Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

La leggenda di Kenny Blake

Collapse
X
Collapse
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #1

    La leggenda di Kenny Blake

    L?autobus a due piani fu stoppato dai poliziotti e non mi rest? che scendere. Il cartello arancione che avevo di fronte recava la scritta ?Ballagarey?. Quel nome non mi suggeriva niente di particolare, ma ormai era tardi per andare avanti, la chiusura del traffico era gi? scattata. Entro mezz?ora sarebbe iniziata la sessione pomeridiana di prove.

    Mi sistemai dietro un muretto per mangiare un panino in pace, ma il primo morso fu accompagnato da una goccia d?acqua in fronte. Pioggia. Al diavolo, almeno un?ora di ritardo sul programma. Uno dei marshal si avvicin? per accendermi una sigaretta con un Ronson d?oro massiccio. Non mi stup? la sua cortesia, ma la domanda che segu?:

    ?Sei qui per Kenny Blake??.

    ?No, non conosco Kenny Blake?.

    ?Mi spiace per te. Dovresti?.

    ?Beh, raccontami di lui, allora. Tanto c?? tempo, no??.

    Il marshal cominci? la sua vecchia storia e da quel momento di sigarette ne avrei fumate almeno tre di fila, con gli occhi sgranati e il cuore in tumulto. Tornato in sala stampa, mi sarei tuffato febbrilmente tra le braccia dei colleghi inglesi, per capire se quella che avevo appena ascoltato era una favola strana o cos?altro.

    No. Ci? che il marshal mi aveva narrato era tutto vero. Ma nessuno, proprio nessuno, la definiva pi? una semplice storia, quella. Tutti ormai la chiamavano, con un pizzico di nostalgia, ?la leggenda di Kenny Blake?.

    Kenny Blake nel 1981 comp? 32 anni. Nel suo paese d?origine, l?Australia, era considerato pi? di un eroe. Cinque anni prima, in un tracciato ricavato sull?aeroporto di Laverton, nello stato di Victoria, era stato protagonista di un?infuocata sfida contro la MV 500 di Giacomo Agostini. Con una tifoseria spaccata tra emigranti d?origine italiana e fans di ceppo anglosassone, sembr? pi? una partita di calcio che una corsa. Al nono giro, quando Kenny pass? Mino con una staccata strepitosa, la gioia dei locali esplose incontenibile. Al traguardo Blake fu sommerso da un mare di folla, fluttuante e impazzita. Il giorno dopo, eccolo ricevuto con tutti gli onori dal primo ministro australiano. Fu allora che divenne prigioniero di una promessa terribile e affascinante: ?Un giorno vincer? la corsa pi? antica e pericolosa al mondo: il Senior TT dell?Isola di Man?.

    Decise di emigrare in Europa e col 1981 arriv? il suo grande annuncio: ?Questo ? l?anno buono. Ora ho esperienza e posso vincere il Senior TT. Ma a 32 anni sar? l?ultimo tango della mia carriera. All?isola di Man avr? solo una pallottola in canna e poi basta. Posso farcela, non sbaglier??.

    Isola di Man, marted? 9 giugno 1981, ore 10,00.

    I piloti con i numeri bassi sono gi? partiti. In testa a ci? che resta del serpentone rombante dei centauri in attesa d?avviarsi, c?? Kenny Blake con una Yamaha 348 cc della Oxford Road Service Station. Casco azzurro e tuta rossa, si tuffer? verso Bray Hill con il numero 26 in carena. La cilindrata della sua moto ? disperatamente bassa per battere il mucchio selvaggio delle Suzuki 500 e il numero di gara ? inesorabilmente alto per avere i primi come punto di riferimento. In fondo questa ? una gara a cronometro.

    Eppure Kenny ? contento. In prova, malgrado la sua piccola TZ, ha fatto segnare uno stupefacente secondo tempo, a 179,5 km/h di media, a soli 2? dalla Suzuki ufficiale di Crosby.

    Tocca a lui, adesso.

    Kenny fa salire di giri il motore, ha gi? ingranato la prima e sta fissando il cronometrista, attendendo la pacca sulla spalla del via. Ma un marshal gli si fa davanti incrociando le braccia. La sua Yamaha perde olio, maledizione. Non pu? partire in queste condizioni. Blake si fa da parte, i suoi meccanici saltano il muretto dei box e intervengono.

