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Epifania, la Befana e altre tradizioni popolari nel mondo

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    Epifania, la Befana e altre tradizioni popolari nel mondo


    Dalla Galette des Rois in Francia ai Re Magi bambini in Germania viaggio nelle usanze



    Conosciuta in Italia come la festa della Befana, l’Epifania è una ricorrenza celebrata in molti Paesi.


    Arriva 12 giorni dopo il Natale, ma non sempre cade il 6 gennaio: secondo la tradizione ortodossa si festeggia infatti il 19, mentre il Natale è il 7 gennaio.


    L’etimologia della parola "Epifania", che in greco significa “apparizione”, ne ricorda la matrice religiosa, a cui si è nel tempo affiancata una ricca tradizione popolare fatta di festeggiamenti spesso legati a superstizioni e figure mistiche.
    In Italia tale figura è ben radicata nell'immaginario collettivo, una vecchietta che di notte passa di casa in casa riempiendo le calze lasciate appese dai bambini di dolcetti, caramelle, giocattoli e carbone. Tuttavia, la Befana non è un personaggio conosciuto all'estero. Babbel ha quindi creato un viaggio culturale alla scoperta dei termini legati alle curiosità e alle tradizioni che animeranno l’ultima giornata di festa del periodo natalizio. “Per comprendere appieno altre culture è importante anche scoprirne gli aspetti più folkloristici e in questo ci aiuta il linguaggio, infatti l’etimologia e la semantica rivelano molto di un determinato rituale e di una determinata cultura. Comprendere le tradizioni di un popolo è importante perché esse ne raccontano l’identità e la storia e ci avvicinano alla sua gente” - afferma Irene Navarro, Online Teaching Manager di Babbel Live.

    Gabinat (Valtellina): il giorno dell’Epifania è d'uso in Valtellina il Gabinat, parola che deriva dal tedesco “Nacht der Gaben”, ovvero “notte dei doni”. Durante la giornata i ragazzi del posto passano di casa in casa in piccoli gruppi e, appena viene loro aperto, pronunciano la parola “Gabinat” per primi, assicurandosi un dono dal padrone di casa. Si tratta di un’antica tradizione tenuta viva ancora oggi.

    Ded Moròz e Babushka (Russia): sono i protagonisti del Natale ortodosso, che cade ogni anno il 7 gennaio. Durante la notte della vigilia Ded Moròz, ovvero “Nonno Gelo”, insieme all’aiutante Babushka, letteralmente “vecchia signora”, distribuisce i regali ai bambini che si sono comportati bene durante l’anno. L’Epifania viene invece celebrata il 19 gennaio ed è accompagnata dal rito chiamato Kreshenie, che consiste nel fare il bagno in acque ghiacciate. L’immersione avviene di solito la notte della vigilia e può svolgersi in vasche allestite nelle chiese, ma anche in fiumi e laghi benedetti da un sacerdote così da ricordare il battesimo di Gesù.

    Sternsinger (Germania): solo negli stati federati della Baviera, Baden-Wurtemberg e Sajonia-Anhalt il 6 gennaio è un giorno festivo. Qui, come accade anche in Austria e Svizzera, la tradizione vuole che i bambini si rechino di casa in casa indossando costumi simili alle vesti dei Re Magi. Ad ogni fermata intonano canti tradizionali, da cui il nome Sternsinger che significa appunto “cantanti delle stelle”, e raccolgono donazioni a supporto di enti di beneficenza per bambini. Infine, contrassegnano le porte delle abitazioni con le lettere CMB accompagnate dall’indicazione dell’anno. Secondo alcuni le lettere equivalgono alle iniziali dei nomi dei Re Magi in tedesco (Caspar, Melchior e Balthasar), altri sostengono che sia un'abbreviazione del latino “Christus mansionem benedicat”, ovvero “Cristo ha protetto questa casa”.

    Galette des Rois (Francia): il nome dello speciale dolce preparato in Francia il giorno dell’Epifania. Due strati di croccante pasta sfoglia caramellati contenenti una gustosa crema frangipane di mandorle, profumata alla vaniglia e al limone. Molto amata da adulti, ma soprattutto dai bambini, la Galette De Rois è legata a una secolare tradizione: al suo interno, infatti, è nascosto un oggetto (“fève” in francese, cioè “fagiolo”) con il potere di rendere “re della giornata” chiunque lo trova. Proprio per questo, la torta viene accompagnata da una corona di cartone.

    Jólasveinar (Islanda): in Islanda l’Epifania si chiama Threttándinn, ovvero il “tredicesimo giorno” dopo Natale. 13 sono anche i Babbi Natali locali, chiamati Jólasveinar, che significa i “ragazzi del Natale”. La leggenda vuole che siano tutti fratelli, nati dai troll Grýla e Leppalúdi, e che trascorrano l’anno nascosti nelle montagne. Ogni notte, a partire dal 12 dicembre, scendono uno a uno dalla montagna per fare scherzi agli adulti e lasciare dolci ai bambini. Da Santo Stefano in poi, ciascuno di essi se ne andrà uno alla volta, fino ad arrivare alla partenza del tredicesimo Babbo Natale proprio il 6 gennaio, con annessa conclusione del periodo dedicato alle festività.

    Timkat (Etiopia): anche in questo caso l'Epifania cade il 19 gennaio, seguendo il calendario della chiesa ortodossa copta. Le celebrazioni prendono il nome di Timkat, ovvero “battesimo”, e sono le più sacre dell’anno. La ricorrenza è strettamente legata al mito dell’Arca dell’Alleanza, che secondo la tradizione sarebbe ancora conservata in Etiopia. Ogni chiesa ne ha una copia, chiamata Tabot. La mattina dell’Epifania questa viene portata in processione avvolta in panni preziosi, fino ad arrivare ad un ruscello o specchio d’acqua dove un sacerdote celebra una liturgia. Al termine, l’acqua viene benedetta e i fedeli ci si immergono per rinnovare simbolicamente i loro voti di battesimo.

    Mazhko Horo (Bulgaria): è il nome della danza tradizionale che accompagna uno dei riti più peculiari. In Bulgaria è infatti tradizione che i sacerdoti lancino un crocifisso nelle acque gelide di fiumi e laghi e che poi migliaia di giovani uomini, sfidando le temperature invernali, tentino di recuperarlo. Questo perché, chi lo recupera, sarà libero dagli spiriti maligni e si assicurerà un nuovo anno di salute.


    Fonte: Ansa
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