visto ieri sera... ve lo consiglio. La regia di tim burton si vede eccome.
La trama in breve.
William Bloom, al capezzale di suo padre, cerca di scoprire che uomo fosse attraverso i racconti mitici e le tante leggende, che Edward Bloom gli ha raccontato fin da quando era bambino e ai quali, da un po' di anni a questa parte, ha smesso di credere.


intervista apparsa su capital.it
Le favole sono pi? vere del tg
Tim Burton presenta il suo 'Big fish' dal 27 febbraio al cinema
Tim Burton
Tim Burton ? esattamente come ti immagini che sia vedendo i suoi film. Un folletto visionario che comunica un senso di malinconia e di sfrenata follia al contempo.
Camicia e pantaloni neri, capelli ricci e crespi dritti in testa Tim Burton ? a Roma per presentare Big Fish, il suo ultimo film nei cinema italiani dal 27 febbraio.
Tratto dal romanzo di Daniel Wallace, il film racconta la storia di Edward Bloom (in giovane et? Ewan McGregor, da anziano Albert Finney), un uomo che ha vissuto la sua vita raccontando storie fantastiche, colorate di mitologia.
A quelle storie, sentite raccontare centinaia di volte, suo figlio William non crede pi? e ora, che Edward sta morendo, il figlio vuole capire quanta verit? e quanta immaginazione contenevano i racconti del padre.
Big fish in small pond, pesce grande in uno stagno piccolo, Edward ha dovuto lasciare la sua cittadina per placare la sua curiosit? e ha scelto di fare il viaggiatore di commercio per soddisfare la sua sete di avventura. Suo figlio William non l?ha mai perdonato.
L?intervista
Perch? portare sul grande schermo la storia di un padre e di un figlio?
Recentemente ? morto mio padre e io mi sono interrogato su quanto sia difficile trovare le parole per comunicare tra un genitore e un figlio. La sua morte mi ha scatenato molte riflessioni, ? stata per me un?occasione di indagare la relazione tra padre e figlio, sicuramente non avrei potuto girarlo prima.
Verso la fine della lavorazione del film sono diventato padre io stesso e ora, che ho fatto questa fantastica esperienza, sono pronto per un film tipo? Alien.
Questo film ? tutto giocato sulla sottile linea che separa la fantasia dalla realt?. Che cos?? la fantasia per lei?
Guardare il telegiornale della sera?
Insomma il tema del rapporto tra invenzione e verit? mi ha sempre interessato, mi interessano i confini fra queste due realt? che spesso si confondono. Il mondo fantastico ha un nocciolo duro molto pi? reale delle notizie raccontate in televisione che ormai hanno il tono e lo stile delle soap opera. Guardare il tg ? ormai come guardare un episodio di Dallas o Dinasty.
Com?? stato il lavoro di trasformazione dal libro alla sceneggiatura?
Il libro di Wallace ? abbastanza frammentario, come una serie di appunti. Lo sceneggiatore (John August) ha fatto un buon lavoro, ? riuscito a tessere i diversi componenti della storia mettendo in evidenza il gioco tra bene e male. Per me ? stato pi? facile cos? distinguere il racconto vero dalla fantasia.
La scelta degli attori ? stata particolarmente felice. Ogni personaggio ha il volto giusto, come avete fatto?
E? stata una vera fortuna avere degli attori cos? bravi, il film era un puzzle di volti difficile da realizzare. Inoltre non abbiamo potuto girare in sequenza e quindi ho dato piena fiducia agli attori nel riuscire a comunicare le emozioni conseguenti a fatti che dovevano ancora accadere.
C?? qualche legame tra questo film e la sua infanzia?
La citt? di Spectre ? forse l?elemento del film che pi? ricorda la mia infanzia, perch? assomiglia alla cittadina dove sono cresciuto: Burbank.
Come Spectre era una cittadina che all?apparenza era molto bella, ma sotto celava una profonda inquietudine. Io ho avuto un?infanzia del tutto normale e sono grato di aver vissuto tutto sommato in un ambiente ovattato, perch? mi ha spinto a lavorare di fantasia.
A causa forse della scena del circo, il film ? stato accostato alla cinematografia di Federico Fellini. Si ? ispirato a lui per ?Big Fish??
Sono stato fortunato perch? anche se sono cresciuto in una piccola cittadina di provincia, ho avuto la possibilit? di vedere i film di Fellini. Se qualcuno trova delle somiglianze con il suo cinema per me ? un complimento. Nelle immagini circensi dei film di Fellini io vedo una gran gioia di vivere che cerco di infondere anche ai miei film.
Johnny Depp, con la quale lei ha lavorato molto, ? stato candidato agli Oscar. Cosa ne pensa?
Sono molto contento per Johnny, anche se io ritengo che sia sempre stato un grande e trovo che l?Academy se ne sia accorto un po? tardi. Siamo entrambi sorpresi di questa nomination perch? d? l?impressione che Johnny si sbarcato l?anno scorso ad Hollywood!
Con Johnny Depp torner? a lavorare per il suo prossimo progetto, ?Charlie e la fabbrica di cioccolato? Cosa ci pu? raccontare?
Siamo ancora all?inizio del progetto. Sar? un film scuro ma anche colorato, ci sar? Johnny Depp e sicuramente un po? di cioccolata. E? tutto quello che vi posso dire.