    Fissatevela bene in mente, questa immagine. Due uomini chini su una moto e al loro fianco lui, un pilota immobile. Il sogno della sua vita sta sfumando beffardo e Kenny Blake se ne sta calmissimo ad aspettare. Guarda lontano, sereno, con occhi da marinaio. Ritto, le braccia molli e le gambe parallele ma un po? oblique, col peso del corpo spostato sull?anca destra quasi a simulare una noia nobile e sottilmente frivola.

    Minuti come macigni, poi il silenzio. Sono partiti tutti e novantaquattro, lui no.

    Quando il motore della Yamaha n.26 ronza gi? da Bray Hill, gli spettatori sono gi? distratti. Mick Grant ? in testa, scatenato, e solo Charlie Williams sembra resistergli. Piove sulla Montagna e Kenny arranca con gomme d?asciutto. Pure questa.

    Primo giro dei sei in programma. Tra i boy-scout che aiutano i cronometristi serpeggia un dubbio, c?? qualcosa che suona fasullo nella parte bassa della classifica in tempo reale. Un pilota che era dato per fanalino di coda pare aver recuperato venti posizioni. Il suo nome ? Kenny Blake.

    Non ? un errore. E da l? in poi i boy-scout eviteranno di controllare, ci crederanno e basta.

    Alla fine del secondo giro Peter Kneale, il guru di Radio TT, annuncia via etere il ritiro di Charlie Williams, confermando che Mick Grant ? comodamente in testa seguito da Donny Robinson. ?E poi, anche se la notizia non riguarda la parte alta della classifica, vorrei aggiungere che la Yamaha di Kenny Blake ? entrata tra i primi 50. Notevole, direi, considerando che si ? avviata ultima?.

    In Australia Kenny Blake ? soprannominato ?Snake on Ice?: serpente sul ghiaccio. Tanto affabile al paddock, quanto freddo in pista. Velocissimo, ma mai scomposto. A vederlo sembra quasi che punti solo al premio eleganza. Pare un bello che non balla. Invece no. Diventa perfetto quando esagera, lui, appena la lancetta della sua anima punta minacciosa verso la parte rossa del limite assoluto. Al terzo giro siamo nel cuore della corsa e lo speaker, dopo aver ribadito la leadership di Mick Grant, annuncia che la Yamaha n. 26 ha fatto ingresso nelle prime trenta posizioni. ?Quite impressive? - ? l?oxfordiano commento via radio.

    Proprio nel momento in cui la spinta propulsiva della rimonta dovrebbe essere ormai esaurita, comincia la rumba. Il canguro a razzo ha gi? bruciato molto, ma siamo solo al primo stadio. Pit-stop ai box. Se fosse una mano di poker, Kenny potrebbe chiedere di cambiare le carte. Di certo quando riparte ? come se l?avesse fatto e gli fosse entrata una scala reale.

    E? ora, all?inizio del quarto giro, che Blake sferra il suo attacco vero e l?effetto sugli avversari ? letteralmente devastante.

    Un missile bianco e azzurro fende la parte piatta del tracciato carezzando i muri, sfiorando gli alberi. Da Ballacraine giunge un ragguaglio cronometrico che Peter Kneale lancia in diretta su Radio TT, incurante di tutto il resto: ?Un momento d?attenzione, signori. Credeteci o no, il pilota Kenny Blake ? entrato tra i primi quindici?.

    Ma per poco. Quattordicesimo a Glen Helen, tredicesimo a Cronk-Y-Voddy, ?Snakey? arpiona il dodicesimo posto quando impenna al salto di Ballaugh, poi l?undicesimo mentre vola sulla terrificante gobba diBallacrye e il decimo all?inizio del tratto di montagna, quello bagnatissimo, dove non pu? che badare a difendersi, con le sue gomme slick. Da Creg-Ny-Baa in poi il tracciato di 60,7 km torna asciutto e la partita si pu? riaprire.

    Kenny Blake sfreccia, mentre dalla radio Peter Kneale, come un consumato attore teatrale, mescola silenzio a esaltazione, impastando ansiogene pause a torrenziali riprese e riservando ormai il suo personalissimo e autorevole cronometro solo alla Yamaha n.26.

