Aprilia RSV 1000 Factory SBK 2001
La Bicilindrica di casa Noale è l'emblema della massima tecnologia applicata alle derivate di serie nel campionato Superbike, un mix di perfezione tra ciclistica e motore. Ma vediamo che cosa la rende così speciale: il motore longitudinale V stretta di 60° la rendeva particolarmente versatile nelle regolazioni a livello di ciclistica, oltre a differenziarsi dalle altre competitor, con la possibilità di avanzare o arretrare di 2 mm il motore oppure alzarlo o abbassarlo di 5 mm (ricordo fosse l'unica moto con possibilità così elastiche di variazioni) consentendo una miriade di varianti per regolare l'assetto circuito per circuito. Il telaio era più rigido del 20% e leggero rispetto a quello della moto standard, molto sofisticato con innumerevoli regolazioni: dal pivot del forcellone regolabile in altezza e longitudinalmente in 6 posizioni, ai numerosi link dell'ammortizzatore ovviamente regolabile, canotto di sterzo regolabile da 20-21° a 4-5° in più per avere una moto ben lineare ed agile alla ricerca del compromesso migliore in pista. Il compartimento sospensioni è fornito dalla Ohlins con forcella da 42mm (la stessa usata nel motomondiale) pressurizzata e con attacco radiale per le pinze freno Brembo a 4 pasticche. I dischi, anch'essi Brembo, hanno diametri da 290mm a 320mm per l'anteriore con un intermedio da 305mm. Il mono posteriore, sempre Ohlins, è anch'esso pressurizzato con regolazione esterna ed una serie di molle con carico variabile da 8 a 11 kg/cmq. Passiamo alla parte più importante è pulsante della Millona di casa Noale: il Bombardone bicilindrico. Le misure di alesaggio e corsa sono infatti 100 x 63,4, contro 97 x 67,5 del modello stradale. Assieme al generoso aumento dell’alesaggio, si nota il maggior diametro delle valvole, passato da 36 a 40,7 mm all’aspirazione e da 32 a 36,5 allo scarico; le stesse valvole hanno ora un angolo incluso di 30° invece di 32°.
Dispone di valvole in titanio con singola molla per ridurre gli attriti ai regimi massimi e pistoni Wiseco a due segmenti ad alta potenza specifica, bielle in titanio ed albero motore con diverse calibrature per favorire diversi set-up da circuito in circuito. stato mantenuto l’albero di bilanciamento nel carter, mentre è stato eliminato il secondo albero di bilanciamento in testa, per guadagnare un po’ di potenza anche a scapito di un peggioramento delle vibrazioni.
Il corpo farfallato dell’impianto di iniezione ha farfalle di 60 mm anziché 51 mm e due iniettori anziché uno solo per cilindro: uno direttamente sopra il cornetto della presa d’aria, l’altro subito a valle della farfalla. Le potenze sono nell'ordine di 172-175 cv a 12.700 giri/min con una velocità del pistone che oscilla sui 26-26,5 m/secondo. Una cavalleria di tutto rispetto e quasi in linea con le concorrenti che avevano sui 180 cv in quel periodo (Ducati ed Honda). Un cambio con 4-5 soluzioni, non estraibile però, ed una frizione a secco con diverse campane completano il quadro accompagnate da un sistema meccanico antisaltellamento, tutto fatto in casa Aprilia che funziona tramite lo slittamento della frizione con una conseguente limitazione al poderoso freno motore generato in scalata. Anche il disegno degli scarichi è di casa Aprilia, forniti ed eseguiti dalla Akrapovic sono interamente in titanio ed è un due in due al posto del vecchio due in uno per rientrare nei limiti di rumorosità imposti dal regolamento, i collettori di scarico sono presentati con diametro variabile da 58 e 60mm. La moto pesa sui 162 kg a secco con un peso che rientra agevolmente nel regolamento.
