Ecco il "famoso" topic per riversare tutte le anteprime e novità di questo fine 2023
Guzzi Stelvio






bella moto a mio avviso
Guzzi Stelvio






bella moto a mio avviso












La Moto Morini scende nell’agone delle super enduro di grande cilindrata. Lo fa promuovendo la X-Cape con il riprogettato motore 1200, un propulsore interamente sviluppato e ingegnerizzato in Italia. Bicilindrico a V di 87°, ha 125 CV, ed è conforme alla Euro 5+.
Lo stesso motore bicilindrico a V 1200 della X-Cape è utilizzato anche sulla Milano. Qui siamo dalle parti delle naked moderne, che però strizzano un po’ l’occhio al passato. In questo caso alla tradizione Morini, riprendendone alcuni stilemi classici. Il tutto ovviamente senza dimenticare alcun contenuto moderno tipico delle moto della nostra epoca.
Il nuovo motore bilindrico a V da 90° e 750 cc spinge due inedite versioni della Corsaro. La Corsaro Sport rappresenta l’ingresso della Morini nel settore delle sportive stradali. Interamente carenata, è la tipica hypersport stradale, declinata però nella cilindrata intermedia 750 e intorno al motore a V. Una moto da guidare con il corpo, come si intuisce dal generoso serbatoio, prominente in alto, per offrire appoggio al corpo e alle braccia del pilota, ma anche con i fianchi scavati per alloggiarne le gambe. Da segnalare la lubrificazione a carter secco e l’albero motore controrotante, che velocizza gli inserimenti in curva.
Con la Calibro si torna nelle custom
Chiude la carrellata di novità la Calibro, il ritorno della Morini nel settore Custom. Interamente ideata e disegnata nel Centro Europeo Stile di Moto Morini, a Trivolzio, nasce con l’obiettivo di essere facile da guidare e da gestire, eppure custom al 100% nello stile.



La Tornado 400, invece, è una piccola sportiva che vanta soluzioni tecniche sviluppate esclusivamente per lei dall’R&D Benelli, a iniziare dal motore - tutto nuovo! - un bicilindrico parallelo di 399 cc e 47,6 CV. Grazie ad un rapporto tra corsa (51,8mm) ed alesaggio (70mm di diametro) da motore superquadro, è in grado di girare fino ad oltre 10.000 giri/minuto, promettendo, così, sensazioni da vera sportiva. La distribuzione doppio albero a camme in testa, 8 valvole, azionata da una catena silenziosa posta sul lato destro, ricalca lo schema tradizionale Benelli, preciso ed affidabile. La testata cilindri di nuova generazione è stata disegnata per migliorare l’efficienza sia dal punto di vista fluidodinamico che termico, rispetto ai motori precedenti. Lato trasmissione troviamo un cambio 6 marce, abbinato ad una frizione con asservitore di coppia ed antisaltellamento, che promette di rendere più fluido il cambio marcia.




Per quanto riguarda proprio le masse, queste virano il più possibile sulla centralizzazione, con il serbatoio si è cercato di posizionarlo molto vicino al baricentro complessivo della Imola. Il terminale di scarico, poi, ha un silenziatore unico che è stato sistemato al di sotto della coda con le parti più pesanti come il corpo di espansione per il catalizzatore alloggiato nella parte bassa. Ma crediamo che questa configurazione potrebbe essere rivista sul modello di serie.


Tutto nuovo il motore, 3 cilindri 931 cc, che eroga 124 CV a 10mila giri, con una coppia di 102 Nm a 7000. Attenzione però, la valvola sullo scarico e una gestione elettronica raffinata garantiscono l’85% della coppia massima già a 3mila giri, a tutto vantaggio della guidabilità anche in fuoristrada.
Di primo livello la componentistica, a cominciare dal dashboard più evoluto di sempre, con un display da 7” con navigatore integrato, che ha ovviamente le funzionalità Bluetooth e Wifi, con aggiornamento “over the air”. Belli i blocchetti elettrici retroilluminati a led sul manubrio.
Le due valigie in metallo, da 39 e 32 litri, sono di serie e la LXP Orioli è omologata sia con gomme tassellate che stradali, Bridgestone. Per il peso si parla di 224 kg.

Il motore a quattro cilindri in linea, con distribuzione bialbero (DOHC) a 16 valvole omologato Euro 5+, eroga una potenza di 121 CV (89 kW) a 14.250 giri/min, è dotato di frizione antisaltellamento e Quickshifter bidirezionale. Dalla sua un comando dell’acceleratore Throttle By Wire, derivato da quello della RC213V-S, con l’elettronica di bordo che sfrutta una piattaforma inerziale IMU a 6 assi di Bosch che sovrintende a tutti i dispositivi di performance e sicurezza.
Il pacchetto aerodinamico vede protagonista una carenatura profilata con alette integrate che promettono più stabilità sia in ingresso e percorrenza che in uscita di curva. Sul fronte elettronica abbiamo un layout derivato direttamente dalla RC213V-S e dalla CBR1000RR-R Fireblade, comprende l’acceleratore Throttle By Wire e la piattaforma inerziale IMU a 6 assi Bosch. Il loro connubio fornisce alle centraline i dati per gestire l’erogazione di potenza, il controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control), l’antiwheelie, il freno motore, il Cornering ABS con funzione antisollevamento ruota posteriore e impostazioni per strada e pista.“Mode 1” (Fast Riding), “Mode 2” (Fun Riding) e “Mode 3” (Comfortable Riding), e 2 personalizzabili in tutti i parametri. Durante la guida è possibile passare da una modalità all’altra (tramite lo switch sul semimanubrio sinistro), così come cambiare il livello del controllo di trazione (T) nei due Riding Mode personalizzabili. Dalla loro combinazione nascono 5 Riding Mode.

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