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Un giro a VAIRANO raccontato da Ultrone

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    #1

    Un giro a VAIRANO raccontato da Ultrone

    Coming soon...

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    #2
    sò 10 giorni che deve uscire...

    parolaio

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      #3



      Allora... Tra il serio ed il faceto, vi illustro un ultragiro in quel di Vairano di Vidigulfo
      Insomma, molte stronzate ma anche molte cose vere.

      Il Paddock, come già sapete, è un piazzale del paesino con 3 container che fungono come Direzione, cessi e docce.

      Da lì ci si dirige verso l'ingresso che è a ridosso della pista, ovvero senza corsia di accelerazione. In pratica tutto è devoluto al buon occhio (si spera molto veloce) del commissario adibito all'Ingresso moto

      Una volta entrati ci si lancia nel CURVONE DELLA MORTE un mega-curvone dove si scanna la terza al limitatore e dove si tocca il ginocchio a velocità prossime ai 200 Km/h. Probabilmente una delle più belle curve che mi sia capitato di percorrere. L'adrenalina è tanta e ogni giro ci si accorge di non esserci sparati abbastanza veloci.
      La pista in quel tratto è larga e abbastanza sicura, e si possono fare tranquillamente sorpassi all'esterno. E' una curva dove si vede la differenza tra il cancello e chi da gas, infatti si passa gente anche a 30km orari più veloci.
      I chiodi dicono che dopo il curvone c'è un rettilineo, in realtà se hai fatto il curvone prima come va fatto, sei ancora in piega e hai un attimo per raddrizzarti e staccare molto forte ma non troppo, per entrare, tagliando molto, la FINTA VARIANTE (perchè è creata con 2 new jersey di plastica), dove in uscita la pista è molto larga, e si può uscire velocissimi, riprendendo subito il gas in mano.

      Breve rettilineo e si arriva al TORNANTINO VELOCE, così chiamato perchè è un tornante, ma abbastanza veloce in percorrenza da non doversi fermare a spingere la moto!
      E una curva simmetrica come entrata-uscita, quindi si cerca il cordolo a metà curva e si spalanca il gas cercando di non limitarsi in uscita alla parte di asfalto nero, ma allargandosi sulla parte con la zebratura rosso-bianca.

      Ci si tiene poi tutto a destra, sul breve rettilineo, andando a destra della riga bianca che fa sembrare la parte esterna un pò la corsia di emergenza, ma ci dovete andare se no non fate veloci la curva successiva:

      La CURVA DEL CONTADINO, così chiamata per la presenza, di fronte, di un Cascinale verosimilmente abitata da un Contadino Indigeno locale. La curva è bella, sebbene delimitata all'interno da dei birilli che non è troppo difficile prendere con la spalla (ma almeno sono mobili e volano via).
      Si entra ritardando un pochino e non si esagera con il gas in uscita se no finite dentro l'orto del Contadino (esperienza da evitare per probabili mazzate) o meglio, c'è una controcurva veloce verso destra e se uscite larghi e veloci alla curva del Contadino, non riuscite a fare il cambio di direzione in modo da impostare bene questa controcurva.

      Si spalanca il gas e non bisogna peritarsi di infilarsi molto all'esterno, verso sinistra, oltre una riga bianca che sembra un marciapiede pedonale, al fine di entrare fori, veloci ed il più dritti possibile nella tristemente famosa curva CURVA DEL PALETTO che immette nel rettilineo più lungo.

      Si arriva quindi al RETTILINEO DELL'AEROPORTO, così chiamato per la vaga somiglianza con una pista di rullaggio di un aeroporto, con tanto di linea tratteggiata centrale. Ci si immette dalla precedente CURVA DEL PALETTO, e se non vi si è amputato il braccio nella collisione, potete ultraspalancare il gas all'inverosimile, perchè il rettilineo permette di stendere bene fino alla 5a marcia e vedere i 260 Km/h indicati.
      In prossimità del cartello dei 250MT si stacca da manicomio (tipo S. Donato) e ci si prepara per infilarsi nella S.

      Per entrare nella ESSE STRETTA ci si porta molto a destra (cosa strana) perchè verrebbe da tenersi un p più centrali in fondo al rettilineo in modo da tagliare il più possibile la S, ma un pilota mi ha detto che stando più a destra, oltre la solita riga bianca della "corsia di emergenza" in modo da entrare e fare un proficuo cordolo-cordolo delle due curve che compongono la s.


      ESSE LARGA: Normale S da fare come una normale S. Sembra un'idiozia, ed infatti lo è!

