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Europa stop circolazione benzina e diesel

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    #1

    Europa stop circolazione benzina e diesel

    Mi spiegate come sarà tecnicamente possibile in 12 anni fermare la circolazione a tutti i mezzi diesel e benzina in circolazione, come li sostituisci i camion , gli aerei e tutte le auto in circolazione? cioè una persona che oggi ha comprato un'auto diesel fra 12 anni che cosa dovrebbe farci, buttarla? E ammesso di non concesso che riusciranno a farlo, che fine faranno le centinaia di milioni di auto normalmente usate oggi?

    E ancora di più che cosa succederà a tutti i mezzi storici con un certo valore collezionistico?tutti in una teca di cristallo?

    Che poi sarà una cosa esclusivamente dell'Europa, che vuol dire che noi ci castreremo e India, Cina e il resto del mondo avranno i costi più bassi sulle materie prime e possibilità di far funzionare molto meglio l'industria

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    #2
    Edit errore mio, avevo letto male... è stop all'immatricolazione nel 2035 quindi si potranno continuare ad usare, anche se non immagino a che costi

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      #3
      Originally posted by doc67 View Post
      Edit errore mio, avevo letto male... è stop all'immatricolazione nel 2035 quindi si potranno continuare ad usare, anche se non immagino a che costi
      ho trovato un articolo abbastanza esplicativo...fra l'altro scrivono che il pieno di una 500E costa € 33, ovvero 10cent al km...come un'auto che percorre 18km/l...


      ECONOMIA & LAVORO AUTOENERGIA ELETTRICAENERGIE RINNOVABILIINQUINAMENTOPARLAMENTO EUROPEOPETROLIOPOLITICHE AMBIENTALIUNIONE EUROPEAStop alle auto a benzina e diesel dal 2035: cosa succede alle vecchie vetture, quanto conviene una macchina elettrica e i costi delle ricariche

      15 FEBBRAIO 2023 - 05:14
      di Redazione
      Le date fissate per una decisione che potrebbe anche cambiare. Le auto green e i motori termici. I motori ibridi e i bonus. Cosa succede alla vecchia auto a benzina e al bollo

      Auto e furgoni a benzina e diesel si fermeranno nel 2035 in Europa. Con l’ultimo voto a Strasburgo arriva la messa al bando definitiva la vendita di veicoli a motore termico. Per portare il Vecchio Continente verso l’obiettivo zero emissioni nel 2050. Alla fine approvato con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astenuti. E in odore di riesame tra tre anni: nel 2026 l’esecutivo Ue potrebbe riconsiderare lo stop. Che però in previsione impatterà anche sui nuovi bus urbani. Quelli che circoleranno a partire dal 2030 dovranno essere a emissioni zero. Autocarri, pullman a lunga percorrenza e rimorchi invece dovranno tagliare del 90% la CO2 emessa entro il 2040. Ma quali effetti avrà sul mercato lo stop alle auto benzina e diesel dal 2035? Di cosa dovranno tenere conto i consumatori nell’acquisto di una nuova vettura? E cosa succederà alle vecchie macchine a benzina e diesel?

      Le auto green e i motori termici


      Intanto va ricordato che la proposta introduce un’esenzione per i piccoli costruttori. E garantisce anche una deroga del 10% per i veicoli pesanti che circolano in condizioni atmosferiche difficili. Potranno ancora utilizzare i motori termici. Il testo base prevede di ridurre del 100% le emissioni di auto e furgoni nuovi che emettono CO2 nel 2035. I veicoli leggeri con motore a combustione, alimentate a benzina e diesel, non potranno più essere immatricolati. Le altre tappe: entro il 2030 i costruttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali. Mentre Bruxelles presenterà entro il 2035 una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale. Ogni due anni la Commissione europea pubblicherà una relazione sulla mobilità a zero emissioni.

      I motori ibridi e i bonus per l’acquisto di nuove auto


      Nel 2026 sarà valutata anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels). I produttori di nicchia (meno di 10mila auto l’anno, o meno di 22mila furgoni all’anno) potranno invece continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici fino al termine del 2035. Avranno così un anno in più di tempo per adeguarsi. Così l’Italia tutela le case delle auto di lusso della Motor Valley come Ferrari, Maserati e Lamborghini. Per chi invece produce meno di mille veicoli l’anno è prevista un’esenzione totale dalle nuove disposizioni Ue. Il cosiddetto bonus Zlev per concedere obiettivi più bassi di riduzione delle emissioni alle case automobilistiche che producono auto a zero emissioni e ibride sarà adattato. Ci saranno diverse tappe a scalare dal 2025 al 2029, fino alla sua eliminazione nel 2030.
      Ma la vecchia auto a benzina o diesel che fine fa?