    ?Attenzione, per favore. Al quinto dei sei giri in programma, vi comunico che Kenny Blake ? entrato tra i primi dieci. Ma non ? decimo n? nono, bens? ottavo. L?australiano ha recuperato ottantasette posizioni e continua inesorabilmente a guadagnare sui migliori. No, non chiedetemi se sia realistico pensare a un possibile aggancio al gruppo dei leader. Perch? risponderei che sarebbe irrealistico non pensarlo - e gi? una pausa sapiente -: io vi dico che Kenny Blake pu? ancora farcela!? - grida cos?, quello che fino a poco prima era stato il radiocronista pi? compassato e vittoriano nella storia del TT.

    Ultimo pit-stop per Kenny. Liscio come l?olio. Riparte e ricomincia la sua lezione di mag?a adrenalinica. Irresistibile ma composto, tracimante ma di classe. A Braddan Bridge viene dato sesto da un cronometrista, verso Union Mills pare stia solleticando i talloni ai primi quattro della classifica. Cresce il timore per un suo errore o per un guasto alla moto. Le solite complicazioni del possibile.

    Ma quel giorno ?Snakey? sapeva che sarebbe stato infallibile fino alla fine e che la sua Yamaha non l?avrebbe tradito.

    Gi?, e poi? E poi?

    Guardavo il marshal pregando di continuare il racconto. Sudavo un po?, anche se il sole non era ancora tornato. Mi appoggi? una mano sulla spalla come per calmarmi, poi con l?indice punt? l?asfalto davanti a me: ?In fondo possiamo capire Kenny Blake. Trascorriamo tutti una vita intera in attesa del momento buono, di sparare la pallottola giusta per fare l?impresa. Qualcosa che resti davvero. Un punto fermo. Ma quel giorno Kenny Blake mise ordine nella sua vita con una virgola. Una semplice virgola di caucci?. Proprio qui, guarda, a un palmo dalla riga di mezzeria?.

    Fu Allan Robinson a fare l?annuncio in sala stampa quando mancava mezzo giro alla fine della corsa: ?Mi rincresce d?informarvi, amici giornalisti, che il 32enne australiano Kenny Blake ? rimasto ucciso sul colpo a seguito di un?uscita di strada a Ballagarey, a sole 900 yards da Union Mills?.

    Pi? di vent?anni dopo quell?annuncio bucava il cuore come allora. Buttai in terra l?ultima sigaretta.

    ?A Ballagarey aveva piovuto per tre minuti. Una nube passeggera. Non fu lui a sbagliare - mi spieg? il marshal -, la sua traiettoria era inappuntabile, ma a tradirlo fu una piccola pozzanghera che provoc? aquaplaning. Kenny fu disarcionato e fin? contro un palo. Due secondi e tutto era finito per sempre. Almeno cos? pensarono i miei colleghi. Ma a conti fatti sbagliarono. Sono passati tanti anni da quel giorno e ancora oggi dei tifosi passano da qui per rendergli omaggio. Ecco, quando ti ho visto scendere dall?autobus pensavo fossi uno di loro?.

    - ?Hai sbagliato anche tu, ma di poco. Lo sono gi? da un quarto d?ora?.

    Da quel pomeriggio io Kenny Blake non l?ho pi? dimenticato.

    Di Mario Donnini, tratto da Tourist Trophy la corsa proibita
    (per gentilissima concessione dell'autore)

  • Font Size
    #2
    Storia FANTASTICA....anche se con un tragico epilogo.

    E' da tanto che voglio leggere quel libro,in merito all'argomento da quanto mi piaque lessi per due volte di fila "Ti porter? a Bray Hill" del buon Patrignani..

    Dopo aver letto questo lo devo comprare assolutamente,assieme al suo nuovo libro...quindi altra copia di "Muori o vivi davvero" prenotata per me.

    Comment


    • Font Size
      #3
      Originally posted by Luke#80 View Post
      E' da tanto che voglio leggere quel libro,
      E' un libro magnifico... io lo rileggo almeno un paio di volte all'anno, e merita sempre !

      Comment


      • Font Size
        #4
        tutto il libro ? bellissimo,ma questo capitolo ? fantastico!!!

        Comment


        • Font Size
          #5
          Non so cosa scrivere su Donnini,senza cadere nel gi? detto,oppure nello scontato.Forse non ? solo merito dello scrittore,forse un folletto dell'isola gli suggerisce in un'orecchio le frasi + belle.