La Belva di Noale ben figurò nel campionato facendo tremare tutto e tutti, lasciando un segno indelebile nei ricordi di noi appassionati.
da passione noale
La Bicilindrica di casa Noale è l'emblema della massima tecnologia applicata alle derivate di serie nel campionato Superbike, un mix di perfezione tra ciclistica e motore. Ma vediamo che cosa la rende così speciale: il motore longitudinale V stretta di 60° la rendeva particolarmente versatile nelle regolazioni a livello di ciclistica, oltre a differenziarsi dalle altre competitor, con la possibilità di avanzare o arretrare di 2 mm il motore oppure alzarlo o abbassarlo di 5 mm (ricordo fosse l'unica moto con possibilità così elastiche di variazioni) consentendo una miriade di varianti per regolare l'assetto circuito per circuito. Il telaio era più rigido del 20% e leggero rispetto a quello della moto standard, molto sofisticato con innumerevoli regolazioni: dal pivot del forcellone regolabile in altezza e longitudinalmente in 6 posizioni, ai numerosi link dell'ammortizzatore ovviamente regolabile, canotto di sterzo regolabile da 20-21° a 4-5° in più per avere una moto ben lineare ed agile alla ricerca del compromesso migliore in pista. Il compartimento sospensioni è fornito dalla Ohlins con forcella da 42mm (la stessa usata nel motomondiale) pressurizzata e con attacco radiale per le pinze freno Brembo a 4 pasticche. I dischi, anch'essi Brembo, hanno diametri da 290mm a 320mm per l'anteriore con un intermedio da 305mm. Il mono posteriore, sempre Ohlins, è anch'esso pressurizzato con regolazione esterna ed una serie di molle con carico variabile da 8 a 11 kg/cmq. Passiamo alla parte più importante è pulsante della Millona di casa Noale: il Bombardone bicilindrico. Le misure di alesaggio e corsa sono infatti 100 x 63,4, contro 97 x 67,5 del modello stradale. Assieme al generoso aumento dell’alesaggio, si nota il maggior diametro delle valvole, passato da 36 a 40,7 mm all’aspirazione e da 32 a 36,5 allo scarico; le stesse valvole hanno ora un angolo incluso di 30° invece di 32°.
Dispone di valvole in titanio con singola molla per ridurre gli attriti ai regimi massimi e pistoni Wiseco a due segmenti ad alta potenza specifica, bielle in titanio ed albero motore con diverse calibrature per favorire diversi set-up da circuito in circuito. stato mantenuto l’albero di bilanciamento nel carter, mentre è stato eliminato il secondo albero di bilanciamento in testa, per guadagnare un po’ di potenza anche a scapito di un peggioramento delle vibrazioni.
Il corpo farfallato dell’impianto di iniezione ha farfalle di 60 mm anziché 51 mm e due iniettori anziché uno solo per cilindro: uno direttamente sopra il cornetto della presa d’aria, l’altro subito a valle della farfalla. Le potenze sono nell'ordine di 172-175 cv a 12.700 giri/min con una velocità del pistone che oscilla sui 26-26,5 m/secondo. Una cavalleria di tutto rispetto e quasi in linea con le concorrenti che avevano sui 180 cv in quel periodo (Ducati ed Honda). Un cambio con 4-5 soluzioni, non estraibile però, ed una frizione a secco con diverse campane completano il quadro accompagnate da un sistema meccanico antisaltellamento, tutto fatto in casa Aprilia che funziona tramite lo slittamento della frizione con una conseguente limitazione al poderoso freno motore generato in scalata. Anche il disegno degli scarichi è di casa Aprilia, forniti ed eseguiti dalla Akrapovic sono interamente in titanio ed è un due in due al posto del vecchio due in uno per rientrare nei limiti di rumorosità imposti dal regolamento, i collettori di scarico sono presentati con diametro variabile da 58 e 60mm. La moto pesa sui 162 kg a secco con un peso che rientra agevolmente nel regolamento.
La Belva di Noale ben figurò nel campionato facendo tremare tutto e tutti, lasciando un segno indelebile nei ricordi di noi appassionati.
da passione noale
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