A volte l'ingenuit? portata agli estremi, come in questi due casi, devo ammettere, ha la forza di spiazzarmi.
Se questi sono i movimenti sociali che sorgono (a cui non riconosco minimamente nessuna caratteristica di indipendenza e spontaneit?), per un mondo anche solo un minimo migliore, devo concludere che la strada ? ancora molto lunga ed articolata.
Un modello capitalista ? giocoforza destinato a diventar consumista. A far leva sul profitto. Ed il profitto gioca sulla dipendenza (obsolesceinza programmata e amenit? simili). E la dipendenza genera tutte le storture che viviamo, compresa una politica che non governa i processi economici/industriali e quant'altro, ma li subisce a favore della speculazione e del mero profitto a tutti i costi. Dove lo stesso essere umano diventa merce, non pi? al centro della societ? ma ai margini sostituito nel mezzo proprio dal ruolo del denaro (l'esodo africano non ? altro che l'ennesimo esempio). Dove pure i sentimenti o presunti tali sono affetti da malattie mentali e deviazioni pericolose a livello sociale/etico.
La posizione della sinistra italiana ed extra-italiana (se consideriamo il mondo occidentale), se la si analizza con occhi critici (e senza lo strabismo che affligge alcuni di questi fessi che fa vedere loro i brutti ed i cattivi da na parte ed i belli e buoni dall'altra - narrazione a cui non potrebbe credere manco la mia nipotina) mostra un legame con questo tipo di storture ancora pi? forte di quanto abbia la DX (che non ? certo immune da questi ed altri difetti neh - solo per chiarezza, il sottoscritto non si sente realmente rappresentato da nessun schieramento attuale - ogni qialvolta che si va a votare devo tapparmi il naso e cercare di scegliere la coalizione che ritengo compia meno danni). E' il modello che abbiamo scelto di adottare (e su cui i politici e la classe dirigente - capitalisti in primis, vigilano per mantenere lo status quo) che ? malato. Cosa ci sia tanto da arrovellarsi il capo per capirlo, ammetto, mi lascia basito.
Ajvoglia a manifestar come Greta ed i suoi fessi epigoni in piazza per un mondo pulito, un mondo di panna, senza scardinare il nocciolo della questione.
Ajvoglia a tuonare in piazza contro tutto e tutti, in un mondo fortemente competitivo come l'attuale, dove la guerra dei prodotti ? al ribasso, affermando stupidaggini ambientaliste da sparare tanto al chilo: produrre p.e. acciaio o la carta - o mille altre materie prime - in modo "pulito" costa molto pi? di quanto costi produrli sbattendosene delle scorie che finiscono nelle falde acquifere - nei corsi d'acqua ecc.. e di contro sul mercato viene premiato il prodotto di pari qualit? che costa meno - anzi in alcuni casi la qualit? percepita del prodotto ? inversamente proporzionale agli effetti nefasti sul pianeta - ne ? l'esempio il cibo vegetale (e di natura animale).. p.e. la frutta e la verdura realmente biologica, che ha costi di produzione e problematiche di conservazione ben pi? alti di quella prodotta massivamente e che arriva alla GD, pur essendo visivamente dai pi? percepita come di "seconda categoria"..
Le sardine (e i gredini) imho hanno perso una grande occasione, quella di dirigere il proprio dissenso non verso il nemico politico di turno con i soliti slogan fessi, ma verso un modello sociale-economico ingiusto.. ma ? chiaro che sono eterodirette dalla sinistra per cercare di coagulare un popolo che non riesce a rimanere legato manco con la colla... Siamo alle solite: protezione delle singole pseudo-conquiste, e richiami a pseudo-valori "slavati" , a etiche pelose, al fine di provare a ri-sedersi ancora una volta sui propri privilegi, oltre che ad occupare centri di potere per far da cane da guardia ai soliti interessi acquisiti da chi gioca nell'ombra o nella penombra.
Molti reali intellettuali (altro che i fessi che ci vengono indicati come tali per mera convenienza politica) ne hanno parlato chiaramente: peccato che a dir pane al pane e vino al vino si passa per eversivi in sto mondo e lo spazio mediatico concesso tende allo zero.
Mi auguro una maggiore presa di coscienza in sti movimenti, che ad oggi (purtroppo) mostrano grande immaturit? e poche e confuse idee.
Certo ? un bene che il popolo, anche solo una parte di esso, si raduni in Piazza: gi? l'incontro di per s? ? un bene, aiuta al superamento di certi dogmi ed ismi.