          Comment


          • Font Size
            #6
            Grazie gillescorona

            Comment


            • Font Size
              #7

              Una delle ultime foto di Kenny Blake.

              Comment


              • Font Size
                #8
                ah mi era sfuggita stupenda storia

                Comment


                • Font Size
                  #9
                  Letta tutta d'un fiato... Stupenda!

                  Comment


                  • Font Size
                    #10
                    Originally posted by xAllex View Post
                    Letta tutta d'un fiato... Stupenda!
                    HO FATTO BENE ALLORA a rieditarla dopo un secolo

                    Comment


                    • Font Size
                      #11
                      Ken Blake 1945-1981
                      Un riassunto della carriera di uno dei grandi



                      Ken ? stato descritto da Don Cox come "il gentiluomo della natura, tesoro nazionale perso all'Isola di Man". Don era funzionario pubblicitario per gli Aust GP di Bathurst, le gare di Castrol 6 Hour Endurance e la Swann International Series, era anche statistico e capocannoniere per le principali trasmissioni di gare motociclistiche su SBS. ? considerato il principale scrittore e ricercatore australiano nelle corse su strada per motociclette.

                      C'? una Fondazione Ken Blake a Melbourne, che fornisce una sovvenzione per i ciclisti promettenti. (Il contatto con questo gruppo ha recentemente fornito alcune delle informazioni che appaiono in questo articolo e viene fornito un link dove possono essere contati con loro) Non molti avrebbero corso con Ken, (come testa a testa), ma molti l'avrebbe visto passare, mentre venivano lambiti.

                      Ha vinto a Sandown nel 1969/70 su un trionfo sponsorizzato da L&D Jesser di Adelaide, e anche su questa moto, l'Australian Unlimited TT a Surfers Paradise e Phillip Island, di cui questi due sono stati i suoi primi successi nazionali.

                      Inoltre, nel marzo 1970, Blake fece una campagna con una Kawasaki H1R 500 , vincendo il GP di Bathurst Unlimited e guadagnando 5 secondi dal record sul giro! Sto sorridendo calorosamente ora, come lo saranno tutti gli altri tra i pi? senili che ricordano il sentimento del "serpente sul ghiaccio" nell'avvicinarsi a qualcosa di simile alle velocit? di corsa mentre si accendono su un H1 o H2. Nel 1971 vinse la 500cc australiana TT su questa Kawasaki a Symmons Plains, (TAS). Inoltre, ha anche fatto una campagna per l'ex fabbrica Ducati 750SS , importata direttamente dall'Italia e con un illustre pedigree. Su Yamahas messo a punto da Ron Angel e sponsorizzato da Jack Walters (proprietario del motel di Bendigo), Ken vinse le gare 125/250 a Bathurst e il campionato australiano 250 nel 1973.

                      La Kawasaki Z1 900 ebbe il primo successo nella gara ciclistica Castrol 6 Hour Production del 1973 ad Amaroo Park. L'Amaroo, usato raramente per correre in questi giorni (per fortuna) ? un circuito stretto e tortuoso di 1,9 km che, a quei tempi, aveva una zona di scolo scarsa o nulla ed era universalmente odiato da tutti i ciclisti. Nella gara del 1973, Ken ha corso l'intera sei ore da solo. Ken aveva detto in seguito "All'inizio non ero troppo sicuro di come procedere". Allen Hales, egli stesso un vincitore della Six Hour e considerato uno specialista della Six Hour, ribadisce: "Tra i fantastici cavalieri di 6 ore, Kenny ? quello eccezionale; se dovesse esserci un eroe dovrebbe essere Kenny Blake ... la vittoria del 1973 si distingue come una delle migliori esibizioni di guida di tutti i tempi, l'ultima delle grandi corse soliste e uno sforzo sovrumano ". Elogio da parte di un uomo che sapeva quanto fosse difficile vincere solo una Six Hour.

