Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

L'inchiesta: Perché è così difficile comprare una moto oggi

Collapse
X
Collapse
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #1

    L'inchiesta: Perché è così difficile comprare una moto oggi

    Basta fare un giro per le concessionarie per rendersi conto che c’è qualcosa che non va. Nella rete vendita - e nessun costruttore fa eccezione - manca il prodotto, nonostante una richiesta elevatissima da parte dei consumatori. La carenza è in qualche caso drammatica, e produce tempi di attesa lunghissimi per chi desidera un nuovo veicolo. Non ci sono i nuovi modelli Euro5, presentati alla fine dell’anno scorso in modo massiccio dai vari costruttori. E quei pochi che ci sono, arrivano col contagocce dalle varie Case madri.

    Qualche esempio? Alcune Yamaha Euro5, ordinate ex novo, non sono disponibili prima di 4 mesi. Una situazione di disagio tale che Eric de Seynes, capo della filiale europea della Casa nipponica, ha inviato una lettera aperta (scelta inusuale per un costruttore giapponese, la cui comunicazione è solitamente molto abbottonata su questo genere di questioni) a concessionari e clienti per scusarsi dei ritardi.
    Per alcune Fantic l’attesa si protrae fino a settembre. Per non parlare del tappo di bottiglia che abbiamo registrato per i nuovi scooter Piaggio, o per le evoluzioni della gamma Moto Guzzi. La musica non cambia per Kymco e per tutti quei produttori (a ben vedere, la quasi totalità) che fanno arrivare i propri veicoli da Giappone, Thailandia, Cina e in generale dal Far East.

    Volenti o nolenti, tutti i produttori di moto (anche chi ha stabilimenti in Europa o in Italia) assemblano motori e componenti che arrivano dall’altra parte del mondo. E addirittura - come nel caso delle big four giapponesi Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki - importano i veicoli di grossa cilindrata (se non tutti) dagli stabilimenti situati sui mercati interni o limitrofi. Ebbene, dopo la pandemia hanno accusato il rallentamento delle spedizioni intercontinentali via nave a causa del nuovo consorzio che ha legato le prime sei compagnie spedizioniere del mondo.

    Il nuovo ordine mondiale post Covid nelle spedizioni marittime ha portato a un rallentamento sensibile dei tempi di consegna delle merci, che sono più che raddoppiati: dai porti asiatici a quelli europei si è passati dai 18 agli oltre 30 giorni attuali.

    Il motivo? Gli armatori usano navi sempre più grandi per ottimizzare i costi e viaggiano sempre con container a pieno carico. Abbiamo avuto una rappresentazione perfetta dell’effetto perverso di questa situazione con la nave portacontainer Ever Given, rimasta incagliata lo scorso mese di marzo nel Canale di Suez, con ritardi e ripercussioni di cui tutte le aziende delle due ruote hanno dovuto fare i conti.

    A questo si deve aggiungere una rinnovata scarsità sia dei semiconduttori (fondamentali per elementi come le centraline) sia di alcune materie prime fondamentali per la costruzione e l’assemblaggio delle moto, in particolare delle plastiche con cui si producono plastiche e pneumatici: a causa della loro difficile reperibilità, i prezzi nel 2021 sono saliti dal 20 al 40% e le consegne sono in ritardo di sei settimane.

    Passando dalla macroeconomia alla vita di tutti i giorni, il risultato è che l’attesa per i nuovi modelli è sempre più lunga. Dal canto loro i concessionari hanno poche armi a loro disposizione per saziare questa incredibile fame di moto. Le Case spingono per l’adozione di promozioni sulla gamma Euro4 ancora in circolazione nella rete vendita: si tratta di una mossa utile a fare numeri elevati, ma d’altro canto è qualcosa che prosciuga lo stock di moto in circolazione, che non viene alimentato con la stessa intensità dalle Case.

    In alcuni casi invece c’è chi adotta tecniche di vendita per convincere l’utente a impegnarsi nell’acquisto di una moto nuova “a scatola chiusa”: “Oltre alla restituzione della caparra in caso di ritardo, su alcuni modelli ho praticato un extrasconto di 400 euro”, confessa un concessionario Yamaha della Lombardia, che preferisce rimanere anonimo. “Preferisco rinunciare a una parte della mia provvigione piuttosto che perdere un cliente”.

