"Sportivi gay? Non ditelo
Altrimenti addio carriera"
La provocazione dell'inglese Guardian: "Tutte le discipline sono infestate da cripto-gay ma a nessuno di loro conviene dirlo pubblicamente". I casi di Navratilova, Mauresmo, Amaechi e dell'ex calciatore tedesco Marcus Urban
Roma, 6 febbraio 2008 - "Sportivi gay non fate coming out, vi conviene". Una provocazione bella e buona quella lanciata dal quotidiano inglese The Guardian che sulla scia di un dibattito sollevato dal mensile statunitense The Advocateprende posizione sulla questione. Secondo il quotidiano, pur essendo tutte le discipline dello sport (dal calcio al volley, dal rugby alla pallacanestro), infestate di "cripto gay", a nessuno di loro conviene dirlo pubblicamente.
BUONI MOTIVI - In primo luogo per un fatto economico. Esempio illustre, Martina Navratilova che lo fece nel 1981 e in un battibaleno perse 12 milioni di dollari in contratti. Nessun marchio volle pi? vestirla. Un gay dichiarato, inoltre, pu? rovinare l'alchimia che regna nello spogliatoio di una squadra. Parola di Lebron James: "E' difficile fare la doccia insieme, stare sull'autobus, parlare insieme, bisogna fidarsi dei propri compagni". Senza parlare delle prese in giro di cui gay o lesbiche sono oggetto sui campi di gioco. Quando Amelie Mauresmo fece coming out durante l'Open d?Australia del 1999, le sue rivali non furono tenere: "E' per met? uomo" disse una poco spiritosa Martina Hingis. Insomma, se non si ? abbastanza forti, guai a fare coming out.
MEGLIO DOPO - John Amaechi, ex star del basket americano, dalle colonne di The Advocate, d? ragione al giornale britannico. Il suo coming out fatto ai microfoni dell'emittente sportiva Espn, non ha avuto gli effetti sperati. "All'interno del mondo professionistico il mio outing non ha ottenuto alcun risultato, anzi lo sport ha dimostrato ancora una volta di essere un mondo molto chiuso, pregiudizievole e spesso disinteressato alle problematiche sociali". Le conferme non mancano, una su tutte quella di Marcus Urban, ex calciatore della seconda divisione tedesca: "Purtroppo nel mondo del calcio, che deve essere per forza macho, se un giocatore in attivit? confessasse pubblicamente di essere gay, disubbidirebbe gravemente al menzognero codice del campo, che vuole i suoi atleti per forza eterosessuali", ha confessato Urban dopo aver atteso il termine della carriera per rendere pubblica la propria omosessualit?.
PELE' E GLI ALTRI - Coming out o no, sono molti i campioni che hanno reso dichiarazioni orientate verso uno sport pi? tollerante, da Pel? che pi? volte ha ribadito, "sogno uno sport in cui nessun atleta sia discriminato per il suo orientamento sessuale, ma anche per il colore della pelle" all?inglese Ben Cohen, uno dei pi? grandi rugbisti di tutti i tempi, secondo il quale "chi si fa condizionare dal fatto che c'? un gay in squadra evidentemente ha problemi di identit?". Per ultimo il pallavolista Luigi Mastrangelo, che osserva: "Lo sport deve unire e non dividere, in questo senso il volley ? un grande esempio di tolleranza e civilt?, la multietnicit? ? una delle caratteristiche chiave del nostro movimento. Spero quindi che essa sia l'anticamera per l'accettazione di qualsiasi minoranza?.
fonte... gazzetta.it
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