È il secondo nella classifica dei piatti di pasta più amati dagli italiani, dopo la lasagna e prima delle tagliatelle.
Terza, dopo la pizza e la lasagna, nella classifica dei piatti tipici italiani più conosciuti al mondo. Stiamo parlando dellaCarbonara, a cui è stata dedicata la giornata del 6 Aprile, in cui si celebra ilCarbonara Day, istituito daIPO (International Pasta Organisation) eUnione Italiana Food con lo scopo di diffondere ilgusto Made in Italy e lanostra cultura culinaria
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Come ogni anno, lo scopo di questa giornata è festeggiare insieme, in maniera virtuale, la carbonara, attraverso
stories, post, foto, video, ricette e contenuti condivisi da utenti di tutto il mondo attraverso i social network, seguendo l’hashtag #CarbonaraDay
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Quando nasce la Carbonara?
Secondo lo storico della gastronomia Luca Cesari , la carbonara fa la sua comparsa sulle riviste della cucina italiana intorno aglianni Cinquanta
. La versione della ricetta è variata nel tempo: quella che conosciamo oggi infatti, è il frutto disottrazioni di ingredienti che hanno tolto il superfluo
, focalizzandosi solo suicinque ingredienti principali :pasta, pecorino romano, guanciale, uovo e pepe nero .
Secondo alcuni, la carbonara sarebbe nata nel 1944 dall’incontro tra la pasta e gli ingredienti contenuti nella Razione K, il kit di sopravvivenza alimentare della Seconda Guerra Mondiale, composto da tuorlo d’uovo in polvere e bacon , e fu inventata daAncel Keys , lo stesso che alcuni anni doposcoprì la dieta mediterranea .
Secondo un’ altra versione , furono icarbonari appenninici a preparare piatti che partivano daingredienti reperibili e ben conservabili
, dunque la carbonara sarebbe proprio unasorta di evoluzione del piatto tipico abruzzese “pallotte cacio e ova”
.
Sicuramente, la versione più attendibile potrebbe essere quella che la vede come piatto di incontro tra la cucina italiana e i soldati americani
. A sostegno di ciò si dice infatti chela carbonara sia nata nel 1944 grazie all’unione dei soldati americani e di un bravo cuoco di una trattoria di vicolo della Scrofa a Roma . Ecco perché oggi la carbonara fa parte del patrimonio culinario romano.
Italian Classics: la nuova collezione NFT che racconta la cucina italiana tra musica, arte e tecnologia
Una live performance che unisce cucina e musica, in occasione delCarbonaraDay, presso Base Milano
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Appuntamento il 6 aprile dalle 18.00 alle 20.00
per un evento imperdibile, anteprima di un concept che coniuga in maniera unica e originale arte, musica, cucina e tecnologia
. Protagonisti saranno Food Ensemble e Adoratorio Studio, che per la prima volta porteranno nella blockchain il suono dell’immortale Cucina italiana. Lo faranno proponendo 5 piatti iconici italiani, trasformati in 5 opere digitali, che raggruppate comporranno una nuova esclusiva collezione NFT: Italian Classics.
Questo progetto dalla vocazione internazionale vuole promuovere questo genere di opere in tutta Europa (e non solo). Si tratta di una forma artistica inedita, figlia di Food Ensemble,
capace di unire in una cosa sola suono, gusto, arti visive e tecnologia , realizzata grazie agli artwork di Adoratorio.
Oltre alla performance (a mostrare l’originalità del progetto), un momento sarà anche dedicato all’assaggio di un piatto di Carbonara.

Un lancio importante, un progetto innovativo, che trova nello Spazio Base di Milano la sua anteprima, ma che verrà presentato anche dal 29 al 31 luglio all’Expoverse di Los Angeles. Non una scelta casuale, quella fatta da Food Ensemble per questa collezione: i piatti selezionati sono tra i più celebri e riconosciuti nel mondo, figli della tradizione enogastronomica italiana, le cui ricette sono state prese e riprodotte fedelmente da diverse edizioni di uno dei libri di cucina più affermati e rinomati d’Italia, “Il Cucchiaio d’Argento” (la cui prima edizione risale al 1950).