    Altri invece allargano le braccia e raccontano di una continua trattativa con le Case madri e le loro filiali italiane: “I più avveduti - dice a Dueruote un concessionario abruzzese - hanno fatto incetta di modelli Euro5 preordinandoli alle Case già alla fine del 2020, ma allora sembrava quasi un azzardo investire tutti questi soldi per modelli che non si sapeva se sarebbero stati venduti oppure no. Io ai tempi ne avevo ordinati alcuni: oggi li vendo tutti in pronta consegna, non faccio in tempo a riceverli che vengono presi subito”. E per i pochi modelli che iniziano ad arrivare, i concessionari devono comunque fare una specie di selezione.

    A essere privilegiati, a parità di arrivo, sono i clienti che hanno acceso un finanziamento, invece di quelli che pagano in soluzione unica. A spiegarci il perché, è un concessionario Moto Guzzi della Toscana: “Il cliente che fa un finanziamento attiva tutta una serie di meccanismi, come ad esempio garantire un margine maggiore alla provvigione del concessionario che vende, e attiva anche la società finanziaria”.

    LA RIVINCITA DELL'USATO

    In questo quadro, si spiegano in modo più chiaro i numeri del successo dei veicoli di seconda mano. Nel primo trimestre 2021, infatti, a fronte di 62.045 prime iscrizioni, i passaggi di proprietà al netto delle minivolture (cioè i passaggi di proprietà intermedi a beneficio dei concessionari; ndr) sono stati quasi il triplo, ossia 165.531.

    Si tratta solo di voglia di risparmiare? Per niente. Il boom di transazioni tra privati che riguardano i veicoli usati si può spiegare anche con una contrazione tale dell’offerta del nuovo, che ha spinto i potenziali motociclisti a soddisfare la propria voglia rivolgendosi all’usato. Impattando molto sui volumi di questo settore.

    È dello stesso avviso anche Luca Volontè, head of automotive di subito.it. Il quale ha notato l’incredibile liquidità degli annunci: “Negli ultimi quattro mesi lo stock disponibile si è contratto del 5% a fronte di un costante flusso di pubblicazione di nuovi annunci, questi due fattori indicano una maggiore velocità della vendita. Vi sono moto e scooter che restano in vendita pochi giorni prima di scomparire, segno che domanda e offerta si incontrano più velocemente che in passato”, dice a Dueruote.

    Questo calo dello stock si riflette anche in un incremento dei prezzi.Sulla BMW R1200/1250GS i prezzi sono cresciuti dal 2019 al 2021 del 7,4% (media prezzi moto da 2 a 8 anni di anzianità), mentre sul maxiscooter TMAX le quotazioni sono aumentate del 2,3% (media prezzi moto da 2 a 8 anni di anzianità). Passando agli scooter, per l’Honda SH (indipendentemente dalla cilindrata), l’aumento è del 7,6%.

    Analizzando i volumi di ricerche online, emerge come il boom dell’usato non sia solo una richiesta di soddisfacimento della domanda individuale di mobilità. Se così fosse, le ricerche relative agli scooter avrebbero segnato una crescita vertiginosa. Invece l’incidenza delle ricerche moto sul totale è arrivata al 50%: queste ultime sono cresciute molto di più di quelle degli scooter.

    notizia da: Dueruote.it

  • Font Size
    #2
    Ne parlava proprio il concessionario Yamaha dove ho preso la moto, la gente vuole la moto nuova, ma nonostante produzioni maggiori rispetto all'anno scorso, sono tutte già esaurite... Aveva lo show room praticamente vuoto FCA per esempio, ha tolto dagli optional i fari full LED da maggio scorso, proprio per la carenza di materia prima...