Chiara Ugolini
La trama in breve.
William Bloom, al capezzale di suo padre, cerca di scoprire che uomo fosse attraverso i racconti mitici e le tante leggende, che Edward Bloom gli ha raccontato fin da quando era bambino e ai quali, da un po' di anni a questa parte, ha smesso di credere.

intervista apparsa su capital.it
Le favole sono pi? vere del tg
Tim Burton presenta il suo 'Big fish' dal 27 febbraio al cinema
Tim Burton
Tim Burton ? esattamente come ti immagini che sia vedendo i suoi film. Un folletto visionario che comunica un senso di malinconia e di sfrenata follia al contempo.
Camicia e pantaloni neri, capelli ricci e crespi dritti in testa Tim Burton ? a Roma per presentare Big Fish, il suo ultimo film nei cinema italiani dal 27 febbraio.
Tratto dal romanzo di Daniel Wallace, il film racconta la storia di Edward Bloom (in giovane et? Ewan McGregor, da anziano Albert Finney), un uomo che ha vissuto la sua vita raccontando storie fantastiche, colorate di mitologia.
A quelle storie, sentite raccontare centinaia di volte, suo figlio William non crede pi? e ora, che Edward sta morendo, il figlio vuole capire quanta verit? e quanta immaginazione contenevano i racconti del padre.
Big fish in small pond, pesce grande in uno stagno piccolo, Edward ha dovuto lasciare la sua cittadina per placare la sua curiosit? e ha scelto di fare il viaggiatore di commercio per soddisfare la sua sete di avventura. Suo figlio William non l?ha mai perdonato.
L?intervista
Perch? portare sul grande schermo la storia di un padre e di un figlio?
Recentemente ? morto mio padre e io mi sono interrogato su quanto sia difficile trovare le parole per comunicare tra un genitore e un figlio. La sua morte mi ha scatenato molte riflessioni, ? stata per me un?occasione di indagare la relazione tra padre e figlio, sicuramente non avrei potuto girarlo prima.
Verso la fine della lavorazione del film sono diventato padre io stesso e ora, che ho fatto questa fantastica esperienza, sono pronto per un film tipo? Alien.
Questo film ? tutto giocato sulla sottile linea che separa la fantasia dalla realt?. Che cos?? la fantasia per lei?
Guardare il telegiornale della sera?
Insomma il tema del rapporto tra invenzione e verit? mi ha sempre interessato, mi interessano i confini fra queste due realt? che spesso si confondono. Il mondo fantastico ha un nocciolo duro molto pi? reale delle notizie raccontate in televisione che ormai hanno il tono e lo stile delle soap opera. Guardare il tg ? ormai come guardare un episodio di Dallas o Dinasty.
Com?? stato il lavoro di trasformazione dal libro alla sceneggiatura?
Il libro di Wallace ? abbastanza frammentario, come una serie di appunti. Lo sceneggiatore (John August) ha fatto un buon lavoro, ? riuscito a tessere i diversi componenti della storia mettendo in evidenza il gioco tra bene e male. Per me ? stato pi? facile cos? distinguere il racconto vero dalla fantasia.
La scelta degli attori ? stata particolarmente felice. Ogni personaggio ha il volto giusto, come avete fatto?
E? stata una vera fortuna avere degli attori cos? bravi, il film era un puzzle di volti difficile da realizzare. Inoltre non abbiamo potuto girare in sequenza e quindi ho dato piena fiducia agli attori nel riuscire a comunicare le emozioni conseguenti a fatti che dovevano ancora accadere.
C?? qualche legame tra questo film e la sua infanzia?
La citt? di Spectre ? forse l?elemento del film che pi? ricorda la mia infanzia, perch? assomiglia alla cittadina dove sono cresciuto: Burbank.
Come Spectre era una cittadina che all?apparenza era molto bella, ma sotto celava una profonda inquietudine. Io ho avuto un?infanzia del tutto normale e sono grato di aver vissuto tutto sommato in un ambiente ovattato, perch? mi ha spinto a lavorare di fantasia.
A causa forse della scena del circo, il film ? stato accostato alla cinematografia di Federico Fellini. Si ? ispirato a lui per ?Big Fish??
Sono stato fortunato perch? anche se sono cresciuto in una piccola cittadina di provincia, ho avuto la possibilit? di vedere i film di Fellini. Se qualcuno trova delle somiglianze con il suo cinema per me ? un complimento. Nelle immagini circensi dei film di Fellini io vedo una gran gioia di vivere che cerco di infondere anche ai miei film.
Johnny Depp, con la quale lei ha lavorato molto, ? stato candidato agli Oscar. Cosa ne pensa?
Sono molto contento per Johnny, anche se io ritengo che sia sempre stato un grande e trovo che l?Academy se ne sia accorto un po? tardi. Siamo entrambi sorpresi di questa nomination perch? d? l?impressione che Johnny si sbarcato l?anno scorso ad Hollywood!
Con Johnny Depp torner? a lavorare per il suo prossimo progetto, ?Charlie e la fabbrica di cioccolato? Cosa ci pu? raccontare?
Siamo ancora all?inizio del progetto. Sar? un film scuro ma anche colorato, ci sar? Johnny Depp e sicuramente un po? di cioccolata. E? tutto quello che vi posso dire.
Chiara Ugolini
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