      CURVA DEGLI STIVALI, così nominata per via dell'inclinazione molto vicina a quella di un cadavere (orizzontale) e che purtroppo, se non si hanno le pedane sufficientemente alte, usura anormalmente la punta esterna dello stivale, dove nei casi più estremi si sono viste dita dei piedi fuoriuscire dal foro creatosi.
      Si ritarda un pò l'ingresso per chiudere a cordolo quasi all'uscita, dove ci si rialza subito per tagliare la curva successiva.

      CURVA DEL CORDOLO VERDE, così chiamata per via di una piccola zona di cemento verniciato di verde che consente al pilota di tagliare completamente la semicurva e arrivare più proficuamente alla curva seguente.

      CURVA DEL FOTOGRAFO
      , così denominata per la presenza inquietante di un ominide che sembra imbracci un fucile (un parente del Contadino?) e che pare voglia spararti in faccia. In realtà si tratta di un innocuo fotografo con una potente Reflex. E' una curva che svolta a 90° e che va presa toccando il cordolo a centro curva.

      Ora si arriva ad una curva un pò tecnica e va capita. La CURVA RIENTRANTE, cosiddetta per via della naturale tendenza a fregarti, lasciandoti capire che è scorrevole e che puoi entrare forte, per poi comunicarti in uscita, che chiude rientrando verso l'interno e fottendo i meno smaliziati, i quali, non riuscendo a piegare ulteriormente, sono costretti a rialzare e finiscono dritti sul ghiaione (vero Ultrina?)
      La curva va ritardata molto per non incorrere nell'illusione ottica, e si tocca il cordolo in ritardo, verso l'uscita.
      Cambio di direzione repentino e si inizia a spalancare il GAS sul serio per affrontare le 3 curve più belle del circuito.

      Le tre CURVE DI SUZUKA, così chiamate per il lontano (ma neanche tanto) richiamo alle spettacolari curve in successione che si trovano, poco dopo la partenza, nel famoso circuito di Suzuka.
      Potrebbe essere assimilata ad una lunga doppia S, ma in genere per S si intendono curve molto più lente e corte.
      Con il mille sono una goduria e si può rendere giustizia al motore aprendo da panico. Le velocità somno elevate, ma credo di aver letto, in piega, i 180 indicati e con il ginocchio che sfrega abbondantemente l'asfalto. Altro aspetto di godimento è la lunga percorrenza che invita ad aprire in un crescendo da opera Rossiniana (non il pilota, ma il Compositore...). Il cambio di direzione per la controcurvona successiva è veloce, e si può fare senz'altro con il gas in mano puntato. Curve dove la differenza di Km/h tra piloti veloci e lenti è di molto superiore alle due cifre, e i sorpassi sono abbastanza agevoli. Probabilmente tra le più belle sequenza di curve che abbia mai trovato nei vari circuiti che ho fatto. L'unico problema è quando cresce l'erba (e non la tagliano) i riferimenti sono vaghi e vanno immaginati, e la possibilità di finire nella Savana sono tutt'altro che remote.

      L'ultima curva della sequenza è sempre veloce, ma va fatta con attenzione perchè alla fine chiude e dovete frenare molto con la moto molto piegata per entrare nella parte finale della pista.

      OMEGA DELL' INGRESSO, così chiamata per il fatto di essere locata in prossimità del improbabile ingresso alla pista (lascio a voi la sorpresa di capire il perchè dell'aggettivo "improbabile" ). Si arriva a missile dall'ultima delle Suzuka, si stacca piegati e si entra veloci tutti a raso del cordolo interno, con il ginokkio sopra che ci striscia e (sperando di non stirare l'omino adibito alla regolazione del flusso in entrata) si fa un rapidissimo pif-paf anticipando presto l'apertura del gas e tenendo aperto a moto piegata mentre si percorre la curva in uscita dalla Omega e che tende ad aprire, quindi più tenete aperto e tirate dentro la moto di forza, meglio è.

      Da qua si riparte per il CURVONE DELLA MORTE, sperando di farlo più forte del giro prima, visto che ci si accorge ogni giro che si poteva spalancare ancora di più...

      Fine!
      Last edited by Ultrone; 29-06-10, 22:34.

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        #4
        Bel report Guido, adesso mi metto sul divano e aspetto.

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          #5
          compra un ultradizionario e controlla bene come si scrive AREOPORTO!!!

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            #6
            Originally posted by bananarama View Post
            compra un ultradizionario e controlla bene come si scrive AREOPORTO!!!
            Errore veniale, se vedi dopo l'ho scritto giusto...

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              #7
              minkia ultradescritta cos? sembra impegnativa!!!

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                #8
                Originally posted by Ultrone View Post
                Errore veniale, se vedi dopo l'ho scritto giusto...
                Guido non mandarlo a cagare perchè... da quello che ho letto... potrebbe prenderti in parola
                Last edited by Giu72; 29-06-10, 22:50.

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                  #9
                  Gran lavoro Ultrone! Divertente, pure!!

