Ascolto spesso la radio e cerco di guardare, nonostante la manifesta inutilità, almeno un telegiornale al giorno. Saltuariamente leggo qualche articolo sui quotidiani ed approfitto delle notizie regalate dai siti internet come Libero.
Bebbo ammette di rimanere perplesso di fronte all'endemico mancato utilizzo del congiuntivo da parte di questa classe professionale, la quale dovrebbe essere un esempio di buona scrittura e linguaggio corretto.
Non riesco più a tollerare che persone laureate e ben pagate per scrivere, lo facciano in maniera tanto mediocre e, spero mi passiate l'immodestia, tanto peggiore rispetto alla mia.
Pochi vocaboli ripetuti all'infinito e neologismi dall'orribile sonorità (vedi qualunquismo) sono all'ordine del giorno in questa medocrità letteraria.
La televisione in passato ha insegnato agli italiani a parlare, mentre oggi ho l'impressione che molti ragazzi padroneggino la loro lingua molto meglio di chi ha studiato (con pochi risultati) per farlo.
Ho scritto anche a Radio 1 pregando che vengano utilizzati meglio i congiuntivi, ma nessuna risposta è arrivata alla mia preghiera. L'Italia ha sicuramente problemi ben più importante, non vi è dubbio, tuttavia credo che la bellezza di un popolo risieda anche nell'arte della comunicazione.
Disciplina che oggi, vedi complici le università, si è trasformata da cultura della bellezza in capacità di essere politici e convincenti nelle proprie discussioni.
Non ci vuole molto. Basterebbe che questi giornalisti (anche i politici) ricordassero come il "che" ed il "se" portino quasi sempre ad un congiuntivo.
Vorrei proprio che le Iene, povera Italia costretta a farsi aiutare da loro, andassero da questi nobili signori a chiedere di coniugare i verbi.
Scusa (l'inutile) sfogo....
Bebbo ammette di rimanere perplesso di fronte all'endemico mancato utilizzo del congiuntivo da parte di questa classe professionale, la quale dovrebbe essere un esempio di buona scrittura e linguaggio corretto.
Non riesco più a tollerare che persone laureate e ben pagate per scrivere, lo facciano in maniera tanto mediocre e, spero mi passiate l'immodestia, tanto peggiore rispetto alla mia.
Pochi vocaboli ripetuti all'infinito e neologismi dall'orribile sonorità (vedi qualunquismo) sono all'ordine del giorno in questa medocrità letteraria.
La televisione in passato ha insegnato agli italiani a parlare, mentre oggi ho l'impressione che molti ragazzi padroneggino la loro lingua molto meglio di chi ha studiato (con pochi risultati) per farlo.
Ho scritto anche a Radio 1 pregando che vengano utilizzati meglio i congiuntivi, ma nessuna risposta è arrivata alla mia preghiera. L'Italia ha sicuramente problemi ben più importante, non vi è dubbio, tuttavia credo che la bellezza di un popolo risieda anche nell'arte della comunicazione.
Disciplina che oggi, vedi complici le università, si è trasformata da cultura della bellezza in capacità di essere politici e convincenti nelle proprie discussioni.
Non ci vuole molto. Basterebbe che questi giornalisti (anche i politici) ricordassero come il "che" ed il "se" portino quasi sempre ad un congiuntivo.
Vorrei proprio che le Iene, povera Italia costretta a farsi aiutare da loro, andassero da questi nobili signori a chiedere di coniugare i verbi.
Scusa (l'inutile) sfogo....

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