                      Nel 1974, oltre a vincere entrambi i campionati australiani 350cc e 500cc, Blake fu secondo a Gregg Hansford nella gara di produzione illimitata a Bathurst. Una vittoria o un posto a Bathurst sono stati guadagnati duramente. Nel 1974 Blake si accoppi? con Len Atlee e vinse di nuovo la Castrol 6 Hour Race all'Amaroo Park di nuovo sulla Kawasaki Z1 900. Ha quindi corso una Ducati "863" per vincere la classe di produzione illimitata a Bathurst nel 1975, oltre a finire secondo in la Castrol 6 ore sia nel 1975 che nel 1976. Ken ha anche corso una TZ750 a Daytona nel 1975, e anche nel 1976 alla base aerea di Laverton, su una RG500, ha battuto le opere di Agostini MV per vincere l'australiano 500 TT. (vedi storia separata.

                      La Castrol 6 ore ? stata gestita ad Amaroo dal 1970 al 1983, successivamente a Oran Park. Una parte del talento equestre australiano pu? essere misurato dal fatto che il Kiwi Graeme Crosby non ha mai avuto un posto l? (ma ? sempre stato spettacolare) e che ci sono stati, nel corso degli anni ad Amaroo, molti altri internazionali tra cui nomi come Mike Hailwood , (9 volte campione del mondo), Wes Cooley (campione americano Superbike che cavalc? nel 1979 su una Honda 900 Bol D'Or), campione inglese e specialista TT Percy Tait, collega inglese Mick Grant e, come detto, lo sgargiante Graeme Crosby . "Rocket" Ron Haslam di GB in realt? ha collaborato con Kenny nella Six Hours del 1980, ma ? caduto e ha piegato il telaio della bici. Le riparazioni furono fatte e la moto fin?, al ventitreesimo posto. Dave e Neville Hiscock, i fratelli della Nuova Zelanda da corsa hanno anche provato le Sei Ore dopo un notevole successo nella versione NZ della stessa gara ma, fatta eccezione per la vittoria in coppia del 1981 di Dave Hiscock (NZ) Dave Petersen (S Africa), i piloti australiani hanno realizzato Castrol 6 Hour, una spazzata pulita e nonostante tutto una gara motociclistica molto professionale.

                      Il record di Blake per le gare della Six Hours di Castrol recita cos?; Ha segnato 3 vittorie ( 1973 , da solo, 1974, con Len Atlee, e 1977 , con Joe Eastmure). Ha segnato due seconde classifiche (1975, da solo e 1976 , con Tony Hatton). Ha segnato due quarte classifiche (1972, solo sulla Ducati, e 1978 , con Dave Burgess). E ha segnato un ottavo posto (1979, con John Warrian). Tra il 1972 e il 1979 non ? stato tra i primi 10 classificati. Dice Hales di Kenny in solitaria: "Era giusto che lo facesse, non conosco nessun altro capace di farlo, era solo uno di quei tipi di persone. Probabilmente era il miglior pilota che l'Australia abbia mai avuto. " Dalla fine della corsa e dall'improbabile evento della sua risurrezione, il record di Blake rimarr? per sempre.

                      Nel lungometraggio televisivo del 1984, "6 Hours in History", Brian Cowan disse di Blake "Non ha corso la sua gara - ha risposto a ci? che stava accadendo intorno a lui. Se ci fosse un dado sarebbe all'altezza dell'occasione, oppure se considerava che l'altro cavaliere era troppo vicino al bordo irregolare, sarebbe scattato in avanti o sarebbe ricaduto indietro. Aveva la capacit? di calpestare se stesso e accelerare la sua opposizione. "

                      Tuttavia, per non pensare che Ken fosse uno specialista di Production Bike (anche se certamente era senza pari nel campo), Ken eccelleva su qualsiasi tipo di macchinario. Era un pilota brillante nella classe 125 cc , spesso in prestito macchinari per mettere le sue solite cavalcate raffinate. Corre sia con macchine da 250 che da 350cc per Jack Walters e altri concorrenti, e ha segnato una delle vittorie pi? famose dell'Australia quando ha sconfitto il campione del mondo multiplo, Giacomo Agostini all'incontro TT australiano presso la base aerea di Laverton nel febbraio 1976. Per questo incontro ha ha guidato una Suzuki RG 500 nuova di zecca simile alla moto su cui il britannico, Barry Sheene, avrebbe vinto il titolo mondiale 500cc del 1976.

                      Ken si accoppi? con Joe Eastmure per vincere la Castrol 6 Hour Race su una BMW 1000 nel 1977 .

