I carabinieri hanno arrestato per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate Antonio Di Fazio, 50enne, amministratore unico della Global Farma, nota azienda farmaceutica milanese. Le indagini sono partite il 28 marzo a seguito della denuncia di una studentessa di 21 anni, che aveva raccontato di essere stata invitata dall'uomo a un incontro di lavoro per uno stage e di aver perso completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè.
Il racconto della giovane
La ragazza ha raccontato di essersi risvegliata presso la propria abitazione, ancora stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente. La giovane, secondo la ricostruzione, è stata attirata nell'azienda dell'uomo e poi, col pretesto di incontrare altri imprenditori, nella casa, poco distante, dell'imprenditore dove è avvenuta la violenza. Amante della bella vita e di auto lussuose e ritenuto un millantatore, sulla scorta di un contratto di forniture di mascherine alla Regione, Di Fazio si spacciava come Alto commissario per l'emergenza Covid.
Le indagini
Le indagini dei militari sono state coordinate dal Dipartimento "Tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli" della Procura di Milano, in particolare dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo.
La perquisizione
Nel corso della perquisizione in casa dell'uomo sono state trovate, nascoste in una nicchia a scomparsa della cucina, due confezioni di "Bromazepam", un ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine. I carabinieri hanno accertato, grazie all'analisi dei tabulati telefonici, delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza e dei dati gps registrati dallo smartwatch della ragazza e con accertamenti su vari telefoni e computer utilizzati dall'imprenditore, che Di Fazio il 26 marzo dopo aver invitato la vittima a una finta riunione di lavoro, le aveva somministrato, mescolandola con un caffè e un succo d'arancia, un'elevata dose di benzodiazepine, provocandole un'intossicazione con avvelenamento.
Gli abusi e le foto
Questo, spiegano i militari, "per privarla della libertà personale, trattenendola presso la propria abitazione contro la sua volontà fino al mattino seguente, porla in uno stato di incapacità di volere e di agire per abusarne e fotografarla".
L'uomo voleva screditare il racconto accusando la ragazza di estorsione
L'uomo, preoccupato dall'esito della perquisizione e dalle indagini aveva addirittura tentato di crearsi un alibi, consigliando familiari e amici a rendere dichiarazioni compiacenti e accusando la studentessa e la sua famiglia di tentare un'estorsione ai suoi danni.
Accertamenti su altre donne Secondo gli investigatori, l'imprenditore sarebbe un violentatore seriale. Per questo sono in corso altri accertamenti per identificare altre donne che, in passato, potrebbero aver subito abusi sessuali da parte dell'indagato con lo stesso modus operandi. Nella casa dell'uomo sarebbero stati trovati indizi di altre violenze ai danni di ragazze altrettanto giovani. I carabinieri invitano coloro che abbiano incontrato il 50enne, accusando poi uno stato d'incoscienza, a contattare immediatamente la caserma di Milano Porta Monforte.
da tgcom24
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