Lasagne al forno (Il Cucchiaio d’Argento, 1972)
Spaghetti alla carbonara (Il Cucchiaio d’Argento, 2020)
Risotto alla milanese (Il Cucchiaio d’Argento, 1997)
Trenette al pesto (Il Cucchiaio d’Argento, 2020)
Pappa al pomodoro (Il Cucchiaio d’Argento, 1972)
Food Ensemble: il primo Concerto che puoi Mangiare
Si tratta di un progetto che fonde l’arte della cucina con la musica elettronica: suoni, profumi e sapori si intrecciano creando un’atmosfera unica.
I suoni della cucina vengono campionati e si trasformano in musica, gli ingredienti si compongono e diventano assaggi per gli spettatori, che vengono coinvolti in una vera e propria
esperienza multisensoriale
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La ricetta della Carbonara di Checco Er Carettiere, Roma
Storico ristorante nel quartiere romano di Trastevere a conduzione familiare,oggi alla terza generazione , tappa obbligatoria per chiunque voglia gustare l'intreccio di storia e sapori di Roma. Tutto ha avuto inizio nel 1935, quando Francesco Porcelli, detto “Checco”, e sua moglie Diomira hanno rilevato “L’Osteria del Burino”, luogo ai tempi malfamato. Checco, forte della sua conoscenza dei vini dei Castelli Romani, si occupava della cantina, mentre Diomira si districava ai fornelli. Da allora, il ristorante è rimasto rigorosamente a gestione familiare. Nel corso degli anni, lo spirito di Checco è sempre stato impegnato a preservare l'autentica cucina romana fatta con materie prime locali e di alta qualità. I piatti sono rigorosamente stagionali e realizzati con materie prime selezionate e a km0.
Ingredienti per 4 persone:
5 etti di Spaghettoni trafilato al bronzo prodotto con grani siciliani nel pastificio artigianale di Roma “Lagano”- 1 etto di Pecorino Romano Dop con stagionatura sotto i 12 mesi prodotto dall’azienda Sini nel viterbese grattugiato fino - 2 etti di Guanciale di Amatrice stagionato al pepe tagliato a listarelle - 4 uova intere dell’azienda “Peppovo” a Frosinone, provenienti da galline allevate a terra con alimentazione naturale - 20 grammi di parmigiano (darà dolcezza e morbidezza al piatto mitigando la sapidità del pecorino e del guanciale)
Procedimento:
Rosolare il guanciale in padella a fuoco molto basso. Quando il grasso si sarà sciolto alzare la fiamma per renderlo croccante. Sbattere le uova aggiungendo una parte di pecorino, una parte di parmigiano e pepe fino a raggiungere una consistenza densa.
Cuocere la pasta in abbondante acqua poco salata.
Scaldare una padella alta o una casseruola e versare la pasta al suo interno senza scolarla troppo. Lasciare sempre a disposizione l’acqua di cottura.
Aggiungere il guanciale con il suo grasso sciolto alla pasta e iniziare a mantecare.
Togliere dal fuoco e aggiungere il composto di uova, formaggio e pepe alla pasta. Continuare a mantecare fino a raggiungere una consistenza cremosa.
Trucco di Stefania: se risulta troppo liquida rimettere la padella sul fuoco, a fiamma molto bassa, per far rapprendere di più l’uovo e eventualmente aggiungere del pecorino che addensa il tutto.
Se risulta troppo densa e asciutta aggiungere dell’acqua di cottura della pasta.
Impiattare aggiungendo a piacimento altro formaggio (pecorino e/o parmigiano) e pepe.
da tgcom24
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