Primo Piano
dom 9 ottobre 2022 8:20 PM
Italian Foreign Minister Luigi Di Maio arrives to an European Foreign Affairs Ministers meeting at the Europa building in Brussels, Monday, Nov. 11, 2019. European Union foreign ministers on Monday debated ways to keep the Iran nuclear deal intact after the Islamic Republic began enrichment work at its Fordo site in a fresh act of defiance that seems likely to spell the end of the painstakingly drafted international agreement. (AP Photo/Francisco Seco)
Il premier albanese Edi Rama ha raccontato un episodio, rimasto finora segreto, che lo ha visto protagonista insieme al ministro Luigi Di Maio risalente ai drammatici momenti della pandemia da Covid.
"Racconto oggi una cosa che nessuno sa", ha esordito il primo ministro dell'Albania, oggi a Bergamo per l'evento “La Cultura salverà il mondo”, a cui era presente anche il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
"Se io sono un albanese-italiano, Di Maio è un napoletano-albanese, abbiamo fatto insieme un'operazione di contrabbando”. Rama ha proseguito nella sua rivelazione raccontando di quando è stato aiutato dal ministro Di Maio mentre la pandemia imperversava in tutto il mondo.
“Non avevamo nessun vaccino e la pressione era altissima”, ha spiegato Rama. “La gente aveva paura di morire come pesci fuori dall'acqua ma non potevamo avere il vaccino", ha proseguito il premier albanese.
"Ho chiesto a Luigi: ‘ci potete dare un quantitativo simbolico ma per noi importante per cominciare a fare i vaccini a medici e infermieri?’. Lui domanda e gli dicono no, perché Pfizer aveva un contratto molto imperialista, capitalista: ‘Li do a te, ma tu non li puoi dare a nessuno’. Tutt’altro che cristiano”.
Rama ha poi rivelato: "Luigi ha detto: ‘non possiamo farlo perché facciamo una cosa gravissima’. Ma l'abbiamo fatto tramite un'operazione con i servizi segreti. Una cosa incredibile, il ministro degli Esteri dell'Italia e il primo ministro dell'Albania che passavano della merce di contrabbando per salvare delle persone".
Il premier albanese ha sottolineato che rimaneva il problema di come somministrare quei vaccini arrivati dall’Italia: “Gli avvocati di Pfizer minacciavano cause e volevano sapere come li avevamo avuti, ma noi dicevamo solo: da un Paese amico".
Rama ha quindi concluso rivolgendosi a Di Maio presente in platea: "Sapete, abbiamo imparato dai napoletani che non bisogna mai mollare un amico davanti alla polizia e così io non mollo l'amico. Adesso avrai i giornali che diranno addirittura un contrabbandiere". Il premier ha infine scherzato: "Luigi, ormai sei un uomo libero".
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