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Pazzesco
"Valentino, Simoncelli, Biaggi. E poi fig***, sesso e corna". Carlo Pernat, le verit? mai dette sulla MotoGP
Una vita di ciambelle col buco, quasi tutte riuscite. Ne tiriamo una di salvataggio a Valentino Rossi?
«L' ho lanciato io, mi dicevano che l' ho fatto solo perché era raccomandato da suo padre Graziano... che idioti... Per me il problema della sua crisi è dentro la sua squadra, non lui ormai 40enne, né la moto Yamaha. Deve aver coraggio di cambiare uomini, scegliere un nuovo capotecnico».
Quindi non smette a novembre?
«Gli devono sparare alle gambe, ha una paura fottuta di lasciare. Deve però ritrovare il sorriso».
Come Marco Simoncelli.
«Per talento è in cima al podio dei migliori che abbia mai avuto come manager, poi Rossi e Iannone. Invece come piloti completi dico Rossi, Sic e Capirossi, questi ultimi due i miei fratelli, per quello che abbiamo vissuto».
Che perdita è stata il Sic?
«Sportivamente enorme, perché in poco tempo avrebbe regolarmente battuto tutti: Rossi, Lorenzo, Marquez. Umanamente incomparabile. Marco era uno pulito, quasi ingenuo nella sua purezza. Quel giorno che è morto in Malesia è stata l' unica volta che ho pianto. Volevo mollare tutto, poi ho dormito due mesi in camera sua a Coriano e i suoi genitori Paolo e Rossella mi hanno convinto a continuare. Ho creato la Fondazione, che assieme a quella di Senna è la più seguita al mondo. Ha gi? costruito due ospedali, ad Haiti e Coriano».
Sul podio degli stronzi chi mettiamo?
«In quegli Anni 90, in cui vinceva, uno davvero antipatico era Max Biaggi. Non stronzo però, occhio. Ma gli va dato atto di essere stato il primo pilota ad aver portato nel futuro la comunicazione mediatica, grazie anche al suo giro romano, Maurizio Costanzo, Fabrizio Frizzi... E poi, oltre ad essere un gran pilota, è sempre stato un gran chiavatore».
Ai Gp ci si d? da fare?
«Ci sono ancora ombrelline che si appostano a giornata davanti ai motorhome dei piloti...
Ma è sempre stato pieno di ****. Ricordo il culo della fidanzata di Randy Mamola... Emy, una bionda da paura, due pere sode. Mi è toccato fare pure il paggio, me la sarei fatta io, ma sarei stato il secondo visto che il povero Randy aveva scoperto che la signorina scopava pure con Kevin Schwantz».
Pernat, a quanto pare lei è un professore non solo di motori. Il podio dei luoghi dove ha visto più gnocca?
«Il "Riviera" di Barcellona, stupefacente, peccato che l' abbiano chiuso 4 anni fa: 80 cubane, uno spettacolo, tutto il Motomondiale andava lì, che non raccontino balle, ce li ho trovati tutti. Poi il "Felina" a Valencia, mamma mia, tutte venezuelane e colombiane, chi non va lì non ha capito niente. Poi c' è il "Babylon", una catena in Europa, dei castelli dove la qualit? è 9 su 10, bellissimi. Ah, a Sydney mi ha colpito il "Penthouse", in Pitt Street, mi ricordo anche la via: piscina fumante all' interno, ragazze indonesiane, spagnole, brasiliane».
Potrebbe fare una guida.
«Ma in Italia non me lo permettono, ed è uno scandalo che qua i troiodromi non esistano. Siamo l' unico paese civile, o incivile, a non averli. Sarebbe un vantaggio per tutti: per lo Stato che incassa tasse, per la sicurezza delle signorine e dei clienti. È una privazione di benessere sociale. Ma belìn, che palla 'sta legge Merlin, che palle questa ipocrisia... ».
La prima volta?
«A 14 anni con Wilma, la nave scuola, lei ne aveva 28».
Hanno provato a farle fare anche un' altra "prima volta".
«Era il 1992, c' erano con me Reggiani, Chili, Casanova e Gramigni, eravamo alla Domenica Sportiva per celebrare il titolo del "Gram" e presentava Simona Ventura, bella gnocca. I ragazzi sapevano che alle donne non resisto e la sera in hotel sento bussare: "Chi è?". "Marisa". Apro, che topa! Entra, io comincio a toccare poi sento un pacco della madonna e ho tirato un urlo: era un trans, l' ho mandata via e fuori dalla porta c' erano quei quattro sacchi di merda che ridevano».