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                    #10
                    Originally posted by Ultrone View Post



                    Allora... Tra il serio ed il faceto, vi illustro un ultragiro in quel di Vairano di Vidigulfo
                    Insomma, molte stronzate ma anche molte cose vere.

                    Il Paddock, come gi? sapete, ? un piazzale del paesino con 3 container che fungono come Direzione, cessi e docce.

                    Da l? ci si dirige verso l'ingresso che ? a ridosso della pista, ovvero senza corsia di accelerazione. In pratica tutto ? devoluto al buon occhio (si spera molto veloce) del commissario adibito all'Ingresso moto

                    Una volta entrati ci si lancia nel CURVONE DELLA MORTE un mega-curvone dove si scanna la terza al limitatore e dove si tocca il ginocchio a velocit? prossime ai 200 Km/h. Probabilmente una delle pi? belle curve che mi sia capitato di percorrere. L'adrenalina ? tanta e ogni giro ci si accorge di non esserci sparati abbastanza veloci.
                    La pista in quel tratto ? larga e abbastanza sicura, e si possono fare tranquillamente sorpassi all'esterno. E' una curva dove si vede la differenza tra il cancello e chi da gas, infatti si passa gente anche a 30km orari pi? veloci.
                    I chiodi dicono che dopo il curvone c'? un rettilineo, in realt? se hai fatto il curvone prima come va fatto, sei ancora in piega e hai un attimo per raddrizzarti e staccare molto forte ma non troppo, per entrare, tagliando molto, la FINTA VARIANTE (perch? ? creata con 2 new jersey di plastica), dove in uscita la pista ? molto larga, e si pu? uscire velocissimi, riprendendo subito il gas in mano.

                    Breve rettilineo e si arriva al TORNANTINO VELOCE, cos? chiamato perch? ? un tornante, ma abbastanza veloce in percorrenza da non doversi fermare a spingere la moto!
                    E una curva simmetrica come entrata-uscita, quindi si cerca il cordolo a met? curva e si spalanca il gas cercando di non limitarsi in uscita alla parte di asfalto nero, ma allargandosi sulla parte con la zebratura rosso-bianca.

                    Ci si tiene poi tutto a destra, sul breve rettilineo, andando a destra della riga bianca che fa sembrare la parte esterna un p? la corsia di emergenza, ma ci dovete andare se no non fate veloci la curva successiva:

                    La CURVA DEL CONTADINO, cos? chiamata per la presenza, di fronte, di un Cascinale verosimilmente abitata da un Contadino Indigeno locale. La curva ? bella, sebbene delimitata all'interno da dei birilli che non ? troppo difficile prendere con la spalla (ma almeno sono mobili e volano via).
                    Si entra ritardando un pochino e non si esagera con il gas in uscita se no finite dentro l'orto del Contadino (esperienza da evitare per probabili mazzate) o meglio, c'? una controcurva veloce verso destra e se uscite larghi e veloci alla curva del Contadino, non riuscite a fare il cambio di direzione in modo da impostare bene questa controcurva.

                    Si spalanca il gas e non bisogna peritarsi di infilarsi molto all'esterno, verso sinistra, oltre una riga bianca che sembra un marciapiede pedonale, al fine di entrare fori, veloci ed il pi? dritti possibile nella tristemente famosa curva CURVA DEL PALETTO che immette nel rettilineo pi? lungo.

                    Si arriva quindi al RETTILINEO DELL'AEROPORTO, cos? chiamato per la vaga somiglianza con una pista di rullaggio di un aeroporto, con tanto di linea tratteggiata centrale. Ci si immette dalla precedente CURVA DEL PALETTO, e se non vi si ? amputato il braccio nella collisione, potete ultraspalancare il gas all'inverosimile, perch? il rettilineo permette di stendere bene fino alla 5a marcia e vedere i 260 Km/h indicati.
                    In prossimit? del cartello dei 250MT si stacca da manicomio (tipo S. Donato) e ci si prepara per infilarsi nella S.

                    Per entrare nella ESSE STRETTA ci si porta molto a destra (cosa strana) perch? verrebbe da tenersi un p pi? centrali in fondo al rettilineo in modo da tagliare il pi? possibile la S, ma un pilota mi ha detto che stando pi? a destra, oltre la solita riga bianca della "corsia di emergenza" in modo da entrare e fare un proficuo cordolo-cordolo delle due curve che compongono la s.


                    ESSE LARGA: Normale S da fare come una normale S. Sembra un'idiozia, ed infatti lo ?!

                    CURVA DEGLI STIVALI, cos? nominata per via dell'inclinazione molto vicina a quella di un cadavere (orizzontale) e che purtroppo, se non si hanno le pedane sufficientemente alte, usura anormalmente la punta esterna dello stivale, dove nei casi pi? estremi si sono viste dita dei piedi fuoriuscire dal foro creatosi.
                    Si ritarda un p? l'ingresso per chiudere a cordolo quasi all'uscita, dove ci si rialza subito per tagliare la curva successiva.

