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WSBK Dorna verso Mondiale a porte chiuse?

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    WSBK Dorna verso Mondiale a porte chiuse?

    La Superbike si sta preparando per correre a porte chiuse. Dorna sta facendo il giro delle squadre chiedendo quante persone sarebbero strettamente necessarie per gestire le attivit? in pista in un round a ?porte chiuse?. Il promoter si ? reso conto che, ad oggi, ? abbastanza utopistico ritenere che sar? possibile rispettare il calendario emendato l?ultima volta solo settimana scorsa. Per salvare il Mondiale 2020 bisogner? passare in modalit? ?emergenza?, cio? rifare il calendario praticamente da zero puntando su circuiti e nazioni che, a partire da luglio, possano consentire lo spostamento di persone e mezzi necessari.


    Venti persone per i team factory, la met? i privati


    I dati stanno arrivando a Barcellona, quartier generale Dorna. ?Noi possiamo riuscire a mandare in pista Toprak Razgtalioglu e Michael van der Mark con venti persone in totale in circuito? spiega Andrea Dosoli, direttore delle attivit? racing di Yamaha. ?Parlo esclusivamente di tecnici, perch? le hospitality non saranno ammesse.? Lucio Pedercini, titolare del team Kawasaki che schiera il solo Sandro Cortese, dice: ?Noi abbiamo chiesto a Dorna dieci persone, pilota e autisti del camion compresi?. Al Mondiale sono iscritti dodici team: sei due piloti, sei di uno solo. Per cui, a spanne, potrebbero essere necessarie circa 200 persone, comprendendo anche 20 ingegneri in totale a disposizione dei team factory. Se Dorna decider? di mantenere inalterato il format, cio? far correre anche Supersport e la entry class WSSP300, si pu? ipotizzare una cifra di addetti intorno alle 600 unit?. A questa cifra bisogna aggiungere commissari di percorso, medici, personale dell?organizzazione e soprattutto dell?infrastruttura TV.



    Meno di mille persone nel paddock


    Per tornare in pista la Superbike avr? bisogno di mille persone, forse meno. Per il ?distanziamento sociale? non ci sono problemi, basterebbe rendere disponibili a ciascun team pi? box del normale, allargando gli spazi. Le squadre delle categorie di supporto potrebbero lavorare nei propri tendoni. Accorpare MotoGP e Superbike sullo stesso circuito, in due week end successivi, semplificherebbe molto le cose e permetterebbe ampie sinergie di infrastruttura, cio? notevoli risparmi al promoter. Il fatto che cinque piste (Assen, Misano, Aragon, Jerez e Barcellona) avrebbero dovuto ospitare entrambi i Mondiali potrebbe semplificare molto le cose.
    I problemi non mancano


    Ovviamente la strada ? lastricata di diversi problemi. Il pi? arduo ? capire, se possibile con congruo anticipo, quali nazioni e circuiti saranno pi? adatti allo scopo. Al momento la situazione ? molto fluida, il contagio sembra in diminuzione e gli apparati produttivi e l?economia stanno ripartendo quasi dovunque. Siamo soltanto ad aprile, da qui a luglio-agosto c?? ancora tanto tempo per sperare che misure di contenimento e restrizioni sui viaggi vengano progressivamente allentate. Poi, magari, si tratter? di ?tracciare? il profilo di ogni addetto, per assicurare alle autorit? locali che nel paddock non ci sia nessun ?covid-19 positivo?. Dorna di recente si ? dotata di 10 mila test.

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    #2
    Boh, io sinceramente ci spero di riuscire a vedere qualche gara in tv, ma non so se ce la faranno

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