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23 Novembre 1980 ore 19:35 Terremoto in Irpinia

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    #1

    23 Novembre 1980 ore 19:35 Terremoto in Irpinia

    23 Novembre 1980 ore 19:35 Terremoto in Irpinia - PER CHI NON DIMENTICA -

    Descrizione:Viene definito terremoto dell'Irpinia il sisma che si verific? il 23 novembre 1980 e colp? la Campania centrale e la Basilicata. Caratterizzato da una magnitudo 6,9 della scala Richter[3][4], con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), caus? circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti
    Il terremoto colp? alle 19:34 di domenica 23 novembre 1980: una forte scossa di magnitudo 6,9 sulla scala Richter, della durata di circa 90 secondi con un ipocentro di circa 30 km di profondit? colp? un'area che si estendeva dall'Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle provincie di Avellino, Salerno e Potenza. Tra i comuni pi? duramente colpiti vi furono quelli di Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Torella dei Lombardi, Conza della Campania, Teora, Laviano, Baronissi e altri paesi limitrofi. Gli effetti, tuttavia, si estesero ad una zona molto pi? vasta interessando praticamente tutta l'area centro meridionale della penisola: molte lesioni e crolli avvennero anche a Napoli interessando molti edifici fatiscenti o lesionati da tempo e vecchie abitazioni in tufo; a Poggioreale croll? un palazzo in via Stadera, probabilmente a causa di difetti di costruzione, causando 52 morti. Crolli e devastazioni avvennero anche in altre provincie campane e nel potentino, come a Balvano dove il crollo della chiesa di S. Maria Assunta caus? la morte di 77 persone, di cui 66 bambini e adolescenti che stavano partecipando alla messa.
    I resoconti dell'Ufficio del Commissario Straordinario valutarono i danni al patrimonio edilizio.IL risultato fu che dei 679 comuni che costituiscono le otto provincie interessate globalmente dal sisma (Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Napoli, Potenza, Salerno e Foggia), 506 (il 74%) sono stati danneggiati.

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    #2
    Le tre provincie maggiormente sinistrate sono state quelle di Avellino (103 comuni), Salerno (66) e Potenza (45). Trentasei comuni della fascia epicentrale hanno avuto circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili. In 244 comuni (non epicentrali) delle provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Foggia, Napoli, Potenza e Salerno, altri 50.000 alloggi hanno subito danni da gravissimi a medio-gravi. Ulteriori 30.000 alloggi lo sono stati in maniera lieve.

    L'entit? drammatica del sisma non venne valutata subito; i primi telegiornali parlarono di una ?scossa di terremoto in Campania? dato che l'interruzione totale delle telecomunicazioni aveva impedito di lanciare l'allarme. Soltanto a notte inoltrata si cominci? ad evidenziarne la pi? vasta entit?. Da una prospezione effettuata nella mattinata del 24 novembre tramite un elicottero vennero rilevate le reali dimensioni del disastro. Uno dopo l'altro si aggiungevano i nomi dei comuni colpiti; interi nuclei urbani risultavano cancellati, decine e decine di altri erano stati duramente danneggiati. Il rapporto pubblicato dall'"Annuario statistico 1980 dell'attivit? svolta dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco" informava che dei 679 comuni facenti parte delle otto provincie interessate dal sisma,ben 508 sono stati danneggiati. In 36 comuni della fascia epicentrale (compresi i centri storici di Avellino e Potenza) si sono avuti circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili, mentre al di fuori della fascia epicentrale il danneggiamento ha riguardato altri 50.000 alloggi

    I MANCATI SOCCORSI
    ? Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi ?

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      #3
      LA RICOSTRUZIONE
      La ricostruzione fu una dei peggiori esempi di speculazione su di una tragedia.Infatti, come testimonia tutta una serie di inchieste della magistratura, per le quali sono state coniate espressioni come Irpiniagate, Terremotopoli o il terremoto infinito durante gli anni si sono inseriti interessi loschi che hanno dirottato i fondi verso aree che non ne avevano diritto, moltiplicando il numero dei comuni colpiti: 36 paesi in un primo momento, che diventano 280 in seguito a un decreto dell'allora presidente del Consiglio Arnaldo Forlani nel maggio 1981,fino a raggiungere la cifra finale di 687

      Pi? di 70 centri sono stati integralmente distrutti o seriamente danneggiati e oltre 200 hanno avuti consistenti danni al patrimonio edilizio. Centinaia di opifici produttivi e artigianali sono stati cancellati con perdita di migliaia di posti di lavoro e danni patrimoniali per decine di migliaia di miliardi.

      Il numero dei comuni colpiti, per?, ? stato alterato per losche manovre politiche e camorristiche lievitando nel corso degli anni. Alle aree colpite, infatti, venivano destinati numerosi contributi pubblici (stime del 2000 parlano di 58.640 miliardi nel corso degli anni),ed era interesse dei politici locali far s? che i territori amministrati venissero inclusi in quest'area. La ricostruzione, nonostante l'ingente quantit? di denaro pubblico versato, ? stata per decenni incompleta. A Torre Annunziata esistono due quartieri, Penniniello e il Quadrilatero delle Carceri, distrutti dal terremoto del 1980, ma malgrado le ingenti somme di denaro che si continuano a stanziare ? 10 milioni di euro per il primo nel 2007, 1,5 milioni di euro per il secondo nel 2009 ? ancora non ? stata completata la loro ricostruzione. Questi quartieri oggi sono diventati un cancro che ha contaminato l'intera citt?, divenendo la principale roccaforte della camorra (il Quadrilatero delle Carceri ? ancora oggi il quartier generale del clan Gionta) ed una delle pi? agguerrite piazze di spaccio della regione Campania.