                      Con questo premio in denaro e un'associazione con l'ex pilota della Yamaha 125 della Chas Chas Mortimer, Ken ha lasciato l'Australia per l'Europa, dove questa "squadra" ha gestito 32 gare nella prima stagione. Charles ebbe l'esperienza, il camion, la roulotte, il TZ350 e il meccanico. Circa un mese prima della stagione Ken vinse la gara Internazionale 350 all'aeroporto di Tulln Langenlebarn (Austria), da Tom Herron e Reinhold Roth, e non solo si qualific? per un ingresso e una partenza (!?), Ma fin? decimo nella 1978 GP 500 Francia, in sella alla Yamaha TZ350! (Era solito scambiare i gruppi cilindri, le camere di scarico, i tubi, ecc. Tra 250/350 in modo da qualificarsi per guidare nella 250, o nella 350 propria, e nella classe 500cc). Per inciso, Warren Willing e altri piloti che stavano gareggiando nell'ormai defunto Campionato mondiale 750cc, erano soliti scambiare barili sui loro TZ750 e trasformarli in 500 in modo da poter competere nelle gare del GP 500cc.

                      Il GP del Belgio del 1979 fin? per essere boicottato, ma fino a quando questo fu chiamato dai piloti della Works a causa della pista scivolosa, Ken stabil? un tempo sul giro pi? veloce di 1,5 secondi meglio di Johnny Cecotto (Works 500cc Yamaha). Il campione della 350cc del 1975 si era infatti qualificato in pole position, ma Kenny ha migliorato il suo tempo in gara !. Il resurfacing su questa pista era appena stato completato e l'olio bituminoso del catrame stava ancora affiorando in superficie, e questo era molto evidente dopo la pioggia. Ken alla fine ? arrivato secondo dietro a Kiwi, Dennis Ireland su una RG 500 Suzuki.

                      Nel 1979 Ken gareggi? all'IoM e fin? all'ottavo posto nella TT 500 e 1000cc sulla sua TZ350, e termin? 12 ? nella 250 TT.

                      Il team di endurance francese della Honda ha preso atto della sua attitudine e abilit? nel 1979 a Bol D'or, a Paul Ricard, nel sud della Francia. (Le gare di endurance erano ENORMI durante gli anni '70 in Europa, Ed). Nel 1979 Ken ha collaborato con il collega australiano e il sintonizzatore dell'asso Tony Hatton, e Michael Cole, anch'egli australiano, lavora come pilota nel team Honda Endurance. (vedi l'eccellente ricordo di Tony Hatton di questa gara altrove) Da qui a Ken fu offerto un passaggio con la Honda (Francia).

                      Nel 1980, gli australiani Gregg Hansford e Jim Budd erano i piloti endurance di Kawasaki, e nel 1980 e ancora per il 1981 Ken fece un giro con il team Honda (Francia) Endurance, dandogli un po 'di tranquillit? con la certezza di alcune entrate in Europa. (e quindi carburante, e forse cibo). Il miglior piazzamento di Blake per il circuito dell'Isola di Man fu il 4 ? nel 1980, 250 TT. L'australiano Graeme Macgregor era anche all'IoM nel 1981 e gli fu offerto un passaggio sul Graeme Crosby di Wayne Gardner appoggiato Moriwaki-Kawasaki (Wayne non avrebbe guidato il TT, o ancora, a Bathurst), e sul quale prese diligentemente il cambio a 2 miglia di distanza il primo giro di prove. (Ha fatto un giro di 112 mph pi? tardi nella settimana di prove libere). Ha anche contestato la gara della 500cc, e ricorda che "La 500 TT era terribile, ho indietreggiato subito dopo che la mia 500cc Yamaha si era acquaplanata da un lato della strada a 260 km / h vicino al Castello di Greeba".

                      Ken stava condividendo una pit bay (garage) all'IoM nel 1981 con Barry Smith, (un altro australiano in Europa allora), i cui risultati all'IoM avevano parallelismi con quelli di Mike Hailwood. Barry, come Warren Willing, Kel Carruthers e Tony Hatton, era un grande pilota che conosceva anche l'arte nera di come regolare un due tempi. Barry aveva un negozio a Glen Waverley (Melbourne) negli anni '70. Aveva meticolosamente messo a punto una Yamaha DS7 praticamente su forma Grand Prix TZ e schiacciata con camere di espansione, tutto funzionava con i carburatori obbligatori da 28 mm di produzione a piccolo foro. (Nel 1968/9 aveva collaborato con Angel Neito, un dio leggermente inferiore a Giacomo Agostini. Vinse anche l'Ulster, il TT, quindi si piazz? al 1 ? posto nel campionato mondiale TT F3 nel 1981). Barry era l? per la F3 TT, che ha vinto sulla 250, (quindi tre anni di fila), e poi ? andato anche alla gara della 500cc, e probabilmente con il piccolo canguro sul davanti del suo casco come lui sempre avuto.