                    CURVA DEL CORDOLO VERDE, cos? chiamata per via di una piccola zona di cemento verniciato di verde che consente al pilota di tagliare completamente la semicurva e arrivare pi? proficuamente alla curva seguente.

                    CURVA DEL FOTOGRAFO
                    , cos? denominata per la presenza inquietante di un ominide che sembra imbracci un fucile (un parente del Contadino?) e che pare voglia spararti in faccia. In realt? si tratta di un innocuo fotografo con una potente Reflex. E' una curva che svolta a 90? e che va presa toccando il cordolo a centro curva.

                    Ora si arriva ad una curva un p? tecnica e va capita. La CURVA RIENTRANTE, cosiddetta per via della naturale tendenza a fregarti, lasciandoti capire che ? scorrevole e che puoi entrare forte, per poi comunicarti in uscita, che chiude rientrando verso l'interno e fottendo i meno smaliziati, i quali, non riuscendo a piegare ulteriormente, sono costretti a rialzare e finiscono dritti sul ghiaione (vero Ultrina?)
                    La curva va ritardata molto per non incorrere nell'illusione ottica, e si tocca il cordolo in ritardo, verso l'uscita.
                    Cambio di direzione repentino e si inizia a spalancare il GAS sul serio per affrontare le 3 curve pi? belle del circuito.

                    Le tre CURVE DI SUZUKA, cos? chiamate per il lontano (ma neanche tanto) richiamo alle spettacolari curve in successione che si trovano, poco dopo la partenza, nel famoso circuito di Suzuka.
                    Potrebbe essere assimilata ad una lunga doppia S, ma in genere per S si intendono curve molto pi? lente e corte.
                    Con il mille sono una goduria e si pu? rendere giustizia al motore aprendo da panico. Le velocit? somno elevate, ma credo di aver letto, in piega, i 180 indicati e con il ginocchio che sfrega abbondantemente l'asfalto. Altro aspetto di godimento ? la lunga percorrenza che invita ad aprire in un crescendo da opera Rossiniana (non il pilota, ma il Compositore...). Il cambio di direzione per la controcurvona successiva ? veloce, e si pu? fare senz'altro con il gas in mano puntato. Curve dove la differenza di Km/h tra piloti veloci e lenti ? di molto superiore alle due cifre, e i sorpassi sono abbastanza agevoli. Probabilmente tra le pi? belle sequenza di curve che abbia mai trovato nei vari circuiti che ho fatto. L'unico problema ? quando cresce l'erba (e non la tagliano) i riferimenti sono vaghi e vanno immaginati, e la possibilit? di finire nella Savana sono tutt'altro che remote.

                    L'ultima curva della sequenza ? sempre veloce, ma va fatta con attenzione perch? alla fine chiude e dovete frenare molto con la moto molto piegata per entrare nella parte finale della pista.

                    OMEGA DELL' INGRESSO, cos? chiamata per il fatto di essere locata in prossimit? del improbabile ingresso alla pista (lascio a voi la sorpresa di capire il perch? dell'aggettivo "improbabile" ). Si arriva a missile dall'ultima delle Suzuka, si stacca piegati e si entra veloci tutti a raso del cordolo interno, con il ginokkio sopra che ci striscia e (sperando di non stirare l'omino adibito alla regolazione del flusso in entrata) si fa un rapidissimo pif-paf anticipando presto l'apertura del gas e tenendo aperto a moto piegata mentre si percorre la curva in uscita dalla Omega e che tende ad aprire, quindi pi? tenete aperto e tirate dentro la moto di forza, meglio ?.

                    Da qua si riparte per il CURVONE DELLA MORTE, sperando di farlo pi? forte del giro prima, visto che ci si accorge ogni giro che si poteva spalancare ancora di pi?...

                    Fine!
                    Descrizione quasi perfetta, anche x quanto riguarda le traettorie, da te non me lo sarei aspettato.....

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                      #11
                      Originally posted by leps View Post
                      Descrizione quasi perfetta, anche x quanto riguarda le traettorie, da te non me lo sarei aspettato.....
                      Tu dai troppo retta a Beppe e alle mie foto a czz che va a pescare in giro.

                      Mo vedi che scoppole a sorpresa!

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                        #12
                        Hahahahah descrizione divertente e "realistica" .

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                          #13

                          meravigliosa!!
                          ma adesso sarai costrettoa fare da lepre-apripista per tutti!

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                          • Font Size
                            #14
                            Ultrone i miei complimenti! report stupendo

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                            • Font Size
                              #15
                              ci vediamo il 19 settembre...

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