In un mio precedente post ho citato il celebre verso del Canto III dell?Inferno ?non ti curar di loro, ma guarda e passa?.
In verit? ho storpiato il verso originale che cos? recita:
"Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
Dante, nel fare pronunciare a Virgilio tale sdegnosa frase, si riferiva ai vili per i quali non vale nemmeno la pena di sprecare parole per condannarli.
In verit? Dante in tema di ignorare era uno specialista.
Ad esempio nel Convivio parla di Gherardo da Camino in questi termini: ?"Pognamo che Gherardo da Cammino fosse stato nepote del pi? vile villano che mai bevesse del Sile o del Cagnano (i fiumi di Treviso) ....: chi sar? oso di dire che Gherardo da Cammino fosse vile uomo? ... Certo nullo ... per? che egli fu (nobile), e fia sempre la sua memoria?.
Dante finge per? di ignorare gli stretti rapporti che legarono Gherardo ad Azzo VIII d'Este ed il suo probabile coinvolgimento nell'assassinio di Jacopo del Cassero, nonch? il sostegno che Gherardo da Camino accord? alle violenze di Corso Donati nei movimentati anni fiorentini che precedettero l'esilio del sommo poeta.
Non so dirvi il perch? ma ignoranza ultimamente nella mia testa fa rima con convivenza.
La convivenza prematrimoniale dovrebbe essere vista come un segno di maggiore maturit? e responsabilit? nell?affrontare la vita di coppia.
Invece, per rimanere in tema, molti si comportano come Dante che, giunto innanzi alla quinta bolgia, sebbene ammonito da Virgilio, si gira, ma "come l'uom cui tarda / di veder quel che li convien fuggire" rimane ghiacciato dalla paura del pericolo ormai troppo vicino.
Se mi si passa la battuta mi "sfugge" per? il motivo di cotanto timore ed il perch? molti si mollano prima di iniziare a convivere...
In verit? ho storpiato il verso originale che cos? recita:
"Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
Dante, nel fare pronunciare a Virgilio tale sdegnosa frase, si riferiva ai vili per i quali non vale nemmeno la pena di sprecare parole per condannarli.
In verit? Dante in tema di ignorare era uno specialista.
Ad esempio nel Convivio parla di Gherardo da Camino in questi termini: ?"Pognamo che Gherardo da Cammino fosse stato nepote del pi? vile villano che mai bevesse del Sile o del Cagnano (i fiumi di Treviso) ....: chi sar? oso di dire che Gherardo da Cammino fosse vile uomo? ... Certo nullo ... per? che egli fu (nobile), e fia sempre la sua memoria?.
Dante finge per? di ignorare gli stretti rapporti che legarono Gherardo ad Azzo VIII d'Este ed il suo probabile coinvolgimento nell'assassinio di Jacopo del Cassero, nonch? il sostegno che Gherardo da Camino accord? alle violenze di Corso Donati nei movimentati anni fiorentini che precedettero l'esilio del sommo poeta.
Non so dirvi il perch? ma ignoranza ultimamente nella mia testa fa rima con convivenza.
La convivenza prematrimoniale dovrebbe essere vista come un segno di maggiore maturit? e responsabilit? nell?affrontare la vita di coppia.
Invece, per rimanere in tema, molti si comportano come Dante che, giunto innanzi alla quinta bolgia, sebbene ammonito da Virgilio, si gira, ma "come l'uom cui tarda / di veder quel che li convien fuggire" rimane ghiacciato dalla paura del pericolo ormai troppo vicino.
Se mi si passa la battuta mi "sfugge" per? il motivo di cotanto timore ed il perch? molti si mollano prima di iniziare a convivere...


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