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        #4
        IL SISMA IN CIFRE
        Regioni colpite: 3 (Campania, Basilicata e Puglia).
        Comuni colpiti: 687 (542 in Campania, 131 in Basilicata e 14 in Puglia). Di questi circa 70 "disastrati" e circa 200 "danneggiati".
        Superficie colpita: 17.000 km?.
        Popolazione coinvolta: 300.000 abitanti.
        Abitazioni ricostruite a spese dei contribuenti: 150.000.
        Contributi pubblici dello Stato italiano, secondo la Commissione parlamentare d'inchiesta (prima dell'approvazione della legge finanziaria 1991): 50.902 miliardi di lire (circa 26 miliardi di euro).
        Contributi pubblici dello Stato italiano, all'anno 2000: 58.640 miliardi di lire (circa 30 miliardi di euro).
        La finanziaria 2007 prevede un contributo quindicennale di 3,5 milioni di euro per la ricostruzione[30].
        In Italia ? ancora oggi in vigore un'accisa di 75 lire (4 centesimi di euro) su ogni litro di carburante acquistato, imposta dallo Stato per il finanziamento del terremoto in Irpinia.

        IL DOPO SISMA
        La prima stima dei danni del terremoto, che venne fatta nel 1981 dall'ufficio dello Stato (organo speciale atto a coordinare le operazioni di stima dei danni per conto della presidenza del Consiglio), parlava di circa 8.000 miliardi di lire. La stessa cifra ? cresciuta in maniera esponenziale, fino a superare quota 60.000 miliardi di lire.

        LE INCHIESTE SUCCESSIVE PER "MANI PULITE" - "MANI SUL TERREMOTO"
        L'on. Ciriaco de MitaCirca l'inchiesta del filone Mani Pulite denominata "Mani sul terremoto", pubblicata su Panorama nel 1992, Daniele Martini scrive: ?in Irpinia la Guardia di Finanza scopr? fienili trasformati in piscine olimpiche mai ultimate, o in ville. Individu? finanziamenti indirizzati a imprenditori plurifalliti e orologi con brillanti regalati con grande prodigalit? ai collaudatori dello Stato?[37]. Nel marzo del 1987 alcuni giornali, tra cui l'Unit? e L'Espresso, rivelarono che le fortune della Banca Popolare dell'Irpinia erano strettamente legate ai fondi per la ricostruzione dopo il terremoto in Irpinia del 1980[38]. Tra i soci che traevano profitto dalla situazione c'era la famiglia di De Mita con Ciriaco proprietario di un cospicuo pacchetto di azioni che si erano rivalutate grazie al terremoto. I titoli erano posseduti anche da altri parenti. Segu? un lungo processo che si concluse nell'ottobre del 1988 con la sentenza: ?Secondo i giudici del tribunale romano chiamato a giudicare sulla controversia, era giusto scrivere che i fondi del terremoto transitavano nella banca di Avellino e che la Popolare ? una banca della Dc demitiana?. Appresa la sentenza, l'Unit? pubblic? il 3 dicembre un articolo in prima pagina dal titolo eloquente: ?De Mita si ? arricchito con il terremoto?[37]. Nell'inchiesta Mani sul terremoto saranno coinvolte 87 persone tra cui l'on. Ciriaco de Mita, l'on. Paolo Cirino Pomicino, il sen. Salverino De Vito, l'on. Vincenzo Scotti, l'on. Antonio Gava, l'on. Antonio Fantini, l'on. Francesco De Lorenzo, l'on. Giulio Di Donato e il commissario on. Giuseppe Zamberletti[39]. Sul coinvolgimento di politici e di vari amministratori si sono levate numerose denunce e promosse alcune inchieste che hanno portato a diversi arresti[40][41][42].

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          #5
          tra le tante

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            #6
            una scossa di 90 secondi.

            Un pensiero alle tantissime vittime.

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              #7

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                #8
                io non ero ancora nato... ma solo a pensare che cosa ? successo mi scovolge..

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                  #9
                  Io c'ero, in quel periodo lavoravo in provincia di Salerno. In quel momento ero a Roma e la scossa l'abbiamo sentita leggerissima al 5 piano, il lampadario si muoveva impercettibilmente. Dopo pochi minuti la notizia al telegiornale. La mattina dopo alle 8 ero sul posto, ma dei soccorsi neanche l'ombra

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                    #10
                    C'? gente che vive ancora in container, poi si lamentano in Abruzzo

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                      #11
                      io avevo solo 8 anni ma lo ricordo benissimo ho perso anche mia nonna ...che brutti ricordi .....
                      Last edited by mrfonzy; 22-11-10, 19:47.

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                        #12
                        max rispetto per le vittime.....

                        ennesimo esempio di mancato senso civile dello Stato e di chi comandava a tutti i livelli la macchina....

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                          #13
                          Originally posted by DevilR1 View Post
                          C'? gente che vive ancora in container, poi si lamentano in Abruzzo
                          In Abruzzo si lamentano del fatto che dopo oltre un anno e mezzo la ricostruzione non ? ancora cominciata e mi pare che di pazienza ne abbiano avuta a sufficienza.
                          Last edited by gluca; 22-11-10, 22:22.

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                            #14
                            Contributi pubblici 50.902 miliardi di lire (circa 26 miliardi di euro). spariti .. e quelle persone girano ancora nei governi ..

                            chiss? quante citt? potevano ricostruire con quei soldi ...
                            Last edited by cocis; 22-11-10, 22:47.

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                            • Font Size
                              #15
                              azz.....la foto del paese dall'alto e' impressionante!!!!

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