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Aumenti: Ecco di chi ? la colpa!!!

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    #1

    Aumenti: Ecco di chi ? la colpa!!!

    L'indagine: aumenti boom dei prodotti alimentari dal produttore al consumatore

    ?Prezzo del pane su del 79% in un giorno?

    Il presidente della Coldiretti mostra le prove: in un supermercato romano aumento record in 24 ore


    CERNOBBIO (COMO) - Altro che aumenti controllati. Ad ottobre il prezzo del pane ? schizzato alle stelle. Il prezzo del pane ? aumentato del 79% in un giorno: la denuncia arriva dal presidente di Coldiretti, Sergio Marini, durante il suo intervento inaugurale della settima edizione del Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione in svolgimento a Cernobbio. La dimostrazione la fornisce lo stesso Marini che ha diffuso copia di alcuni scontrini emessi da un supermercato romano in cui si evidenzia che il costo al chilo del ?pane casereccio? ? aumentato da un euro del 29 settembre a 1,79 del primo ottobre. Per le ?rosette? si passa invece da 1,20 a 1,79 euro al chilo sempre nelle stesse date. Per Marini, si tratta della dimostrazione che ?la situazione prezzi ? ben pi? grave di come viene presentata?.
    Gli scontrini che mostrano l'aumento del 79% del pane in un solo giorno (Ansa) CRITICA ALL'ISTAT - I dati Istat sulla rivelazione dei prezzi del pane non riflettono lo stato attuale e ?sono inattendibili? ha spiegato successivamente Marini. ?Loro parlano di un aumento del prezzo del pane del 7%- dice Marini- ma a noi risulta che l'aumento sia molto pi? alto, fino al 79%, e la nostra preoccupazione maggiore ? che si possano moltiplicare nel tempo episodi incontrollabili?.
    RINCARI - A seguito dei rincari dei prezzi tre italiani su quattro hanno cambiato le abitudini alimentari principalmente variando il men? della spesa (il 40% in modo drastico), aumentando l'attenzione riposta nella lettura dell'etichetta e prestando pi? attenzione alla provenienza dei cibi a favore di quelli locali. ? quanto emerge dall'Indagine 2007 Coldiretti-Swg ?Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione?, presentata dalla stessa Coldiretti al Forum di Cernobbio e che evidenzia come la responsabilit? degli aumenti viene attribuita in Italia soprattutto ai troppi passaggi intermedi che i prodotti fanno per arrivare dal produttore al consumatore (66%) a differenza di quanto accade negli altri paesi europei (42%). Ma sotto accusa sono anche i rincari eccessivi applicati dai commercianti e dalle catene di distribuzione (37%) mentre sono del tutto scagionati gli agricoltori.

    INTERVENTO PUBBLICO - Gli italiani temono per il mancato governo della situazione e addirittura il 37% arriva a chiedere, sottolinea la Coldiretti, un intervento pubblico per calmierare i prezzi degli alimenti. Il 29%, continua la Coldiretti, ritiene che occorra favorire direttamente gli acquisti dagli agricoltori e solo il 6% considera come soluzione la concentrazione della distribuzione commerciale con la riduzione dei piccoli negozi a favore degli ipermercati. I cambiamenti nel comportamento di acquisto sono giustificati dal fatto, rileva la Coldiretti, che la spesa alimentare e la seconda voce dopo l'abitazione ed assorbe il 19% della spesa mensile totale delle famiglie per un valore che ? salito a 467 euro al mese destinati nell'ordine principalmente all'acquisto di carne per 106 euro, di frutta e ortaggi per 84 euro, di pane e pasta per 79 euro e di latte, uova e formaggi per 64 euro. Se complessivamente la spesa alimentare ? rimasta invariata le quantit? portate a casa si sono ridotte dell'1,5% e tra gli spostamenti pi? significativi si registra un calo nei consumi di pane (- 7,4%), pasta di semola (-7,4%), latte fresco (-2,6%), vino (- 7,9%), carne bovina (-4,1%) mentre aumentano la carne di pollo (+ 7,5%) e le uova (+ 6,4%), secondo le elaborazioni su dati Ismea Ac Nielsen, nei primi otto mesi del 2007.

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    #2
    avanti di sto passo torneremo indietro di cinquant'anni...casetta con orticello..la vacca e il maiale in giardino che accoppi e te li mangi....ma giuro che se arriva l'esattore delle tasse perchè evado gli sparo...

