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Addio furti: Yamaha blocca le moto via app, ladri in difficoltà

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    Addio furti: Yamaha blocca le moto via app, ladri in difficoltà

    Yamaha presenta il blocco ECU attivabile con l'app Power Tuner sulle off‑road 2026: immobilizzazione via Wi‑Fi, protezione anti‑furto e funzioni di mappatura e log per piloti.​



    Nel panorama della sicurezza motociclistica, Yamaha compie un passo decisivo verso la protezione dei veicoli off-road, annunciando un’innovazione che promette di cambiare radicalmente il modo in cui i proprietari difendono le proprie moto dai furti. Dal 2026, infatti, il celebre costruttore giapponese introdurrà su alcuni modelli un sistema avanzato che consente il blocco ECU direttamente tramite smartphone, elevando così il livello di sicurezza a standard mai visti prima nel settore delle due ruote.

    UN NUOVO APPROCCIO ALLA SICUREZZA

    Come spiegato da Leon Oosterhof, Product Manager di Yamaha, questa soluzione rappresenta “un ulteriore livello di protezione, particolarmente efficace contro i ladri opportunisti”. Il sistema sarà installato di serie su modelli di punta come YZ250F, YZ450F, WR250F e WR450F, offrendo ai motociclisti off-road uno scudo tecnologico in più, pensato per rendere i furti molto più complessi e meno attraenti per i malintenzionati.

    Alla base di questa innovazione si trova la Communication Control Unit (CCU), alloggiata strategicamente dietro la carena sinistra. Questo modulo funge da ponte tra la centralina di controllo motore e il dispositivo mobile del proprietario, creando una connessione Wi-Fi diretta e stabile. Una soluzione efficace anche in quelle aree dove la copertura di rete è limitata o assente, assicurando così la funzionalità del sistema in ogni contesto d’uso.

    COME FUNZIONA IL BLOCCO ECU VIA SMARTPHONE

    L’attivazione del blocco ECU è stata studiata per essere intuitiva e accessibile a tutti. È sufficiente scaricare l’applicazione Power Tuner di Yamaha, associare il proprio smartphone al modulo CCU inserendo il codice univoco fornito e impostare una password personale. Quando il sistema è attivo, un LED blu lampeggiante posizionato sul manubrio sinistro segnala visivamente lo stato di protezione, scoraggiando potenziali tentativi di furto già a colpo d’occhio.


    Anche se la moto può essere accesa elettricamente, il motore resta bloccato: senza l’autorizzazione digitale, l’avviamento risulta impossibile. Questo dettaglio, apparentemente semplice, rappresenta un ostacolo concreto per i ladri, che si trovano di fronte a una barriera difficile da superare senza gli strumenti e le conoscenze adeguate.

    CONTROLLO TOTALE PER IL PROPRIETARIO

    Un aspetto particolarmente rilevante di questo nuovo antifurto moto è l’attenzione riservata alla sicurezza informatica. Yamaha ha scelto di non archiviare le password degli utenti sui propri server, lasciando il pieno controllo dell’accesso nelle mani del proprietario. Questo approccio riduce sensibilmente il rischio di intrusioni o accessi non autorizzati, offrendo una protezione aggiuntiva contro i sempre più sofisticati attacchi digitali.


    Ma la protezione non è l’unico punto di forza dell’app Power Tuner. Oltre alla funzione anti-furto, l’applicazione offre strumenti di personalizzazione avanzata, in passato riservati esclusivamente ai team professionistici. Gli utenti possono regolare in autonomia parametri come l’erogazione della potenza, l’iniezione, l’anticipo di accensione e persino il controllo di trazione. A queste funzioni si aggiungono strumenti per il monitoraggio della manutenzione e l’analisi in tempo reale dei dati di guida, trasformando ogni uscita in un’esperienza altamente personalizzabile e sicura. UNA REALE

    ESIGENZA DI MERCATO


    La scelta di Yamaha arriva in un contesto in cui, nonostante una diminuzione del 7,9% nei furti di motociclette nel Regno Unito tra il 2023 e il 2024, le moto off-road continuano a essere particolarmente esposte, soprattutto quando parcheggiate in spazi aperti o durante il trasporto su rimorchi. Gli esperti sottolineano che, sebbene nessun sistema possa garantire la totale immunità dai furti, soluzioni tecnologiche di questo tipo possono rappresentare un deterrente molto efficace, rendendo il furto meno conveniente e più rischioso per i malintenzionati.