Pazzesco
Alcune chicche
"Valentino, Simoncelli, Biaggi. E poi fig***, sesso e corna". Carlo Pernat, le verit? mai dette sulla MotoGP
Una vita di ciambelle col buco, quasi tutte riuscite. Ne tiriamo una di salvataggio a Valentino Rossi?
«L' ho lanciato io, mi dicevano che l' ho fatto solo perché era raccomandato da suo padre Graziano... che idioti... Per me il problema della sua crisi è dentro la sua squadra, non lui ormai 40enne, né la moto Yamaha. Deve aver coraggio di cambiare uomini, scegliere un nuovo capotecnico».
Quindi non smette a novembre?
«Gli devono sparare alle gambe, ha una paura fottuta di lasciare. Deve però ritrovare il sorriso».
Come Marco Simoncelli.
«Per talento è in cima al podio dei migliori che abbia mai avuto come manager, poi Rossi e Iannone. Invece come piloti completi dico Rossi, Sic e Capirossi, questi ultimi due i miei fratelli, per quello che abbiamo vissuto».
Che perdita è stata il Sic?
«Sportivamente enorme, perché in poco tempo avrebbe regolarmente battuto tutti: Rossi, Lorenzo, Marquez. Umanamente incomparabile. Marco era uno pulito, quasi ingenuo nella sua purezza. Quel giorno che è morto in Malesia è stata l' unica volta che ho pianto. Volevo mollare tutto, poi ho dormito due mesi in camera sua a Coriano e i suoi genitori Paolo e Rossella mi hanno convinto a continuare. Ho creato la Fondazione, che assieme a quella di Senna è la più seguita al mondo. Ha gi? costruito due ospedali, ad Haiti e Coriano».
Sul podio degli stronzi chi mettiamo?
«In quegli Anni 90, in cui vinceva, uno davvero antipatico era Max Biaggi. Non stronzo però, occhio. Ma gli va dato atto di essere stato il primo pilota ad aver portato nel futuro la comunicazione mediatica, grazie anche al suo giro romano, Maurizio Costanzo, Fabrizio Frizzi... E poi, oltre ad essere un gran pilota, è sempre stato un gran chiavatore».
Ai Gp ci si d? da fare?
«Ci sono ancora ombrelline che si appostano a giornata davanti ai motorhome dei piloti...
Ma è sempre stato pieno di ****. Ricordo il culo della fidanzata di Randy Mamola... Emy, una bionda da paura, due pere sode. Mi è toccato fare pure il paggio, me la sarei fatta io, ma sarei stato il secondo visto che il povero Randy aveva scoperto che la signorina scopava pure con Kevin Schwantz».
Pernat, a quanto pare lei è un professore non solo di motori. Il podio dei luoghi dove ha visto più gnocca?
«Il "Riviera" di Barcellona, stupefacente, peccato che l' abbiano chiuso 4 anni fa: 80 cubane, uno spettacolo, tutto il Motomondiale andava lì, che non raccontino balle, ce li ho trovati tutti. Poi il "Felina" a Valencia, mamma mia, tutte venezuelane e colombiane, chi non va lì non ha capito niente. Poi c' è il "Babylon", una catena in Europa, dei castelli dove la qualit? è 9 su 10, bellissimi. Ah, a Sydney mi ha colpito il "Penthouse", in Pitt Street, mi ricordo anche la via: piscina fumante all' interno, ragazze indonesiane, spagnole, brasiliane».
Potrebbe fare una guida.
«Ma in Italia non me lo permettono, ed è uno scandalo che qua i troiodromi non esistano. Siamo l' unico paese civile, o incivile, a non averli. Sarebbe un vantaggio per tutti: per lo Stato che incassa tasse, per la sicurezza delle signorine e dei clienti. È una privazione di benessere sociale. Ma belìn, che palla 'sta legge Merlin, che palle questa ipocrisia... ».
La prima volta?
«A 14 anni con Wilma, la nave scuola, lei ne aveva 28».
Hanno provato a farle fare anche un' altra "prima volta".
«Era il 1992, c' erano con me Reggiani, Chili, Casanova e Gramigni, eravamo alla Domenica Sportiva per celebrare il titolo del "Gram" e presentava Simona Ventura, bella gnocca. I ragazzi sapevano che alle donne non resisto e la sera in hotel sento bussare: "Chi è?". "Marisa". Apro, che topa! Entra, io comincio a toccare poi sento un pacco della madonna e ho tirato un urlo: era un trans, l' ho mandata via e fuori dalla porta c' erano quei quattro sacchi di merda che ridevano».
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