BORGO PANIGALE - Una elegantissima carena nera, il codino rosso fuoco: la Ducati elettrica è in pista a Misano e la sta provando proprio in queste ore Michele Pirro, metamorfico pilota, collaudatore di lusso per Borgo Panigale. Dal 2023, per 4 stagioni, l'azienda italiana sarà fornitore ufficiale della MotoE. Ma nel motomondiale il 'monopolio' Ducati è già cominciato in MotoGP nel 2021. Doppio titolo iridato costruttori e squadre, 7 gare vinte e 24 podi, una Rossa in prima fila in tutte la corse e il congedo trionfale di Valencia (primo Bagnaia, secondo Martin, terzo Miller).
Il ds Ciabatti: "Ora il mondiale piloti"
"Ora però puntiamo al titolo piloti, che manca dal 2007": Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse, prima celebra una stagione straordinaria: "Nel finale Pecco Bagnaia ha vinto 4 degli ultimi 6 gp, chiudendo 3° in Texas e cadendo a Misano - mentre era in testa - quando mancavano 5 giri alla fine. All'inizio dell'anno il suo obiettivo era chiudere tra i primi 5, invece si è giocato il mondiale con Quartararo. Ripensando a quel capitombolo al Mugello, alla sfortuna (legata alle gomme) di una gara austriaca e Silverstone, c'è un po' di rammarico: è stato comunque un campionato spettacolare, speriamo di riprendere da come abbiamo chiuso".
Una MotoGP con 8 Rosse al via
Potrebbe essere un 2022 da record, con 8 Ducati al via: quelle del team ufficiale e Pramac, rispettivamente con Bagnaia-Miller e Martin-Zarco, poi la nuova squadra di Valentino Rossi (Bezzecchi-Marini in Vr46) e quella della famiglia Gresini (Bastianini-Di Giannantonio): "Tutti piloti fortissimi: Martin ha fatto 4 pole e si è ripreso dal brutto infortunio di Portimao, dimostrando anche lui - come gli ufficiali - di essere un potenziale campione del mondo. Bastianini è salito 2 volte sul podio: sa migliorando in qualifica può fare un definitivo salto in avanti". Marc Marquez, che per 3 anni soffiò in mondiale a Dovizioso, è reduce da due stagioni terribili. "Se si riprende, sarà di nuovo il favorito: ma i ragazzi della nuova generazione (Quartararo, Bagnaia) hanno dimostrato di poter reggere il confronto".
Dall'Igna: "Il segreto? Il clima nel box"
Già in passato Ducati aveva schierato contemporaneamente 8 moto: la qualità era molto diversa. "Diciamo che ora sono tutte molto competitive. Merito di un metodo di lavoro che funziona, e di un gruppo di ingegneri italiani di grande livello": Gigi Dall'Igna, direttore generale, è l'uomo che - insieme a Ciabatti - ha riportato la casa di Borgo Panigale. Dal 2013 i progressi sono stati impressionanti. Nel 2021, poi. "Il segreto? Abbiamo saputo adattare il set-up alle Michelin, ma la verità è anche che i piloti hanno fatto un grande salto di qualità: merito della nuova aria che si respira nel box". Il riferimento indiretto ai vecchi dissapori con Dovizioso è inevitabile. "Gli attuali due piloti ufficiali sono dei veri leader, soprattutto sanno come motivare non solo chi gli sta intorno ma tutta Ducati Corse: ed è anche grazie a questo clima che continuiamo a migliorare".
Le nuove "diavolerie" pronte per i test in Asia
La sfida adesso però si fa doppia: perché con la pandemìa lo sviluppo dei motori è rimasto congelato per 2 anni. In una stagione tutti cercheranno di recuperare il tempo perduto. Chissà che diavoleria si sarà inventato l'ingegner Dall'Igna. "Diciamo che in questo momento abbiamo diverse idee da provare", se la ride accarezzandosi il pizzetto mefistofelico. "Qualcosa abbiamo provato a Jerez subito dopo la fine del campionato, ma saranno molto importanti i test invernali in Indonesia e Malesia". Gli si accende lo guardo: "Possiamo avere grandi margini di miglioramento nei settori in cui altre marche sono ancora obiettivamente più forti (l'agilità, la percorrenza in curva nd.r.). Sono ottimista, e non vedo l'ora di ricominciare". Dopo 14 anni di attesa, forzse il momento buono sta arrivando.
Repubblica.it
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