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Quanto costa ricaricare uno scooter elettrico?

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    Quanto costa ricaricare uno scooter elettrico?

    Una domanda frequente, capace di orientare l’acquisto di un e-scooter. Abbiamo fatto i calcoli, scoprendo un risparmio davvero sostanzioso

    La mobilità sostenibile su due ruote piace sempre di più e sempre più si guarda ai veicoli elettrici come alternativa ai motori a benzina. Le vendite di ebike hanno superato abbondantemente quelle delle bici tradizionali con 295.000 ebike vendute in Italia nel 2021. Un trend positivo che segue quello europeo, dove nel 2021 si sono vendute 5,5 milioni di bici contro i 4,9 del 2020 e gli 1,5 milioni del 2015.

    Altrettanto positiva è la crescita del comparto dei ciclomotori e motocicli elettrici con i produttori che stanno iniziando a lanciare sul mercato motocicli alimentati da motori elettrici. Nei primi dieci mesi dell’anno – fa sapere ANCMA, l'associazione ciclo e motociclo – il mercato degli elettrici ha segnato un incremento del 59,6%, con 12.800 mezzi immessi su strada, circa il 5% del totale di veicoli venduti. Ma è solo l’inizio di una crescita che sarà alimentata dal recente Ecobonus, il fondo di 20 milioni di euro stanziato per incentivare l’acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici della categoria “L” (e non per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita, come si era ipotizzato all’inzio) applicando uno sconto al momento dell’acquisto fino ad un massimo di 3000€.

    E uno dei quesiti che in molti si chiedono, nel caso dei ciclomotori e motocicli, è se questi veicoli, oltre ad essere a emissioni zero, sono davvero economici rispetto ad un motore endotermico. La risposta è sicuramente affermativa. Uno scooter elettrico ha costi di gestione molto più bassi rispetto ad uno tradizionale: primo tra tutti il bollo, poi i minori costi di manutenzione e per ultimo il costo della ricarica della batteria.

    Ma quanto costa veramente la ricarica di uno scooter elettrico. E i costi di manutenzione sono davvero così convenienti?


    Quanto costa il “pieno” di uno scooter elettrico?


    L'enorme comodità dello scooter elettrico è quella di poter fare il pieno da casa. A differenza delle auto elettriche, che necessitano di una postazione di ricarica, gli scooter elettrici stanno adottando come standard la batteria rimovibile. Ciò significa che si può parcheggiare il mezzo in un qualsiasi stallo per moto e motorini e la batteria può essere estratta e portata in casa o in ufficio dove collegarla ad un carica-batteria, simile a quello di un laptop. Logico che il consumo di corrente elettrica necessaria a ricaricare la batteria andrà ad aumentare la bolletta, e con il rincaro dell’energia di questi tempi, è legittimo chiedersi se il pieno di energia di un e-scooter sia ancora conveniente.

    Calcolare il costo della ricarica di uno scooter elettrico è semplicissimo a patto di sapere la capacità della batteria, espressa in kWh (o Wh). In questo caso basta prendere la voce "costo unitario" dell'energia elettrica (costo per 1 kWh) da una qualsiasi bolletta della luce e moltiplicare quel costo per i kWh della batteria. Calcolando un costo unitario attuale di 0,501 €/kWh e ipotizzando una batteria di 2,8 kWh, la ricarica dello scooter elettrico costerà circa 1,4 euro.

    È una stima, dato che la cifra risultante non è precisa al 100% perché andrebbero considerati lievissimi aggiustamenti dovuti all'efficienza del caricatore e alle perdite causa effetto Joule. Ma in ogni caso considerando un’autonomia di circa 70 chilometri, la risposta è più che affermativa: si lo scooter elettrico conviene parecchio, con un costo al chilometro stimato pari a 0,02€.

    Il costo della manutenzione degli scooter elettrici

    Al costo di ricarica si aggiungono i costi di manutenzione, che come abbiamo accennato, sono molto vantaggiosi. Il bollo è dimezzato per i primi cinque anni, l’assicurazione è ridotta e i costi di manutenzione sono irrisori. Questo perché una moto elettrica ha un motore molto più piccolo rispetto ad uno tradizionale, che ingloba anche un sistema di raffreddamento e molti ingranaggi che creano attrito (la camera d’innesco della benzina/aria, l’albero motore, ed ulteriori parti). In una moto elettrica c’è l’essenziale: una batteria collegata con un motore che trasferisce la potenza alla ruota posteriore tramite trasmissione (a cinghia o catena).

    Il motore elettrico, oltre ad avere un’efficienza molto alta (del 90% rispetto ad un 50 di quello a benzina) non necessita di manutenzione. Di fatto si cambiano le parti soggette ad usura, come le gomme, la trasmissione e, in misura minore le pastiglie dei freni (che grazie al recupero dell’energia, vengono utilizzati meno rispetto ad un mezzo tradizionale). In soldoni, sebbene l’acquisto iniziale sia più costoso, nel lungo periodo si andrà a risparmiare moltissimo sulla manutenzione ordinaria.

    notizia da:wired.it


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