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      #3
      i discepoli di cocis stanno aumentando


      aspettiamo le "liberalizzazioni" di bersani

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        #4
        Originally posted by M0T0M@N!@c0 View Post
        avanti di sto passo torneremo indietro di cinquant'anni...casetta con orticello..la vacca e il maiale in giardino che accoppi e te li mangi....ma giuro che se arriva l'esattore delle tasse perch? evado gli sparo...
        Solo con Mastella mangi un mese eh...
        Originally posted by cocis View Post
        i discepoli di cocis stanno aumentando


        aspettiamo le "liberalizzazioni" di bersani

        Campa cavallo

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          #5
          ...gli aumenti del pane ci sono stati per via del forte aumento del grano... ...non mi sembra una cosa tanto strana ...aumenta la materia prima ...e aumenta il prodotto finale... ...poi c'è sempre chi cerca di rubare....
          Last edited by JOHNNY; 19-10-07, 14:01.

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            #6
            Non proprio o meglio se il grano è aumentato 5% il pane è aumentato 79%.... il problema sta li. Se la materia prima aumenta 5 il pane deve aumentare 5 ti concedo 10 per i passaggio ma non 80...... da noi si piglia ogni pretesto per rincarare da schifo tutto. Il pretrolio cresce 1 la benzina cresce 10 e tante altre cose

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              #7
              Originally posted by Lince View Post
              Solo con Mastella mangi un mese eh...
              se permetti io non mangio me**a...ehm...volevo dire porcherie....

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                #8
                ...schwarz ti posso assicurare che il grano è aumentato quasi del doppio


                ...poi come vi ripeto ...c'è sempre il furbo di turno... ...ma generalizzare non va bene...
                Last edited by JOHNNY; 19-10-07, 14:06.

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                  #9
                  Indagherò non sono convintissimo

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                    #10
                    Originally posted by JOHNNY View Post
                    ...gli aumenti del pane ci sono stati per via del forte aumento del grano... ...non mi sembra una cosa tanto strana ...aumenta la materia prima ...e aumenta il prodotto finale... ...poi c'? sempre chi cerca di rubare....
                    ai contadini viene pagato il grano sempre la stessa cifra .. se non di meno... strano che al banco la merce costi una follia .. come la frutta e la verdura ...

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                      #11


                      una notizia a caso...

                      Di Pietro: rescisso il contratto per lo Stretto di Messina, persi 500mln di euro

                      Antonio Di Pietro

                      Con lo scioglimento della societ? Stretto di Messina e l'annullamento del contratto, "sono stati persi 400-500 milioni di euro. Abbiamo fatto una furbizia". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, riferendo del voto di ieri sera in commissione Bilancio con il quale si ? deciso l'annullamento del progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
                      "Di fatto abbiamo buttato via 500 milioni, abbiamo fatto come i talebani. Difficile ora ricominciare" ha detto Di Pietro spiegando che 150 milioni sono andati alla societ? Stretto di Messina per il progetto preliminare del ponte e la realizzazione di tre gare.
                      "I vincitori di queste gare avranno stanotte brindato a champagne visto che senza spostare un muratore n? una cazzuola di cemento intascano un guadagno del 10% per violazione contrattuale e senza pagarci nemmeno le tasse".
                      Il costo di tale penale ammonta a 300 milioni in totale che vanno ad aggiungere ai 150 della societ? di gestione: "In Italia ? ha concluso Di Pietro - funzionano meglio gli uffici legali che non quelli di progettazione".

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                        #12
                        lavoro in una ditta dove trattiamo "pani industriali" e l aumento c è stato nn cosi forte ma sarà sempre peggio

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                          #13
                          aumenta tutto .. tranne i soldi...






                          Prezzi, allarme Ocse per alimentari

                          Rincari fino al 50% su beni primari


                          Prezzi in crescita fino al 50% per gli alimentari: ? la previsione dell'Ocse per i prossimi anni. I rincari rigurderanno beni primari come carne, grano e formaggi. A causare questa impennata saranno le riforme di politica agricola, la domanda di cibo nelle economie emergenti e l'espansione dei biocarburanti a livello globale. In particolare i prezzi della carne dovrebbero aumentare del 20%, quelli del formaggio invece del 50%.
                          A lanciare l'allarme ? stato il direttore del commercio e dell'agricoltura dell'Ocse, Stefan Tangermann, che al Forum internazionale dell'agricoltura organizzato a Cernobbio da Coldiretti e Studio Ambrosetti ha detto che i rincari sono legati a condizioni congiunturali come i cambiamenti climatici, i cali produttivi, i bassi livelli delle riserve, ma anche a fattori di lungo termine.