    Comment


    • Font Size
      #3
      diciamo che i produttori non hanno piu' granche' voglia di fare magazzino, per terrore di non farselo fuori poi.
      e' molto piu' comodo produrre on demand.
      raccogli in periodi tutti gli ordini di una certa area, produci, spedisci, e tutto quello che esce dalla fabbrica e' "profitto".
      anche i concessionari non hanno piu' intenzione di comprare tot modelli da tenere in salone (sulle auto, sulle moto non so), perche' il rischio e' che lo compri si con un buono sconto, ma poi se lo vuoi rivendere, e' cmq un'auto di seconda mano, e quindi ci perdi parecchio.

      se tu scali il concetto di "produzione on demand" lungo tutta la filiera, ecco che saltano fuori i tempi lunghi per la consegna del nuovo.
      perche' il produttore e' ormai al 90% un assemblatore, di cose fatte da altre fabbriche, e come lui, anche loro non fanno piu' magazzino o quasi, ecco che il produttore delle parti in plastica aspetta di avere un batch di produzione "pieno" prima di produrre... telai, gomme, cerchi, elettronica, ecc.ecc.ecc.
      e' la globalizzazione.... se conti poi che per risparmiare qualcosa i fornitori spesso sono sparsi per il mondo, quindi hanno i loro tempi di spedizione...

      e' la logistica a far girare il mondo moderno, non la produzione o la vendita.

      Comment


      • Font Size
        #4
        io dovevo montare delle tende da sole (marca più diffusa in Italia)....ordinate 3 settimane fa...2 giorni fa m'han chiamato che è tutto esaurito e torneranno disponibili a ottobre...
        Il "tendaiolo" ,mio cliente,è incaxxato nero...
        Idem mio padre che al lavoro non riesce a trovar epezzi di ricambio in tempi ragionevoli...
        materie prime che costano l'ira di d.io
        boh

        Comment


        • Font Size
          #5
          Ci sono due cose SEMPLICISSIME secondo me da considerare...

          1. nessuno vuole fare magazzino.. specialmente in Italia.. anche perchè fa IMPONIBILE
          2. l'anno scorso la gente non ha speso per uscire a cena, discoteca, mignotte, droga (per un periodo) e quindi sui conti correnti ci son più soldi che il solito

          Però meglio.. che la gente si inizi ad abituare che non può sempre pretendere di avere tutto e subito...

          Comment


          • Font Size
            #6
            Anche se la moto non é un bene strettamemte necessario, il filo conduttore è sempre lo stesso, mancanza di materia prima.

            Parliamo di aumenti sui costi superiori al 100%... aziende con portafoglio ordini per tutto il 2020 (e anche oltre) ma costretti alla cassa integrazione per mancanza appunto di materie prime.

            DIscorso magazzino può valere magari in alcuni settori ma il trend a livello aziendale é quello di portare a casa quanto più possibile, proprio perché le prospettive non sono rosee....

            Comment


            • Font Size
              #7
              Originally posted by Nigel76 View Post
              Anche se la moto non é un bene strettamemte necessario, il filo conduttore è sempre lo stesso, mancanza di materia prima.

              Parliamo di aumenti sui costi superiori al 100%... aziende con portafoglio ordini per tutto il 2020 (e anche oltre) ma costretti alla cassa integrazione per mancanza appunto di materie prime.

              DIscorso magazzino può valere magari in alcuni settori ma il trend a livello aziendale é quello di portare a casa quanto più possibile, proprio perché le prospettive non sono rosee....
              Perché sono così introvabili?
              Mi pare che tutti possano lavorare in quei settori, no?

              Comment


              • Font Size
                #8
                Originally posted by Andy96 View Post

                Perché sono così introvabili?
                Mi pare che tutti possano lavorare in quei settori, no?
                La domanda supera l'offerta...quindi i prezzi schizzano alle stelle.
                Aggiungici che l'Italia non ha materie prime e il gioco é fatto.
                L'alluminio, sembra essere aumentato del 150%

                Acciao, rame...materiali fondamentali in diversi settori (compreso auto e moto) quasi introvabili.

                Comment


                • Font Size
                  #9
                  Introvabili perché? Siamo stati comunque in stallo per mesi. Adesso si riparte pian piano però sta cosa non me la spiego.

