mah, nessuna competenza per entrare nel merito, mi sembra strano che un medico sipossa essere preso la responsabilit? di dire ?vai tranquillo, corri che non succede niente, la placca non ci molla?
Questo (l?ho gi? postato diverse volte ) era il parere di un ortopedico, dr. Lombardi, intervistato da moto.it, non appena sono state messe in rete le lastre dopo l?intervento:
https://www.moto.it/MotoGP/la-motogp...-chirurgo.html
Una placca, ma soprattutto tante viti conficcate in quell'osso...
S?, si tratta di una sintesi molto rigida. Che, come tale, comporta un certo rischio di tipo biomeccanico.
Cio??
Se consideriamo che per saldarsi completamente pu? metterci anche due o tre mesi, sotto quella piastra - che viene applicata da una sola parte - l'osso ? ancora tenero. Questo comporta che, altrove, la frattura un minimo si muove. Si tratta delle cosiddette microvibrazioni biomeccaniche, movimenti innocui per una persona che svolge una vita normale, ma non nel caso di un pilota, dove le sollecitazioni legate alla guida estrema in circuito, soprattutto nella fase della staccata, possono generare un'instabilit? generale dell'osso che pu? portare alla rottura della placca stessa.
Ma se per saldarsi, una frattura ci mette diverse settimane, significa che, dopo soli cinque giorni, quell'osso non era proprio in condizione di sopportare il carico di una moto da centinaia di cavalli...
Sono certo che chi ha operato ha dato al pilota tutte le informazioni sulla tipologia di intervento e sui suoi esiti, oltre che le indicazioni sui comportamenti da adottare una volta uscito dall'ospedale, secondo i protocolli e la propria coscienza. Ma, in definitiva, le decisioni ultime spettano sempre al solo e unico responsabile della propria salute.
Tuttavia ammeto di trovare bizzarro che, con una placca cos?, che tra l'altro da quel che posso vedere in foto mi pare da 35 mm, quindi pi? piccola rispetto alla misura standard che si usa per l'omero (da 45 mm, nda), quel ragazzo sia risalito in moto dopo neppure una settimana.c?era
Questo (l?ho gi? postato diverse volte ) era il parere di un ortopedico, dr. Lombardi, intervistato da moto.it, non appena sono state messe in rete le lastre dopo l?intervento:
https://www.moto.it/MotoGP/la-motogp...-chirurgo.html
Una placca, ma soprattutto tante viti conficcate in quell'osso...
S?, si tratta di una sintesi molto rigida. Che, come tale, comporta un certo rischio di tipo biomeccanico.
Cio??
Se consideriamo che per saldarsi completamente pu? metterci anche due o tre mesi, sotto quella piastra - che viene applicata da una sola parte - l'osso ? ancora tenero. Questo comporta che, altrove, la frattura un minimo si muove. Si tratta delle cosiddette microvibrazioni biomeccaniche, movimenti innocui per una persona che svolge una vita normale, ma non nel caso di un pilota, dove le sollecitazioni legate alla guida estrema in circuito, soprattutto nella fase della staccata, possono generare un'instabilit? generale dell'osso che pu? portare alla rottura della placca stessa.
Ma se per saldarsi, una frattura ci mette diverse settimane, significa che, dopo soli cinque giorni, quell'osso non era proprio in condizione di sopportare il carico di una moto da centinaia di cavalli...
Sono certo che chi ha operato ha dato al pilota tutte le informazioni sulla tipologia di intervento e sui suoi esiti, oltre che le indicazioni sui comportamenti da adottare una volta uscito dall'ospedale, secondo i protocolli e la propria coscienza. Ma, in definitiva, le decisioni ultime spettano sempre al solo e unico responsabile della propria salute.
Tuttavia ammeto di trovare bizzarro che, con una placca cos?, che tra l'altro da quel che posso vedere in foto mi pare da 35 mm, quindi pi? piccola rispetto alla misura standard che si usa per l'omero (da 45 mm, nda), quel ragazzo sia risalito in moto dopo neppure una settimana.c?era
Originally posted by Cannellone
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