                          Le proiezioni sull'andamento dei prezzi dei cereali fino al 2016 indicano che il frumento si attester? sui 180 dollari a tonnellata e il riso sui 320 dollari a tonnellata.

                          Per quanto riguarda carne e latticini, le previsioni danno la carne bovina a quota 300 dollari al quintale, la carne di maiale a 160 dollari al quintale, la carne di pollo a 170 dollari al quintale, il burro a 220 dollari al quintale, il latte in polvere sui 250 dollari al quintale.
                          Naturalmente questi aumenti avranno ripercussioni notevoli sui prezzi al dettaglio e sulle tasche dei consumatori.




                          Ferrovie, previsti altri aumenti

                          Cipolletta: "Biglietti pi? cari"


                          Sono gi? stati aumentati i biglietti ferroviari sulle tratte cosiddette di mercato, e ci saranno ancora altri aumenti". Lo dice il presidente delle Ferrovie, Innocenzo Cipolletta, a margine della Conferenza nazionale sulle Opere pubbliche in corso a Napoli. "Gli aumenti sono programmati e sono stati inseriti nel piano industriale per le tratte non soggette a servizio pubblico e sulle quali siamo noi a decidere".
                          I vertici hanno presentato al governo la richiesta di modifiche del sistema tariffario e del contratto di servizio con gli enti regionali. "La prima analisi che abbiamo fatto quando ci siamo insediati io e l'amministratore delegato Moretti ? stata la constatazione di avere in programma molte costruzioni di nuove tratte da qui al 2011 ma di non avere treni da metterci sopra" ha detto. "Di qui la richiesta delle modifiche tariffarie e del contratto con gli enti locali, relativo alle tratte di servizio pubblico, in quanto sulle tratte di mercato la responsabilit? ? nostra".

                          Cipolletta ha poi ricordato i mancati trasferimenti alle Ferrovie da parte dello Stato relativi al contratto di servizio pubblico, visto che "? stato tolto in passato il 30% delle risorse a tutti i contratti di servizio. Quindi lo Stato non ha dato corso agli impegni presi sottoscrivendo i contratti che ha fatto. Il rischio si pone anche per il 2008" ha detto il presidente di Ferrovie "se cos? fosse, o non diamo i servizi, o subiamo perdite".

                          Nel piano industriale 2007-2011 delle Ferrovie, che ha avuto un via libera politico dal governo a maggio scorso, oltre ai rincari del 10 per cento sui biglietti scattati a gennaio, era previsto un ulteriore aumento del 10 per cento in ottobre sulla media e lunga percorrenza per le tratte "non soggette a contratto di servizio". Sulla richiesta di adeguamento tariffario non ci sarebbe per? ancora l'ok del governo che, attraverso il Tesoro, ? azionista al 100 per cento di Ferrovie dello Stato. A questo punto, secondo indiscrezioni, il via libera potrebbe arrivare entro l'anno.

                          I vertici dell'azienda ferroviaria hanno sempre evidenziato lo scarto tra le basse tariffe di Fs a confronto con quelle ben pi? alte della media europea. L'obiettivo sarebbe quindi quello di coprire gradualmente, entro il 2011, fino al 50 per cento della differenza con le tariffe delle altre Ferrovie europee.

                          Il presidente e l'amministratore delegato delle Fs hanno inoltre richiesto la modifica del contratto di servizio con lo Stato e Cipolletta ha parlato di un rischio per il 2008 dei corrispettivi statali per la copertura dei costi previsti dal contratto.

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                            #14
                            Originally posted by teosanvi View Post
                            lavoro in una ditta dove trattiamo "pani industriali" e l aumento c ? stato nn cosi forte ma sar? sempre peggio

                            il bello che in italia la farina costa sempre di + .. ma gli agricoltori prendono sempre di meno.. .. mistero dove finiscono i soldi...

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                            • Font Size
                              #15
                              Originally posted by cocis View Post
                              il bello che in italia la farina costa sempre di + .. ma gli agricoltori prendono sempre di meno.. .. mistero dove finiscono i soldi...
                              il problema ? a livello mondiale molti terreni che prima venivano coltivati con mais frumento ecc. adesso sono stati convertiti x la prouzione di biocarburanti che vengono pagati meglio dei cereali

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