Ma mi auguro che si vada ben oltre a ste fesserie...
Se questi sono i movimenti sociali che sorgono (a cui non riconosco minimamente nessuna caratteristica di indipendenza e spontaneit?), per un mondo anche solo un minimo migliore, devo concludere che la strada ? ancora molto lunga ed articolata.
Un modello capitalista ? giocoforza destinato a diventar consumista. A far leva sul profitto. Ed il profitto gioca sulla dipendenza (obsolesceinza programmata e amenit? simili). E la dipendenza genera tutte le storture che viviamo, compresa una politica che non governa i processi economici/industriali e quant'altro, ma li subisce a favore della speculazione e del mero profitto a tutti i costi. Dove lo stesso essere umano diventa merce, non pi? al centro della societ? ma ai margini sostituito nel mezzo proprio dal ruolo del denaro (l'esodo africano non ? altro che l'ennesimo esempio). Dove pure i sentimenti o presunti tali sono affetti da malattie mentali e deviazioni pericolose a livello sociale/etico.
La posizione della sinistra italiana ed extra-italiana (se consideriamo il mondo occidentale), se la si analizza con occhi critici (e senza lo strabismo che affligge alcuni di questi fessi che fa vedere loro i brutti ed i cattivi da na parte ed i belli e buoni dall'altra - narrazione a cui non potrebbe credere manco la mia nipotina) mostra un legame con questo tipo di storture ancora pi? forte di quanto abbia la DX (che non ? certo immune da questi ed altri difetti neh - solo per chiarezza, il sottoscritto non si sente realmente rappresentato da nessun schieramento attuale - ogni qialvolta che si va a votare devo tapparmi il naso e cercare di scegliere la coalizione che ritengo compia meno danni). E' il modello che abbiamo scelto di adottare (e su cui i politici e la classe dirigente - capitalisti in primis, vigilano per mantenere lo status quo) che ? malato. Cosa ci sia tanto da arrovellarsi il capo per capirlo, ammetto, mi lascia basito.
Ajvoglia a manifestar come Greta ed i suoi fessi epigoni in piazza per un mondo pulito, un mondo di panna, senza scardinare il nocciolo della questione.
Ajvoglia a tuonare in piazza contro tutto e tutti, in un mondo fortemente competitivo come l'attuale, dove la guerra dei prodotti ? al ribasso, affermando stupidaggini ambientaliste da sparare tanto al chilo: produrre p.e. acciaio o la carta - o mille altre materie prime - in modo "pulito" costa molto pi? di quanto costi produrli sbattendosene delle scorie che finiscono nelle falde acquifere - nei corsi d'acqua ecc.. e di contro sul mercato viene premiato il prodotto di pari qualit? che costa meno - anzi in alcuni casi la qualit? percepita del prodotto ? inversamente proporzionale agli effetti nefasti sul pianeta - ne ? l'esempio il cibo vegetale (e di natura animale).. p.e. la frutta e la verdura realmente biologica, che ha costi di produzione e problematiche di conservazione ben pi? alti di quella prodotta massivamente e che arriva alla GD, pur essendo visivamente dai pi? percepita come di "seconda categoria"..
Le sardine (e i gredini) imho hanno perso una grande occasione, quella di dirigere il proprio dissenso non verso il nemico politico di turno con i soliti slogan fessi, ma verso un modello sociale-economico ingiusto.. ma ? chiaro che sono eterodirette dalla sinistra per cercare di coagulare un popolo che non riesce a rimanere legato manco con la colla... Siamo alle solite: protezione delle singole pseudo-conquiste, e richiami a pseudo-valori "slavati" , a etiche pelose, al fine di provare a ri-sedersi ancora una volta sui propri privilegi, oltre che ad occupare centri di potere per far da cane da guardia ai soliti interessi acquisiti da chi gioca nell'ombra o nella penombra.
Molti reali intellettuali (altro che i fessi che ci vengono indicati come tali per mera convenienza politica) ne hanno parlato chiaramente: peccato che a dir pane al pane e vino al vino si passa per eversivi in sto mondo e lo spazio mediatico concesso tende allo zero.
Mi auguro una maggiore presa di coscienza in sti movimenti, che ad oggi (purtroppo) mostrano grande immaturit? e poche e confuse idee.
Certo ? un bene che il popolo, anche solo una parte di esso, si raduni in Piazza: gi? l'incontro di per s? ? un bene, aiuta al superamento di certi dogmi ed ismi.
Ma mi auguro che si vada ben oltre a ste fesserie...
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