si parla d’Amore.
                        Perditi più che puoi
                        senza la smania di ritrovarti.
                        Ruba infinito dagli occhi di chi ha sofferto.
                        È lì che giace la felicità.

                        Lascia che il tempo scivoli via.
                        Che la paura passi altrove.
                        Danza abbracciata ai tuoi sogni.
                        Ascolta.
                        C’è un temporale bellissimo, nel tuo cuore.

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                          #117
                          Bellissima

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                          • Font Size
                            #118
                            Originally posted by nello bike View Post
                            Bellissima
                            Quale delle tante?

                            Comment


                            • Font Size
                              #119
                              L'ultima ​​​​​
                              Last edited by nello bike; 09-06-21, 02:06.

                              Comment


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                                #120
                                Originally posted by DaDa_mk View Post
                                Ieri ti ho baciata sulle labbra. Ti ho baciata sulle labbra. Intense, rosse.
                                Un bacio così corto
                                durato più di un lampo,
                                di un miracolo, più ancora.
                                Il tempo
                                dopo averti baciata
                                non valeva più a nulla
                                ormai, a nulla
                                era valso prima.
                                Nel bacio il suo inizio e la sua fine.

                                Oggi sto baciando un bacio;
                                non solo con le mie labbra.
                                Le poso
                                non sulla bocca, no, non più
                                – dov’è fuggita? –
                                Le poso
                                sul bacio che ieri ti ho dato
                                sulle bocche unite
                                dal bacio che hanno baciato.
                                E dura questo bacio
                                più del silenzio, della luce.
                                Perché io non bacio ora
                                né una carne né una bocca
                                che scappa, che mi sfugge.
                                No.
                                Ti sto baciando più lontano.

                                Che bella questa. Insomma...ti prende

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