      Le vecchie auto a benzina o diesel potrà continuare a usarla. E fino al 31 dicembre 2024 potrà anche acquistarne una nuova. Ma le auto a benzina o diesel sono destinate a subire un’importante svalutazione di prezzo in vista del 2035. E quindi il mercato, sia della vendita che della permuta, sia per l’usato che per il nuovo, dovrà subire un restringimento. Che renderà difficile a chi lo voglia la vendita tout court dell’auto. Attualmente in Italia le immatricolazioni di auto elettriche rappresentano il 2,6% del totale del mercato. L’acquisto di un’auto elettrica attualmente comporta un investimento minimo di 20 mila euro. Per quanto riguarda il costo delle ricariche, i prezzi oscillano dai 40 ai 70 centesimi per Kwh. Il pieno di una 500 elettrica con batteria da 42 Kwh costa fino a 33 euro. Il costo per chilometro percorso ammonta a 10 centesimi. Ovvero lo stesso del diesel.
      Come acquistare un’auto elettrica e quanto costano le ricariche


      Attualmente esistono incentivi per l’acquisto di auto green. Sia endotermiche che elettriche. Anche se i fondi per le prime sono esauriti. I contributi sono di 2 mila euro senza rottamazione per per le auto con emissioni tra 21 e 60 g/km CO2. Con la rottamazione salgono a 4 mila euro. Per la fascia di veicoli da 0 a 20 g/km CO2 l’incentivo è di 5 mila euro con la rottamazione e 3 mila euro senza. Ma le tariffe elettriche per la ricarica sono destinate a salire. Anche perché attualmente l’Italia incassa 25 miliardi di euro l’anno dalle accise per la benzina. E con il passaggio all’elettrico questi ricavi scomparirebbero. Le auto elettriche oggi godono anche dell’esenzione del bollo per cinque anni a partire dalla data della prima immatricolazione. Anche quei soldi, che stanno nei bilanci delle Regioni, in qualche modo dovranno rientrare.
      Biocarburanti e idrogeno sono un’alternativa?


      Il Corriere della Sera oggi spiega come funzionano le diverse alimentazioni. L’auto elettrica è alimentata da batterie ricaricabili. La mild hybrid prevede che quello tradizionale sia supportato da un piccolo motore elettrico. La vettura plug-in hybrid consente di ricaricare il veicolo alle colonnine di ricarica. Nelle auto full hybrid l’accumulatore si ricarica in decelerazione e in frenata. I modelli di auto elettriche più venduti sono attualmente Fiat 500E (in Italia), Smart Fortwo, Renault twingo, Tesla model Y, Volkswagen Id.3. Ci sono anche incentivi per le 21-60 grammi (ibridi plug-in): 150 milioni per veicoli con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi. E 5 milioni per i ciclomotori non elettrici; 35 milioni per quelli elettrici e 15 milioni per quelli commerciali elettrici. L’industria lavora anche sull’idrogeno. E sui biocarburanti: sono considerati per l’impiego su mezzi pesanti.
      La nuova auto del 2023 sarà elettrica?


      Intanto un italiano su 5 si dice pronto ad acquistare la prossima vettura con alimentazione elettrica. Ma a patto di pagarla meno di 30 mila euro. A guidare l’interesse verso queste auto sono soprattutto le ragioni economiche. Il 63% motiva la scelta con i possibili risparmi legati ai minori consumi e ai più bassi costi di manutenzione del veicolo. Queste le principali evidenze che emergono dalla nuova instant survey “La nuova vettura del 2023 sarà elettrica?” condotta da Areté (azienda di consulenza strategica) nel mese di gennaio. Un italiano su tre dice di averne già guidato uno almeno una volta. Poco più di un intervistato su cinque (22%) afferma che la sua prossima vettura avrà alimentazione elettrica. Una percentuale praticamente doppia (44%) è intenzionata concretamente ad affidarsi all’ibrido, in tutte le sue forme. Solo il 23% del campione sceglierà nuovamente un motore endotermico (il 9% prediligerà il diesel).
      La variabile economica


      La scelta dell’elettrico risente della variabile economica. Otto su 10 sono pronti all’acquisto, ma a patto che il costo complessivo non superi i 30 mila euro. Una soglia che, pur in presenza degli attuali incentivi, limita significativamente la possibile gamma di veicoli acquistabili ed evidenzia il principale limite a una maggiore diffusione di questa alimentazione. Le ragioni dei “contrari” all’auto elettrica sono due. Una è la limitata autonomia dei veicoli (il 47% del campione dice di temerla). L’altra sono le difficoltà collegate alla ricarica soprattutto a causa di una rete sul territorio ancora inadeguata (31%). Il sondaggio analizza poi le modalità di acquisto dell’auto, registrando che il 68% degli intervistati ritiene ancora necessario recarsi in concessionaria per vedere l’auto, condurre la trattativa e acquistarla. Solo l’11% si dice convinto di poter procedere a un acquisto interamente digitale.