                      Ken ha fatto il giro dei lavori con il team endurance Honda per il 1981; ma era ansioso di rafforzare il loro giudizio e registr? una media sul giro di prova del TT di 179,5 km / h (111,5 mph) sulla sua Yamaha TZ350 del 1977, abbastanza per le gomme di quel periodo, nonostante le CONDIZIONI! (Come parametro, questo ? di circa 40 secondi un giro pi? veloce rispetto all'IoM Lap Record di Joey Dunlop impostato in buone condizioni sulle opere Honda RS860R nel film promozionale del 1984, "V" For Victory. ")

                      Era stato bagnato sopra la montagna, ma non in altre parti (una caratteristica comune del circuito di montagna di 38 miglia. Ed). Sia Barry che Ken erano su slick ed era "piuttosto schivo". Smith alla fine si ferm? e si ritir?. Per aumentare ulteriormente il pericolo, Ken era stato ritardato sulla linea di partenza con una perdita di carburante ed era stato costretto a partire all'ultimo posto. Tuttavia, al momento della sua sosta ai box, a 5 giri dall'evento a sei giri, Ken era in ottava posizione, dopo aver superato 103 corridori! Barry disse: "L'ho visto bucare ma poi tornare indietro, la sua bici si ? precipitata in lontananza sotto accelerazione. Non ? mai tornato".

                      Neanche Barry Smith ? tornato sull'isola.

                      (Ci sono zone umide sul circuito IoM che sono sempre presenti e imprevedibili, a seconda non solo del tempo. Esse derivano da scarichi agricoli, commerciali e domestici. La motocicletta ? volata in aereo su una di queste a Ballagarey Curve, a 5 km dalla sua ultima giro e part? subito. Ken colp? un palo concreto e fu ucciso all'istante. Marted? 9 giugno 1981. IoM 500cc TT)

                      Ricordo di aver visto un piccolo ritaglio in una notizia una volta, deve essere stato alla fine del 1980/81, che menzionava Ken che intendeva ritirarsi alla fine della stagione 1981, il che rendeva le cose ancora pi? tragiche. Aveva 33 anni quando lasci? l'Australia per l'Europa, e correva su strada dal 1966, e professionalmente per circa 12 anni a quel tempo.

                      La pagina delle foto ha una foto di Ken che macina diligentemente i dossi dell'eroe sui pioli di quella che altrimenti sembra essere una Kawasaki a 4 tempi piuttosto incontaminata. (Questa ? una foto meravigliosa scattata durante l'incredibile vittoria della Ken Six Six Solo nel 1973 )

                      Un incontro pubblico, organizzato da amici, per formare ufficialmente la Ken Blake Foundation, si tenne al New Boundary Hotel, 1133 Hoddle St, East Melbourne alle 20:15 del 5 marzo 1985. Lo scopo della Fondazione ? di commemorare Ken in un modo positivo aiutando finanziariamente i meritevoli partecipanti alla gara. La sua perdita ? ancora molto sentita e la Fondazione si riunisce ogni anno nell'anniversario della sua morte, il 9 giugno, per condividere ricordi e rinnovare conoscenze. Tutti gli amici di Kenny sono i benvenuti. Vedi il link per i dettagli.

                      Comment


                      • Font Size
                        #12
                        Originally posted by kaciaro View Post

                        HO FATTO BENE ALLORA a rieditarla dopo un secolo
                        Sono ben accetti consigli su tutti quei libri da non perdere.

                        Comment


                        • Font Size
                          #13
                          fantastica storia

                          Comment


                          • Font Size
                            #14
                            Originally posted by xAllex View Post

                            Sono ben accetti consigli su tutti quei libri da non perdere.
                            inizia dal tt la cprsa proibita di donnini


                            https://www.libreriadellautomobile.i...rsa-proibita-2

                            Comment

                            X
                            Working...
                            X