    Resta la possibilità che ladri professionisti tentino di aggirare il sistema sostituendo le componenti elettroniche con parti rubate, ma il vero obiettivo di Yamaha è quello di rendere ogni tentativo di furto un’operazione lunga, complessa e poco redditizia. In questo modo, la casa giapponese non solo protegge i propri clienti, ma lancia anche un messaggio forte all’intero settore motociclistico, invitando altri costruttori ad adottare soluzioni simili per una maggiore protezione collettiva.

    notizia da: motoblog.it



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    Originally posted by Semiramide View Post
    Yamaha presenta il blocco ECU attivabile con l'app Power Tuner sulle off‑road 2026: immobilizzazione via Wi‑Fi, protezione anti‑furto e funzioni di mappatura e log per piloti.​



    Nel panorama della sicurezza motociclistica, Yamaha compie un passo decisivo verso la protezione dei veicoli off-road, annunciando un’innovazione che promette di cambiare radicalmente il modo in cui i proprietari difendono le proprie moto dai furti. Dal 2026, infatti, il celebre costruttore giapponese introdurrà su alcuni modelli un sistema avanzato che consente il blocco ECU direttamente tramite smartphone, elevando così il livello di sicurezza a standard mai visti prima nel settore delle due ruote.

    UN NUOVO APPROCCIO ALLA SICUREZZA

    Come spiegato da Leon Oosterhof, Product Manager di Yamaha, questa soluzione rappresenta “un ulteriore livello di protezione, particolarmente efficace contro i ladri opportunisti”. Il sistema sarà installato di serie su modelli di punta come YZ250F, YZ450F, WR250F e WR450F, offrendo ai motociclisti off-road uno scudo tecnologico in più, pensato per rendere i furti molto più complessi e meno attraenti per i malintenzionati.

    Alla base di questa innovazione si trova la Communication Control Unit (CCU), alloggiata strategicamente dietro la carena sinistra. Questo modulo funge da ponte tra la centralina di controllo motore e il dispositivo mobile del proprietario, creando una connessione Wi-Fi diretta e stabile. Una soluzione efficace anche in quelle aree dove la copertura di rete è limitata o assente, assicurando così la funzionalità del sistema in ogni contesto d’uso.

    COME FUNZIONA IL BLOCCO ECU VIA SMARTPHONE

    L’attivazione del blocco ECU è stata studiata per essere intuitiva e accessibile a tutti. È sufficiente scaricare l’applicazione Power Tuner di Yamaha, associare il proprio smartphone al modulo CCU inserendo il codice univoco fornito e impostare una password personale. Quando il sistema è attivo, un LED blu lampeggiante posizionato sul manubrio sinistro segnala visivamente lo stato di protezione, scoraggiando potenziali tentativi di furto già a colpo d’occhio.


    Anche se la moto può essere accesa elettricamente, il motore resta bloccato: senza l’autorizzazione digitale, l’avviamento risulta impossibile. Questo dettaglio, apparentemente semplice, rappresenta un ostacolo concreto per i ladri, che si trovano di fronte a una barriera difficile da superare senza gli strumenti e le conoscenze adeguate.

    CONTROLLO TOTALE PER IL PROPRIETARIO

    Un aspetto particolarmente rilevante di questo nuovo antifurto moto è l’attenzione riservata alla sicurezza informatica. Yamaha ha scelto di non archiviare le password degli utenti sui propri server, lasciando il pieno controllo dell’accesso nelle mani del proprietario. Questo approccio riduce sensibilmente il rischio di intrusioni o accessi non autorizzati, offrendo una protezione aggiuntiva contro i sempre più sofisticati attacchi digitali.


    Ma la protezione non è l’unico punto di forza dell’app Power Tuner. Oltre alla funzione anti-furto, l’applicazione offre strumenti di personalizzazione avanzata, in passato riservati esclusivamente ai team professionistici. Gli utenti possono regolare in autonomia parametri come l’erogazione della potenza, l’iniezione, l’anticipo di accensione e persino il controllo di trazione. A queste funzioni si aggiungono strumenti per il monitoraggio della manutenzione e l’analisi in tempo reale dei dati di guida, trasformando ogni uscita in un’esperienza altamente personalizzabile e sicura. UNA REALE

    ESIGENZA DI MERCATO


    La scelta di Yamaha arriva in un contesto in cui, nonostante una diminuzione del 7,9% nei furti di motociclette nel Regno Unito tra il 2023 e il 2024, le moto off-road continuano a essere particolarmente esposte, soprattutto quando parcheggiate in spazi aperti o durante il trasporto su rimorchi. Gli esperti sottolineano che, sebbene nessun sistema possa garantire la totale immunità dai furti, soluzioni tecnologiche di questo tipo possono rappresentare un deterrente molto efficace, rendendo il furto meno conveniente e più rischioso per i malintenzionati.

    Resta la possibilità che ladri professionisti tentino di aggirare il sistema sostituendo le componenti elettroniche con parti rubate, ma il vero obiettivo di Yamaha è quello di rendere ogni tentativo di furto un’operazione lunga, complessa e poco redditizia. In questo modo, la casa giapponese non solo protegge i propri clienti, ma lancia anche un messaggio forte all’intero settore motociclistico, invitando altri costruttori ad adottare soluzioni simili per una maggiore protezione collettiva.

    notizia da: motoblog.it

    Motoblog esiste ancora? E chi ci scrive??? Pensavo fosse stato abbandonato da almeno 5-6 anni...


    Vabbè... stica... 1 smonti i pezzi
    2. mi pare che le ciulino le moto con chiave codificata, con immobilizer ecc ecc..


    Mh.. bene yamaha.. ma.. mah..

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