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        #4
        Così staremo più freschi perché fermeremo il cambiamento climatico

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          #5
          Originally posted by Andy96 View Post
          Così staremo più freschi perché fermeremo il cambiamento climatico
          ho già ordinato un piumino

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            #6
            A Milano una volta c’erano i Filobus ... poi li hanno tolti
            ora vogliono tornare a tutto elettrico ... so ridicoli

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              #7
              Originally posted by doc67 View Post
              Mi spiegate come sarà tecnicamente possibile in 12 anni fermare la circolazione a tutti i mezzi diesel e benzina in circolazione, come li sostituisci i camion , gli aerei e tutte le auto in circolazione? cioè una persona che oggi ha comprato un'auto diesel fra 12 anni che cosa dovrebbe farci, buttarla? E ammesso di non concesso che riusciranno a farlo, che fine faranno le centinaia di milioni di auto normalmente usate oggi?

              E ancora di più che cosa succederà a tutti i mezzi storici con un certo valore collezionistico?tutti in una teca di cristallo?

              Che poi sarà una cosa esclusivamente dell'Europa, che vuol dire che noi ci castreremo e India, Cina e il resto del mondo avranno i costi più bassi sulle materie prime e possibilità di far funzionare molto meglio l'industria
              Riguarda solo la vendita, come tu stesso hai editato, ma solo auto e furgoni.

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                #8
                Originally posted by Mr.Molla View Post
                A Milano una volta c’erano i Filobus ... poi li hanno tolti
                ora vogliono tornare a tutto elettrico ... so ridicoli
                l'FCu che passa anche per il mio paese era a carbone...poi elettrica...poi diesel....poi elettrica...e ora di nuovo diesel
                ovviamente il servizio fa cagare

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                  #9
                  Aggiungo che devono crepare male...
                  come dicevo in altri topic ,stoppare tutto nel 2035 significa ch egià oggi smettono di sviluppare nuovi motori termici.
                  mentre gli altri stati faranno il cazzo che gli pare.
                  9 su 10 non son contenti dell'elettrico
                  pure la rivista 4ruote che fino a poco tempo fa leccava il culo alle batterie ora non perdono occasione per sollevare perplessità.
                  perplessità che anche un cieco mentecatto avrebbe visto anni fa.
                  Ripeto,fare 50 e 50 no? metà elettriche e metà disele (parlo di produzione)
                  L'auto più venduta in italia è la panda. voglio vedere come faranno a far costare una segmento A elettrica 12.000€ con 500 km di autonomia minimo (quello che fa la panda oggi).
                  è ovvio che vogliono togliere le auto circolanti. e così danno una bella mazzata.
                  Io invece andrei a prendere a partellate i coglioni di ogni singolo cinese e indiano,vedrai come si arresta l'inquinamento nei prossimi anni.
                  che poi ad oggi un'auto elettrica,fra produzione e smaltimento (batterie comprese) e uso inquina più di una termica.
                  E nelle miniere per estrarre i preziosi materiali mandano i bambini ziomerda
                  Mi spiace solo di essere nato in quest'epoca del cazzo e vedere il mondo andare in vacca perchè siamo troppo idioti
                  Questa europa si sta rivelando sempre più una cagata.
                  evo coniare una bestemmia europea per l'occasione ma non mi viene in mente.

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                    #10
                    Originally posted by luciocabrio View Post
                    ....
                    che poi ad oggi un'auto elettrica,fra produzione e smaltimento (batterie comprese) e uso inquina più di una termica.
                    .....
                    senza considerare che l'energia elettrica per ricaricarle non la trovi in natura, in realtà si sta aggiungendo un anello alla catena....a meno che la fusione nucleare è la chiave di volta

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                      #11
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                        #12
                        Originally posted by luciocabrio View Post
                        Aggiungo che devono crepare male...
                        come dicevo in altri topic ,stoppare tutto nel 2035 significa ch egià oggi smettono di sviluppare nuovi motori termici.
                        mentre gli altri stati faranno il cazzo che gli pare.
                        9 su 10 non son contenti dell'elettrico
                        pure la rivista 4ruote che fino a poco tempo fa leccava il culo alle batterie ora non perdono occasione per sollevare perplessità.
                        perplessità che anche un cieco mentecatto avrebbe visto anni fa.
                        Ripeto,fare 50 e 50 no? metà elettriche e metà disele (parlo di produzione)
                        L'auto più venduta in italia è la panda. voglio vedere come faranno a far costare una segmento A elettrica 12.000€ con 500 km di autonomia minimo (quello che fa la panda oggi).
                        è ovvio che vogliono togliere le auto circolanti. e così danno una bella mazzata.
                        Io invece andrei a prendere a partellate i coglioni di ogni singolo cinese e indiano,vedrai come si arresta l'inquinamento nei prossimi anni.
                        che poi ad oggi un'auto elettrica,fra produzione e smaltimento (batterie comprese) e uso inquina più di una termica.
                        E nelle miniere per estrarre i preziosi materiali mandano i bambini ziomerda
                        Mi spiace solo di essere nato in quest'epoca del cazzo e vedere il mondo andare in vacca perchè siamo troppo idioti
                        Questa europa si sta rivelando sempre più una cagata.
                        evo coniare una bestemmia europea per l'occasione ma non mi viene in mente.


