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Honda brevetta la frizione elettronica

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    Honda brevetta la frizione elettronica

    Honda ha brevettato una frizione elettronica "by-wire” che elimina il collegamento diretto tra la leva e il motore. Il sistema analizza anche numerose informazioni sulla moto e permette di affinare i controlli elettronici

    Forse la più brande differenza tra le moto moderne e quelle di due decenni fa è l’espansione dell’elettronica. Sistemi di controllo sempre più sofisticati sono possibili anche grazie all’acceleratore ride-by-wire, che elimina il controllo diretto del cavo tra la manopola destra e le farfalle del motore, sostituendolo con un cavo elettrico che passa le informazioni ad una centralina che a sua volta gestisce il motore. Questa tecnologia ha avuto successo anche perché il feeling che si prova ruotando la manopola del gas è lo stesso.

    Yamaha, con la R6 del 2006, è stata la prima Casa al mondo a portare questa tecnologia sulle moto di serie e in seguito ogni produttore ha seguito questa strada, tanto che oggi è difficile trovare in vendita una moto che non utilizzi il ride-by-wire.


    Ora, seguendo lo stesso concetto, Honda ha brevettato una “frizione-by-wire”, ovvero una frizione elettronica. Il brevetto di Honda mantiene l'idea di una frizione a comando idraulico, azionata tramite una leva montata sul manubrio, ma elimina il collegamento diretto tra la leva e il motore. La posizione della leva è monitorata elettronicamente da una centralina che invia informazioni a un'unità di controllo della pressione idraulica che a sua volta innesta o disinnesta la frizione.

    A differenza di una frizione convenzionale, che consente di collegare la trasmissione e il motore nel suo stato di riposo e li disinnesta solo quando si tira la leva, il sistema Honda passa automaticamente allo stato disinserito. Quando si rilascia la leva della frizione, un motore elettrico muove il pistone nel cilindro principale della frizione, applicando pressione idraulica al cilindro secondario per innestare la frizione. Significa che l'installazione è a prova di errore e, nel peggiore dei casi, l'unità verrà disconnessa anziché essere resa impossibile da disinserire.

    L'unità di controllo principale analizza anche informazioni sulla posizione dell'acceleratore, la posizione del cambio, la velocità, i giri motore e il movimento della leva del cambio per assicurarsi che ogni intervento della frizione sia perfetto. Con così tante informazioni extra gestite dal sistema, le possibilità per la configurazione sono molteplice: ad esempio, la moto potrebbe azionare la frizione in modo completamente automatico in alcune modalità, o lavorare in armonia con un cambio rapido per fornire cambi fluidi ma quasi senza che il pilota debba pensare alla frizione. Inoltre, questo sistema apre le porte a ulteriori affinamenti di tutti i controlli elettronici della moto.

    Naturalmente, Honda non ha dimenticato il fatto che i piloti si aspettano ancora una sensazione familiare alla leva, anche con una frizione in parte controllata dalle cenraline. Per questo motivo il brevetto include anche un "dispositivo di generazione di forza”, che agisce sulla leva, restituendo al pilota lo stesso feedback a cui è abituato con una frizione tradizionale. Inoltre, il sistema è anche in grado di dedurre quando si sta partendo o si è fermi, innestando o disinnestando dolcemente la frizione in base alle esigenze di ognuno. Quindi, per lo meno, quegli imbarazzanti spegnimenti della moto in partenza dovrebbero diventare un ricordo del passato.

    notizia da:motociclismo.it


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    #2
    Interessante, solitamente dopo 200 km di giretto in montagna ho il polso frizione "comatoso", forse con questa eviterei

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