                  Comment


                  • Font Size
                    #10
                    Originally posted by Larsen_EE View Post
                    diciamo che i produttori non hanno piu' granche' voglia di fare magazzino, per terrore di non farselo fuori poi.
                    e' molto piu' comodo produrre on demand.
                    raccogli in periodi tutti gli ordini di una certa area, produci, spedisci, e tutto quello che esce dalla fabbrica e' "profitto".
                    anche i concessionari non hanno piu' intenzione di comprare tot modelli da tenere in salone (sulle auto, sulle moto non so), perche' il rischio e' che lo compri si con un buono sconto, ma poi se lo vuoi rivendere, e' cmq un'auto di seconda mano, e quindi ci perdi parecchio.

                    se tu scali il concetto di "produzione on demand" lungo tutta la filiera, ecco che saltano fuori i tempi lunghi per la consegna del nuovo.
                    perche' il produttore e' ormai al 90% un assemblatore, di cose fatte da altre fabbriche, e come lui, anche loro non fanno piu' magazzino o quasi, ecco che il produttore delle parti in plastica aspetta di avere un batch di produzione "pieno" prima di produrre... telai, gomme, cerchi, elettronica, ecc.ecc.ecc.
                    e' la globalizzazione.... se conti poi che per risparmiare qualcosa i fornitori spesso sono sparsi per il mondo, quindi hanno i loro tempi di spedizione...

                    e' la logistica a far girare il mondo moderno, non la produzione o la vendita.
                    Oltretutto compri un'auto o moto nuova da tenere in esposizione, poi fanno un lockdown cosi passa la stagione e quando si riparte, nel frattempo, è uscito il modello nuovo .

                    Il modo più facile per fallire un concessionario è di avere grande magazzino ed usato (lo sapete che ci si paga le tasse sul magazzino ? w Italia)
                    Last edited by Lele-R1-Crash; 02-07-21, 05:58.

                    Comment


                    • Font Size
                      #11
                      Originally posted by mito22 View Post
                      Ci sono due cose SEMPLICISSIME secondo me da considerare...

                      1. nessuno vuole fare magazzino.. specialmente in Italia.. anche perchè fa IMPONIBILE
                      2. l'anno scorso la gente non ha speso per uscire a cena, discoteca, mignotte, droga (per un periodo) e quindi sui conti correnti ci son più soldi che il solito

                      Però meglio.. che la gente si inizi ad abituare che non può sempre pretendere di avere tutto e subito...
                      bravo ... finalmente qualcuno che esce dal coro delle lagne.

                      E' ora di ficcarsi in testa che più della metà degli italiani, con la pandemia, si è ritrovata in tasca molti più soldi rispetto a prima... semplicemente perchè non è riuscita a spenderli pur continuando a guadagnare come solito. Ovviamente nessuno lo voleva e lo ha cercato, ma così è ... e adesso cercano di recuperare.

                      Un mio amico vende cucine ... non ha mai lavorato tanto come adesso, e anche tutto il settore arredo mi dicono.

                      Comment


                      • Font Size
                        #12
                        Adesso può essere vantaggioso per chi deve vendere usati.. come nelle auto, i prezzi stanno salendo in modo rilevante (ovviamente, non su tutto).

                        Comment


                        • Font Size
                          #13
                          L'usato ha avuto un'impennata paurosa, moto da pista del 2007, mezze sderenate e con 50k km a 6k €.... Bah.... Se le mettono, qualcuno comprerà, ma porca miseria!!!

                          Inviato dal mio MAR-LX1B utilizzando Tapatalk

                          Comment


                          • Font Size
                            #14
                            Originally posted by Fiamma4 View Post
                            L'usato ha avuto un'impennata paurosa, moto da pista del 2007, mezze sderenate e con 50k km a 6k €.... Bah.... Se le mettono, qualcuno comprerà, ma porca miseria!!!

                            Inviato dal mio MAR-LX1B utilizzando Tapatalk
                            Ma infatti, la mia gsxr 600 k6, presa a novembre 2006 e pagata 8000, l'ho venduta a maggio 2009 a 6000.
                            Adesso che sono passati 15 anni, vogliono 4000

                            Comment


                            • Font Size
                              #15
                              Originally posted by Andy96 View Post

                              Ma infatti, la mia gsxr 600 k6, presa a novembre 2006 e pagata 8000, l'ho venduta a maggio 2009 a 6000.
                              Adesso che sono passati 15 anni, vogliono 4000
                              Ancora "poco"! Stavo cercando un cbr 2007 e ho trovato solo da 5k-5.5k € in su!! Ovviamente con i km di un transalp...

                              Inviato dal mio MAR-LX1B utilizzando Tapatalk

                              Comment

                              X
                              Working...
                              X