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                          #13


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                            #14
                            https://www.google.com/amp/s/www.rep...388048001/amp/ Allarme auto elettriche: ripararle costa fino al 50% in più di un modello a benzina. Ecco perché

                            di Graziella MarinoTutti i numeri di uno studio inglese che ha analizzato le varie casistiche di incidenti. Le ripercussioni sulle tariffe assicurative 15 FEBBRAIO 2023AGGIORNATO ALLE 15:06 ROMA - Non solo il prezzo di acquisto, ma anche quello delle riparazioni di un’auto elettrica in caso di incidente è più alto rispetto a quello di un’auto a combustione di cui è stato appena annunciato lo stop definitivo alla vendita a partire dal 2035. E ciò comporta un premio assicurativo più elevato.Ma quali sono i criteri di valutazione che incidono sul diverso costo di riparazione dei sinistri dei veicoli elettrici? E quale il loro impatto sulle richieste di risarcimento e sui premi assicurativi? Per analizzare il problema il governo del Regno Unito ha finanziato uno studio, che durerà qualche mese, condotto dall’ istituto di ricerca Thatcham Research, che attingerà ai dati sui sinistri del mondo reale tramite la collaborazione con LV= General Insurance, uno dei maggiori assicuratori di auto elettriche nel Regno Unito che fa parte del Gruppo Allianz.Nella prima fase il progetto si concentrerà sull'identificazione di ciò che differenzia il flusso di lavoro dei sinistri per i veicoli elettrici, rivelando potenziali punti deboli. Secondo uno studio condotto da CCC Intelligent Solutions, il costo medio di riparazione per una piccola citycar elettrica, in caso di un impatto frontale, è superiore del 26,6% rispetto a un’equivalente vettura a combustione. E il differenziale aumenta al 53,3% quando è coinvolto un Suv di lusso. A incidere sono soprattutto i costi più elevati dei ricambi, legati al maggiore utilizzo nei veicoli elettrici di materiali leggeri più costosi, come alluminio e fibra di carbonio, nonché al loro particolare designInfatti, se il minor numero di parti mobili presenti in un’auto elettrica può abbattere i costi ordinari di assistenza e manutenzione, ciò significa anche che le auto elettriche hanno componenti più integrati e più connessi ai sensori, il che ne rende la sostituzione più costosa e più lunga. In media i veicoli elettrici e ibridi impiegano 1,5 giorni in più per essere riparati nelle carrozzerie rispetto agli equivalenti a benzina e diesel.L’aumento del costo dei sinistri è determinato anche da tariffe per la manodopera più elevate, per la necessità di utilizzare personale addestrato a riparare i veicoli elettrici. E anche la ricarica comporta la valutazione di nuovi rischi, come la responsabilità di terzi se qualcuno inciampa su un cavo e si ferisce mentre un veicolo è collegato o una copertura assicurativa aggiuntiva per la ricarica di cavi, connettori e scatole elettriche a muro. Ma quello che fa lievitare di più il premio assicurativo è l’ammortizzazione preventiva dell’elevato rischio che si assumono gli assicuratori nel caso il danno richiedesse la sostituzione delle batterie. Che, come si sa, corrispondono a circa il 40% del valore di un’auto elettrica.Per questo – ha affermato il responsabile delle reti e dell'ingegneria presso LV, Chris Payne – ‘’il settore assicurativo deve trovare il modo migliore per riparare i veicoli elettrici e le loro batterie. Ciò non solo avrà un impatto positivo sui costi dei sinistri, ma alimenterà anche un sano mercato dei veicoli elettrici di seconda mano’’ e avrà un innegabile impatto sull’ambiente. Non a caso, nel progetto finanziato dal governo britannico sarà coinvolta anche la società di recupero e riciclaggio di veicoli SYNETIQ, che si concentrerà sulle opportunità di riutilizzare il maggior numero possibile di veicoli danneggiati da incidenti, con particolare attenzione alla ricerca di una seconda vita per le loro batterie.

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                              Originally posted by omarMT01 View Post

                              senza considerare che l'energia elettrica per ricaricarle non la trovi in natura, in realtà si sta aggiungendo un anello alla catena....a meno che la fusione nucleare è la chiave di volta
                              infatti ho scritto "e uso"

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